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Autore: The Sorrow    09/09/2014    2 recensioni
Iniziò a marcire a mezzogiorno, accompagnato dalla sua camera che avvizziva con lui.
Genere: Dark, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Lavoro breve.





Iniziò a marcire a mezzogiorno, accompagnato dalla sua camera che avvizziva con lui. Era felice, felicissimo. Finalmente qualcosa di certo in quella vita che fino ad ora gli aveva regalato solo la puzza di benzina e qualche pugno dritto nei denti. Ora aveva un motivo per provare a tenere gli occhi aperti; a che cosa sarebbe servito tenerli chiusi? A niente, ovvio. Attendeva quel momento da troppo tempo e non si sarebbe di certo perso lo spettacolo tenendo gli occhi chiusi come faceva sempre.
C'erano tante caramelle nella sua camera, ma proprio tante. Erano dolci e avevano lo stesso odore dello zucchero. E poi erano colorate e crescevano sempre di più, sempre di più.
 "Anche loro adesso marciranno con me" pensò.
E fu così. Le caramelle iniziarono a sciogliersi come cera al sole e la loro dolcezza si trasformava in acidità pura che infettò i pochi centimetri di bontà che erano rimasti in quella stanza. Non si sarebbe salvato niente, niente, niente. Se era destinato a diventare uno scheletro, era giusto che anche tutto quello che lo circondava si decomponesse con lui.
Gli ritornò in mente la sua vita, quello che aveva fatto, quello che non aveva fatto e quello che non avrebbe mai voluto fare. Ma serviva a qualcosa pensarci? Le sue mani erano raggrinzite e piene di rughe, gli occhi minacciavano di uscire dalle loro orbite e la bocca si rifiutava di aprirsi. No, non aveva senso pensarci adesso. Però... però lui voleva ricordarsi qualcosa prima del grande avvenimento. Una cosa qualsiasi, anche solo per avere la sicurezza di aver assaggiato lo schifo che l'aveva circondato per decenni. Ma che cosa doveva ricordare?
Forse i dolciumi che comprava da bambino? No, il solo pensiero gli faceva venire il voltastomaco.
Forse gli abbracci affettuosi delle persone che gli volevano bene? No, no. Quelle cose le aveva viste solo nei telefilm romantici ed ogni volta si chiedeva come faceva la gente ad appassionarsi a schifezze simili.
Forse la consapevolezza di non aver mai dato niente a nessuno? Sì! Era questo che doveva ricordare. Anzi, non doveva solo ricordarselo, doveva stamparselo nel suo cervello. Perché era così, in fondo. A dare senza ricevere non si guadagna nulla e lui lo sapeva.
Ma allora... perché le sue mani tremavano? Le caramelle erano ormai diventate una poltiglia puzzolente e la stoffa a cui si era disperatamente aggrappato si stava sgretolando.
"Non va bene, non va affatto bene" pensò. "Più tempo, mi serve più tempo".
La stanza era diventata totalmente nera e lui iniziava a sentirsi leggero, come se stesse per volare. No, no, no! Voleva rimanere lucido ancora per un po', voleva vomitare fuori tutta la spazzatura che si era accumulata dentro il suo esile corpo.
Il suo nipotino, dov'era il suo nipotino? Perché non aveva giocato con lui? Perché non l'aveva aiutato a fare i compiti? Era una seccatura. Sì, sì, era una seccatura...
Una seccatura...
Una seccatura...
Una seccatura?
No, no, no, no!
Ad essere buoni non si ottiene mai niente. Lui l'aveva imparato, lo sapeva e l'avrebbe saputo per sempre. I giovani di oggi dovevano andare tutti all'inferno. Giusto, dovevano andare tutti all'inferno con i loro pantaloni a vita bassa, la loro musica spaccatimpani e l'aria di chi sa tutto della vita.
Che branco di incompetenti!
Non aveva bisogno di riposo, non aveva bisogno di affetto, non aveva bisogno di una badante che facesse finta di accudirlo per intascarsi qualche banconota in più.
Non aveva bisogno di niente.
Avrebbe continuato a vivere a modo suo, a sputare veleno a modo suo, a piangere a modo suo, a ridere a modo suo, ad amare a modo suo. E nessuno poteva fermarlo.

Toc-toc. Toc-toc.

E adesso chi era quella figura vestita di nero? Che voleva?

"Sono venuta a prenderti" disse.

Bene, finalmente. Dunque, era quella l'unica certezza della vita. Non importa se tu sei un eroe, un fallito, un ricco, un povero, un pazzo o un cattivo. Alla fine il risultato è lo stesso per tutti.
Aveva freddo, tanto freddo. Chi aveva lasciato la finestra aperta? Ah, ma quella era la volta buona per una sfuriata come si deve.
La figura vestita di nero si avvicinò a lui e gli prese la mano.

Aveva freddo, tanto freddo.


In realtà comportarsi bene non sarebbe servito a nulla.

Aveva freddo, tanto freddo.

Se fosse stato gentile, avrebbe fatto una fine diversa? No.

Aveva freddo, tanto freddo.

Perché il cinismo aiuta.

Aveva freddo, tanto freddo.

Perché l'affetto uccide.

Aveva freddo, tanto freddo.

Perché tanto il risultato è sempre lo stesso.

Aveva fr...








Perché, prima o poi, crepiamo tutti.



  
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