Titolo: Do you remember that day when we met?
Pairing: Huntbastian
Prompt: Meeting at Scandals
Disclaimer: No, non mi appartengono nemmeno con questa week.
Note: Usare come titolo una frase dei My Chemical Romance mi fa piangere, però mi sembrava adeguata. In teoria non avrei dovuto neppure aver scritto queste shot per via dello studio, ma i prompt erano così belli che piuttosto non ho dormito pur di farne almeno qualcuna. Come resistere quando viene l'ispirazione?
Dubito di riuscire a scriverle tutte, spero che quelle che posterò siano di vostro gradimento, quindi buona lettura e se vi va fatemi sapere cosa ne pensate. :)

 

Do you remember that day when we met?
~ Meeting at Scandals

L'ultimo fine settimana prima di tornare a scuola metteva sempre un po' malinconia a Sebastian: l'estate era la sua stagione prediletta, era sinonimo di libertà. Poteva dar sfogo alla passione in modi che durante il lungo inverno avrebbe potuto solo immaginare... Adorava lo Scandals ma tornare lì dopo tre mesi di feste parigine e falò in riva al mare sempre accompagnato da fiumi di vino rosso e bei ragazzi, col pensiero dell'ultimo anno di liceo che incombeva, lo rattristava più del solito.
- Un Martini, grazie.
Il giovane mentre ordinava notò una presenza insolita seduta al bancone, qualcuno che doveva essere necessariamente lì per la prima volta perché era impossibile non lo avesse mai notato. La t-shirt che indossava metteva perfettamente in evidenza il fisico scolpito del ragazzo, per non parlare dei bicipiti che erano in bella mostra. Sebastian non ci pensò due volte.
- Scusi, facciamo due Martini, uno per me e uno per il tipo là... Digli che offro io! - esclamò, facendo l'occhiolino.
Si sedette ed attese, perché l'altro sarebbe andato da lui a presentarsi senza dubbio. Chi andava allo Scandals difficilmente ci andava soltanto per ballare e bere qualcosa e questo era uno dei motivi per cui amava tanto quel posto.
- Ciao... - dopo pochi minuti il piano di Sebastian dava già i suoi frutti.
- Ciao, io sono Sebastian, piacere!
- Hunter. - rispose l'altro incerto, porgendogli la mano.
- Hunter, che bel nome... Vai a caccia di ragazzi per caso?
Lo sconosciuto divenne paonazzo in viso: sembrava essere tanto bello quanto imbranato.
- Ehm, no... Però se conoscessi qualcuno non mi dispiacerebbe.
Il francese sfoggiò il suo sorriso migliore prima di assaporare lentamente un sorso del suo cocktail. - Sei nuovo in questo locale, non ti ho mai visto.
- Sono nuovo in città, a dire il vero.
- Lo ero anche io l'anno scorso! Da dove vieni?
- Colorado Springs... Tu invece?
- Paris, mon cher.
- Quindi anche tu sei relativamente nuovo di qui. - commentò Hunter.
- Vero, ma sono qui da abbastanza tempo per darti il benvenuto in Ohio.


Smythe si precipitò sui jeans dell'altro, armeggiando con le sue lunghe dita per slacciarli e giungere il più velocemente possibile agli slip.
- Ma così? In bagno? E se qualcuno ci vede?
- A nessuno interessa niente. Lo sanno tutti qual è il vero uso dei bagni in questo locale... Beh, forse tu non lo sapevi.
Hunter voleva ribattere, ma il francese appena conosciuto aveva deciso che erano già abbastanza intimi per fargli un bocchino, dunque riuscì soltanto a gemere per l'incredibile velocità a cui stava andando quella serata. E per l'incredibile bravura di quel tipo.
Sebastian, d'altro canto, aveva già capito che non sarebbero andati oltre ciò, vista la totale mancanza di iniziativa dell'altro e quasi l'incredulità di quanto stesse accadendo; probabilmente era uno di quelli che era alla ricerca dell'amore e non aveva nulla a che vedere con ciò che desiderava lui. Cercò di non pensarci e di concentrarsi sull'erezione dell'altro, che lo attendeva alquanto invitante.
Avrebbe inventato un modo per scaricarlo non appena usciti di lì, tanto probabilmente Hunter non sarebbe più andato allo Scandals e non lo avrebbe mai più rivisto.


Era soltanto il primo giorno di scuola e già doveva incontrare gli Usignoli per una riunione di emergenza dopo pranzo, andare a ritirare la nuova divisa da lacrosse e leggere il primo capitolo di letteratura per la prof che già aveva fatto loro una ramanzina sui test finali. Che non si sarebbero tenuti prima di nove mesi, appunto.
Entrò nell'aula di canto e si sedette vicino a Nick. - Hai qualche idea sul perché il preside ci abbia convocati così di fretta?
- Nessuna. Anzi, credevo lo sapessi tu, Bas!
Sebastian sbuffò, non gli piaceva sapere le cose insieme agli altri e soprattutto non gli piaceva essere tenuto sulle spine.
Dopo una buona decina di minuti arrivò il preside, accompagnato da uno studente ed iniziò un discorso sull'importanza degli Usignoli nel corso dei secoli alla Dalton.
Beh, una riunione di emergenza per questo?
- Per onorare l'antichissima tradizione della nostra scuola è necessario tornare a primeggiare in tutti i campi, dunque è necessaria una svolta. Per questo motivo abbiamo deciso di offrire ad Hunter Clarington una borsa di studio e il ruolo di capitano degli Usignoli, dal momento che lui è riuscito nell'impresa di far vincere le regionali agli studenti del Glee Club dell'Accademia Militare di Colorado Springs.
Il francese impallidì per la sorpresa: non riusciva a decidere se essere indignato per il ruolo che gli era stato tolto senza nessun avvertimento o sconvolto per trovarsi a scuola il tizio dello Scandals, a cui aveva chiaramente detto di non voler avere a che fare con uno che desiderava un fidanzatino come una femminuccia. Optò per alzarsi ed andarsene il più lontano possibile da lì.
- Potete andare, presto vi verrà comunicato il calendario degli incontri. Oh, Smythe, vieni un attimo qui! - trillò il preside, estremamente felice per aver trovato qualcuno che potesse dar lustro al nome della Dalton Academy.
Sebastian sbuffò e lo maledì sottovoce, prima di voltarsi e mostrare il più falso dei sorrisi. - Eccomi qui, mi dica.
- Sebastian, mi dispiace averti tolto il ruolo di capitano così all'improvviso, ma anche tu capirai che abbiamo bisogno di vincere sempre più competizioni per attirare i giovani nella nostra scuola. La vittoria alle Nazionali delle New Directions ha fruttato un aumento delle iscrizioni al McKinley! Incredibile, una scuola eccellente come la nostra dovrebbe essere la più ambita dai ragazzi dell'Ohio.
- Certo signor preside, capisco perfettamente. - rispose il ragazzo, impaziente di allontanarsi da lì.
- C'è un'altra cosa che volevo dirti. Hunter è un bravo figliolo, ma è abituato a stare tra i militari e probabilmente qualcuno dovrà aiutarlo a inserirsi e a fargli capire che qui le cose sono leggermente diverse. Quindi ho fatto sì che foste in camera insieme! Sei perfetto per questa cosa, penso tu sia l'unico in grado di tenergli testa.
Sebastian rabbrividì per l'ennesima volta e desiderò tornare in Francia come mai prima d'allora.
- Sarò il suo uomo per questo scopo, ci può contare.
- Grazie Smythe.
Il giovane cercò di allontanarsi dalla stanza per la seconda volta quando sentì qualcuno dargli una pacca sulla spalla.
- Sebastian!
- Hunter.
- Ho saputo che saremo in camera insieme quest'anno.
- Eh già.
- Sei di poche parole oggi? - domandò sarcastico il primo, poi si avvicinò all'orecchio del francese – Vedremo chi è la femminuccia alla fine di quest'anno, Smythe.