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Autore: Kylie_Justin    08/09/2014    7 recensioni
"Li possiamo colmare i chilometri. Devo vederti ora, non ce la faccio più. Il tuo sorriso nella mia mente è un tormento, non riesco più a dormire, e mi devo assicurare che tu stia bene. Non riesco a vivere non sapendo se il tuo sorriso là dove sei, è vero o finto. Perché lo so, le persone non se ne accorgono di questi dettagli."
Genere: Drammatico, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Justin Bieber, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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C’erano un ragazzo e una ragazza alla stazione. Che luogo triste la stazione, poteva dare tanta gioia, così come poteva dare tristezza in ugual modo.

"Stai tremando."

"Anche tu. Vedi che io me ne accorgo"

"Ma io tremo perché ho freddo."

"Si certo. Hai freddo in una delle più calde giornate estive di quest’anno. Ti credono tutti, sai?"

"Tu non ne hai il coraggio, lo ammetto io per primo. Io sto tremando perché mi stai abbracciando, e perché so che passerà tempo prima che io ti possa abbracciare di nuovo."

"……"

"Ehi, hai sentito? "

Le parole le morivano in gola, lei provava a farle uscire, davvero, ma le sue labbra non riuscivano a emettere nessun suono.

"Va bene, tu non parli, parlerò io. Mancherai. Non dico “mi mancherai”, perché non mancherai solo a me, ma ad ogni parte di me, ogni cellula di cui sono composto."

Forse fu il rombo del treno che si avvicinava che le diede il coraggio e, mentre gli altri passanti si dirigevano sul treno, lei glielo disse: "anche tu."

Non era mai stata una ragazza di tante parole, non aveva mai detto tanti ‘ti voglio bene’ alla gente, non le piacevano i gesti d’affetto. Lui, per lei era un’eccezione. Una di quelle eccezioni che ti cambiano la vita, però.

E chissà se lui le aveva sentite, quelle due parole.

Il rumore delle rotaie calpestate dal treno cominciò. Lei se ne andò, e quando il rumore sordo del treno cessò, lui si sentì scoppiare.

Si, lui sentì scoppiare il cuore, come quando lei aveva riso. Ma ora era una sensazione diversa.

Ora c’era solo il ragazzo, alla stazione. Stava guardando il treno allontanarsi, e pareva scorgere gli occhi di lei nell’orizzonte. Ma lei era nel treno, lei tornava a casa. E si sapeva, non si sarebbe più sentita a casa senza di lui. Il ragazzo aveva uno sguardo sognante, ma era privo della sua luce. Come il sole, quando tramonta. E il cielo perde la sua luce, e la luna e le stelle non basteranno per illuminarlo. Il mondo ama il sole, e non sarà completamente luminoso fino a quando quella sfera luminosa non sorgerà. E il ragazzo, non sarà completamente felice fino a quando lei non tornerà.

 Era passato tempo. Il ragazzo era nel buio della sua stanza, quel giorno non era andato a scuola. Sentiva voci in lontananza. Erano voci nella sua testa, e ricordavano la voce della ragazza. Se lo ricordava bene lui. Che quando parlava, era come se sussurasse. Le sue parole erano dette con delicatezza, e con quella dolcezza che non trovi dentro il cuore di chiunque. Vuoto nel petto.

 

A tanti chilometri da lui, sorpassato il mare, la ragazza era nell’aula scolastica. Era una lezione di epica, la sua materia preferita. Lei adorava distrarsi dai pensieri ascoltando la voce rilassata della professoressa che le narrava eventi immaginari, misti a realtà. Eventi di coraggio, o di viltà, di odio, e di amore. Ma quella volta non riusciva a concentrarsi. I suoi pensieri erano troppo forti. Come quando il vicino di casa ha la musica troppo alta, e tu anche se sei stanco, sei nel tuo letto ma non riesci a dormire. Lei provava la stessa sensazione. E in più, un vuoto nel petto.

 A volte, quando due persone si salvano, è come se donassero un pezzo di loro stesse alla persona che le ha cambiato la vita. Ma voi penserete, “Un pezzo. Bene, si può sopravvivere senza un pezzo, no?”

È solo che entrambi si erano lasciati un pezzo vitale, il cuore. Come si fa a vivere senza un cuore? È già difficile sopravvivere, figuriamoci “vivere”.

 A volte, quando due persone si pensano contemporaneamente, si crea un flusso di energia così forte, da far sì che le persone sorridano nello stesso istante. Nonostante il mare le separi, nonostante ci sia un groviglio di strade tra di loro.

La ragazza tornava a scuola, cartella sulle spalle e capelli disordinati al vento.

E tanti chilometri lontano, il ragazzo era ancora fermo, gli occhi spenti, nella sua stanza. Eppure successe così, e per davvero dico, sorrisero.

 Poi lo schermo del telefono della ragazza si illuminò. Si usavano telefonare spesso, i due. Ma non era mai successo che si sentissero a quell’ora. La ragazza era nel tragitto casa " scuola, così prese il telefono dalla tasca della cartella.

"Sai, la distanza è dura da superare. E poi c’è di mezzo il mare," cominciò il ragazzo.

"Ehi, non si usa dire pronto?"

Avrebbero dovuto cominciare a litigare ora, come facevano di solito, e poi far terminare tutto in una risata.

È solo che a volte, la sensazione di mancanza è così forte che ti fa scordare il resto. C’è solo quel vuoto nel petto che non se ne va via. E poi, tutta quella nostalgia.

Cosi lui fece finta di non sentire e continuò.

"Dicevo, la distanza è difficile da colmare. Ci vuole tanto tempo per arrivare da te, e io non posso farlo." continuò il ragazzo.

Il cuore della ragazza batteva forte, non sapeva dove il ragazzo volesse arrivare.

"Sai, il tragitto è tanto, ma se poi ci si viene incontro, la distanza è meno per tutti e due. Ti va di venirmi incontro?"

La ragazza si sarebbe dovuta rilassare, in realtà il cuore le batté ancora più forte, ma questa volta era per il pensiero di rivedere il ragazzo. Di rivedere quegli occhi che le facevano vibrare il cuore. Così la ragazza si sciolse, e glielo disse.

" Li possiamo colmare i chilometri. Devo vederti ora, non ce la faccio più. Il tuo sorriso nella mia mente è un tormento, non riesco più a dormire, e mi devo assicurare che tu stia bene. Non riesco a vivere non sapendo se il tuo sorriso lá dove sei, è vero o finto. Perché lo so, le persone non se ne accorgono di questi dettagli."

Così il ragazzo, con le mani che gli tremavano, disse ” Vediamoci a metà strada tra me e te, lo sai dove devi scendere. Subito dopo aver oltrepassato La Scarborough. Veniamoci incontro, ci vedremo in stazione. Voglio abbracciarti."

 Il telegiornale dice che due treni si sono scontrati nel tragitto tra La Yonge e La Scarborough. Non ci sono sopravvissuti, entrambi i comandanti non hanno resistito all’impatto. Si parla di un guasto dei binari, si crede che il caldo abbia fatto surriscaldare le rotaie.

Non ci sono indagati, si pensa sia una tragedia le cui cause sono solo ed esclusivamente naturali.

 Lei era stato il suo ultimo pensiero, prima dello schianto. Come si fa a non pensare a quegli occhi così belli, dentro i quali ci vedevi il mare?

 Lui era stato il suo ultimo pensiero, prima del botto. Le pareti del mezzo erano vibrate. Lei già pensava agli occhi del ragazzo. Si era ripromessa che quando l’avrebbe rivisto non avrebbe distolto lo sguardo da lui. Tanto il mondo non aveva senso, se non lo guardava insieme a lui.

 A volte, quando due persone si pensano contemporaneamente, si crea un flusso di energia così forte che fa sì che le persone sorridano, nello stesso istante.

Si erano pensati nello stesso momento, mentre i loro treni si sono schiantati. Nessuno è sopravvissuto.

Ma ne sono sicura, adesso entrambi staranno sorridendo.

 

Hey, ciao. 

Questa è la mia seconda OS che scrivo su Justin. 

Mi farebbe piacere sapere cosa ne pensate.:) Una recensione non costa nulla. 

Baci; io 

Questa è la mia prima os: Story of Justin Drew Bieber

  
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