Storie originali > Avventura
Segui la storia  |       
Autore: Menteconfusa    10/09/2014    1 recensioni
Una donna fragile immersa nel dolore di un matrimonio sbagliato.
Una ragazza che tenta di fuggire dal suo passato.
Due mondi che si scontrano.
Genere: Avventura, Mistero, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: Non-con, Violenza
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
1
 
 
 
Saranno state le due o le tre del mattino quando sentì che Michael si stava alzando. Aprì lentamente gli occhi e scorse l’imponente figura di suo marito rovistare nei cassetti cercando vestiti puliti.
Era successo di nuovo. Per l’ennesima volta aveva ignorato le sue suppliche e l’aveva presa contro la sua volontà, entrando dentro di lei con la forza, ignorando le lacrime, fino a che lei aveva deciso di sottomettersi completamente ed era rimasta immobile pregando e sperando che quella tortura finisse il più presto possibile.
La prima volta che era successo era stato poco dopo il loro arrivo in paese. Michael era sempre stato brusco con lei, ma Lily non avrebbe mai potuto crederlo capace di una simile atrocità. Poi, una sera, era rientrato completamente ubriaco e guardandola con tutto il disprezzo di cui era a disposizione, aveva cominciato ad insultarla. Lily aveva cercato di calmarlo, in tutti i modi, fino a quando lui l’aveva afferrata per le spalle e spinta a terra. L’aveva inchiodata al pavimento togliendole l’aria dai polmoni con tutto il suo peso. Lily aveva gridato, cercato di liberarsi in tutti i modi, ma questo non aveva fatto che aumentare la violenza e l’impazienza di Michael.
All’inizio, dopo quell’episodio aveva cercato di convincersi che era stato solo un “incidente” dovuto all’alcool. Che Michael non le avrebbe mai e poi mai fatto una cosa del genere se fosse stato in se, perché l’amava, a modo suo, ma l’amava. Purtroppo però la cosa si era ripetuta. Inizialmente Lily cercava di liberarsi gridando con quanto più fiato aveva in corpo, ma poi aveva rinunciato, e aveva deciso di lasciarlo fare senza muovere un muscolo, tenendo il dolore per se.
-Non fissarmi- le disse Michael all’improvviso riportandola con la mente al presente -e già che sei sveglia scendi a preparare la colazione-
Lily ringraziò mentalmente il buio che le diede la possibilità di fissarlo con disprezzo senza essere vista (non osava immaginare il male che le avrebbe fatto Michael se solo se ne fosse accorto). Scese dal letto e si infilò la vestaglia. Il freddo del mattino era pungente e lei rabbrividì entrando in cucina dove la finestra era stata lasciata aperta la sera precedente.
Mise una pentola sul fuoco e preparò uova e caffè.
Quando Michael fece il suo ingresso in cucina Lily gli portò la colazione, poi si sedette di fronte a lui.
Aveva aspettato tanto di potergli parlare di ciò che avrebbe voluto fare quel giorno e dal momento che suo marito era particolarmente irritabile appena sveglio, avrebbe dovuto aspettare che finisse di mangiare.
-Le uova fanno ancora schifo- disse lui senza alzare gli occhi dal piatto -ma il caffè è meglio di altre volte-.
Lily sospirò e a fatica sorrise -Abbi pazienza, lo sai che non mi hanno mai insegnato a cucinare, ma sto facendo pratica.- disse.
-Vedi di sbrigarti a imparare allora. Sono mesi che mi rifili queste uova immangiabili la mattina, e ringrazio Dio che al lavoro servano sia pranzo che cena-
Michael aveva trovato lavoro in una miniera poco distante dal paese, di proprietà di persone molto influenti e ricche, che Lily era certa di aver conosciuto un tempo, quando ancora viveva con suo padre ed era anche lei ricca e viziata. Per una volta Lily si ritrovò a concordare col marito riguardo quell’affermazione, e a benedire quella miniera, grazie alla quale il tempo che suo marito trascorreva in casa era sempre meno.
-Michael, posso parlarti di una cosa?- chiese lei a bassa voce.
Michael posò lentamente la forchetta alzando lo sguardo sulla moglie.
-Non ti darò soldi se è quello che vuoi. Te li puoi scordare. Con lo schifo che mi fai ingurgitare la mattina e tutte le pene che mi dai…-
-Le pene che ti do?- chiese lei alzando la voce –io? Non mi sembra di chiederti mai nulla, o di farti mai mancare niente! Il cibo che preparo sarà anche immangiabile, ma io ci sto provando a renderti felice!-
A quelle parole gli occhi di Michael si ridussero a due fessure che la fissarono imbestialiti dall’altro capo del tavolo, si alzò di scatto e la raggiunse in due falcate sovrastandola con  la sua mole grande e forte che le incuteva tanto spavento. L’afferrò per i lembi della vestaglia e la costrinse ad alzarsi. Ora i loro visi quasi si sfioravano e i loro respiri si mischiavano generando calore.
-Non osare mai più alzare la voce con me-sussurrò lui –sono io che prendo decisioni e sono io che porto soldi a casa, quindi tu fai quello che ti dico io come e quando lo dico. Chiaro?!-
Seguirono o brevi istanti di silenzio, durante i quali gli occhi di Michael, li stessi occhi che un tempo l’avevano guardata con amore e passione, la fecero rabbrividire fissandola con disprezzo e rabbia, forse anche odio.
Ad un tratto senza neanche se ne accorgesse, la testa di Lily ricevette un colpo che la fece girare di scatto. Quasi non si accorse delle lacrime quando Michael cominciò a colpirla più volte, fino a che non si stancò e la lasciò cadere.
-Esigo rispetto- disse –per questa volta lascerò correre, ma non osare mai più parlarmi in quel modo-
Frugò nella tasca del pantaloni e tirò fuori un paio di banconote stropicciate, le face cadere a terra vicino al viso di Lily, poi girò sui tacchi e uscì di casa, lasciandola sola a piangere sul pavimento della cucina.
 
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Avventura / Vai alla pagina dell'autore: Menteconfusa