08/09/2014
1 recensioniDreams and illusions
Il migliore interprete dei sogni è chi li fa.
Charles Bukowski
Charles Bukowski
Quel giorno c’era il sole, a Beacon Hills.
Lydia era seduta all’ombra di un albero, nel cortile della scuola, la schiena appoggiata al tronco. Era l’ora di pranzo e lei se ne stava lì, da sola, con un panino tra le mani e il libro di letteratura sulle ginocchia, dato che nel pomeriggio ci sarebbe stato un test. Aveva infatti rifilato a Scott, Stiles, Malia e Kira la scusa di un ripasso dell’ultimo minuto, e doveva mantenere le apparenze, per quanto fosse preparata.
– Ehi! Che ci fai qui in disparte? – domandò una voce che Lydia conosceva fin troppo bene. Sorridere le venne spontaneo, mentre alzava lo sguardo per avere conferma dei propri sospetti: Allison era in piedi di fronte a lei, le braccia puntate sui fianchi e la testa inclinata di lato, che le sorrideva di rimando.
– Ripasso per il test di letteratura – rispose Lydia, stringendosi nelle spalle, quindi fece col capo un cenno alla sua destra per indicare all’amica di sedersi accanto a sé.
– O piuttosto stai evitando Stiles e Malia? – la punzecchiò Allison, non appena si fu seduta sul prato.
Lydia non rispose, limitandosi a fulminarla con lo sguardo.
– Oh, andiamo! Credi che io non me ne sia resa conto? Dovresti farlo anche tu, sai? Quando ammetterai a te stessa ciò che provi sarà tutto più semplice. E la smetterai di isolarti – proseguì Allison con dolcezza, prima di posarle una mano sulla spalla. – E non mi riferisco solo a ciò che provi nei confronti di Stiles e Malia.
Lydia sorrise debolmente.
Forse l’amica aveva ragione, in fondo.
Doveva fare i conti con se stessa.
Lydia aprì gli occhi e batté le palpebre più volte, spaesata. Ci mise qualche istante per mettere a fuoco l’ambiente attorno a sé, che era avvolto dall’oscurità, e quando lo fece si rese conto di essere nella propria stanza, avvolta dalle coperte. Assieme a quella consapevolezza tuttavia ne giunse un'altra: si era trattato soltanto di un sogno.
Si mise a sedere e si passò una mano tra i capelli, con un sospiro.
Era successo di nuovo; aveva sognato Allison.
Accadeva così spesso che ormai aveva perso il conto di tutte le volte che il suo subconscio la illudeva facendole credere che l’amica fosse ancora accanto a lei e che non fosse cambiato nulla, quando invece era cambiato tutto. Allison non c’era più e ogni volta che Lydia apriva gli occhi e tornava alla realtà quella consapevolezza la colpiva in modo così doloroso da mozzarle il respiro.
Quei sogni erano così reali che in un primo periodo era giunta alla conclusione che non fossero altro che visite che l’amica le faceva, e che quindi si trattasse di un potere da banshee a lei ignoto. Non era però così e dentro di sé lo sapeva, perciò quando aveva fatto a Deaton delle domande a riguardo non era rimasta molto sorpresa quando questi le aveva detto che le banshee non potevano vedere i morti, in sogno. E nemmeno da sveglie. Erano soltanto in grado di predire le morti, e tutte le loro abilità ruotavano attorno a quell’unico scopo.
Allora perché nonostante ciò Lydia non era riuscita a salvare Allison?
Perché, pur sapendo che sarebbe morta, non era riuscita a evitare che ciò accadesse, ritardando il momento della sua dipartita?
Quelle domande la tormentavano, assieme al dolore che quella perdita le aveva causato e continuava a causarle. Dolore misto a senso di colpa e di impotenza di fronte a eventi che erano più grandi di lei e che diventava sempre più difficile gestire, senza l’aiuto dell’amica.
Era un circolo vizioso: Lydia si sentiva sola perché Allison non era più accanto a lei, e si sentiva in colpa per questo, così in colpa che pian piano si era isolata dal resto del branco. Era quello l’unico motivo per cui l’aveva fatto, perché accanto a Stiles e Scott che stavano cercando di andare avanti con le loro vite si sentiva fuori luogo, ancorata a un passato che non sarebbe più tornato ma che ancora non era in grado di lasciare andare.
Sapeva che stava sbagliando, sapeva che Stiles, Scott e persino Malia e Kira probabilmente le avrebbero dato quel conforto che tanto cercava, aiutandola a superare la situazione. Lo sapeva, eppure non era pronta a farlo, perché la solitudine in cui era sprofondata le era quasi di conforto e l’aveva indotta a fare quei sogni. Allison le mancava così tanto che ormai stava iniziando ad abituarsi a essi.
Era davvero un circolo vizioso da cui non riusciva a fuggire: più Allison le mancava, più si isolava e più la vedeva in sogno, e in quel modo riusciva a sentirsi meno sola.
Eppure continuava a sperare che il proprio dolore si attenuasse, almeno un po’.
Note
Salve a tutti!
Vorrei fare un paio di precisazioni riguardo questa sottospecie di cosa che inizialmente era nata come doppia drabble. Poi però mi sono lasciata prendere la mano, come potete vedere.
Partiamo dall’ambientazione: non c’è un periodo ben definito. Ovviamente siamo nell’ambito della quarta stagione, ma in nessun momento preciso. Può essere collocata prima della 4x10, quello sì. Non mi è piaciuto per niente, infatti, il modo in cui (non) è stata gestita l’elaborazione del lutto per la morte di Allison da parte del telefilm. A parte qualche piccola menzione e la scena tra Parrish e Chris nella 4x11 non c’è stato praticamente nulla. Mi sarei aspettata un funerale, per lo meno.
Ed eccoci al motivo per cui ho scritto questa cosa. Ho voluto cercare di capire cosa abbia potuto provare Lydia in questa quarta stagione, ho voluto dare una mia spiegazione all’isolamento a cui a mio avviso è stata soggetta. Trovo che sia stata messa un po’ da parte e mi dispiace, perché è uno dei miei personaggi preferiti. E soprattutto perché era stato detto che la quarta sarebbe stata la sua stagione, ma ormai ho capito che Jeff è un simpatico trollone e pace.
Questa schifezzuola è dunque un mio modo per rendere giustizia a Lydia e farle un omaggio, per quanto poco mi convinca.
Infine non ho potuto fare a meno di inserire un piccolissimo accenno Stydia. Continuo a sperarci, in fondo. xD
Fatemi sapere cosa ne pensate, mi raccomando, perché essendo la mia seconda flash in questo fandom e prima volta che scrivo su Lydia vorrei capire se ho sbagliato qualcosa.^^
A presto (ebbene sì, ho pronto un missing moment dalla 4x11)!
Sara
Lydia era seduta all’ombra di un albero, nel cortile della scuola, la schiena appoggiata al tronco. Era l’ora di pranzo e lei se ne stava lì, da sola, con un panino tra le mani e il libro di letteratura sulle ginocchia, dato che nel pomeriggio ci sarebbe stato un test. Aveva infatti rifilato a Scott, Stiles, Malia e Kira la scusa di un ripasso dell’ultimo minuto, e doveva mantenere le apparenze, per quanto fosse preparata.
– Ehi! Che ci fai qui in disparte? – domandò una voce che Lydia conosceva fin troppo bene. Sorridere le venne spontaneo, mentre alzava lo sguardo per avere conferma dei propri sospetti: Allison era in piedi di fronte a lei, le braccia puntate sui fianchi e la testa inclinata di lato, che le sorrideva di rimando.
– Ripasso per il test di letteratura – rispose Lydia, stringendosi nelle spalle, quindi fece col capo un cenno alla sua destra per indicare all’amica di sedersi accanto a sé.
– O piuttosto stai evitando Stiles e Malia? – la punzecchiò Allison, non appena si fu seduta sul prato.
Lydia non rispose, limitandosi a fulminarla con lo sguardo.
– Oh, andiamo! Credi che io non me ne sia resa conto? Dovresti farlo anche tu, sai? Quando ammetterai a te stessa ciò che provi sarà tutto più semplice. E la smetterai di isolarti – proseguì Allison con dolcezza, prima di posarle una mano sulla spalla. – E non mi riferisco solo a ciò che provi nei confronti di Stiles e Malia.
Lydia sorrise debolmente.
Forse l’amica aveva ragione, in fondo.
Doveva fare i conti con se stessa.
Lydia aprì gli occhi e batté le palpebre più volte, spaesata. Ci mise qualche istante per mettere a fuoco l’ambiente attorno a sé, che era avvolto dall’oscurità, e quando lo fece si rese conto di essere nella propria stanza, avvolta dalle coperte. Assieme a quella consapevolezza tuttavia ne giunse un'altra: si era trattato soltanto di un sogno.
Si mise a sedere e si passò una mano tra i capelli, con un sospiro.
Era successo di nuovo; aveva sognato Allison.
Accadeva così spesso che ormai aveva perso il conto di tutte le volte che il suo subconscio la illudeva facendole credere che l’amica fosse ancora accanto a lei e che non fosse cambiato nulla, quando invece era cambiato tutto. Allison non c’era più e ogni volta che Lydia apriva gli occhi e tornava alla realtà quella consapevolezza la colpiva in modo così doloroso da mozzarle il respiro.
Quei sogni erano così reali che in un primo periodo era giunta alla conclusione che non fossero altro che visite che l’amica le faceva, e che quindi si trattasse di un potere da banshee a lei ignoto. Non era però così e dentro di sé lo sapeva, perciò quando aveva fatto a Deaton delle domande a riguardo non era rimasta molto sorpresa quando questi le aveva detto che le banshee non potevano vedere i morti, in sogno. E nemmeno da sveglie. Erano soltanto in grado di predire le morti, e tutte le loro abilità ruotavano attorno a quell’unico scopo.
Allora perché nonostante ciò Lydia non era riuscita a salvare Allison?
Perché, pur sapendo che sarebbe morta, non era riuscita a evitare che ciò accadesse, ritardando il momento della sua dipartita?
Quelle domande la tormentavano, assieme al dolore che quella perdita le aveva causato e continuava a causarle. Dolore misto a senso di colpa e di impotenza di fronte a eventi che erano più grandi di lei e che diventava sempre più difficile gestire, senza l’aiuto dell’amica.
Era un circolo vizioso: Lydia si sentiva sola perché Allison non era più accanto a lei, e si sentiva in colpa per questo, così in colpa che pian piano si era isolata dal resto del branco. Era quello l’unico motivo per cui l’aveva fatto, perché accanto a Stiles e Scott che stavano cercando di andare avanti con le loro vite si sentiva fuori luogo, ancorata a un passato che non sarebbe più tornato ma che ancora non era in grado di lasciare andare.
Sapeva che stava sbagliando, sapeva che Stiles, Scott e persino Malia e Kira probabilmente le avrebbero dato quel conforto che tanto cercava, aiutandola a superare la situazione. Lo sapeva, eppure non era pronta a farlo, perché la solitudine in cui era sprofondata le era quasi di conforto e l’aveva indotta a fare quei sogni. Allison le mancava così tanto che ormai stava iniziando ad abituarsi a essi.
Era davvero un circolo vizioso da cui non riusciva a fuggire: più Allison le mancava, più si isolava e più la vedeva in sogno, e in quel modo riusciva a sentirsi meno sola.
Eppure continuava a sperare che il proprio dolore si attenuasse, almeno un po’.
Note
Salve a tutti!
Vorrei fare un paio di precisazioni riguardo questa sottospecie di cosa che inizialmente era nata come doppia drabble. Poi però mi sono lasciata prendere la mano, come potete vedere.
Partiamo dall’ambientazione: non c’è un periodo ben definito. Ovviamente siamo nell’ambito della quarta stagione, ma in nessun momento preciso. Può essere collocata prima della 4x10, quello sì. Non mi è piaciuto per niente, infatti, il modo in cui (non) è stata gestita l’elaborazione del lutto per la morte di Allison da parte del telefilm. A parte qualche piccola menzione e la scena tra Parrish e Chris nella 4x11 non c’è stato praticamente nulla. Mi sarei aspettata un funerale, per lo meno.
Ed eccoci al motivo per cui ho scritto questa cosa. Ho voluto cercare di capire cosa abbia potuto provare Lydia in questa quarta stagione, ho voluto dare una mia spiegazione all’isolamento a cui a mio avviso è stata soggetta. Trovo che sia stata messa un po’ da parte e mi dispiace, perché è uno dei miei personaggi preferiti. E soprattutto perché era stato detto che la quarta sarebbe stata la sua stagione, ma ormai ho capito che Jeff è un simpatico trollone e pace.
Questa schifezzuola è dunque un mio modo per rendere giustizia a Lydia e farle un omaggio, per quanto poco mi convinca.
Infine non ho potuto fare a meno di inserire un piccolissimo accenno Stydia. Continuo a sperarci, in fondo. xD
Fatemi sapere cosa ne pensate, mi raccomando, perché essendo la mia seconda flash in questo fandom e prima volta che scrivo su Lydia vorrei capire se ho sbagliato qualcosa.^^
A presto (ebbene sì, ho pronto un missing moment dalla 4x11)!
Sara