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Autore: Betta3x9    09/09/2014    6 recensioni
Dean Winchester ha sedici anni quando sulla sua pelle compare il nome del suo soulmate.
[Wincest]
Genere: Generale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Bobby, Dean Winchester, John Winchester, Sam Winchester
Note: AU | Avvertimenti: Incest | Contesto: Prima dell'inizio, Più stagioni
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Dean Winchester ha sedici anni quando sulla sua pelle compare il nome del suo soulmate.

La scritta è rosa chiaro e non ha ancora i bordi netti e precisi, ma è già perfettamente leggibile.
Dice: "Sam".

 


Dean è sotto la doccia e la nota per caso, allungandosi per afferrare la bottiglia di shampoo che suo fratello consuma in quantità industriali, grazie ai suoi stupidi capelli.

Quando lo sguardo scivola sul polso sinistro, proprio sotto il palmo, e nota il nome, la prima cosa che Dean pensa è che Sam gli abbia fatto uno scherzo veramente stupido.

Lo shampoo momentaneamente dimenticato, si chiede per qualche instante quando Sam sia riuscito a scrivergli il suo nome (probabilmente gliel'ha fatto mentre dormiva) e come sia riuscito a farlo sembrare come un marchio alle prime fasi.


 

Ma è un pensiero stupido perché Sam non gli ha fatto nessuno scherzo, Dean se ne rende conto quasi subito. E' il marchio, il suo marchio, e quello è il nome del suo soulmate.


Anche se sa che è impossibile, il suo polso sembra più pesante, il marchio prude e pensa quasi di poterlo sentire nella pelle, come fosse inciso.

Non riesce a staccare gli occhi da quel “Sam” scritto sul suo polso: tre lettere che sembrano spaventosamente grandi e visibili e terribili perché quello è il nome di suo fratello; Sam è suo fratello, ha dodici anni, ha dei capelli stupidi e non gli arriva nemmeno alla spalla.
E' Sam.

Dean barcolla, si appoggia al muro. Le piastrelle della doccia sono ghiacciate, nonostante l'acqua sia calda, ma non gli importa: tutto inizia a sembrare piuttosto lontano e confuso e l'unica cosa nitida e reale è il suo polso sinistro.

Non è mai stato normale, non ha mai davvero voluto essere normale, ma adesso ha persino un marchio con il nome del suo dannato fratello sul polso, dove tutti lo potranno vedere e così sapranno che Dean Winchester un giorno vorrà scoparsi suo fratello minore.

E' un freak e il mondo, adesso, potrà vederglielo scritto addosso.



Dean pensa di poter vomitare.

Guarda il nome e immagina di chiudere l'acqua, asciugarsi, andare nella sua stanza, aprire la borsa ai piedi del suo letto, prendere il coltello che papà gli ha regalato per i suoi quindici anni e tagliare via tutta la carne del suo polso sinistro.

Vomita nella doccia.


Quando infine si alluga per afferrare lo shampoo, gli sfugge di mano.
Il rumore che fa il flacone che cade nella vasca è lontano e ovattato.


 

*
 


 

E' solo dopo parecchi minuti passati seduto immobile sul letto che Dean arriva alla conclusione che quel “Sam” sul suo polso non può riferirsi a suo fratello.
Il mondo è pieno di gente che si chiama Sam.
Oltretutto, “Sam” non è nemmeno un nome intero, è solo un'abbreviazione: potrebbe essere Samantha. O qualche nome strano tipo Samson. O anche Samuel, che diavolo. Esisteranno milioni di persone che si fanno chiamare Sam.

Improvvisamente si sente molto stupido e decisamente sollevato.


 

Sta ancora elaborando l'improvvisa epifania, quando lo scatto della serratura annuncia il ritorno di suo fratello.

"Ehi, Dean". Il saluto tranquillo di Sam fa accelerare un po' il battito del suo cuore e il suo polso sinistro ricomincia a prudere.

"Ehi, Sammy! Com'è andata al tuo piccolo club di nerd?". Improvvisamente, sente di non poter rimanere seduto sul letto. Si alza in piedi.

Sam getta a terra lo zaino, come papà dice sempre che non dovrebbe fare.

Dean non commenta. Sta lì e continua a spostare il peso da un piede all'altro.

Sam lo guarda e si blocca a metà tra la minuscola cucina e il divano. Ha in faccia un'espressione completamente stupida. Dean spera davvero che non somigli alla sua in quel momento.

"Ehy, Sammy, indovina? Il mio marchio inizia a formarsi!". Per non attimo non ha idea di come le parole possano suonare così disinvolte, nonostante abbia dovuto spingerle fuori dalla sua gola che sente tutta accartocciata e cruda.

E' stupido e non ha nessun senso, ma improvvisamente è terrorizzato che Sam, suo fratello ancora bambino, possa odiarlo per quel nome sul suo polso; possa pensare, equivocando, che Dean lo ami in modi malati e contorti ed esserne disgustato.

E' solo un istante, ma l'espressione di Sam sembra tutta sbagliata (sorpresa e ferita e gelosa), ma è, davvero, solo un istante e la luce che entra dalla finestra della cucina alle sue spalle lascia la sua faccia vagamente in ombra e difficile da decifrare e Dean ha sicuramente sbagliato a leggere il suo fratellino, distratto dal rumore del proprio battuito impazzito; e poi, in ogni caso, è solo un attimo e l'attimo dopo non c'è più nessuna espressione sulla faccia di Sam, a parte un'educata curiosità assolutamente vuota.

"Come si chiama?". Anche il sorriso di Sam è vuoto.

Dean è troppo impegnato a cercare di imparare nuovamente come respirare per notarlo.

"Bhè, pare che nella mia vita non bastasse un Sam", dice, allungando il polso verso il suo fratellino.

L'espressione di Sam, improvvisamente, non è più così vuota: gli occhi sgranati sono fissi sul polso sinistro di Dean. Apre e chiude la bocca due volte, prima di riuscire a tirar fuori una parola. Tutto quello che dice è: "... Dean? Questo -"
"E' il nome del mio suolmate, yup"
"... E' il mio nome"

La risata di Dean è secca e fastidiosa e faticosa da tirar fuori.

"Cosa? No! Non essere idiota, Sammy! Sai quanta gente si chiama Sam?"

Sam lo guarda e non dice nulla. Dean si sente improvvisamente troppo stanco anche solo per cercare di provare a leggere l'espressione di Sam. E' vagamente sollevato dal fatto che la faccia di suo fratello sia nuovamente in ombra.

 

"Ma tu sarai sempre Sammy", dice, guardando la spalla di suo fratello. "E adesso, non hai dei compiti da fare, nerd?"

Sam rimane fermo qualche istante più del necessario, prima di sospirare e abbassarsi a recuperare i libri dallo zaino.

Dean si sente incredibilmente stanco.

"Ehi! Chissà come si chiamerà il tuo soulmate! Scommetto che avrà un nome stupidissimo, come la tua faccia!"
"Molto maturo, Dean".

E Dean può sentire, anche senza vederlo, Sam alzare gli occhi al cielo come una vera reginetta del dramma.


Il sorriso è piccolo, ma è autentico, finalmente.


 


 


 


 


 


 

Quella sera, quando suo padre torna a casa, Dean gli mostra il polso e fa qualche battuta su come la sua vita sarà riempita da una folla di "Sam".

Lo sguardo di John Winchester non lascia trapelare nulla, mentre si congratula con il figlio e promette di festeggiare tutti inseme la comparsa del marchio il prossimo finesettimana.

Dean annuisce e chiede come sia andata la caccia.
Non commenta il modo in cui suo padre si strofina distrattamente la scritta "Mary" sul suo polso sinistro.


 


 


 

Quando il venerdì successivo rientra a casa e trova una nota di suo padre con scritto che tornerà in una settimana non ne è stupito: sapeva che avrebbe dimenticato la promessa di divertimento l'instante in cui le parole hanno lasciato le sue labbra.


Ma non è importante, davvero, e sicuramente non è così importante come salvare la vita delle persone. Dean non è un egoista.
Il respiro si intoppa un attimo e la gola è dolorante quando deglutisce.


Non importa, si ripete, mentre si allunga a prendere le chiavi dell'Impala.
Sono quasi le quattro e mezza e deve passare a prendere Sam.


 

La scritta "Sam" sul suo polso sinistro è ormai nitida e scura come un tatuaggio appena fatto.


 

Ma è il nome di qualcuno ancora senza volto, perso chissà dove nel mondo.


Suo fratello lo sta aspettando, suo padre lo porterà nella sua prossima caccia e l'Impala è lì, perfettamente lucidata, davanti a lui.
Ha tutto quel che gli serve, per ora.


 

*
 
Note: Non ero sicura di postare questo primo capitolo perché - bhè, perché avevo smesso di scrivere (da circa due anni) e non è facile ricominciare.
(Sono un'ottima lettrice, però. ;D).
Quindi, per favore, non esitate a segnalarmi eventuali errori, note stonate - vedete voi. (Sarebbero interventi più che apprezzati).

Per il resto, non credo che la storia abbia bisogno di spiegazioni.
(Aggiungo che probabilmente saranno tre o quattro capitoli).
   
 
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