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Autore: Lila May    08/09/2014    5 recensioni
Iris è diventata campionessa di Unima.
Ma è contenta del risultato da lei ottenuto? Si sente felice, fra quattro torri di pietra? O le manca qualcosa?
O meglio ... qualcuno?
Dal testo:
Guardo fuori dalle grandi vetrate della finestra, come sperando di vederlo passare ... ma l'unica cosa che riesco a scorgere sono le quattro torri di Mirton, Antemia, Catlina e Marzio, in pietra, maestose e possenti. E poi, la ripida Via Vittoria, quasi impossibile da percorrere.
Sospiro di nuovo e mi lascio cadere sulla sedia, presa da una tristezza incolmabile. Intorno a me regna il silenzio più assoluto, interrotto solo dal ticchettare intenso del grande orologio situato sopra il caminetto. Lui non c'è neanche oggi. Non c'è mai stato. Non si è più fatto vedere, dopo l'avventura passata insieme ad Ash e Pikachu.
***
Dedicata a Oshawott25 :3
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Iris, Spighetto
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Videogioco
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Solitude.

- Ecco, ho vinto! - esclamo, ritirando il mio fedele Haxorus nella pokéball con sguardo vittorioso. Il mio sfidante, un ingenuo ragazzino sui dodici anni, mi guarda per un momento, basito, poi emette un gemito di sconforto e prende il suo amato Lucario fra le braccia. I miei occhi mogano brillano di gioia, di fronte a quel gesto così dolce, così tenero, così reale, così naturale. Fra lui e il suo pokémon c'è amore, vero amore, un' intesa insuperabile. Ma non è sufficiente, per battermi.
Perchè sono una Campionessa.
La Campionessa di Unima.
- Lucario, come stai!? -
Lucario non reagisce, e finisce proiettato dentro la sua pokéball nel giro di pochi secondi. Sospiro, poi mi avvicino con cautela al ragazzino, abbozzando un sorriso conciliante. - Sei bravo, sfidante. Il legame con il tuo pokémon è ammirevole, ma hai ancora molta strada da fare, prima di affrontarmi di nuovo. -
Lui mi guarda, disperato, poi gli scende una lacrima dagli occhi giallastri. Gli tendo una mano e lo aiuto a sollevarsi, riconoscendomi nei suoi modi di fare, così deboli, fragili ... era proprio come me da ragazzina. Non sarei mai riuscita a migliorare, se non fosse stato per lui. Lui ... quanto mi manca ...
- Ascoltami ... - scuoto il capo e prendo un respiro profondo. Ora non devo cadere nelle mani della solitudine. Sto lavorando. - ... anche io sono stata una ragazzina debole. E l'Haxorus che hai affrontato un tempo era solo un piccolo Axew. Devi solo più credere in te stesso. E farti aiutare. -
Annuisce, senza guardarmi. Gli appoggio le mani sulle spalle e sorrido con dolcezza infinita, tentando di trasmettergli calore in pochi gesti. - So quanto è difficile accettare una sconfitta da una Campionessa. Il mondo ti crolla addosso, senti le forze mancarti, pensi che il tuo lavoro fino ad ora sia stato inutile. Ma non è così. E' dagli errori che si impara. -
- Dice davvero? - mi chiede, con gli occhi languidi.
Annuisco, decisa, poi mi allontano e mi risiedo sul mio trono dalle pesanti rifiniture in osso di drago, sempre mantenendo un sorriso amichevole. - E quando perdi, vuole dire che devi migliorare. Prenditi il tuo tempo, concentrati e continua ad allenarti. Vedrai che il tuo duro lavoro verrà ricompensato, in futuro. -
- Sì! - finalmente il ragazzo sorride. Mi saluta, esce dalla sala, afferra il suo zaino e corre via verso l'uscita della Lega, motivato a migliorare e a migliorarsi.
Sospiro tristemente nel sentire i suoi piccoli passi da agile bambino allontanarsi sempre più, fino a scomparire del tutto.
Eccomi, di nuovo sola. Ripesco dalla mia mente confusa il ricordo che avevo interrotto pochi minuti fa.
Il ricordo di lui.
Guardo fuori dalle grandi vetrate della finestra, come sperando di vederlo passare ... ma l'unica cosa che riesco a scorgere sono le quattro torri di Mirton, Antemia, Catlina e Marzio, in pietra, maestose e possenti. E poi, la ripida Via Vittoria, quasi impossibile da percorrere.
Sospiro di nuovo e mi lascio cadere sulla sedia, presa da una tristezza incolmabile. Intorno a me regna il silenzio più assoluto, interrotto solo dal ticchettare intenso del grande orologio situato sopra il caminetto.
Lui non c'è neanche oggi. Non c'è mai stato.
Non si è più fatto vedere, dopo l'avventura passata insieme ad Ash e Pikachu.
E mi manca.
Mi manca tanto, tantissimo.
E mi sento sola, qui, in questa fredda Lega Pokémon, a sfidare allenatori sempre uguali e a vincere continuamente. Sono stanca, della mia vita monotona. Sono stanca di tutto ciò.
Di queste sandale bianche, di questo abito lungo, di questa tiara dorata, di questa lunga coda alta, di me stessa. Mi volto lentamente, appoggio una mano sulla statua del drago sovrano della stanza, lo accarezzo ... la pietra ruvida mi graffia il palmo come schegge di ghiaccio durante una bufera di neve, rabbrividisco per un nonnulla e mi rannicchio sulle gambe, poi mi stringo nelle spalle e socchiudo gli occhi, stanca di tenerli aperti.
Il trono è così grande, così inadatto al mio corpo snello e scattante che sembra inghiottirmi in tutta la sua vastità. Mi sfugge un gemito, comincio a sentirmi debole.
Un freddo autunnale spalanca le porte in vetro del grande balcone in marmo posto appena dietro il drago, entra nella sala e mi spettina i capelli. Mi abbraccio a me stessa, poi mi lascio scappare un fremito e inizio a tremare.
Urlo, mentre il gelido vento dell'autunno non cessa di frustare violentemente la mia chioma violacea, sbaragliandola da una parte all'altra.
Urlo di nuovo, lacrime di angoscia e solitudine iniziano ad appannarmi la visuale. - Perché ... - mi chiedo, tentando inutilmente di contrastare con voce rauca e fioca l'incessante ululare del vento. - Perché ho accettato tutto questo ... -
Nella mia mente ormai quasi adulta, d'improvviso, come uno stormo di Pidove dopo una sera di pioggia scrosciante, ricompaiono i momenti in cui mi sentivo libera, quando correvo in mezzo a campi di grano insieme al mio Axew, quando mi arrampicavo sugli alberi con l'agilità di un Pansear e raccoglievo le mele, quando litigavo con lui ...
mi mordo il labbro inferiore, scuoto il capo, la coroncina mi scivola distrattamente sulla fronte.
La afferro, me la tolgo, poi accarezzo con due dita gli smeraldi. Sono verdi, verdi come i suoi occhi, che ora mi mancano tanto. Verdi come un prato in piena estate, verdi come la speranza, verdi come l'albero fresco sul capo di un Pansage, verdi come la dura pelle di un Axew in crescita, verdi come le foreste più immense.
La getto per terra, scaturendo da essa un debole tintinnio, che in breve tempo si sparge per tutta la sala mescolandosi al continuo soffiare del vento. Parlano così bene della Campionessa, alla TV, di me, delle mie continue vittorie ... ma in realtà non sanno quanto soffro.
Non sanno quanto mi manca la mia libertà, la mia infanzia spensierata, lui ... non sanno quanto sto male tutte le volte che mi affaccio alla finestra e non lo vedo ... non sanno quanto temo il fatto che mi abbia gettata nel dimenticatoio ... non sanno quanto la nostra distanza mi faccia angosciare, lui a Levantopoli e io qui, a soffrire in silenzio ... non sanno quanto mi sento morire, a causa di questa incolmabile solitudine.
Da quando sono diventata Campionessa, ho perso ogni contatto con i miei amici. Ash, Shannon, Aristide, lui ... lui soprattutto, la persona, l'uomo a cui tengo di più. Eppure ero consapevole di questo ... sapevo che per diventare l'Allenatrice più forte di tutta Unima bisognava rinunciare a molte cose, se non al proprio pokémon ... ma non avrei mai immaginato di perderlo in questo modo.
Non avrei mai immaginato di non riuscire a sopportare la mia vita senza lui.
Senza i suoi sorrisi, senza il suo sguardo elegante, senza la sua protezione, anche nelle piccole cose ... mi asciugo le lacrime con le lunghe maniche della casacca, ma ecco che ne arrivano altre a rigarmi le gote con il loro repentino tremolio.
Mi manca, troppo, lo voglio vedere ... se solo lui si ricordasse di me, se solo mi venisse a trovare ... scuoto ancora il capo, lo faccio più volte, poi mi mordo il labbro inferiore e arriccio il naso cercando di bloccare le lacrime.
Inutile.
Inutile, inutile, nessuno in questa regione sa quanto mi sento sola in questo momento, senza lui, senza i miei amici, nessuno sa quanto mi sento triste al solo pensiero che tutti si siano dimenticati di me ... nessuno, se non Haxorus. Emetto un gemito strozzato dall'angoscia e chiudo gli occhi. Stupida, stupida me che ha perso tutto, stupida me che ha voluto rinunciare a lui semplicemente aggiudicandomi il mestiere di Campione di Unima.

- Iris ... -
una voce mi fa sobbalzare. Apro gli occhi, ancora incrostati a causa del mio interminabile pianto, e incrocio il mio sguardo perso nel suo, dolce, così dolce che non smetteresti mai di fissarlo. Sorride, mi bacia sulle labbra e le sue mani morbide scivolano fin sul mio seno. Arrossisco. Il suo amorevole calore mi trapassa la pelle, mi penetra nelle ossa e mi entra nel cuore come una freccia pungente, facendolo scalpitare più veloce di uno Xerneas in corsa. Comincio ad ansimare nella sua bocca, mentre lui non smette di baciarmi con passione. - S- stupido ...! - riesco a dire, dopo attimi passati a godermi le sue labbra deliziose.
- Iris ... -
- D- dov'eri finito!? -
- Scusami ... - scuote il capo, si allontana da me, i suoi occhi verdi s'intristiscono e abbassa le labbra. - Credevo non volessi più vedermi, ma ho seguito il mio cuore e ho lasciato Levantopoli ... Iris, per raggiungerti ho dovuto attraversare tutta la Via Vittoria, sconfiggere gli Allenatori di passaggio, battere i Super4 ... per vederti ... per vedere i tuoi occhi ... -
Poso lo sguardo sul suo papillon disfatto, sulla sua camicia bianca macchiata di terra e sorriso debolmente, poi gli sistemo entrambi gli indumenti. - Mi sento così sola, qui, chiusa in questa sala senza mai fare nulla ... -
- Lo so ... ti comprendo ... -
- N- no ... - gli passo le mani sui pettorali, aderenti alla camicia, e rabbrividisco al contatto. - Tu non hai idea di cosa significhi essere soli, almeno sei sempre in compagnia dei tuoi fratelli ... -
- Iris ... - lui me le racchiude fra le sue e mi guarda con i suoi intensi occhi verdi, puri come diamanti.
- Non ti facevo così grande ... - gli dico, notando di sfuggita quanto è cambiato dall'ultima volta che l'ho visto. Il collo e le spalle si sono allargate, le labbra allungate, l'espressione maturata e le mani ingrandite. E' così bello ... è così uomo ...
- Non ho più 15 anni. - mi risponde, serio. - E tu, Iris, sei meravigliosa ... -
- Io ... -
- Shhhhh ... - mi poggia un dito sulle labbra, poi gli faccio posto sul trono e, dopo essersi sistemato, mi abbraccia forte, racchiudendomi fra le sue braccia possenti e scacciando via la solitudine che incombeva su di me. - Ora sono qui, non devi più avere paura di restare sola. -
Affondo il naso sul suo collo e ne annuso il profumo speziato, poi mi lascio andare alle sue coccole affettuose e socchiudo gli occhi, desiderosa di addormentarmi fra le sue braccia, ma proprio mentre stavo per serrarli del tutto mi accorgo che stava scomparendo. Sgrano le iridi ed emetto un gemito. - Spighetto ... - mormoro, passandogli una mano sulla schiena, e quando me la vedo affondare nel suo corpo ormai diventato nebbia mi spavento e lo respingo con un calcio, che però gli attraversa l'addome.
- Iris ... -
- Spighetto, che ...! -
- Iris ... -

- Spighetto! - mi sveglio di soprassalto, stringo i manici del trono e mi sollevo a sedere. Mi scruto intorno. E' caduta la notte, il vento ha smesso di gelare la stanza, tutt'intorno aleggia il rilassante brulicare delle stelle ... e Spighetto è volato via senza che potessi fare nulla per impedirlo. Sospiro. Era solo un sogno. Un inutile sogno che non servirà a riportarmelo indietro. Perchè ormai l'ho perso, è finita, lui mi ha dimenticata e io devo mettermelo nella testa.
E la solitudine cade nuovamente su di me, facendomi rabbrividire.


Angolo Autrice
Okkeiiiii ... questa sono io che vedo Spighetto e Iris ovunque, pardon. Ma quanto è bello incarnarsi in lei, poi, quanto?!
Ecco il mio nuovo obrobrio dedicato alle amanti della Wishfulshipping e alla mia Oshawott25 in particolare. E' a lei che ho pensato mentre scrivevo sta cavolata. Perdonami, Marty, se fa schifo T.T.
Ti do il permesso di linciarmi(?).
Bien, siccome non ho nient'altro da dire, vi lascio ...
addio!!

   
 
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