Ma perché proprio io. Cioè. Ha un branco, perché io. Io. Che neanche faccio parte del suo branco! Non fa che ripeterlo che non mi considera parte del suo branco.
Scommetto che se potesse parlare non sarebbe per niente contento. Ah ma appena potrà sono sicuro che morderà qualche mano. Non la mia! Sono rimasto incastrato. Sono una vittima anch’io, ok Derek?

A vederlo si potrebbe considerare pazzo. Stiles è in veranda a parlare da solo, beh non proprio da solo, con lui c’è un grosso, grande cane nero. No, non è un cane, è un lupo.

Non so come ma tu sei quasi più bravo di me a cacciarti nei pasticci! Solo a te poteva capitare di bere “per sbaglio” quell’intruglio che ti costringe nella tua forma lupesca per non si sa neanche quante ore!
E non guardarmi così, il punto in cui sono anch’io una vittima delle circostanze lo abbiamo già appurato no?
Allora, seriamente, lo sceriffo ha detto che puoi rimanere qui per questa notte, a patto che tu ti faccia il bagno. Quindi, forza, non costringermi a insistere e sii collaborativo.

Collaborativo certo, come no. Mezz’ora dopo, due litri di acqua nel pavimento e bagnoschiuma sparso ovunque, Derek è finalmente lavato. Asciugato (tre asciugamani rotti dimostravano la lotta accorsa per questa grande conquista) e profumato.

Fermo dai Derek è solo una spazzola, hai i peli disordinatissimi!

Miracolo dei miracoli Derek si calmò, forse complice la spazzola, e la pressione delicata che faceva al corpo del lupasco. Presto Derek si abbandonò al dolce tocco di Stiles che con precisione quasi chirurgica passava la spazzola in ogni centimetro del lupo.  Delicatamente iniziò dalla schiena e aiutandosi con l’altra mano pettinò quel folto pelo finché non luccicò per benino. Finito con la schiena e le zampe e vedendo Derek, per la prima volta dal fattaccio tranquillo, Stiles decise di rischiare il tutto per tutto e si avventurò anche sul muso. Appena posò una mano sul naso Derek si irrigidì, per un attimo gli occhi rossi brillarono e Stiles smise quasi di respirare terrorizzato di aver fatto male i conti, ma poi gli occhi tornarono normali e Derek si spinse contro la mano semi appoggiata dell’umano quasi ad incoraggiarlo a continuare. Ripreso coraggio Stiles portò a termine la spazzolatura sistemando il pelo lungo le orecchie.

Nel bel mezzo della notte Derek tornò nella sua forma umana e se ne andò.  Non prima di aver minacciato Stiles di morte sicura se avesse mai fatto parola con qualcuno della sua operazione bagno e pulizia.

Passò il tempo, i giorni si susseguirono senza grandi avvenimenti. E Stiles aveva quasi dimenticato l’accaduto, se non fosse se arrivò la luna piena.

Naturale che proprio questa notte la scuola doveva organizzare una stupida caccia al tesoro notturna. Ma certo. Ecco perché ora mi trovo in mezzo ad un bosco, durante la luna piena, da solo, in cerca di un masso a forma di farfalla. Devo aver sbagliato qualcosa all’ultimo incrocio perché non c’è nessun altro qua attorno e perché non riconosco i posti. Maledizione!

Stava per girarsi e andarsene quando davanti a lui apparve un lupo. Nero. Enorme. Derek. Lo riconobbe per quell’istante in cui i suoi occhi si colorarono di rosso, giusto per farsi riconoscere e mettere in chiaro le cose. Ma per Stiles pochi secondi di incertezza erano bastati per farsi prendere dal panico e cercare di scappare. Peccato per lui esser incappato in quella radice ed esser così finito dritto disteso a terra.

Non so bene cosa ci fai qui Derek, non so perché sei in questa forma…aspetta NON AVRAI MICA BEVUTO ANCORA COSE STRANE EH? In ogni caso sto partecipando a una caccia al tesoro con la scuola, quindi ora mi alzo e ciao ciao. Ok?

Per tutta risposta il lupo si avvicinò, fino ad arrivare a pochi cm da Stiles.

D-Derek?

Stiles era scioccato. Derek si era avvicinato e aveva spinto il muso contro la sua mano. Esattamente come aveva fatto qualche tempo prima mentre lo spazzolava. Il segnale era chiarissimo. Voleva essere accarezzato.

Stiles decise che era meglio fare come chiedeva il lupo. Senza parlare, in un silenzio quasi surreale, al chiaro della luna, Stiles si mise ad accarezzare quel fiero lupo nero, che sembrava non solo apprezzare le carezze ma esserne così appagato da esserne quasi soggiogato. 

Scommetto che se tu fossi un gatto adesso mi faresti le fusa!

Alle parole di Stiles, che non era riuscito a trattenersi, Derek si svegliò come da una trance, gli ringhiò contro, e poi sparì. Come mai stato.

Stiles tornò verso la scuola, dove la caccia al tesoro si era conclusa, e dove non parlò con nessuno di quanto accaduto. Che cosa poteva raccontare, che Derek Hale in forma di lupo si era palesato a lui per dei grattini? Suonava ancora incredibile a lui, e lui c’era!

Non incontrò più Derek nel mese successivo, e non poté così chiedere spiegazioni del suo strano modo di comportarsi. Anche se forse era meglio così, davvero Stiles non aveva idea di come affrontare il discorso con l’Alfa.

Un'altra luna piena. Stiles questa volta è a letto, e sta ripensando al mese scorso e alla caccia al tesoro. A Derek. E come se i suoi pensieri si fossero materializzati ecco entrare dalla finestra il lupo.

Derek? Ancora tu? Cosa ci fai qui? Dai se entra lo sceriffo cosa gli racconto? Cosa ci fa un lupo in camera mia secondo te, ok che sono bravo a inventare balle ma questo anch’io non saprei come spiegarlo quindi va via, sciò.

Ma proprio come la volta precedente il lupo invece di andarsene si avvicina, si posiziona vicino a Stiles e aspetta. Stiles ormai sa già cosa vuole. E sebbene ancora perplesso da quanto succede Stiles accarezza quel lupo così impossibile da umano, così umano da bestia.

Va avanti per mesi. E Stiles non ha il coraggio di parlarne con nessuno. Quelle poche volte che ha incrociato di sfuggita Derek non si sono davvero parlati, come se anche il lupo cercasse di evitare la sua compagnia da umano.

Ma se inizialmente accadeva solo durante la luna piena, man mano diventa una cosa sempre più frequente. Finché sono tutte le sere. E Stiles si ritrova a essere in ansia quelle volte in cui Derek è in ritardo. O quando rimane a scuola per un allenamento fino a tardi si ritrova impaziente di tornare sperando che Derek sia già lì che lo aspetta.

Un giorno sono tutti a pranzo da Derek, beh ha organizzato tutto Lydia che ha semplicemente informato il proprietario di casa che voleva fare un pranzo di ritrovo e quello era lo spazio più grande quindi era deciso. Lydia è così, per organizzare qualcosa riesce a comandare anche a un lupo Alfa.
Stanno ridendo e scherzando del più e meno quando finiscono a parlare di licantropi, argomento che non passa mai di moda tra loro.

Vi ricordate di quando Derek è stato trasformato nella sua forma lupesca per non so quante ore senza poter tornare umano?  Fa Scott.
Cavolo se eri carino Derek, veniva quasi voglia di accarezzarti! Risponde Lydia.
Non te lo avrei certo permesso. Risponde con un mezzo ringhio l’interessato.
No di certo Lydia, interviene Deaton, non lo puoi sapere ma i licantropi non si fanno accarezzare da nessuno. Beh a parte il/la loro compagno/a.

CHE COSA????

L’ha decisamente urlato, tutti lo stanno guardando..
Si Stiles è in questo modo che si consolida il legame tra licantropo e compagna/o, per il licantropo farsi accarezzare è una sottomissione, e parlando di Derek si tratta perfino di un Alfa. Quando troverà la sua compagna, o compagno i licantropi sono abbastanza easy su questo, sarà l’unica persona da cui si farà mai accarezzare, soprattutto sulla testa. Ci possono essere occasioni speciali per cui un licantropo è costretto a lasciarsi toccare, ma mai, mai, mai si farà accarezzare sulla testa, senza poi staccarti di netto una mano s’intende. Stiles non eri tu che avevi, per così dire, accudito Derek in quel frangente? Pensavo te ne fossi accorto.
Beh, io, no davvero, pensavo ringhiasse giusto perché ero io…
Scusa banale ma alla quale tutti ridono e il discorso viene cambiato.

Ma Stiles ormai non ascolta più, nella sua mente rimbombano le stesse semplici parole: si fanno accarezzare solo dal loro compagno…

Quella sera, come ormai abitudine, Derek in forma di lupo entra dalla finestra di Stiles. Stiles è seduto sul letto, lo stava aspettando:
Derek, credo tu mi debba una spiegazione. Insomma, era strano prima, ma adesso…

Ma Derek non dice nulla, con un balzo lo spinge disteso sul letto, e per un brevissimo istante Stiles ancora pensa “ora mi sbrana”, ma Derek si accuccia su di lui e lo guarda, aspettando. Stiles vorrebbe ancora capire, ha davvero bisogno di parlare con Derek di cosa significa tutto questo, ma è più forte di lui, il peso non eccessivo del lupo su di se, il suo calore, e il pelo, sono un richiamo troppo forte. Si ritrova ad accarezzarlo, sospirando.

E così lo lasci fare solo a me eh Derek?

Quando Derek appoggia la sua testa su Stiles quest’ultimo capisce che non c’è molto da dire, da capire, è una cosa istintiva, qualcosa di antico, di legami e licantropi e sensazioni. Stiles sapeva ancora prima di sentirlo dire da Deaton che qualcosa, quel giorno che aveva posato per la prima volta una mano sul muso di Derek, qualcosa era scattato quel giorno, qualcosa di speciale. E ci sarà occasione di parlarne, ma ora si sente davvero in pace, felice e completo, con Derek su di se, con il suo calore, e una mano pigra che passa tra il suo folto pelo, e sente, sente che è la stessa cosa per Derek e che quello è il loro angolo di felicità, che nessuno potrà mai portarli via. Quello per quella sera gli basta, e si addormenta con Derek vicino.