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Autore: Irae90    08/09/2014    1 recensioni
Un incontro strano , misterioso , cela un passato ricco di dolore , il destino o forse solo un'amaro ricordo , attendono Matteo nella stanza numero 13 .
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Una bustina chiusa sulla scrivania , di quelle piccole di carta giallina , chiuse la porta della sua stanza dietro di se e presa la busta . Non aveva mittente , c’e ne era solo uno possibile , ma non ci poteva credere , non era da lei una lettera ne altro che assomigliasse al romanticismo , forse era meglio così , di lettere d’amore ne aveva ricevute fin troppe . Non senza curiosità aprì la busta e lesse il semplice quadratino di carta che costituiva la lettera .

 

Hotel Admirion , stanza n 13 alle ore 16 , domani .

Non mancare .

 

Spalancò gli occhi , non seppe se ridere per il divertimento o l’ansia , si domandò seriamente se fosse lei . < Mamma!> chiamò ad alta voce < Cosa c’è?> - < Questo biglietto da dove è saltato fuori?> la curiosità era mescolata ad un’ansia strana , attese la risposta con impazienza .

< Non lo so , era sullo zerbino sta mattina dopo che sei uscito>

“Bene..” pensò “ adesso si che sono nei guai , cosa mi invento?”.

 

Magari gli sarebbe piaciuto , avrebbe dovuto provare … era evidente che lei voleva , Lo voleva , non gli aveva concesso neppure un bacio , non che lui l’avesse chiesto . Eppure pensava di conoscerla , razionale ed imperiosa , quasi mascolina , erano stati chiari , c’era un filing da approfondire , ma non era ancora il momento . Lui non aveva fretta , voleva farsi prendere lentamente da quei nuovi occhi , offuscavano la profondità di quelli vecchi , i sorrisi di lei lo stavano tirando fuori dall’oscurità in cui era caduto . Voleva innamorarsi ed era sicuro che sarebbe successo con lei , era perfetta , molto di più di lei ...dell’altra . Non osava nominarla nemmeno nel pensiero , quell’ombra lo uccise con una violenza che il tempo non aveva ancora saputo mitigare . Scisso in due , combatteva per succhiare via vita all’altro Se che ancora amava Lei , stava morendo , lo sentiva , ma era quello il momento più doloroso , la fine dell’agonia .

Camminava sempre più veloce , doveva vederla per uccidere quei pensieri , per impedirsi di trattenere le immagini di quel viso che le aveva dato la vita per anni e che ora era svanito .

Alzò lo sguardo da terra e vide l’insegna dell’albergo , vi andò diretto, domandò la stanza alla reception senza imbarazzo , quante volte aveva assaporato quel momento con eccitazione quando andava in albergo con l’altra . Scacciò quel pensiero e sentì il bisogno di fumare , doveva occuparsi di lei adesso e pensare a cosa fare e cosa dirgli . Mentre percorreva il corridoio in moquete decise che si sarebbe abbandonato all’istinto , ci avrebbe provato , gli sarebbe servito a dimenticare , cosa ci sarebbe stato di male? l’avrebbe assecondata . Ma una parte di lui sapeva che non ci sarebbe riuscito , la passione ancora scorreva nell’altroSe ... che doveva ancora morire .

Stanza numero 13 .

Estrasse la chiave e fece per aprire la porta quando vide che a terra c’era una busta identica alla sua , aperta . La raccolse perplesso e lesse , in calligrafia identica :

 

Hotel Admirion , stanza n 13 alle ore 15, domani .

Non mancare .

Abbassa tutte le serrande

 

“15?!” lesse turbato , che avesse letto male a casa? lei era scorbutica in fatto di ritardi , probabilmente se ne era già andata , cominciò ad agitarsi e non pensò al perchè di un secondo biglietto identico e allo strano comando finale .

Forse una parte di lui era sollevata , sembrava annunciarsi qualcosa di eccessivamente sexy a cui non era pronto … almeno non con leii .

Aprì con cautela la porta , la stanza si svolgeva in un corrido che portava alla stanza da letto , era tutto già buio , era già li , deglutì in ansia . Si sbottonò il primo bottone della camicia nera , faceva terribilmente caldo . Avanzò nell’oscurità e giunse al bordo del letto , distinse la sagoma di lei distesa  sul letto , sotto il lenzuolo , gli dava le spalle . Il cuore prese a martellargli nel petto “ e adesso? non voglio sdraiarmi con lei … “ si sedette sul letto e attese che lei dicesse qualcosa , respirava placidamente , ma non dormiva . Non riuscì a vedere neanche cosa indossava , distingueva il fianco rotondo , desiderò accarezzarlo , non credette a quel istinto , ma non aveva mai osservato quanto fosse armonico il profilo di lei . Mandò a quel paese i dubbi e le si distese dietro , sentì il suo respiro accellerare , allora era vero che lo voleva . L’idea gli piacque ma non se la sentì di poter ricambiare , forse lei poteva aiutarlo però , allungò la mano , sembrava lontana la sua spalla , pensò a l’altra , appena il pensiero di lei si affacciò si violentò a respingerlo  afferrando la spalla esile di lei come un’ancora di salvezza. Sobbalzò leggermente , la sentì quasi tremare , le parve più piccola di come la ricordava , ma così morbida  , sfiorò la pelle del suo braccio fino al fianco e vi posò la mano . Strinse le dita e la sentì sospirare , mai si era sognato di toccarla semplicemente così . Si avvicinò ancora di più , quasi a sfiorare la sua nuca col naso , i capelli profumavano ed erano morbidi , sfiorò il suo orecchio con il naso . Assaporò il suo odore , lei scostò la spalla scoprendogli il collo , non lo ricordava così lungo e sottile  , come una carezza fu avvolto dalla dolcezza dell’aroma di lei . Un odore delicato ma caldo , sapeva di casa , aveva qualcosa di familiare , ebbe l’istinto di stringersi a lei , nascondere il suo viso nel suo collo . Desiderò affogare in quel profumo , ebbe l’impressione di essere tornato a casa , di aver ritrovato un posto sicuro . Se l’altra l’avesse visto … chissà se avrebbe sofferto , ma perchè pensare a lei ? lì , in quel letto , gli sembrò che non ci fosse nulla che mancava a quel corpo , che fosse nel posto giusto . Circondò , con timore , le spalle di lei ,stringendo il suo petto alla schiena morbida ,posò il viso nell’incavo del suo collo , avrebbe voluto dirle qualcosa , ma non voleva rompere quell’incanto , quella dolcezza , finalmente si sentiva vivo , il cuore batteva impazzito , si sentiva a casa. Fu lei a parlare , emise una leggera risata , un suono lontano … nel tempo , che lo fece tremare fino alle ossa .

< Come mai tutto questo segreto? >domandò avvvolgendo la sua mano sul polso per stringerlo ancora di più a se .

Non ebbe il coraggio di parlare , di muoversi o respirare , non poteva essere …. era un’orribile scherzo o un sogno …. un incubo.

< Ti togli almeno i jeans e vieni sotto il lenzuolo?>

Sciolse piano l’abbraccio e si alzò dal letto , per fuggire via , ma non ci riuscì , restò davanti al letto e si convinse che era un sogno . Era tutto surreale , si slacciò i jeans e rimase in boxer , stava per fare una follia , pensò di essere impazzito .Si infilò sotto il lenzuolo con il cuore in gola , non riusciva a capire perchè lei fosse li , perchè ci fosse lui. Sentì che lei si stava muovendo nel letto , si avvicinava , con un balzo gli fu addosso , stese il suo corpo su di lui , stringendo le cosce ai suoi fianchi < Hai fatto gli esercizi oggi eh… senti che spalle> disse con un sussurro . Gli sembrò di essere in balia di un fuoco divoratore , un orrenda consapevolezza lo uccise senza pietà : non sapeva che era lui . Avrebbe voluto scacciarla , forse colpirla con violenza , urlargli il suo rancore , dargli della troia forse , ma dopotutto anche lui non era li per lei … o forse si . Forse era perchè era lei che era entrato in quel letto …

< Mmm …. non parli eh..:> mormorò ancora , quella voce … maledetta strega dolce , quanto odiava amare quella voce . Lei si abbassò su di lui , lentamente , un’agonia che sapeva ...l’avrebbe rigettato nella vita . Posò e labbra sulle sue , gli sembrò che non avessero mai smesso di unirsi , desiderò piangere , desiderò urlare , desiderò sbatterla sul letto e prenderla con violenza , la voleva , la odiava , l’amava , bruciava per lei … bruciava .

Ci fu un sencondo di perlpessità , di gelo , lei rimase su di lui , sospesa a un soffio dalle sue labbra , aveva capito e potè sentire la paura e lo stupore di lei , nel singulto che emise .

La ragione perse potere , scattò in avanti e la circondò con le braccia , la sbattè sul letto bloccandole i polsi sui cuscini , fermando il suo corpo con il suo . < Non … non dire … nulla > erano le prime parole che gli diceva ...da mesi . Sentì le lacrime scorrere sulle guance , si sentì un idiota , ma la baciò , lei si dibattè , mormorò una debole protesta , anche lei tra le lacrime . Ma lui insistette nella follia di quel fuoco e la baciò ancora , schiudendole le labbra con la lingua , il sapore della sua bocca gli diede alla testa , non aveva mai provato nulla che vi assomigliasse . Lei dimenò i polsi solo per stringere le braccia attorno a lui , ricambiò il bacio , esplorò con le labbra ogni centimetro della pelle del suo viso e con le mani accarezzò cento volte i capelli.

Le tolse la canottiera , morse con rabbia il suo collo perfetto e strappò il reggiseno , baciando i seni quasi a farle male , < perchè? > gemette lei < perchè non vai via?> . Sentì che tra i suoi respiri scorrevano lacrime , lacrime di dolore e paura , come le sue . Ma la sua rabbia scorreva violenta nei suoi baci , voleva fargli sentire tutto l’odio e tutto il dolore che aveva dentro  vivendo senza di lei . Si ritrovò stretto al suo corpo nudo , perfetto , che aveva adorato come il corpo di una dea , ora coperto di graffi , quasi a voler togliere la pelle che era passata sotto le mani di un’altro . Lei era sua e di nessun’altro , li , nel buio più totale di quella lontana stanza d’albergo , il mondo non aveva più senso , con le sue regole e modus , l’unica cosa che aveva importanza era la sua rabbia , il loro dolore , il desiderio e la paura . Giudici di tutte le loro azioni erano i loro cuori , non contava la presenza di altri su quella terra , in quella stanza c’era abbastanza , abbastanza mondo. < Io … ti… odio > mormorò a denti stretti , affondando le dita nei polsi di lei , la sentì singhiozzare , crollò , lasciò la presa e cadde su di lei . Lo avvolse con la sua pelle morbida , con l’odore di cui aveva voluto riempire le pareti della sua casa , si sentì arrivato come da un viaggio nell’inferno , condotto con gli occhi bendati . Si sentì stanco , sentì lacrime silenziose sulle guance di lei , sentì la rabbia salirgli al cuore < Ti odio > ripetè , come una preghiera . < Ti odio > disse ancora , ma più ripeteva e più lei lo stringeva a suo petto nudo , sentiva il suo cuore , mille perchè gli ruggivano in testa . < Lasciami per Dio!> urlò sciogliendosi violentemente dalle sue braccia , si sentì immediatamente immerso nella solitudine , avrebbe voluto fingere che fossero ancora insieme e che ilr esto fosse stato un’incubo . < Aspetta … > mormorò lei , ma lui  si mise seduto sul letto , dandogli le spalle , con una voglia bruciante di scappare e  al tempo stesso di rimanere . < Stai zitta  Anna , stai zitta > ringhiò con dolore , ma le mani di lei gli si posarono sulle spalle , lentamente la sentì che scivolava seduta accanto a lui , la vide portarsi il lenzuolo addosso per coprirsi. Quanto era bella nuda , quanto desiderava mentire a se stesso , ma non poteva . < Il mio nome esiste perchè tu ancora lo chiami , la mia pelle perchè tu la tocchi … chiamami ancora e tornerò a respirare …> Anna parlava , citava frasi d’amore di un tempo ,che a Matteo, sembrò appartenere ai sogni . Bruciava così forte quella frase , < Il MIO nome esisteva perchè tu lo chiamavi ! Hai voluto uscire dalla mia vita , adesso rimanine fuori! eri qui per lui , non per me ! io ti odio! lasciami in pace ! Io devo voltare pagina ! fammi vivere !> urlò così forte che le pareti sembrarono tremare , ad un centimetro dal suo viso , intravide i suoi occhi brillare di durezza , dolore , ma la cosa che più lo uccise , fu vedere l’amore che dolcemente vibrava in lei . Rimasero in silenzio , mentre gli occhi di lei si riempivano di lacrime , ne colò una sulla guancia , Matteo desiderò urlargli tutte le lacrime che aveva versato per lei , chiedergli perchè …. ma fu lei a parlare < Anche tu eri qui per lei , sei tu che non mi hai tenuto stretta , sarebbe bastata una parola .. sarebbe bastato che uccidessi per una volta il tuo orgoglio … e io sarei rimasta , ma non ce la facevo più a soffrire … > . Come poteva dire quelle cose? urlò dento di se , eppure  , non riuscì a sostenere il suo sguardo , sentì di nuovo che era un fallito , ma non poteva accettare che fosse colpa sua , non poteva . < Non dire altro > disse secco , lei tacque per un secondo , < eppure mi hai spogliato , mi hai baciato ! perchè? eh!? dimmelo !? avresti voluto venire a letto come Matteo?!> cominciò ad urlare con sfida .Matteo non si controllò più , mando a quel paese mesi di vita , mesi di errori , mille parole e promesse , la baciò , saltò addosso a lei e gli si aggrappò forte , con disperazione , in un disperato tentativo di strapparle l’amore dalle labbra , di riempirsi di quell’amore , senza di cui si sentiva terribilmente vuoto . Ma lei piangeva , piangeva baciandolo , senza smettere di fare nessuna delle due cose .

Sul punto di soffocare per il batticuore si staccò dalle sue labbra , la guardò , nel buio della stanza d’albergo , era bella mentre piangeva , bella …

Scivolò sotto il lenzuolo con lei e l’abbracciò forte , fortissimo , finchè i singhiozzi non finirono < Non piangere mai più per me …>le disse .

< Non darmene più motivo allora…>

Lei le posò un bacio sulla sua guancia , rimase immobile e pregò che si fermasse , ma non lo fece , con tenerezza lo baciò sugli occhi e sul naso , sul mento e sulle orecchie , come faceva quando facevano l’amore .

In quell’abbraccio si sentì amato , in quel abbraccio , in quel errore , fatto di baci , carezze sempre più intimi , si sentì vivo , la sentì respirare .

Sbagliando , tradendo se stesso e l’altra , baciò le labbra di Anna e ripercorse i segni dell’amore e della passione che un tempo erano parte di Loro .

Non ci fu odio o rabbia , non è possibile parlare neanche di amore , ma certo non di sesso , cosa accadde allora?

Chi erano Matteo e Anna ?

Amanti , nostalgici ex , innamorati l’uno dell’altra o solo dei ricordi , dei corpi , della passione ?

La verità neanche loro la sapevano , Matteo avrebbe voluto che quel momento non finisse mai , dove tutto è niente se non erano insieme , aspetteranno lì , nei loro sogni , per sempre solo per veder sorridere l’altro perchè è vero,  non sono niente senza l’altro.

Dopo tutto, ognuno ha  fatto i suoi errori ,sono inciampati e caduti,

Ma qualcosa li ha riportati là…

Stanno facendo sanguinare il loro cuore per mostrare che non lasceranno mai andare tutto ciò

Hanno detto quello che pensavano , sempre in dubbio , mai certi delle loro sentenze ..

E pezzi di ricordi cadono a terra ,

Sanno che non si può tornare indietro ... quello che hanno fatto e così, non permetteranno che questo vada via.

Ma è vero, non sono nulla senza l’altro .Tutte le strade, dove hanno  camminato da soli,

con nessun posto dove andare….

Sono giunti alla fine.

In qualche modo , erano arrivati , come se avessero girato in tondo .

Matteo sussurrò ad Anna che l’amava mentre facevano l’amore , Anna infondo l’aveva sempre saputo , ma la vita ci porta ad allontanarci … l’amore continuerà?

Matteo e Anna non lo sapevano , sapevano poche cose : Si appartenevano , si pensavano , si volevano , insieme respiravano , ma sembrava che in quella vita non riuscissero ad amarsi .

Rimasero tutto il giorno in quella stanza , fecero l’amore , e lo fecero nelle parole , nei sorrisi , le risate , nei racconti e nei ricordi , popolando il loro mondo di creature , ma la realtà continuava ad esistere la fuori ….

Squillò il telefono di Matteo .

Era la realtà.

Il sogno finì .




 
  
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