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Autore: Billie_Jean    28/09/2008    4 recensioni
Un giorno, Bill trova in soffitta un libro dall'ambigua copertina nera, una storia di vampiri, dice lui. Circa un mese dopo, Tom sente degli strani rumori sul tetto, la stessa notte in cui si era accorto che Bill lo fissava in modo stano, con sguardo quasi famelico. La mattina dopo, sui giornali è la notizia della morte per dissanguamento di una ragazza. Morta nella notte dei rumori, nella notte dello sguardo. Ci sarà un collegamento?
[INTERROTTA]
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Bill Kaulitz, Nuovo personaggio, Tom Kaulitz
Note: AU | Avvertimenti: Incompiuta
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Capitolo 13


Quando i due ragazzi giunsero davanti all’entrata, Bill lanciò un’esclamazione di meraviglia alla vista della vetrina.
Vi spiaccicò sopra il naso, lanciando urletti e versi non identificabili come parole, mentre Tom rideva di gusto.
Gli afferrò la mano e lo tirò verso la porta.
-Questo posto è incredibile!- sospirò Bill estasiato.
Tom sorrise felice: sembrava un bambino nel negozio di giocattoli.
Aprirono la porta e, sempre tenendosi per mano, entrarono.
Bill strillò di nuovo, quando furono dentro.
-Ormai è ufficiale, mi traferisco a vivere qui.- proclamò, guardando da vicino un vaso pieno di quelle che dovevano essere squame di drago.
-Temo che vivere qui non ti sarà possibile- disse una voce da dietro lo scaffale, e i gemelli fecero un salto per la sorpresa, rischiando di mandare in frantumi un centinaio di barattoli e sfere di cristallo –Ma se ti interessa, ho bisogno di un aiutante part time.-
Bill arrossì, mentre un anziano uomo dall’età incalcolabile si faceva strada attraverso tutto il ciarpame che riempiva la stanza, e li raggiungeva.
Il primo a cui si rivolse fu il biondino.
-Ciao Tom, è un piacere rivederti.- disse con un sorriso accogliente.
-Il piacere è tutto mio, signor Schein.- rispose educatamente il ragazzo.
-E tu devi essere Bill.- aggiunse il vecchio, tendendo la mano verso il secondo Kaulitz, senza scalfire il sorriso –Tom mi ha parlato molto di te.-
Bill sorrise timidamente, stringendo la mano che gli veniva offerta.
Infine il signor Schein li guardò entrambi, sempre sorridendo.
-Siete proprio una bella coppia, voi due.- commentò.
I due ragazzi avvamparono.
-Grazie.- risposero all’unisono.
-Ad ogni modo, iniziavo a chiedermi quando sareste venuti, è passato più di un mese…- lo sguardo penetrante del del signor Schein passò da uno all’altro dei ragazzi, notando che Bill aveva preso a fissare il pavimento, in preda alla vergogna.
-Ci sono state… complicazioni.- spiegò Tom guardando il fratello di sbieco.
Il vecchio sorrise ancora.
-Oh, l’avevo immaginato. Sono sicuro che potrete raccontarmi tutto non appena ci troveremo davanti ad una bella tazza di the caldo, che ne dite? Stavo giusto per farne, sono in piedi dalle sei e non ho ancora fatto colazione… volete favorire?- disse.
-Sì grazie.- rispose Tom, tenendo un braccio attorno alle spalle del fratello e seguendo il signor Schein attraverso il piccolo negozio fino alla porticina bianca che conduceva al suo alloggio.
Quando la oltrepassarono, e i loro occhi si furono abituati alla penombra, il moro non poté trattenersi dal lanciare un’esclamazione di meraviglia.
Un posto del genere era quello che sognava da sempre fosse la sua camera.
Lasciò vagare lo sguardo sugli scaffali, stracolmi di libri antichi e polverosi, ancor più attraenti di quelli che c’erano in vendita.
Di sicuro erano molto preziosi, e zeppi di formule magiche… al solo pensiero, il ragazzo si sciolse in un sorriso emozionato.
Tom ridacchiò, scuotendo la testa con esasperato divertimento, e lo trascinò verso una sedia, sulla quale lo fece sedere mentre ancora il suo sguardo vagava in giro per la stanza.
-Bill… torna tra noi per cortesia… Terra chiama Bill, Terra chiama Bill! Lo sai che hai un’aria davvero stupida? Bill, sei un deficiente. Bill, sembri un bradipo che ha appena fatto a botte.-
A quell’ultima affermazione il moretto spostò lo sguardo perplesso sul fratello.
-Scusami?- disse con voce perplessa e sbalordita.
-Niente, era un bel po’ che desideravo fartelo sapere…- ridacchiò Tom in risposta.
Bill spalancò la bocca indignato per rispondergli con vari improperi decisamente poco educati, ma un rumore proveniente dalla cucina lo interruppe: il signor Schein stava tornando con il the.
Si voltarono entrambi verso di lui e lo aiutarono a portare una terza sedia, siccome nella stanzetta ce n’erano solo due, poi, infine si sedettero tutti e tre al tavolo, con la propria tazza fumante davanti.
In un’altra occasione Tom avrebbe scherzato sul fatto che sembrava fossero ad una seduta spiritica, ma si era resoconto che, in quel momento, forse era qualcosa del genere.
I due gemelli rimasero in silenzio, passando lo sguardo su di essi e il vecchio uomo, in attesa di istruzioni, o frasi particolarmente sagge.
Lentamente, il signor Schein si portò la tazza alle labbra, e bevve un poco di the; poi la posò di nuovo e iniziò a fissare i due ragazzi, con sguardo serio e impenetrabile.
Rimasero così immobili per diversi minuti, finché l’anziano non spezzò il silenzio.
-Allora- disse –Credo sia giunto il momento per voi di raccontarmi tutto… o almeno, tutto ciò che riguarda il vampiro. Del resto- li fissò, ed entrambi i ragazzi ebbero la certezza che sapesse già tutto quello che era loro successo quella mattina –Non mi interessa sapere.-
Ci fu una breve pausa, poi i due gemelli si scambiarono uno sguardo d’intesa e Bill incominciò a raccontare.
Parlarono a lungo, spiegandogli quello che era successo la sera, quando aveva scoperto la boccetta; poi continuò Tom, raccontando ogni cosa della notte appena trascorsa, da quando si era svegliato in braccio a Bill, a quando era svenuto.
Allora fu il fratello a proseguire, e spiegò di quello che aveva visto quando lui si era svegliato, riferendo di come se n’erano andati e cercando di dare una descrizione il più precisa possibile della casa, e di dove pensava si trovasse; infine terminò menzionando anche quello che aveva confessato a Tom sull’autobus.
Di lì in poi, il vampiro c’entrava poco, o niente, perciò lasciò cadere il racconto.
Quando il ragazzo ebbe finito, ci fu una lunga pausa di silenzio, durante la quale il vecchio negoziante non smise un secondo di fissare i due fratelli con sguardo grave.
Questi, dal canto loro, tenevano gli occhi abbassati sulle proprie mani, lanciandosi ogni tanto occhiate di sfuggita.
-E così- disse infine l’anziano, spezzando la quiete –l’avete proprio scampata bella.-
-Già…- soffiò Tom, mentre piccole goccioline di sudore imperlavano la sua fronte, al ricordo.
Il signor Schein fermò lo sguardo su di lui.
-Devi essere davvero forte, per poter tenere testa ad un vampiro…- commentò.
-Ancora di più di quello che pensa- confermò Bill –Io non ho la minima speranza contro di lui.-
-L’avevo ferito- si affrettò a precisare Tom, non volendo passare per una specie di Ercole.
-Probabilmente la ferita che gli avevo provocato lo aveva indebolito. E poi, ha scelto un corpo molto gracilino. Può essere forte quanto gli pare, ma fino ad un certo punto. Non è possibile che un’assenza quasi totale di muscoli gli permetta di sollevare un albero senza difficoltà, né tantomeno sostenere una lotta. Insomma, la magia e l’anima sono una cosa, ma non cambiano proprio tutto.- questo discorso gli era uscito all’improvviso, e diceva le parole nell’istante in cui capiva le cose.
Si trattenne a stento da fare un’espressione stupita per quello che aveva ribadito lui stesso.
Quando guardò verso di lui, Bill gli scoccò uno sguardo offeso, facendogli alzare gli occhi al cielo, sospirando.
Il signor Schein invece pareva ammirato.
-Sai, quello che hai detto è molto sensato. Credo proprio che tu abbia ragione. Di sicuro la corporatura di Bill ha un ruolo in questa parte della storia.-
Tom alitò sulle proprie dita per poi sfregarle sul petto, con l’aria di chi era certo di aver fatto o detto la cosa giusta, come sempre.
-D’accordo, certo, di sicuro il fatto che sono magro ha influito sulla lotta, ma ora devo confessare che mi piacerebbe molto sapere come fare a liberarmi di questo maledettissimo vampiro una volta per tutte… chiedo troppo?- saltò su il moretto, permaloso come al solito.
Il signor Schein lo si voltò verso di lui e sbattè le palpebre un paio di volte, come accorgendosi solo in quel momento di lui.
-Certo.- rispose –Mi sembra ovvio.-
poi scosse la testa un paio di volte, e parve concentrarsi per qualche secondo: Bill e Tom si scambiarono uno sguardo stranito.
-Bene.- disse poi il vecchio, tornando a fissarli –Direi che il momento è arrivato.- il suo sguardo si spostò su Tom –Tom, devo chiederti di uscire. Ci sono alcune cose che soltanto Bill può sapere.-
-Perché?- chiesero all’unisono i due gemelli, guardandosi, e guardando il signor Schein.
Questi sorrise loro.
-Vedete, liberarsi da un vampiro richiede un procedimento molto complicato- spiegò –E non è che tutti possono conoscerlo. Alcune cose, si possono sapere. Altre, invece, è meglio che siano custodite solo dalla persona che deve purificarsi.-
-Purificarsi?- ripeté Bill perplesso.
Il signor Schein annuì.
-Sì. È così che si definisce il processo di… devampirizzazione. Un vampiro è un essere impuro, maledetto, dannato. Immagino che sia più facile così capire.-
Il moretto annuì.
-Bene- concluse quindi il vecchio –Quindi, Tom, mi dispiace molto, ma devo chiederti di uscire. Non preoccuparti, non ci vorrà troppo tempo.-
Tom sospirò, le spalle piegate sotto il peso della rassegnazione, ed annuì.
-Allora ci vediamo dopo. Ciao.- disse, facendo un cenno con la mano all’indirizzo del fratello, e uno col capo a quello del signor Schein.
Entrambi risposero, e lui si avviò alla porta.
Bill lo seguì, tenendo gli occhi fissi sulla sua schiena, finché non la raggiunse e la aprì.
Un attimo prima di chiudersela alle spalle, però, gli lanciò uno sguardo, breve ma denso di significato: era preoccupato per lui.
La sensazione di saperlo, diffuse in Bill un piacevole tepore, che lo calmò e lo rilassò, schiarendogli bene la mente da tutte le domande e le paure, e preparandolo a prestare attenzione alle parole del signor Schein.
-Molto bene.- disse questi –Possiamo cominciare.- Bill si raddrizzò un poco sulla sedia, come uno studente attento alla lezione –Dunque, immagino che Tom ti abbia spiegato quello che gli ho detto, no?- Bill annuì –Ottimo. Quindi saprai che il vampiro che vive dentro di te è un essere troppo impuro per poter impossessarsi totalmente della tua anima, perciò prende il sopravvento solo la notte, quando sei debole e non hai difese. Ora, ricordi quello che hai sognato nell’ultimo mese?-
Il ragazzo si fece pensieroso per un po’, cercando di ricordare.
-Be’…- cominciò lentamente, misurando le parole –Per quel che ricordo, sognavo sempre episodi passati della vita… ed ero sempre con Tom, per cui ho immaginato che fosse dovuto al fatto che mi sentivo in colpa verso di lui… non è così?- guardò interrogativo il vecchio.
-No, non è così.- rispose questi –Vedi, in realtà, il vampiro stava sfogliando tutti i tuoi ricordi, cercando poi un punto debole nel quale attaccarti. Il vampiro vive dentro di te… e vive anche nelle situazioni che hai vissuto e ricordato. Quello che sto cercando di spiegarti, è che lui vuole approfittare delle tue debolezze passate per impadronirsi definitivamente della tua anima.-
Bill deglutì rumorosamente.
-E… che cosa succede se si impadronisce della mia anima?- domandò, mentre goccioline di sudore freddo gli imperlavano la fronte.
Il signor Schein aggrottò le sopracciglia.
Evidentemente la risposta non doveva essere molto bella.
-Vedi, se si impadronisce della tua anima, la tua personalità scompare. I tuoi pensieri, tutto. Il tuo corpo sarà solo un guscio vuoto, insensibile alla fame e ai normali bisogni fisiologici, anche al sonno, che desidera in ogni momento solo bere sangue umano. In pratica, esteriormente sarai ancora te stesso, se non per i denti che diventeranno automaticamente affilatissimi, come rasoi, ma dentro, tu non esisterai più. Ci sarà solo il vampiro.-
Bill rabbrividì, e impallidì improvvisamente.
I denti gli battevano per la paura.
-Ma è orribile…- mormorò, terrorizzato.
Il vecchio uomo annuì brevemente.
-Sì lo è. È per questo che ci troviamo qui, adesso. Dobbiamo impedirlo a tutti costi. Vedi, ormai il vampiro si è fatto una buona idea dei tuoi ricordi, dei tuoi punti deboli passati, e ogni minuto che passa lui diventa sempre più forte. Quindi, quello che devi sapere ora, è come sconfiggerlo.
-Tra poco, io ti insegnerò una particolare magia, che ti permetterà di ritrovarti all’interno della tua anima. Ovviamente, quel luogo non ha confini precisi, ma l’anima di ogni uomo è rappresentata da un labirinto immenso, che ha come centro il cuore. Certo, non il cuore pulsante, ma, a seconda della persona, un raggio di luce. Com’è giusto che sia, più la persona è buona, più il raggio è luminoso: il cuore di un essere infimo e perfido, sarebbe solo un alone di oscurità. Nel tuo caso, si tratterebbe di un raggio di luce purissima, accecante: quella che il vampiro non può sopraffare senza essersi alimentato dei tuoi momenti più bui.-
-Un labirinto?- chiese Bill stupito –Io mi troverò nella mia anima… che è un labirinto?-
-Esattamente.- rispose il signor Schein –Dovrai attraversarlo, seguendo solo e soltanto quello che ti dice il tuo cuore. Ogni tanto, sul tuo percorso, incontrerai degli ostacoli: sono i tuoi ricordi che il vampiro ha focalizzato. Lui cercherà di impadronirsene, e tu dovrai impedirlo.-
-Come farà a impadronirsene?- domandò Bill perplesso.
Sotto il terrore, lo stupore, e la confusione, aleggiava un grande spirito d’avventura, che esultava euforico all’idea di ciò che lo aspettava.
-E soprattutto, come farò io a impedirglielo?- aggiunse, avvicinandosi un po’ di più al vecchio saggio, come se questi emanasse un’aurea di sicurezza che era in grado di avvolgere e tranquillizzare il ragazzo.
L’anziano uomo si grattò il mento, aggiustandosi gli occhiali sul naso.
-Be’, lui tenterà di arrivare a te, in modi sempre diversi, senza mai assumere l’aspetto di quello che era stato prima di diventare uno spirito. Devi sapere, che prima di quello, ha passato secoli in una forma più umana, ma restando sempre un vampiro. Quello che tu dovrai fare, sarà impedirgli in tutti i modi possibili di raggiungere il te stesso del passato, senza ovviamente interferire con il ricordo. Quello che voglio dire è che nessuno di quelli che fanno parte della tua memoria dovrà vederti, o tutto si sconvolgerà… insomma, immagina se ti trovassi davanti a te stesso: sarebbe un tantino scioccante e, nella migliore delle possibilità impazziresti.- spiegò.
-Perché impazzirei?- domandò Bill perplesso, nascondendo un filo d’ansia che cresceva sempre di più.
-Be’- rispose il signor Schein –Non è che sia una cosa proprio normale, vedere se stessi del futuro…-
Bill annuì, come folgorato.
-Giusto, ha ragione. Scusi.-
L’anziano fece un cenno del capo, e proseguì.
-Dunque, dicevo: cercherà di raggiungerti in modi e forme sempre diversi. Starà a te riconoscerlo. Per farlo, dovrai accorgerti di un particolare che lo contraddistingue, e riconoscerlo da quello. Non è facile, lo so- aggiunse vedendo l’espressione stralunata del ragazzo –Ma devi farlo, se tieni a te stesso.-
Bill pensò per un momento al fatto che sarebbe scomparso: sarebbe stato come morire?
In ogni caso, doveva essere orribile.
Poi pensò a Tom, a cosa sarebbe successo se il vampiro avesse preso il sopravvento su di lui.
Tom sarebbe morto, di sicuro, e nel peggiore dei modi, probabilmente dopo una lenta tortura.
No.
Non poteva permetterlo, mai.
Tom non avrebbe pagato per una sua paura, una sua debolezza.
Doveva lottare, doveva farlo per suo fratello, per Tom.
Strinse i pugni e ridusse gli occhi a fessura, assumendo un’espressione decisa e risoluta.
Si accorse che il Signor Schein lo guardava incuriosito.
-C’è qualcosa che non va?- gli domandò gentilmente, immaginando che probabilmente doveva essere molto spaventato.
Bill lo fissò.
-Lotterò.- disse serio –Ce la metterò tutta perché quell’orribile essere se ne vada. Tuttavia, non voglio farlo per me. Lo farò per Tom, lui non deve pagare per una mia debolezza. Se il vampiro vincesse, morirebbe di sicuro, e io non ho intenzione di lasciare che questo accada.-
L’anziano lo guardò con un’espressione indecifrabile.
-Vedi- disse, molto lentamente –Ognuno di noi, di quelli che hanno un’anima pura come la tua, possiede per essa una protezione speciale. Un qualcosa che, se conosciuto e sfruttato a dovere, è in grado di fornire una forza interiore incredibile, di una potenza infinita. Ora, Tom ed io avevamo formulato alcune ipotesi su quale poteva essere (ND: v. capitolo 7), ma infine io credo di aver capito. Non dev’essere per forza una qualità, o un aspetto del carattere. Sai…- lo fissò per un momento al di sopra degli occhialetti rettangolari –Io penso che sia Tom in grado di fornirti la tua forza interiore.-
Bill strabuzzò gli occhi.
-Tom? Cioè… in che senso?- chiese perplesso.
-Oh, è molto semplice da spiegare- rispose il signor Schein –ma è molto complesso. Tu e Tom siete gemelli, e siete legatissimi l’uno all’altro. Penso di non aver visto un legame simile in tutta la mia vita. Sono certo che non possiate vivere l’uno separato dall’altro… e ci sono poche cose al mondo senza le quali sarebbe davvero inconcepibile continuare a respirare. Una di queste è la propria anima. Come vedi, in questa storia l’anima c’è ovunque, perché è la cosa più importante che abbiamo. Ora… voi siete gemelli. Ovviamente, non siete un caso poi così raro, di gemelli è pieno il mondo. Ma una cosa molto, molto più difficile da trovare, sono le vostre anime. Anche le vostre anime sono gemelle. Generalmente, questa espressione si usa per indicare due persone che si amano molto, ma in questo caso è molto più letterale. Gemelli fuori, gemelli dentro. È questo ciò che siete. Perciò, credo che sia lui ciò che ti rafforza, e di certo, è la stessa cosa anche per lui. Ci sono cerature… rarissime, è vero, che sono state create insieme e devono restare insieme. Queste cerature sono molto rare, ma voi siete tra questi. C’è una magia che vi lega, ma non è questo che vi tiene insieme. È l’amore che provate l’uno per l’altro, quello che ti ha spinto a voler lottare, non per te stesso, ma per tuo fratello, quello che vi unisce perfettamente. Le vostre anime, se fossero complete, sarebbero due tessere di un puzzle, che combaciano e insieme formano la figura chiave, la più importante di tutte: l’amore.-
Bill rimase in silenzio.
E così, lui e Tom erano anime gemelle, dovevano stare insieme per sempre ed erano legati da una forza indissolubile.
Certo, lui aveva sempre saputo che Tom era la sua più profonda ragione di vita, anche se forse non ci aveva mai realmente pensato.
Tutto quello era bellissimo, e dopotutto, lui non poteva nemmeno immaginarsi che cosa sarebbe stata una vita senza il gemello… improponibile.
Rialzò lo sguardo, sentendo che a tutto quello mancava un pezzo molto importante.
-Ora… voglio dire, è meraviglioso… ma io come faccio a liberarmi del vampiro? Insomma, non vorrei che diventasse troppo forte… e non posso lasciare che prenda il sopravvento… uccidere Tom sarebbe la seconda cosa che farebbe, dopo averlo torturato… ed io non posso permetterlo. Che cosa faccio quando riesco ad arrivare al centro del labirinto?- chiese.
Il signor Schein annuì.
-Giusto, giusto. Dunque, una volta arrivato al centro, probabilmente ti si manifesterà davanti il vampiro, nella sua forma più umana possibile. Tutto ciò che tu dovrai fare sarà spingerlo nel raggio di luce, e con questo lui sarà costretto a lasciare il tuo corpo. Attento, però, perché tu non dovrai avvicinarti troppo al raggio. E, soprattutto, non sottovalutare mai il vampiro. Mai, in qualsiasi momento, perché è una creatura terribile, malvagia e senza scrupoli. Dovrai sempre vigilare, non abbassare mai la guardia. Mi sono spiegato?- disse, guardandolo con sguardo perentorio.
Bill fece cenno di sì con la testa.
Ora era piuttosto terrorizzato.
Avrebbe dovuto affrontare il vampiro in persona?
E se non ce l’avesse fatta… ?
Il ragazzo non premise all’idea di formarsi nella sua mente, mentre si passava una manica della maglietta sulla fronte imperlata di sudore freddo.
Rivolse di nuovo lo sguardo all’anziano, che lo guardava con gentilezza, in attesa di una reazione.
-D’accordo- disse Bill –Facciamolo ora. Prima è, meglio è per tutti.-
Il vecchio sorrise.
-Ragazzo, così agitato on farai proprio nulla. Devi essere tranquillo, e credo proprio di sapere di cosa tu abbia bisogno.- accennò alla porta con la testa –Va’ da Tom, e spiegagli un po’ quello di cui abbiamo parlato. Ovviamente non puoi dirgli nulla sul processo di purificazione, ma sono sicuro che gli interesserà sapere la parte delle anime gemelle. Su, vai-.
L’uomo sorrise gentilmente, mentre Bill si alzava e raggiungeva la porta.
-Lei resta qui?- chiese prima di aprirla.
Il signor Schein annuì.
-Devo preparare un paio di cose per la magia. Tu vai, quando sarete pronti tornate dentro.-
Bill assentì, ed uscì dalla stanza. Quando si fu chiuso la porta alle spalle, notò il fratello. Era seduto su una sedia poco distante, con la testa fra le meni, e sembrava distrutto.
-Tom?- chiamò il ragazzo.
Questi alzò la testa di scatto, e balzò in piedi.
-Bill!- esclamò avvicinandosi a lui –Stai bene? Hai un’aria stravolta…- lo guardò apprensivo, posandogli una mano sulla fronte quasi a voler controllare se aveva la febbre.
Il moro sorrise.
-Sto bene, sto bene… è che ho un po’ paura…- mormorò abbassando lo sguardo.
Un attimo dopo, si sentì avvolgere da due calde braccia che lo strinsero dolcemente.
-Stai tranquillo.- Gli sussurrò Tom –Andrà tutto bene.-
Per qualche secondo nessuno dei due parlò, poi il rasta sciolse l’abbraccio e condusse il fratello verso una sedia, sul quale lo fece sedere.
Lui ne prese un’altra, identica, (gemella, pensò Bill) e vi si accomodò.
-Immagino che tu non possa dirmi come funziona il processo di purificazione, vero?- chiese.
Bill scosse la testa.
-Mi dispiace, ma no.-
Tom annuì.
-È molto difficile?-
-E pericoloso- aggiunse il fratello -però, il signor Schein ha capito cos’è che mi da forza interiore, sai?-
E gli raccontò per filo e per segno tutto quello che gli era stato detto.
Quando terminò, fissò gli occhi scuri in quelli identici del gemello.
Rimasero immobili a guardarsi per qualche minuto.
Le loro anime erano create per restare unite.
Loro erano stati creati per restare sempre uniti.
Loro, erano i gemelli Kaulitz, e nulla li avrebbe mai divisi.
All’improvviso, contemporaneamente, scattarono entrambi in avanti, stringendosi in un abbraccio di una forza e sincerità tale da poter spiazzare ogni creatura vivente sulla terra, e Bill, in quel momento, si sentì in grado di scalare di corsa una montagna senza fermarsi mai.
-Noi siamo legati indissolubilmente, Tom- sussurrò Bill –Niente ci divederà mai.-
Tom sorrise, e lo baciò sulla fronte.
-Niente.- promise.
I due ragazzi rimasero lì ancora un po’, nessuno dei due aveva tanta voglia di spezzare quel bellissimo momento.
Tom cercò di confortare Bill il più possibile, coccolandolo e sussurrandogli parole dolci e rassicuranti all’orecchio.
Aveva capito che era questo ciò che doveva fare per aiutarlo a vincere la sua battaglia.
Infine, però, la mante di Bill tornò ben lucida.
-Ora dobbiamo andare- disse flebilmente –Prima mi sbarazzo di quel maledetto vampiro, meglio sarà per tutti.-
Tom annuì, ed entrambi si alzarono in piedi, per rientrare nella piccola stanza dove il signor Schein li aspettava da almeno mezz’ora.
Trovarono il vecchio ad aspettarli in piedi.
A dispetto della sua immagine gracilina, doveva essere molto forte se era riuscito da solo a spostare il tavolo dal centro della stanza.
Quando incrociarono il suo sguardo, videro che sorrideva.
Si avvicinarono a lui.
-Visto che avevo ragione?- disse rivolto a Bill.
Il ragazzo sorrise.
-Già!- rispose guardando il gemello, che ricambiò il sorriso.
-Bene, vogliano cominciare?- fece l’uomo.
-Certo- risposero all’unisono i due gemelli.
-Mettetevi al centro della stanza, e prendetevi le mani. Dovete stare uno di fronte all’altro, così.- comandò il vecchio, mentre i gemelli eseguivano –Ora, Bill pensa intensamente al motivo per cui vuoi liberarti del vampiro.-
Nulla di più facile.
Il ragazzo fisso negli occhi il gemello, perdendosi in quella profondità meravigliosa, e sorise.
Tom fece lo stesso.
Ecco perché voleva liberarsi del vampiro.
Doveva farlo per Tom, doveva salvarlo.
Tom, Tom, Tom…
Il rasta non smetteva di sorridere, e Bill sentì montare dentro di sé una forza incredibile, più potente di quella che aveva sentito poco prima, potentissima… guardò un’ultima volta gli occhi del gemello, e svenne.


**************

Ebbene, eccovi il 13° capitolo.
Mi scuso tantissimo per il ritardo stratosferico, ma questa volta ho una buona scusa! (hehe! XD)
Ci ho messo tanto ma alla fine è venuto fuori un capitolo più lungo di quanto abbia mai scritto, e ciò non può che essere una buona cosa, no?
Forse no...
Ad ogni modo, non so dirvi quando posterò il seguito, perchè la scuola mi sta prendendo molto, e non sono molto veloce a scrivere...
Aggiungendo che sono occupatissima per la maggior parte dei giorni della settimana, spero possiate capirmi se ritarderò molto anche la prossima volta.
Ad ogni modo, spero tanto che vi sia piaciuto, e spero che mi recensiate in tanti.
Ein Kuss!
Tschuss!!
Die Vampir
Ary
   
 
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