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Autore: Lifty4ever    08/09/2014    6 recensioni
Un ragazzo di nome Logan va a vivere in una casa dove tanto tempo fa viveva un bambino che fu bruciato dalle fiamme... A questo ragazzo succedono molte cose strane come i tagli sulla pelle, graffi sul piede e cicatrici profonde ... si è trasferito a los angeles più di una settimana. la notte sente degli strani gridi e passi profondi, si ritrova incatenato e sottoposto a soffrire come un cane... tutte le notti si ritrova questo bambino che tenta di ucciderlo e dopo vari tentativi riesce ad ucciderlo, ma non si fermerà fino a quando non avrà raggiunto il suo obbiettivo, perciò chi osa trasfersirsi in quella casa pagherà un caro prezzo cioè ... LA PROPRIA VITA!!! ...
Genere: Horror | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era una serata piuttosto strana, fuori pioveva  ed io ero a cazzeggiare su face book , mentre scorrevo delle immagini vedo una scritta interessante e così mi metto a leggerla. Quando ebbi finito mi impaurì un po’ di ciò che c’era scritto e mentre pensavo, un fulmine si scagliò contro il terreno facendomi tremare tutto il corpo e così corsi subito dentro le coperte del mio letto, le luci si spensero e il silenzio si fece sentire. Cercavo di chiudere gli occhi ma non ci riuscivo, sentivo il vento sbattere sulla finestra e tutto ad un tratto sentii una vocina ; anzi non era una vocina  era un urlo di un bambino … io pensai che provenisse da fuori cosi mi affacciai ma non c’era nessuno, solo il vento che mi sfiorava la pelle facendomi rabbrividire , così tornai in casa e mi rinfilai sotto le coperte chiudendo un occhio e poi l’ altro .  Dopo 10 minuti sentii un'altra volta quell’urlo , ma non solo , era accompagnato da dei passi piuttosto profondi e scricchiolanti che venivano verso la mia stanza, iniziai a sudare freddo e tremavo come il terremoto quando si fa sentire. Tutto ad un tratto sentii la porta aprirsi, stava cigolando , il mio cuore mi arrivò in gola battendo fortemente, sentivo le coperte muoversi e poi mi sentii afferrare un piede e iniziò a trascinarmelo; avevo paura ma volevo vedere cosa stava succedendo e così mi alzai … non vidi niente anzi nessuno ma mi accorsi che avevo dei graffi profondi nel mio piede. Il silenzio si fece risentire ma ad un tratto sentii delle urla che dicevano: “ dove sei? … dove ti nascondi? … ora vengo a prenderti!” sembrava un eco , appena sentii quelle parole terrorizzato , chiusi gli occhi e strinsi i denti. Mi sentii sfiorare una mano , era fredda, ma poi mi agguantò un piede facendomi cadere in terra  … aprii gli occhi e … vidi una sagoma nera uscire dalla mia camera. Arrivò il mattino … feci una nottata in bianco, andai in bagno per lavarmi il viso e vidi allo specchio i miei occhi grossi e rossi, poi mi recai in cucina e mi preparai una ciotola di latte e cereali ma non riuscivo a mandarla  giù, pensavo a tutto quello che mi era capitato stanotte , mi misi sdraiato sul divano a guardare la tv e il mio sguardo cadde sulla ferita del piede sinistro … ero sbalordito, andai di corsa ad accendere il computer per cercare delle informazioni e subito dopo cercai su face book quella scritta che avevo letto ieri sera ma non c’era più … deglutii … Mentre ero al computer sentii suonare il campanello di casa e uscì fuori con un coltello in mano “ oddio era il postino!” , lo impaurì da farlo scappare ma riuscì a scusarmi. Ritornai in casa e trascorsi tutto il giorno a cerare informazioni e a pensare di ciò che mi era capitato. L’orologio suonò, erano le 11:00 di sera , non volevo andare a letto perché sapevo cosa mi poteva succedere, ma in quattro e quattr’otto mi addormentai. Sentii cigolare la porta e in un istante essa si chiuse con una bella botta e vidi la chiave girarsi da sola … cercai di aprirla ma non ci riuscì, feci molti tentativi ma fallirono tutti ma ad un certo punto sentii ancora quell’urlo provenienti dalla mia cucina … si sentiva di più anche i passi diventavano più profondi e rumorosi che si avvicinavano alla mia stanza dove me ne stavo sdraiato in terra avvolto dalla mia coperta , mi sentii afferrare il piede e mi trascinò in veranda dove vidi delle catene penzolare dal soffitto : chiusigli occhi ma quando li riaprì mi ritrovavo legato al letto in bermuda. Seti una leggera brezza sul mio corpo, mi vennero i brividi, ad un certo punto il mio corpo si infossò , come se ci fosse qualcuno sopra di me , poi mi sentii tagliare la pelle sulle mie braccia, il sangue colava ed era ancora caldo sentivo il mio cuore pulsare , dalle braccia passò alle gambe e alla fine mi ritrovai una cicatrice fatta di tagli sul mio petto . Il letto si alzò avvicinandosi al muro, io stetti zitto senza far rumore, riuscivo a malapena respirare, ad un  tratto mi sentii stringere i polsi , il sangue colava , cadeva in terra formando delle piccole pozze allungate … sentì poi in boa il sapore del sangue e iniziai a sputare facendo un po’  di rumore, mentre sputavo mi sentì stringere il busto , mi mancava il respiro ed emettevo dei versi di dolore … passai una lunga notte di sangue … Arrivò il mattino seguente, mi ritrovai sdraiato in terra con delle ferite sia nelle braccia che nel corpo ma non trovai ferite sulle mie gambe e questo era molto strano da farmi venire molti dubbi e così mi recai di nuovo a cercare le stesse informazioni ma non trovai niente di niente, andai in cucina per rigovernare i piatti e vidi che nel portacoltelli ne mancava uno e così iniziai a preoccuparmi molto e tremolante iniziai a cercarlo per tutta la casa. Non lo trovai . Poi mi rammento le catene che ciondolavano dal soffitto della veranda e così di corsa andai a vedere, ma non trovai niente , iniziai a dirmi dentro di me che forse avevo avuto delle allucinazioni e che forse mi ero ubriacato, e così per rilassarmi un po’ chiamai dei miei amici per fare un uscita insieme. Tornai a casa stanco e divertito , ma i miei occhi puntarono l’ orologio e videro che era mezzanotte i n punto. Iniziai a preoccuparmi per ciò che mi poteva capitare questa notte e che forse stavolta non ci fosse più il mio risveglio. Chiusi la porta, sbarrai tutte le finestre , spensi luci e accesi una candela e andai a mettermi il pigiama e subito dopo mi infilai sotto le coperte , dopo un ora la candela si spense , un leggero fresco lino m i accarezzò la guancia , mi sentivo debole, avevo paura e tremavo , sudavo freddo insomma non sapevo cosa mi stesse succedendo, cercai di accendere la candela ma lei si spengeva . Tutto ad un tratto mi sentì agguantare la schiena , mi girai e d avanti a me vidi un bambino con capelli neri, vestiti squarciati  e il viso pieno di cicatrici … abbassai lo sguardo e vidi che tra le sue mani c’era il coltello mancante della mia cucina pieno di sangue ,anzi pieno del mio sangue , cercai di mantenere il respiro ma mentre indietreggiavo caddi a terra facendomi male a una mano, non riuscii ad alzarmi  che subito quel bambino era sopra di me e mi guardava stranamente. Io sudavo come non mai facevo dei respiri enormi e fissavo il bambino … ad un tratto mi sentì la lama del coltello entrare nella mia pelle del mio braccio e tagliarla, iniziai ad urlare dal dolore ma lui mi tappò la bocca con una benda , iniziai a tossire “ cavolo cosa c’era dentro quella benda ?” mi dissi nella mia mente , e detto questo mi addormentai. Appena ripresi conoscenza mi ritrovai legato al muro con delle catene umide, cercai liberarmi ma più mi agitavo più le catene dei polsi si stringevano, sentì dei passi profondi e pesanti venire verso di me, non riuscivo a vedere bene perché avevo gli occhi appannati,  ad un tratto vidi il bambino infondo alla stanza che mi sorrideva ma in un balene era sotto di me che inizi a farmi delle ferite profonde e enormi con il coltello, io volevo strillare dal lancinante dolore ,ma non ci riuscivo le parole mi rimanevano in gola e così soffrivo come un cane … Quando tutto ebbe fine caddi a terra e cercai di rialzarmi , ma mi facevano male le ferite, colavo sangue , sembravo una fontana … tirai giù la testa e vidi che ero sdraiato su una pozza di sangue enorme e avevo ancora le catene ai polsi , sputai sangue e tossivo , respiravo a piccoli sorsi . Venne il mattino , quando mi alzai per stiracchiarmi, le mie ossa fecero “CRAK!" – tranquilli non erano rotte! , mi incamminai verso la cucina e … “SBAM” caddi a terra rompendomi una mano, urlai dal dolore ma non solo bestemmiai anche , ad un tratto mi suonò il citofono, andai giù con la mano sanguinante e un osso che fuoriusciva , arrivai al cancello e vidi una bambina con i capelli ricciolini e biondi, era la bambina del commissario Hood soprannominata “ riccioli d’oro” e mi chiese : “ tu sei per caso Logan?” io cercai di risponderle ma non mi diede tempo perché mi esclamò in faccia: “questa è la casa di un bambino che fu cremato” e così iniziò a raccontarmi la storia …
Elsa era sola dentro la sua capanna mal ridotta. Sarebbe bastato un fulmine per distruggerla. Solo una piccola fiammella illuminava la piccola abitazione fatta di legno. La ragazza ventitreenne stava soffrendo, sapeva che di li a poco avrebbe dato alla luce un bambino. Se ne stava appoggiata a una parete instabile, la tempesta stava rafforzando, Elsa doveva sbrigarsi … l’abitazione sarebbe caduta da li a poco, non aveva le forse per camminare, le ultime energie le aveva utilizzate per partorire. Un fulmine cascò diritto sulla casa, ci fu un tonfo incredibile ma la ragazza vide solo le fiamme che iniziavano a circondarla, ma poi sentì l’esile pianto del suo bambino, le fiamme mangiavano la capanna, Elsa non aveva più scampo per uscire da quell’inferno , raccolse in braccio il bambino che piangeva e con un filo di voce iniziò a cantargli una ninna nanna mentre venivano divorati dalle fiamme …
Dopo che la bambina finì di raccontare se ne andò lasciandomi solo. Andai in casa gocciolante e mi recai subito in bagno per disinfettarmi e fasciarmi la mano , appena entrai vidi allo specchio una scritta , con su scritto “ dove sei? Dove ti nascondi ? ora vengo a prenderti !” era scritta col sangue  , io mi impaurì moltissimo “è la stessa frase che ripeteva tutte le sere quel bambino!” mi urlai nella mente, aprì la porta e subito vidi d avanti a me il bambino che tra le mani aveva la testa di una persona. Chiusi subito la porta e indietreggiai  ma non mi accorsi dello scalino e così caddi e svenni … sentivo qualcosa gocciolarmi sopra la fronte così aprì un occhio e vidi una pozza di sangue sul soffitto. Era molto strano tutto ciò che mi stava accadendo in quella casa. Arrivò la sera, mi affacciai alla finestra e vidi l’ eclissi lunare , era meravigliosa mi aveva incantato ma vidi con la coda dell’ occhio una sagoma nera passarmi d avanti e così chiusi tutto e mi preparai per la mia serata romantica con la mia ragazza  … a giusto non vi ho detto che stasera mi sarei sbattuto la mia ragazza, così andai a letto, tutto procedeva secondo i piani, feci il mio comodo e la sentivo gemere come non mai ma alla fine ci addormentammo insieme uno abbracciato all’altro. Mentre dormivo sentì di nuovo quella vocina accompagnata da una risata demoniaca del bambino e così svegliai la mia ragazza, però lei non poteva sentire nulla visto che non abitava in questa casa. Richiusi gli occhi ma ne aprì uno per essere sicuro che non ci fosse nessuno ma, mi ritrovai esso sopra di me, io non feci in tempo ad urlare che già lui mi aveva tappato la bocca con la sua mano sanguinosa dicendomi e indicando: “ ecco la ragazza qui giunta, che fra poco sarà defunta!” io cercai di liberarmi ma non ci riuscì cosi il bambino mi prese per un piede e mi trascinò fuori dalla stanza e mi obbligò a guardare la scena: il bambino prese il coltello e iniziò a tagliare la pelle sia nelle braccia che nelle gambe , sprofondando la lama in profondità e alla fine le tagliò la gola e infilò con tutta forza il coltello nel cuore estraendolo  ancora pulsante. Io iniziai ad urlare poi il bambino si girò verso di me e mi disse: “ adesso tocca a te!!” . Prese le catene e mi legò al letto , iniziò a frantumarmi una costola, gridai dal dolore lancinante e mi scappò perfino una lacrima, dalla costola mi iniziò a frantumare un ginocchio e poi l'altro e alla fine iniziò a tagliarmi la pelle infilando e tagliando ogni parte del mio corpo. Dopo aver fatto un enorme lago di sangue, prese un bisturi e iniziò a squarciarmi la faccia, prima mi tagliò le guance poi lungo la fronte e le labbra e infine con il coltello mi voleva togliere gli occhi, io avevo lo sguardo sopra di lui , deglutì e mi dissi tra me e me: “ la morte prima o poi doveva venire a bussare alla mia porta ma adesso non ce ne bisogno!” così feci l’ultimo respiro profondo, mi pugnalò al cuore e mi cavò gli occhi andandosene. Era venerdì 13 ottobre era una giornata fredda, i carabinieri vennero a casa mia trovandomi morto a terra ricoperto di tagli e senza occhi, giacevo su un enorme pozza di sangue, ma non trovarono solo il mio corpo ma anche un biglietto schizzato di sangue e il mio coltello da cucina … lo lessero e c’era scritto:
non hai ragione per vivere,quindi la tua vita appartiene a me , e se tu non vorrai darmela me la prenderò da solo, chiunque venga ad abitare qua pagherà un caro prezzo …
e dopo che essi lessero il messaggio rimasero sbalorditi  di tutto ciò, portarono via il mio cadavere al cimitero, e quella casa non fu più abitata da nessuno a quanto io sappia.
   
 
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