Libri > I Miserabili
Segui la storia  |       
Autore: annaregotti    08/09/2014    0 recensioni
Giugno 1832, Parigi. La Rivoluzione Francese sopravvive nei cuori e nelle menti dei giovani rivoluzionari de l'ABC e in questo clima drammatico si intrecciano i loro destini.
Grantaire era un giovane uomo profondamente scettico ma non ateo: non credeva nel Dio dei cristiani, né in Maometto o Allah, bensì egli credeva in Enjolras, il suo capo e guida, Dio e punto di riferimento.
Una piccola e sana follia scaturita dalla mia mente bacata, che Monsieur Hugo mi perdoni.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Un po' tutti
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

~~Note dell’autrice alla fine.
L’agonia della barricata

Parte prima
Piove.
Grantaire ne avvertì l’odore dolciastro e pungente.
Maledizione! Dio, perché mi hai fatto arrivare vivo a questa giornata, eh? Voglio morire infilando la testa sotto terra, io non posso, non posso assistere al martirio dei mie amici!
No, non era possibile, ci doveva essere un errore.
-Agnes! Agnes! –gridò Grantaire chiamando la portinaia.
-Monsieur Grantaire, si può sapere che cosa…
-Agnes, che giorno è oggi?
-Il quinto del mese, Monsieur.
-E in che mese siamo?
-Il primo d’estate. E adesso me ne torno a spazzare, guai a voi se mi interpellerete nuovamente per dei così futili quesiti. –concluse Agnes sbattendo la porta del buco dove abitava Grantaire, il quale cadde sul suo giaciglio.
Oggi ci saranno i funerali del generale Lamarque e quei pazzi vogliono affrontare le guardie del Re. Ci saranno centinaia, migliaia di guardie perché Luigi Filippo se l’aspetta.
Richiuse gli occhi cercando di riprendere sonno. Li spalancò. Un pensiero orribile si faceva largo nei meandri della sua mente intricata.
Si faranno ammazzare.
Uscì fuori di casa e si buttò nelle vie di Parigi: nulla è più stranamente calmo della fisionomia di Parigi durante una sollevazione. Si vedevano trafficare bottegai e venditori ambulanti, le donne si chiudevano dentro casa, tutti si stavano preparando all’ennesimo tafferuglio. Chi caricava una pistola, chi una baionetta, le vecchie si armavano di bastoni, i monelli raccattavano cerbottane. Grantaire sentì un brivido corrergli lungo la schiena.

-Amici miei, cittadini! –intanto si affrettava a declamare Enjolras davanti ad un gruppo sostanzioso di giovani e uomini, tra i quali ovviamente c’erano i Les Amis al gran completo, tranne per Grantaire.
-Oggi è il giorno, come la più piccola ape racchiude un pungiglione, come una pedina muove scacco matto al Re, noi attaccheremo alle prime luci dell’alba, non abbiate paura! Non temete di scivolare o cadere!
Molti intonarono i cori de La Marsigliese mentre altri correvano per raccattare armi. Enjolras sorrise soddisfatto.
Bossuet e Joly erano con Grantaire a fargli compagnia in un’antica osteria di nome Corinto, ma non sapevano che di li a poco sarebbe diventata il punto d’appoggio per una barricata.
Un marasma di voci eccitate riempì l’osteria destando Joly e Bossuet che vi si unirono: i tavoli vennero rovesciati e così la mobilia, un manipolo di giovani stava raccogliendo tutto quello in cui vi si imbatteva per costruire una barricata.
-Che cosa…che cosa è successo? –borbottò Grantaire.
-Vattene, Grantaire, la tua ubriachezza disonora la barricata della Libertà. – esclamò sdegnoso Enjolras.
-Dimmi che cosa è successo! Che cosa avete fatto…!  - urlò di rimando con un punta di isteria nella voce, evidente preludio della disperazione che lo avrebbe colto di li a poco.
-Abbiamo fatto sventolare le nostre bandiere rosse! –disse Bahorel.
-Siamo saliti sopra il corteo diretto al ponte d’Austerlitz! – rincarò Prouvaire.
-Uno sciacallo ha sparato ad una vecchia innocente.- aggiunse con voce cupa Combeferre.
-No, no…non ci posso credere…- piagnucolò Grantaire –non lo capite che questa bravata sfocerà in un massacro? A cosa serve morire per un ideale e abbattere il Re di oggi se domani ce ne sarà un altro? 
-Che cosa dovremmo fare? Intervenire, agire, protestare! Non si può rimanere passivi difronte ai soprusi dei vili despoti. –  il tono lievemente acuto e concitato del poeta Prouvaire fece, per un attimo, calare il silenzio nell’osteria. Courfeyrac che nel frattempo stava fondendo le posate per ricavarne dei proiettili si fermò, tutti si girarono verso  Grantaire aspettando una risposta del Leader.
Enjolras squadrò Grantaire dall’alto in basso: austero, coraggioso, fiammeggiante, antico, immortale. Era terribile.
-Ricordati: i luoghi più caldi dell’inferno sono riservati a colore che in tempo di grande crisi si mantengono neutri. E adesso vattene a smaltire il tuo vino fuori di qui!
Grantaire lo guardò dal basso all’alto con occhi affettuosi e turbati, gli occhi di una moglie che saluta il proprio marito andare in guerra.
-Lasciami restare affinché la morte mi colga insieme a voi.
-Grantaire, sei incapace di credere, di pensare, di volere, di vivere e di morire!
Egli tacque con aria grave. La sera prima il Capo si interessava della sua opinione e adesso, il mattino dopo, gli impediva di morire insieme a lui e lo scacciava.
-Vedrai.
Detto questo si lasciò andare sulla sedia, e nessuno fece più caso a lui.

Angolo dell’autrice.
La mia idea originale era di scrivere un capitolo molto lungo per “l’agonia della barricata” però mi sono resa conto che sembrerebbe un po’ un’accozzaglia e non renderebbe minimamente giustizia a questi attimi, così ho deciso di spezzarlo in due parti. Potete trovare citazioni varie non solo di Victor Hugo sparse.
Anna

 

   
 
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > I Miserabili / Vai alla pagina dell'autore: annaregotti