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Autore: Survived_    10/09/2014    2 recensioni
Il Sunflower Hostel è un caratteristico ostello della gioventù di Rimini.
Apre i battenti il primo di Giugno per iniziare la lunga e calda stagione estiva, caratterizzata da serate sulla spiaggia, discoteche, sbronze e risvegli traumatizzanti.
Al Sunflower Hostel arrivano numerosi ospiti, ognuno con la propria storia e con il prooprio borsone carico di vestiti, speranze, creme solari e sogni.
Un'estate piena di avvenimenti è quella che caratterizza il Sunflower Hostel e i suoi ospiti, le quali vite si intrecceranno in un divertente e problematico soggiorno.
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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The Sunflower Hostel

Capitolo III
Alex e Gianni


“Sono strane 'ste ragazza d'oggi eh..” sorride sghembo Alex, guardando fuggire dalla porta le due amiche.
“Massì, sai quante ragazze conosceremo, siamo ufficialmente in vacanza frà!” sorride Gianni, dando un amichevole pugno sulla spalla destra dell'amico che si lamenta.
“Su, andiamo a vedere la stanza!” continua il moro, caricandosi la pesante borsa sulle spalle e iniziando a salire le scale seguito dall'amico che ancora si stava massaggiando la spalla destra.
I due si ritrovano davanti alla camera 18, si guardano entrambi eccitati.
“Su muoviti!” esclama Alex, guardando l'amico che, con teatrale lentezza, gira la chiave nella toppa.
Una piccola stanza, molto simile a quella delle prime due ragazze si materializza sotto i loro occhi.
“Io prendo il letto di sopra!” urla Alex, catapultandosi sul letto sulla destra, lanciando i suoi bagagli e iniziano già a togliersi i pantaloni.
“Scommetto che vuoi andare in spiaggia!” sorride Gianni, sistemandosi nel letto sottostante.
“Dai, non mi puoi dire no Gia! Non è neanche mezzogiorno, siamo bianchi come dei cadaveri!” si lamenta l'amico, indicando il petto pallido.
Gianni alza le mani al cielo, in segno di resa.
I due si cambiano velocemente, afferrano i loro teli da mare e si lanciano giù dalle scale ridendo e facendo un baccano assurdo.
“A dopo Megan!” salutano i due prima di uscire dalla porta del Sunflower.

Il sole è alto nel cielo quando i due finalmente arrivano in spiaggia, il caldo inizia a farsi sentire e le persone sono quasi tutte sotto gli ombrelloni  alla ricerca di sollievo da quella calda giornata.
“Salve ragazzi, posso aiutarvi?” chiede un signore dal viso cordiale, lo stesso che aveva accolto Aurora e Clara.
“Vorremmo prendere due lettini e un ombrellone vediamo.. per un mese e mezzo più o meno” spiega Alex, facendo mentalmente il calcolo di quanti giorni sarebbero rimasti.
“Preferite l'ombrellone vicino alla riva oppure più indietro?” chiede il signore, guardando i due ragazzi.
“Vicino alla riva, noi siamo del Sunflower signor...” chiede Gianni, ricordandosi del piccolo discorso di Megan
“Fabrizio, comunque sì, ne ero certo, sono appena arrivate altre due ragazze dal Sunflower,” annuisce Fabrizio, iniziando a camminare sulla passerella, diretto alla postazione assegnata ai due.
“Eccoci qui!” sorride lui, indicando due lettini e un ombrellone verde e giallo già aperto, poco lontano da quello delle due ragazze.
“Grazie mille” ricambiano il sorriso i ragazzi, iniziando a togliersi le magliette.

I due amici si sdraiano sui loro lettini, calando gli occhiali da sole colorati sugli occhi e iniziando a guardarsi intorno, Rimini: per i ragazzi è quello che per i golosi è una tavola imbandita di dolci, ragazze in bikini ovunque, lati B, gambe lunghe e vestitini corti.
“Ma qui le ragazze dove sono?” chiede Gianni, sbuffando.
“Fra, è solo il primo di Giugno, ancora vanno a scuola, mica sono tutti fortunati come noi che siamo degli sfaticati che frequentano i corsi serali” ride l'amico, alzandosi a sedere.
Il moro annuisce, legandosi i dread in un codino più alto.
“Fa caldissimo..” si lamenta lui, cercando sollievo sotto l'ombrellone.
“Ci buttiamo?” sorride Alex, alzandosi di scatto in piedi, non andava al mare da due anni ormai.
L'amico non risponde, lo guarda sorridendo e inizia a correre come un pazzo verso il mare, facendo girare le due ragazze, che ancora non li avevano notati.

L'acqua è tiepida, fresca sulla pelle leggermente arrossata dall'esposizione al sole, i ragazzi si lanciano tra le onde basse, immergendosi con tutta la testa e iniziando a schizzarsi giocosamente.
Non c'è ressa in acqua, ci sono solo diversi gruppetti di ragazzi che giocano a pallavolo, signore anziane che passeggiano lentamente e bambini che giocano a riva.
Il cielo è limpido e la giornata sembra delle migliori.

“Frà, che ti aspetti da questa vacanza..?” chiede Alex a Gianni, lasciandosi cullare dalla corrente tranquilla.
“Sesso, droga e musica Tech?” ride l'amico, immergendosi per bagnare i dread.
Alex lo guarda male, aspettando che riemerga per continuare il discorso.
“Io sono serio eh..” continua il biondo quando l'amico risale.
“Non so Alex, di non pensare alle case popolari forse, tu cosa ti aspetti?” chiede Gianni, consapevole della risposta dell'amico.
“Io voglio solo dimenticare Cate..” sussurra il biondo, sospirando.
L'amico rimane in silenzio, ripensando all'anno infernale che quella strega di Caterina ha fatto passare al suo migliore amico.
“Amico, smettila di pensare a quella, lo sai, non ti merita, non merita un cazzo da te, ti ha infamato anche ai suo padre! Che è un carabiniere!” risponde con rabbia Gianni, ripensando a quell'unica volta che l'amico ha provato a fumarsi una canna, ripensando alla sua ragazza che ha spifferato tutto al padre, procurando a lui ed Alex un richiamo dalla questura di Torino.
“Non dovresti più pensarci, siamo a Rimini, ci divertiremo e quando tornerai sarà lei che ti cercherà e tu sarai così forte da dirle no!” continua il moro, dando un colpetto all'amico.
“Forse hai ragione tu sai? Ei, ciao!” Alex agita la mano verso due ragazze sedute sulla riva, impegnate a prendere il sole.
“Ma che fai?” ride Gianni, seguendo l'amico che ormai avanzava verso le due.
“Non ci penso più, come mi hai appena detto!” risponde il biondo, avvicinandosi verso Clara e Aurora.

“Ciao ragazzi!” sorride Clara, abbassando i grandi occhiali da sole neri.
“Ciao” risponde Alex, aspettando che Gianni lo raggiunga.
“Che fate? Non rimanete lì impalati, sedetevi, mica mordiamo!” esclama Aurora, facendo ridere il duo di amici che, immediatamente, si siede di fianco alle ragazze.
“Ma.. come fa a starti su quel coso?” ride Gianni, indicando il groviglio di trecce raccolto sulla testa della di Aurora.
“Me lo chiedo sempre anche io..” continua Clara, suscitando di nuovo le risate generali.
“Sai.. ci vuole bravura e pazienza, mica è facile come avere quei vermi lì eh..” risponde a tono Aurora, indicando i dread di Gianni.
“Ne hai trovata una capace di farti stare zitta!” ride Alex, notando la faccia sorpresa dell'amico, che non crede alle sue orecchie.
“Nessuno, a parte mia madre e le mie sorelle, ha mai insultato la mia capigliatura..” fa finta di essere offeso.
“Eddai, non dirmi che te la sei presa, come sei suscettibile oh..” sbuffa Aurora.
Alex e Clara si guardano, lui posa gli occhi scuri in quelli verdi di lei, indugia forse troppo, lasciando che le guance di lei si velano leggermente di rosa.
“La prossima volta trova una capigliatura migliore!” continua Aurora, risvegliando i due.
“Di certo non come la tua!” risponde Gianni, facendole la linguaccia e mostrando il piercing sulla lingua.
“Allora bimbi, avete finito di litigare? Ho fame, andiamo a mangiarci una piadina!” propone Alex, alzandosi, subito seguito da Clara.
“Andiamo” ride Aurora, incamminandosi verso l'ombrellone per rivestirti.

Gianni rimane imbambolato a guardare la bionda che fa scivolare i pantaloncini sulle gambe lunghe, i fianchi morbidi, non secchi come quello delle centinaia di ragazze tutte uguale, scioglie le treccine, lunghe fino alla vita, che le sfiorano la pancia non troppo piena, non troppo piatta, il brillantino all'ombelico luccica al sole, riflettendo i suoi raggi.
“Guarda che stai sbavando..” ride Alex, facendo risvegliare l'amico dai suoi pensieri.
“Smettila, coglione..” sbuffa l'amico, tirandogli l'ennesimo pugno sulla spalla.
“Noi siamo pronte” chiamano le ragazze.
“E noi siamo nati pronti..” ridono tra di loro i due amici, prima di avviarsi verso l'interno della città.

 
Spazio autrice:
Ciao a tutti!
Sono davvero felice del piccolo successo che sta riscuotendo questa mia piccola pazzia.
Sono contenta che sia passata sotto l'attenzione del Sunflower, l'albergo di cui sto scrivendo, che sta pubblicando la mia storia su facebook :)
A presto!
Survived_
   
 
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