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Autore: Ciuffettina    11/09/2014    5 recensioni
Come eliminare i propri nipoti senza torcere loro neanche un capello? È ovvio: lasciando fare il lavoro sporco a loro stessi!
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Gabriel, Metatron, Michael, Raphael, Uriel
Note: Cross-over, Otherverse, Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Prima dell'inizio
- Questa storia fa parte della serie 'Il dietro le quinte della Bibbia'
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Gabriel stava passeggiando per il Paradiso, quando si sentì chiamare da Raphael che era sdraiato su una nuvola e stava guardando verso la Terra: «Gabriel, vieni qui a vedere! Vola!»
«Che cosa stai guardando, Raphi?» Allungò il collo oltre la nuvola: «E quelli da dove saltano fuori?» chiese perplesso nel vedere degli umani che erano non solo più alti del normale ma anche estremamente violenti. «Pensavo che nostro Padre avesse finito con le creazioni…»
«Non credo che siano opera Sua… Vado a chiamare i nostri fratelli» rispose Raphael e volò via, dopo qualche minuto tornò con Michael e Uriel.
«Uriel, non dovresti sorvegliare i cancelli dell’Eden(1)?» domandò Gabriel.
«Ho chiesto a Castiel di sostituirmi» rispose.
«Non gli avrai detto di ruotare la spada, vero?» chiese Michael.
«Ovvio che no, gli ho detto di limitarsi a tenerla in mano» rispose Uriel.
«Ottimo, sarebbe capace di decapitarsi da solo. Da dove saltan fuori quegli esseri?» chiese Gabriel.
Michael rispose: «Non saprei, vado subito a chiederlo a nostro Padre.» tornò parecchie ore dopo.
«Che cosa ha detto?» chiese Raphael.
Michael cominciò: «Metatron ha detto…»
«Ehi, fratellone! Devo aver problemi di udito, eppure, che io sappia, noi arcangeli non soffriamo di otite, ti chiediamo di Papà e mi è sembrato che tu rispondessi “Metatron”» disse Gabriel, infilando l’indice nell’orecchio destro e scrollandolo.
«Infatti, ora è anche il Suo segretario e portavoce, nonché l’unico che può sedersi al Suo cospetto.»
«Chi l’avrebbe detto che il caro Meti avesse le ginocchia deboli? Beh, che ha detto?» chiese Gabriel.
«Che ci vuole tutti e quattro nel suo ufficio.»

Metatron spiegò loro che i 200 angeli grigori, che avrebbero dovuto sorvegliare l’umanità; si erano invece ribellati come Lucifer e si erano uniti alle umane dando vita a tanti bebè che all’inizio parevano normali ma poi erano cresciuti a dismisura fino a diventare dei giganti alti fino a 5 cubiti(2). Se il punto fosse stato solo quello pazienza, ma erano anche malvagi: uccidevano e divoravano gli umani, in più i loro padri non avevano neanche provato a educarli, troppo impegnati a insegnare le cose più sbagliate all’umanità, dalla magia nera alla costruzione di armi; pertanto Metatron ordinò a Raphael di curare la Terra corrotta da quegli angeli; a Michael di distruggere il loro capo, Semjaza, e gli altri ribelli, a Uriel di dire a Noé, l’unico giusto, di nascondersi per non essere ucciso dai giganti, detti anche “nephilim”, e a Gabriel di eliminarli.
A Gabriel non andava di massacrare i figli dei suoi fratelli, doveva proprio fare lo zio nephilimicida? Solo che i suoi nipoti erano così violenti… ma un momento! Questo loro difetto poteva tornare a suo vantaggio!

Scese sulla Terra e si appostò su un albero, dove due di loro eran sotto addormentati e cominciò a gettare una pietra dopo l’altra sul petto di uno dei due, fino a quando questi si svegliò furioso, urlando al suo compagno: «Ehi, perché mi batti?»
«Stai sognando» rispose l'altro.
Stavano per riaddormentarsi, quando Gabriel gettò una pietra sul petto del secondo che balzò su gridando: «Ora sei tu però che mi lanci addosso della roba!»
«Non ti getto proprio nulla» disse il primo.
Siccome erano stanchi, chiusero di nuovo gli occhi, allora l’angelo scelse la pietra più grossa e la gettò con tutte le sue forze sul petto del primo: «Questo è troppo!» Saltò su come un pazzo e picchiò il compagno che si difese finché non morirono.
Poi Gabriel lanciò in mezzo ad altri giganti una pietra colorata e loro, per impossessarsene, si trucidarono a vicenda e così via per tutta la giornata.
Infine si presentò ai superstiti con in mano una scatoletta di legno, la socchiuse quel tanto da mostrare loro un bagliore al suo interno e disse: «Salve, ragazzi! Sono Gabriel, uno dei vostri zii. Qui dentro ho della Grazia che trasforma in un vero angelo, con tanto di bellissime ali, chi la ingoia e voglio regalarvela, purtroppo la quantità è esigua, pertanto basta per uno solo di voi, decidete con calma chi sarà il fortunato.»
Pareva che ignorassero il significato della parola “calma”: con un urlo belluino si scagliarono gli uni contro gli altri, alla fine ne rimase uno solo, barcollante e con mille ferite sanguinanti.
«Abbiamo un vincitore!» Aprì la scatola e disse, falsamente contrito: «Mi sono confuso con le scatole, queste sono lucciole… se puoi aspettare un attimo…»
Un rantolo e un tonfo lo interruppero.
«Ops! Mi sa che è morto, pazienza! Grazia commestibile! Ma che creduloni!» disse ridacchiando.

*****

Racconto ispirato al libro apocrifo di Enoc. Nel capitolo 6 della “Genesi” c’è un piccolo accenno.
1) Secondo la tradizione era lui l’angelo a guardia dei cancelli dell’Eden.
2) Più o meno 2 metri e mezzo.
   
 
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