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Autore: The Writer Of The Stars    08/09/2014    3 recensioni
“... Stringimi la mano. E non lasciarla mai.” E lui, inaspettatamente, stringe maggiormente la manina di lei. E sa che non la lascerà mai."
One shot romantica su Vegeta e Bulma. :)
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bulma, Vegeta | Coppie: Bulma/Vegeta
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sin dall’antichità, tenersi per mano ha sempre avuto un certo significato. Aiutarsi, cercare di far comprendere all’altro che non è solo, che qualcuno lo ama, che gli vuole bene, attraverso le mani. Significa unione. Spesso, i ragazzini alle loro prime cotte intrecciano le loro mani mentre camminano per la strada, in mezzo alla moltitudine di coetanei. Un po’ per affetto, un po’ per far invidia a coloro che qualcuno a cui stringere la mano ancora non lo hanno. E a questa giovane età, questo acerbo ed intimo contatto, scatena un’infinità di emozioni, un po’ come il primo bacio. Le farfalle attaccate alle pareti dello stomaco iniziano a svolazzare libere all’interno dell’organismo, le gote si imporporano leggermente e i sorrisi si fanno dolci e imbarazzati. E i due giovani fidanzatini camminano così per la strada, tenendosi per mano, avvolti dallo splendido imbarazzo e dall’infinita tenerezza del loro primo amore.
Crescendo il gesto rimane, ma il significato cambia. Quando si diventa adulti, non ci si tiene per mano solo per diletto, o per far invidia agli altri. Da grandi, si cercano le mani dell’altro quasi come una morbosa necessità, un modo per far capire all’altro che in quel momento si ha bisogno di lui più che mai. Solo quando le dita si intrecciano a quelle del proprio compagno, allora solo in quel momento il leggero tremolio cessa e la sicurezza che fino a poco prima vacillava, torna ad essere salda come una roccia. Le mani non si sfiorano leggermente imbarazzate, ma si stringono con forza, come a non volersi mai staccare, per paura che uno dei due scappi via, interrompendo il contatto. Da adulti, ci si prende per mano per infondere sicurezza, per dire all’altro che sono uniti, che insieme potranno farcela sempre, che non sarà un ostacolo a disincastrare le loro dita. Le mani intrecciate, vogliono dire “Ti amo.”
Vegeta e Bulma non si erano mai presi per mano. Non avevano mai provato le tenere sensazioni del contatto adolescenziale, poiché si erano conosciuti in età adulta, tantomeno si erano mai tenuti per mano dal giorno in cui si erano incontrati. Vegeta considerava questi dolci dimostrazioni d’amore stupidaggini terrestri, diceva che il Principe dei Sayan non si sarebbe mai abbassato a compiere certi gesti sdolcinati. Bulma ci provava ad unire la sua mano con quella del Sayan, ma ogni volta che le sue dita sfioravano il dorso della mano di Vegeta, quest’ultimo si scostava bruscamente, borbottando rimproveri contro la terrestre troppo sdolcinata. E Bulma allora rispondeva con un sospiro deluso e abbassando il capo, certa che non avrebbe mai intrecciato le sue dita con quelle di Vegeta. E che lui mai le avrebbe detto “Ti amo”.
Succedeva sempre così. Ogni notte, dopo aver fatto l’amore, lei cercava la mano del suo compagno per stringerla, almeno nell’intimità della loro camera da letto. Ma lui, niente. Anche stasera va così. Majin Bu è stato sconfitto. Vegeta è tornato a casa, e lui e Bulma hanno finito per fare l’amore come ogni volta, complice stavolta la consapevolezza da parte di Bulma di essere amata. Perché lui, si era sacrificato per loro, per lei e per Trunks. E cos’altro significava questo, se non che lui l’amava davvero? Per questo ora, accoccolata al suo petto, non cerca la sua mano come ogni volta. Sa, che lui la ama. E anche per questo, si stupisce non poco quando, intenta ad accarezzare il torace muscoloso di lui, sente la sua mano destra stringersi lievemente con un’altra. Guarda un attimo Vegeta. Ha lo sguardo rivolto da tutt’altra parte, le gote leggermente arrossate. Bulma sorride lievemente. Fa sempre così, quando è in imbarazzo. E poi, resasi conto del miracolo avvenuto, guarda per un secondo la sua mano. La vede lì, intrecciata a quella di Vegeta che la stringe debolmente. La sua fragile e delicata manina bianco latte, stretta per la prima volta in quella forte e dura del guerriero alieno. Una mano abituata ad accarezzare il volto di lui ad ogni loro bacio, stretta ad un’altra che fino a qualche anno prima aveva solo sterminato intere popolazioni.  E sorride commossa, capendo finalmente di essere riuscita nel miracolo. Quella notte, non solo Vegeta aveva cercato la sua mano, per stringerla alla sua per la prima volta in otto anni. Con quel gesto, aveva anche rivelato ciò che Bulma credeva di non sentir mai pronunciare dalle sua labbra sottili. Le loro mani intrecciate, vogliono dire “Ti amo.” Bulma sorride, dicendo poi: “Ti amo anche io, Vegeta.” Poi, serrando maggiormente la presa, sussurra: “Stringimi la mano. E non lasciarla mai.” E lui, inaspettatamente, stringe maggiormente la manina di lei. E sa che non la lascerà mai.

Nota autrice:
Ma ciao a tutti! Eh si, sono tornata dopo due giorni di assenza, con una one shot piuttosto introspettiva. L’idea mi è venuta in mente ascoltando la meravigliosa canzone di Michael Jackson “Hold my hand” e così ho buttato giù questa cosetta. Spero di non essere risultata troppo sdolcinata, o banale, ma che volete farci, sono un’inguaribile romantica. *-* spero quindi che questa storia vi sia piaciuta e vi ringrazio in anticipo per l’attenzione e per aver letto questa cosetta. Aspetto vostre recensioni! ;) alla prossima!
Un saluto
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