PROLOGO
“La prima volta che la vidi era una ragazzina pelle e ossa, un corpicino che sembrava essere tutto stoffa e divisa fuorchè anima; stringeva in una mano la sua katana nuova e nell'altra un minuscolo involto di pelo, ancora più piccolo e scheletrico di lei.
Chissà come, quel momento mi sarebbe rimasto impresso per sempre”
“Ricordo che quel giorno stringevo la katana che mi avevano dato, così forte da far male. Avevo paura, paura di non essere ammessa alla Soul Accademy e deludere quella che era stata la mia famiglia da che ero arrivata nel Rukongai. Poi dei rumori di lotta e delle voci mi distrassero. Dei rumori di passi che correvano. “Che succede?” sentii abbaiare uno degli esaminatori, che usciva a dare un'occhiata. “Akinori-san... questa bestia stava cercando di raggiungere le aule, ma adesso l'abbiamo presa!”. Si udì un lieve rumore, come di un piccolo animaletto che si dibatteva sul pavimento di legno. Possibile, Usagi?
Caricai con un colpo il sempai che avevo davanti, senza manco rendermi conto di essere riuscita a ferirlo, scappai dalle mani che tentavano di afferrarmi e fui fuori.
Usagi-chan, l'avevo lasciato dalla mia famiglia con la promessa di tornare a riprenderlo.
Giaceva in una pozza di sangue contro la parete.
-USAGIIIIIIIII!!!!-
Mi trascinarono via che ancora urlando, rimettendomi in mano la katana e una divisa della Soul Accademy”