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Autore: Purple Emotions    10/09/2014    7 recensioni
Cosa succede quando Sam Puckett e Freddie Benson si ritrovano a scuola, precisamente alle 22:30, nel ristorante di Gibby?
Ambientato nell'episodio "iOpen a Restaurant" (in italiano "Da Gibby").
Ovviamente, iGoodbye e Sam & Cat non sono mai accaduti.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Fredward 'Freddie' Benson, Samantha Joy 'Sam' Pucket
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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[Raccontato dall'autrice]
22:30.
Di solito, a quell'ora nessuno va a scuola... ma qualcuno c'era. Quel qualcuno era proprio Sam Puckett che all'ultimo piano, precisamente nel nuovo ristorante "da Gibby", stava seduta su un tavolo con una vaschetta di patatine fritte. Non c'era nessuno, soltanto lei con un po' di luce che proveniva dal bancone. Ed un silenzio tombale che annoiava il luogo. 

Non sapeva perché era venuta lì, non lo sapeva proprio... ma il destino volle che anche un certo Freddie Benson venisse lì perché aveva dimenticato il portatile in classe. Come entrò? Per fortuna c'era il bidello. Ma ovviamente, Sam entrò di nascosto. 

Dopo essere entrato in classe e aver preso il suo portatile per poi metterlo nel suo zaino azzurro, proprio quando stava per andarsene, dal fondo del corridoio che porta alle scale vide un po' di luce. Sapeva da dove proveniva, dall'ultimo piano. 

Andò verso le scale e man mano che scese, sporgendosi un po' vide una figura, e il viso nascosto dai capelli. 
Lui la riconobbe subito, da quei capelli biondi così ricci... e ovviamente le patatine fritte: era proprio Sam.

"Sam?" La bionda si voltò dal tavolo e il moro si avvicinò. Lei non disse nulla, così lui si sedette di fronte a lei, mentre mangiava le patatine.

"..E' diventato molto bello questo posto." Disse il ragazzo, tanto per rompere il ghiaccio dal silenzio tombale che si trasformò a imbarazzante. 

Lei annuì solamente e continuò a guardare quelle dannate patatine, che smise di mangiarle. "Perché sei qui?" All'improvviso la ragazza parlò, finalmente. 
"Perché ho dimenticato il portatile, e ho visto un po' di luce venire da qui." Lui la guardava in modo attento, sapeva che c'era qualcosa nei suoi profondi occhi azzurri che dicevano qualcosa ma... non sapeva cosa. 

"Sam, cosa c'è che non va?" Lui la conosceva troppo bene, e lei lo detestava per questo. Sapeva tutto di lei, nei minimi dettagli del suo carattere. 
Lei lo guardò per un secondo. "Ascolta Benson. Io non ho nulla, va bene? Perché non vai a casa?!" Lui non accettò la risposta e non si arrese. "No. Adesso mi dici che problema hai. Ti conosco fin troppo bene, Puckett." Freddie le se avvicinò, ma rischiava dolore... letteralmente, sapeva che Sam poteva essere pericolosa.

"Va' via di qui prima che potrebbe succedere qualcosa di brutto!" Era arrabbiata, di tutto... e adesso lui stava cercando di fargli uscire il perché dalla sua bocca.

"No, Sam! Non ho paura di quello che potrebbe accadermi. Resto qui!" Il moro mentre disse queste parole si alzò dalla sedia, stringendo le mani sul tavolo facendosi sentire più forte della bionda. 

"Adesso mi stai stufando! Vattene, lasciami sola!" La ragazza alzò il tono, guardandolo con rabbia negli occhi. "...Va bene. Hai vinto, Sam. Hai vinto e me ne vado! Ma sappi che non finisce qui. Posso vedere dal tuo viso che hai qualcosa e lo scoprirò presto!" Alla fine della frase, mentre si incamminava verso le scale, la stuzzicò un po' e...

"Mhp, vai... va dalla tua cotta." Lui ci riuscì, anche se la frase, detta molto piano, non disse proprio tutto, la parola 'cotta' abbreviava la questione: Era gelosa. 

Si girò e gli lanciò un sorrisetto e ridacchiò un po'. "E adesso perché ridi con quella stupida faccia, Benson?" 
"...O sarò diventato un po' anormale, oppure tu sei chiaramente gelosa." BOOM. Freddie 1 - 0 Sam. 

"Cosa... cosa ti fa credere che io sia gelosa?" Lo guardava seria, cercando di nascondere che lui abbia colpito il punto giusto della conversazione. "Beh, adesso ho una conferma, Puckett. Ma eri gelosa da un bel po'!" Il moro mise il suo zaino azzurro per terra e si mise a braccia conserte, fissandola ancora con quel sorrisetto da prendere a schiaffi. 

"Io ho giocato a modo tuo, e indovina chi ha vinto? Io." Disse Freddie, contento. "Ah, certo... e credi di aver vinto dicendo 'Un giorno riuscirai ad amarmi?'" BOOM. Freddie 1 - 1 Sam.

"Che c'è? Credi che Carly non ti abbia sentito mentre tu gli hai fatto quella stupida domanda? Oh, il piccolo Freddie c'è rimasto male...! Peccato. Lei mi dice ogni cosa, avresti dovuto immaginartelo, idiota." Disse Sam, riferendosi a quella domanda che imitò con una voce infantile, per insultarlo. Questo fu un altro BOOM. Freddie 1 - 2 Sam. 

Lui la guardò male. Ma subito dopo gli venne un pensiero che poteva batterla. "...Cavolo, almeno io non ho portato una ragazza nel nostro ascensore!" Freddie era serio, nessun sorriso. Sam abbassò lo sguardo. 
'nostro' e 'ascensore' Distrussero il cuore di Sam. Pentimento. Questo è tutto ciò che gironzolava per la testa della ragazza. Ricordava bene quella volta che portò Zayn Malik dei One Direction nell'ascensore, o più precisamente... nell'ascensore di Sam & Freddie. Quel luogo era speciale, tanto quanto la scala antincendio. Un altro BOOM. Freddie 2 - 2 Sam. 

"C-come hai potuto farlo Sam? Sapevi benissimo che quel posto era speciale per noi! E tu chi ci hai portato? Zayn iohoattiratol'attenzionediSamPuckett Malik. Quello stupido fighetto con cui hai flirtato.. lo hai portato lì. E non ho intenzione di sapere cos'è successo lì dentro!" Freddie era serio, ma non voleva farla sentire un schifo. Non voleva esagerare, ma la sua rabbia è esplosa. 

"...Ed Io non ho mai conosciuto uno stronzo come te che si riprende una cotta per la migliore amica della sua ex! E.. sei anche un b-bugiardo, quando ti ho chiesto se avevi una cotta per lei, di nuovo, t-tu mi hai detto di no!" Esplosa anche lei, gridando queste parole mentre singhiozzava per il pianto pronto ad uscire dai suoi occhi. 
Di certo non poteva starsene lì impalata ad essere sommersa da queste parole che la uccidevano. Il ragazzo rimase in silenzio, ma non notò una lacrima scendere dal viso della bionda. 

"Non mi interessa. Posso vincere anch'io. Rassegnati, sono capace di giocare allo stesso gioco e anche vincere." Dette queste parole in basso tono, la ragazza non perse tempo ad alzarsi dalla sedia, fare qualche passo e afferrarlo per il colletto della sua camicia blu. "N-non... non ti azzardare a dire che puoi vincere." 

Entrambi si guardavano negli occhi. Lui si immerse nell'azzurro profondo e lei si immerse nel profondo cioccolato. Poi passarono a guardare le labbra. Per entrambi difficile resistere a non baciarsi. Potevano sentire il caldo respiro di l'un l'altra.
A Sam, le lacrime erano passate e si poteva solo notare che era furiosa, ma Freddie non aveva paura. 

Rabbia, gelosia, amore e "odio" mischiati insieme li rendevano una bomba ad orologeria pronta ad esplodere. 

...E, appunto, come una vera e propria esplosione, il moro l'afferrò fortemente per la vita e avvicinò la bionda al suo petto per poi baciarla con una violenza tale che lei si dovette aggrappare alle sue muscolose spalle. 

Lei aveva gli occhi spalancati, ma un secondo dopo gli richiuse dicendo nella mente 'Mh, si! ...Al diavolo la resistenza!' e dopo di che si lasciò trasportare dalla passione per poi essere velocemente sbattuta contro il muro. 
"S-sei uno s-stronzo." Mormorò lei, tra un bacio e l'altro. Lui non rispondette, e le bloccò le mani sopra la testa. Era bloccata e non aveva scampo. 

Il viso del ragazzo andò verso il suo collo. Il suo punto debole, quello in cui... poteva vincere. 
E senza pensarci gli diede umidi e caldi baci, facendola gemere un po'. Dopo di che passo con piccole leccate che poi furono soffiate col fiato, facendo tremare la ragazza. 
Lei tirò la testa all'indietro, dandogli più spazio per il collo. Lui sorrise a se stesso per ciò che le provocava e continuò, senza fermarsi.

Nel frattempo per Sam era una tortura, mista dalla rabbia che aveva con lui ma dalla piacevolezza che sentiva. 
Tremava e tremava ad ogni soffio che lui le dava sul collo. 

Finì sul collo, ma il gioco non era ancora finito. 
Freddie passò, di nuovo, alla sua bocca che ci immerse la lingua, dando inizio ad una lotta. E intanto portò le mani sui fianchi sinuosi che, alzò e contorse intorno alla vita, facendosi stringere in una trappola dalle gambe di Sam. 

La bionda si stava riscaldando sempre di più, nel suo corpo il caldo era insopportabile per tutta colpa di... un certo "stronzo" che la provocò poco prima di iniziare questo "farsi fuori", non letteralmente, ma con le bocche. 
Il moro sentiva scosse elettriche e pura scarica di adrenalina correre sul corpo. Forse perché... si era sfogato con lei prima, o forse perché... aspettava questo momento da un bel po' di mesi. 

"A-anche tu sei una stronza, Puckett." Freddie stava facendo conoscere il lato più "cattivo" a Sam, e Sam... beh, non poteva certo dire che non le piaceva questo lato. Lo faceva sembrare... sexy e lo era eccome. 
Dopo un paio di minuti, stando immobile, la bionda mise una mano sui suoi capelli castani, pasticciandoli. L'altra mano andò ad un braccio, graffiandolo con le unghie. 

Lui le strinse le cosce, per il dolore che sentì al braccio. "Non vincerai mai, Benson." E con questo sussurro sensuale all'orecchio che fu leccato e mordicchiato al lobo, lei passò al collo che baciò con dolcezza e poi mordicchiò, leccò e succhiò. Questa volta, fu proprio Freddie a gemere. 

Una sfida, una vera e propria sfida che ebbe inizio con la gelosia. E quella sera, precisamente alle 22:55 mentre stavano dando vita ad una passione travolgente con tanta aggressività, la trasformarono in una sfida di baci o meglio dire... una sessione di baci super focosi. Hanno sempre adorato le loro sfide, ma questa era tutta un'altra storia e, ovviamente... piaceva ad entrambi. 

Arrabbiandosi, prendendola dalle cosce, Freddie la portò sopra il bancone facendola sedere. E nel frattempo che si baciavano, lui colse l'occasione per far scivolare le mani dentro la maglia rossa della ragazza. 
"Mh-hey! Hey! Benson, che stai cercando di f-fare?" Impossibile che Sam non avesse sentito delle dita passare appena sotto il suo seno. 
Respirando un po', dai baci intensi che si diedero prima e con le labbra gonfie di baci caldi, Freddie disse "I-io... scusa. Mi s-sono fatto prendere dall'emo-" ma poi fu zittito con l'indice della bionda che lo guardava profondamente. 

"Freddie, io no-non so più resisterti. Mi manchi troppo." Ed un'altra volta, l'azzurro oceano freddo incontrò il marrone cioccolato caldo. I loro occhi, qualcosa di perfetto... come dei diamanti. Freddie non si trattenne a fare un sorriso per aver notato le carine guance rosse e i capelli spettinati - selvaggi di Sam. Lei gli ricambiò il sorriso e non poteva fare a meno di essere imbambolata dall'estrema bellezza del moro. 
Erano a corto di fiato, senza respiro... ma ne valeva la pena.

E di nuovo BOOM! Ma questa volta nel suo cuore, perché batteva così forte che aveva paura di scoppiare da un momento all'altro. I brividi le corsero lungo la schiena quando lui l'accarezzò lentamente, con entrambe le mani. Lei si accorse che teneva le mani incrociate intorno al collo del moro e di tenerlo ancora stretto con le gambe, bloccandolo.

"Anch'io Sam, anch'io... mi manchi troppo anche tu." Dopo di che si abbracciarono, fortemente. 

"Ti amo." Risero, guardandosi dritti negli occhi perché lo dissero insieme. 
Con uno sguardo, si capirono subito: Lui ha perdonato lei, lei ha perdonato lui. Tutto falso, tutto un gioco per far ingelosire l'un l'altra. Hanno sempre amato giocare, in qualunque maniera. 

"Io non riesco più a staccarmi da te Sam. Sei mia, soltanto mia." Lo disse semplicemente, guardandola mentre sorrideva. La ragazza poteva definire che questa era la frase più bella che avesse sentito dire.

Dandosi un dolcissimo bacio, che fece sentire nei corpi di Sam e Freddie scintille, fuochi d'artificio e magia, si staccarono. Lui le strinse di più la vita, facendola alzare un po' e portandola a terra. 

"Per caso tua madre, la pazza, è... in casa?" Freddie sorrise malizioso alla domanda di Sam e rispose "No, credo che... sei fortunata! Ha il turno di notte." L'ultima frase, lui gliela disse con voce roca all'orecchio, facendola tremare. "A-adesso non fare quella faccia da pervertito, idiota! E.. comunque, rimani sempre uno stronzo." 

"Si, questo è possibile. Ma.. io sono il tuo stronzo." Alla risposta del ragazzo, la bionda sorrise un po' ma poi disse "Se allora sei mio, posso farti ciò che voglio... giusto?" sorridendogli con occhi lussuriosi e mordendosi il labbro inferiore. "Beh, è possibile. Ma ricordati che sei mia, in ogni senso della parola, cara Puckett." Gli mormorò lui mentre le sorrideva maliziosamente. 

Erano già usciti dal ristorante e adesso erano all'ingresso del corridoio della Ridgeway High School e proprio quando stavano uscendo Sam disse a Freddie, "Vedremo Benson, vedremo chi rimarrà legato... tra pochi minuti nel tuo appartamento."
facendolo spalancare gli occhi per la frase e lo sguardo seducente che gli lanciò. 
Sapendo benissimo di cosa si trattava, uscirono dalla scuola tenendosi per mano. Sapendo anche che, quello che avrebbero trascorso nella notte significava... tornare insieme. 

La sfida? La vinsero entrambi, anche se non aveva alcun senso visto che era tutto una finta. Ma siccome amavano le sfide, decisero di impiegarle in un altro modo... 
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...Perché loro erano così diversi che erano destinati ad essere una coppia, per sempre. E ovviamente... gli opposti si attraggono, in qualunque maniera.

The End.

***************ANGOLO DELL'AUTRICE***********
I'm baaaaack!! Eccomi con una one-shot!! Fresca fresca, e appena postata sulla mia pagina Facebook! Beh, che dire... scusate gli eventuali errori, e... please, recensioneee! ;) Grazie.
-Purple Emotions
   
 
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