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Autore: arangirl    10/09/2014    1 recensioni
La vita è fatta di prime e ultime volte.
Quattro prime volte e un'ultima volta tra Renly e Loras
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Loras Tyrell, Renly Baratheon
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Per Giulia, e poi non dire che non ti voglio bene.




Il loro primo incontro non fu in un giorno  speciale, non un’occasione particolare, una data da ricordare, un momento epico inciso per sempre in una ballata, eppure Loras capì immediatamente che da quel momento la sua vita non sarebbe più stata la stessa. Aveva diciassette anni, era il cavaliere più abile e ammirato della corte di  suo padre, aveva infinte possibilità e occasioni davanti a lui, una vita pronta da cogliere come una rosa, stemma della sua nobile casa. Eppure si sentiva terribilmente vuoto, incompleto, fino al momento in cui lo vide. Suo padre amava mostrare il suo talento a qualsiasi ospite si fosse presentato alla sua porta, ma quel giorno l’ospite era speciale. Il fratello del re,  l’uomo più affascinante dei Sette Regni, Renly Baratheon era venuto in visita alla corte dei Tyrell e tutto il palazzo era in fermento. Loras indossava la sua armatura più bella, tanto lucida da farlo risplendere come un raggio di sole e si sentiva invincibile mentre faceva un giro di prova con suo fratello Garlan, la lunga lancia da torneo in mano, pronto a disarcionare l’avversario.

 Poi l’aveva visto, giusto un attimo prima di incrociare le armi con il fratello, aveva visto lui. Loras fu certo di aver visto un dio disceso dal cielo a portare il dono della bellezza ai comuni mortali. Lo straniero era alto, le spalle larghe e possenti, lunghi capelli neri come le ali di un corvo. E il suo viso così perfetto, i lineamenti marcati, la poesia di ogni tratto, la glaciale bellezza dei suoi occhi azzurri in cui Loras si sentì cadere senza remora. La lancia del fratello lo colpì in pieno petto prima che potesse accorgersi di qualsiasi altra cosa che non fosse il sorriso di quell’uomo che gli aveva appena rubato il cuore e cadde a terra con un tonfo sentendo tutti i muscoli del corpo urlare in protesta. Alzò la visiera e attraverso la cortina di polvere intorno a lui lo vide davanti a se mentre la sua risata gli riempiva l’animo “E questo sarebbe il miglior cavaliere dei Sette Regni? Devo dire che sono confuso lord Tyrell.” Lo sconosciuto lo guardò sorridendo e gli tese la mano, aiutandolo a rialzarsi “Costui è lord Renly Baratheon” Loras rimase per un momento a corto di parole mentre le parole del padre si facevano largo nella sua mente, occupata a seguire lo sguardo di lui, pregando gli dei che tutto questo non fosse solo un sogno. Si inchinò profondamente, cercando parole adatte ad esprimere il tumulto che sentiva dentro “Loras Tyrell mio signore… per servirvi.”
 
*

Il loro primo bacio fu qualcosa di così inaspettato che Loras per poco non perse i sensi. Non si erano più rivisti da quel giorno ad Alto Giardino, ma non passava giorno che nella sua mente il cavaliere rivivesse il loro incontro, cercando di tenere aggrappati alla memoria tutti i dettagli del volto di Renly, le pagliuzze dorate nei suoi occhi, le piccole pieghe che gli spuntavano agli angoli della bocca quando rideva, il profumo dei suoi capelli… Quando l’aveva rivisto sugli spalti vicino a suo padre al torneo annuale di Alto Giardino il suo cuore aveva perso un colpo, per poi ricominciare a battere al ritmo della corsa frenetica di un bambino. Ovviamente aveva vinto, alternando i momenti in cui si concentrava sulla lotta a quelli in cui guardava in alto, cercando di catturare un suo sorriso o anche solo un suo sguardo. Era rientrato trionfante nella sua tenda, lo sguardo soddisfatto ma la mente inquieta mentre cercava una buona scusa per parlargli, anche solo per un minuto.

Così quando lo vide entrare nella sua tenda non riuscì a credere alla sua fortuna. “Mio signore, mi onorate con la vostra presenza.” L’altro rise, e Loras non riuscì a pensare ad un suono più bello “Voi mi avete onorato con un simile spettacolo di maestria. Sono venuto a congratularmi, non ho mai visto nulla di simile ser.” Loras sentì un brivido risalirgli la schiena mentre lo sguardo di Renly vagava sul suo petto nudo, e per un momento osò pensare che forse l’attrazione che provava era reciproca. Alla sola idea si sentì arrossire come non mai e maledicendosi per quella dimostrazione di debolezza abbassò il capo “Potete chiamarmi Loras mio signore, non sono ancora cavaliere.” Lo ascoltò avvicinarsi con il cuore in gola, le dita calde che si appoggiavarono al suo mento facendogli alzare lo sguardo per incontrare i suoi occhi, ora così vicini “Solo se tu mi chiami Renly.” Le loro labbra si incontrarono dolcemente e per un attimo Loras pensò di svenire, ma poi l’uomo lo circondò con le sue braccia forti e lo strinse a se mentre il loro bacio si faceva più intimo di qualsiasi altra cosa Loras avesse mai provato. Quando Renly si staccò da lui si sentiva così inebriato che ebbe solo la forza di sussurrare “Renly” sulle labbra dell’altro prima di vederlo uscire dalla tenda con un sorriso in volto.

*
 
La prima volta che fecero l’amore fu qualche sera dopo, alla fine di uno dei soliti suntuosi banchetti del  padre che Loras tollerava a fatica. Tutti volevano congratularsi con lui, conoscerlo e ammirarlo, ma lui non aveva occhi che per Renly.  Seduto al posto d’onore parlava distrattamente con lord Tyrell, lo sguardo fisso su Loras ovunque lui andasse, lasciando il ragazzo a fremere per l’emozione. Mai in vita sua aveva provato una cosa del genere, un sentimento che lo facesse ardere dentro in quel modo, e  sapeva che non c’era altra scelta che bruciare in esso. Così quando Renly bussò alla sua camera quella notte lo fece entrare senza pensarci un secondo, e quando lui lo prose tra le braccia capì di aver fatto la cosa giusta.

Loras era spaventato ed eccitato allo stesso tempo, ansioso di conoscere il corpo di Renly ma attanagliato dalla paura di sbagliare, di fare un movimento in più. Renly gli prese il volto tra le mani e lo guardò per un lungo istante, negli occhi una luce che Loras non aveva mai visto in nessuno degli sguardi a lui rivolti fino a quel momento; era come se Renly riuscisse a vedergli l’anima. “Non preoccuparti” gli sussurrò all’orecchio “Mi prenderò cura di te”. E lo fece. Fu delicato ma allo stesso tempo deciso, le sue mani che gli accarezzavano il corpo facendolo sentire vivo come non si era mai sentito in tutta la sua esistenza, i suoi capelli che si intrecciavano con quelli di lui ogni volta che chinava il volto per baciarlo, il calore dei loro corpi che si mescolava creando qualcosa di unico e perfetto. In un angolo remoto della sua mente Loras sentì il dolore, ma non poteva competere con la gioia e al piacere che si sentiva esplodere in petto mentre Renly lo faceva suo. Alla fine si addormentò ascoltando i battiti del suo cuore, lasciandosi cullare dal dolce respiro dell’uomo che aveva appena capito di amare.

 *
 
L’ultima volta che Renly gli disse che lo amava fu qualche ora prima di morire. Loras era ancora furioso perché a quella cosiddetta fanciulla di Tarth era stato permesso non solo di entrare nella Guardia Arcobaleno, ma addirittura di preparare il re per quella sera, compito che di diritto era sempre spettato a lui. “Loras ti prego non prendertela. La ragazza è entusiasta e ho bisogno che tu scenda nei campi per vedere che tutto sia pronto per domani. Lo sai che non mi fido di nessun altro per questo compito.” Loras si limitò ad annuire, voltando le spalle al suo re per uscire dalla tenda finché non sentì la mano forte e salda di Renly stringersi intorno al suo polso “Verrai da me stanotte?” Loras lo fissò per un momento prima di chinare il capo in un cenno d’assenso, e sentì la mano di Renly aumentare la stretta “Ti amo” lui non gli rispose, voleva che penasse almeno un po’ prima di avere il suo perdono.

L’ultima volta che Loras gli disse che lo amava fu poche ore dopo la sua morte, prima che il corpo dell’uomo che significava tutto per lui fosse deposto in una cassa in attesa di sepoltura.  Aveva le mani sporche di sangue e il volto imbrattato dalle lacrime ma non gli importava, nulla più gli importava in quel momento se non il dolore orribile e disperato che sentiva in petto. “Ti amo” sussurrò fra i singhiozzi al cadavere senza vita “Ti amo più di ogni altra cosa. Avrei dovuto dirtelo… mi dispiace.” Per l’ennesima volta quella notte prese il corpo dell’amato tra le braccia e lo strinse al petto, cullandolo come avrebbe fatto una madre con il figlio adorato “Perché l’hai fatto? Perché non mi hai lasciato morire con te?” Sentiva voci avvicinarsi fuori dalla tenda e capì che il suo tempo era finito. “Addio amore mio” gli disse prima di lasciarlo per sempre,  preparandosi ad affrontare l’oscurità della notte e quella dentro il suo cuore.
 
 *
 
La prima volta che Loras sorrise dopo la morte di Renly fu, sorprendentemente, grazie a Brienne di Tarth. Nonostante le spiegazioni degli avvenimenti di quella notte maledetta non riusciva ancora a sentirsi a suo agio in sua presenza, sapendo che lei e non lui era stata al suo fianco nell’ultimo momento. Ma il giorno il giorno in cui Brienne lasciò la Fortezza Rossa per iniziare la sua misteriosa missione rimase sorpreso quando lei andò a salutarlo. Brienne gli sorrise e per la prima volta Loras pensò che forse non era poi così brutta “Addio ser Loras. Lui sarebbe stato fiero di te.” Brienne se ne andò senza aggiungere altro, non serviva. Un sorriso  malinconico spuntò sulle sue labbra mentre guardava il cielo, di un blu così simile eppure così diverso dallo sguardo dell’uomo che aveva amato e, per la prima volta, riuscì a pensare a lui senza sentirsi il cuore in pezzi “Lo spero, lo spero tanto.”
  
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