THE WARRIOR II
 

 

Erano giorni che camminavo verso il fronte, inutilmente. Sapevo che la mia missione non era nient'altro che una scusa, una motivazione valida per cacciarmi. Molti motivi di tale azione mi attraversavano il cervello, motivi che aumentavano ad ogni passo che commettevo. Uno di questi, ad esempio, era la mia vicinanza con la Principessa Aurora. Forse mi ero spinta un po' troppo oltre e la mia infatuazione non era più un segreto per nessuno. Non avrei potuto sopportare di essere allontanata definitivamente da Aurora, avevo perso troppe persone nel corso di quell'anno: prima mio padre e poi Shang. Il Destino aveva troppi conti in sospeso con me, almeno uno poteva risparmiarmelo.

Mentre camminavo in cerca di una meta, cercavo disperatamente delle parole da dire ad Aurora. Avevo deciso di confessarle tutto, a mio rischio. Non potevo andare avanti con questa cosa da incubo, aspettando di dimenticarla perché, ne ero più che sicura, non l'avrei mai dimenticata.

« MULAAAAAAAAAAAAAAAN! »

Credevo di essermi presa una bella insolazione, dato che sentivo la voce di Mushu, il mio Guardiano. Mi fermai, mi guardai in torno e, una volta certa di essere sola, ripresi a camminare.

« MULAAAAAAAAAAAAAN! »

Ancora. Questa volta più forte. Decisi di sedermi sull'erba e sospirai. Un piccolo riposino mi era più che concesso. Mi sdraiai su un fianco e chiusi gli occhi, speravo solo di non sognarmi Aurora come, molto spesso, mi capitava. Non feci in tempo a liberare la mente da ogni preoccupazione (Aurora esclusa), che mi sentii chiamare una terza volta.

“Non c'è due senza tre” pensai. Spalancai gli occhi e tutti i miei precedenti sospetti vennero confermati: Mushu era qui.

« Che cosa ci fai qui? Voglio dire, non avevi conquistato il tuo piedistallo? »

« Certo che sì, ma sono qui perché sono il tuo Guardiano, che a te piaccia oppure no. »

Sorrisi, era certo che mi faceva piacere rivedere uno dei miei migliori amici. Come ogni ricordo felice, però, era accompagnato da uno più triste: Shang.

« H—hai saputo di Shang? »

Non lo nominavo da quando il suo cuore smise di battere, per sempre.

« Ed è anche per questo motivo che sono tornato. Non volevo lasciarti da sola in un momento così difficile come questo. »

Mushu era cambiato, era più maturo e, forse, lo ero anch'io. Non ero più l'adolescente che lasciò la famiglia per andare in guerra e dimostrare al padre che non era una disgrazia, come spesso mi definivo.

Il mio guardiano era adulto e subito mi sentii più al sicuro.

« Mushu, davvero, grazie, ma sono la guerriera -e la Guardiana- di me stessa. »

« Mulan, i tuoi Avi sanno che Shang non è l'unico a possedere il tuo cuore. Può essere il più importante, ma non l'unico. Non provare a negarlo, non a me. »

Ed ecco che altri miei sospetti furono confermati; ero troppo vulnerabile quando Aurora mi era accanto.

Non ero assolutamente indecisa su cosa dirgli, poiché sapevo che potevo fidarmi del mio Guardiano. Feci un lungo sospiro e mi sdraiai, questa volta con la schiena appoggiata alla superficie.

« Non ti ho mai mentito, Mushu e non intendo farlo neanche ora. La persona che condivide il mio cuore con Shang si chiama Aurora. »