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Autore: vermissen_stern    12/09/2014    1 recensioni
( COMPLETA )
cercò di mettersi a sedere una volta che fu sufficientemente sveglio trovandosi incredibilmente debole e con la testa che ancora gli girava. Seppur con la vista che lentamente gli stava tornando notò che parecchi suoi vestiti erano sparsi lungo tutto il corridoio, dall'entrata di casa fino a dove si trovava lui, e con un certo imbarazzo ricordò il perchè se li era tolti prima di svenire.
"Ah! ben svegliato, Kevin Mask!"
voltando la testa verso l'alto notò la figura spazientita del proprio allenatore, Lord Flash, con le braccia incrociate in petto e un'aria piuttosto severa in volto.
"Eh?! Cosa... cosa è success..."
"È successo che ieri sera hai litigato con tuo padre al telefono. Poi sei uscito a bere per dimenticare e sei tornato a casa ubriaco come una spugna... non sei neppure riuscito ad arrivare in camera tua e hai deciso di spogliarti in corridoio perchè avevi caldo – nonostante lo stesse rimproverando lo aiutò a rialzarsi in piedi quando lo stesso ragazzo allungò una mano verso di lui – e poi sei svenuto sul pavimento... ma non è la parte peggiore questa!"
Genere: Commedia, Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kevin Mask, Kid Muscle, Nuovo personaggio, Robin Mask, Un po' tutti
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Reignite '
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– Madre… tu lo sapevi, non è vero? Sapevi che Alana era una rosa nera… –

La voce di Katya era ridotta ad un sussurro nel mentre che attorno a lei la folla tratteneva il respiro come in un innaturale silenzio.  L’anziana madre che aveva preso posto accanto a lei, seduta su di uno sgabello rotto poiché le vecchie gambe non riuscivano più a sorreggerla in piedi rispetto alla figlia e alle nipoti, si limitò a darle una occhiata fugace prima di tornarsene ad osservare un incontro che stava diventando decisamente pesante oltre che teso.

– Vuoi sapere se tua nipote mi ha detto di essere diventata una inquisitrice? Si, me lo ha detto anche se avrebbe dovuto mantenere il segreto professionale… tzk, è sempre stata una ragazza ribelle – di certo non aveva mai amato granché l’anziana matriarca, altrimenti non sarebbe mai partita con Katya alla ricerca di mondi inesplorati – sempre a fare di testa sua e mai ad ascoltare i miei consigli o assaggiare la mia torta di rape rosse! Sapere che era una inquisitrice ti cambia forse la giornata?! –

– N-no, ma sono comunque preoccupata per lei…–

– E chissenefrega di Ally al momento! – sbottò all’improvviso una visibilmente preoccupata Eiko – non ho la più pallida idea di dove sia mia figlia e se diciamo qualcosa di sbagliato possono farci lo scalpo! –

La preoccupazione della giovane donna era comprensibile, aveva lasciato la pupetta alle cure della tata ma non aveva la più pallida idea del suo fato. Senza contare che chi si era premurato di difendere gli ospiti da un eventuale attacco ora giaceva a terra gambizzato e/o catturato… come nel caso di Neptuneman, il padre di sua figlia con cui aveva brevemente conversato poco prima della cerimonia e a cui aveva fatto vedere per la prima volta la figlia di appena tre mesi. Fu davvero strano, per Eiko, vedere un uomo tanto spavaldo prendere in braccio la propria piccola come se avesse il terrore di poterla rompere se non fosse stato abbastanza delicato.

Neptuneman era una montagna di muscoli e arroganza, costantemente in bilico tra il servire la Muscle League oppure se stesso, e la ragazza fu quasi sicura di intravedere, nonostante possedesse una maschera a coprirgli parzialmente il volto, un barlume di commozione nei suoi occhi verdi. Qualcosa di molto dolce in effetti, e tuttavia adesso si trovava con una cortigiana che gli premeva con un piede la faccia sull’erba tagliata di fresco.

Una situazione decisamente atipica per molti lottatori che ora stavano rimpiangendo di non aver fatto determinate cose in vita come l’essere ancora abbastanza forti da bloccare quelle terroriste fredde come il ghiaccio e spietate come predatori. Neptuneman si era sempre ritenuto inadatto al ruolo di padre, e continuava a ritenersi tutt’ora “troppo giovane” per essere genitore, eppure la sola idea che potessero fare del male al sangue del suo sangue lo faceva ribollire di puro odio.

E chissà come doveva sentirsi al momento un Robin Mask decisamente coinvolto in tutta quella sporca faccenda, perché sapeva del casino in cui si era ritrovato il figlio ma aveva preferito tacere sia per una questione d’orgoglio che per pura convenienza, adesso che aveva assunto un’aria decisamente più composta ed osservava lo scontro in atto con la schiena dritta e le braccia incrociate in petto.

Aveva un aspetto fiero nonostante un filo di sangue gli scendesse sottile sul collo, a prova che era stato colpito alla testa durante l’attacco, ed osservava quello scontro quasi sleale confidando unicamente nelle capacità del proprio primogenito. Alya non era più al suo fianco, non era bene per lei sopportare la vista anche di quell’ulteriore violenza dato il suo stato interessante, e l’aveva lasciata poco più indietro alle amorevoli cure della madre. Nonostante la tensione la giovane dottoressa era riuscita, con la forza della disperazione, ad individuare il padre malconcio nel mezzo di quella folla spaventata, e sebbene fosse decisamente devastato da una sleale lotta poteva comunque vedere che era vivo e lucido.

Poi quella fugace visione sparì, nel momento in cui la folla si agitò vedendo quell’orrido abominio formarsi, e alla Deva non rimase altro che deglutire pregando in silenzio che i due giovani lottatori riuscissero nel loro intento.

– Aah… q-quello decisamente non è un buon segno! Povero figlio mio…–

Ad affiancare Robin Mask ci pensò un visibilmente teso King Muscle che, per ovvie ragioni, era piuttosto preoccupato per il proprio bambino oltre che per le proprie mutande non ancora imbrattate dalla paura. L’ex lottatore vestito con un kilt scozzese tuttavia, non gli dette molto retta ben deciso a togliersi di dosso ogni preoccupazione.

– Kevin non è più un bambino, Suguru… e nemmeno il tuo lo è – con la coda dell’occhio notò il re dei kinniku iniziare a protestare, ma fu pronto a chiudergli la bocca – mio figlio sa perfettamente di aver alzato un polverone che non gli appartiene, e sa anche che, se non vuole che il nome dei Mask venga ancora una volta infangato di ignominia, dovrà battersi all’ultimo sangue per riscattarsi da uomo d’onore qual è –

Era un commento un po’ troppo freddo secondo il parere dell’ex campione del mondo e ora re di un intero pianeta, ma d’altro canto stava parlando con un inglese, e tuttavia ignorava che lo stesso Kevin Mask non sarebbe stato tanto contrariato da quello che il padre aveva appena detto. Certo, infastidito lo sarebbe stato perché quelle parole erano uscite nientemeno che dalla sua bocca, ma fondamentalmente non aveva detto una cosa sbagliata.

Kevin aveva imparato a prendersi la responsabilità dei propri gesti e delle proprie azioni fin da quando era scappato di casa in tenera età, senza mai voltarsi e senza rimpiangere minimamente la scelta intrapresa nonostante questo decretò un periodo piuttosto buio della propria esistenza, e sebbene fosse cosciente di non aver mai commesso nessun reato di cui le inquisitrici lo accusavano era comunque pronto a mettere le cose in chiaro.

Pertanto, lo stesso Suguru si ritrovò a deglutire e a stringere i pugni in silenzio, conscio che il proprio figlio non necessitava di preoccupazioni al momento futili. Quando voleva sapeva essere piuttosto serio, e solo adesso si rendeva conto che preoccuparsi di procurare delle mutande pulite a Kid era il bisogno minore. L’unico modo per liberarsi di tutta quella spiacevole situazione era combattendo, perché che gli piacesse o meno suo figlio era pur sempre un kinnikku con innate capacità combattive… e l’unica cosa che poteva, e doveva, fare era di credere nelle sue capacità.

“fatti forza figliolo” pensò l’anziano re vedendo che il combattimento aveva preso una brutta piega con l’apparizione di quel mostro inquietante “bagnerò io le mutande al posto tuo!”

E Kid difatti fece uno sforzo immenso a rimanere concentrato per non farsela addosso, nel mentre che schivò velocemente un colpo di “coda” del nuovo avversario. Lo stesso Kevin si scansò di lato, dalla parte opposta dove il principe dei kinniku era atterrato, constatando amaramente che non si trattava solo di un abominio lento e goffo, ma di una creatura che aveva assimilato le parti migliori delle due precedenti lottatrici non lasciando scampo ai due avversari che erano dunque costretti a schivare gli attacchi.

– Waahhh! Ora è peggio di primaaah!! Che diavolo faccio Meaat?!! –

Kid Muscle era decisamente in difficoltà e il suo allenatore non poteva che impallidire di fronte a quella creatura massiccia e al tempo stesso serpentina. Il giovanotto ce la stava mettendo tutta saltando da una parte all’altra  mentre quella creatura lo inseguiva colpendo il suolo con poderosi pugni e sferzando l’aria con tentacoli grandi come pali della luce.

Urlando quasi disperato mentre un tentacolo andò a graffiargli lo stomaco scoperto, il giovane principe dovette piegarsi di novanta gradi in corsa evitando così di finire impalato a mezz’aria, ma nel mentre che si disperava non si poteva non notare con quanto ardore riusciva ad attaccare il nemico andando addirittura a calciargli la faccia una volta che fu, accidentalmente, abbastanza vicino da poterlo fare.

Il colpo fu abbastanza forte da far ruggire la belva oltre che… farla innervosire di più iniziando ad attaccare con più ferocia di prima.

– C-che cosa dovresti fare ora…? – il piccolo allenatore guardò per un momento il proprio pupillo con fare perplesso, prima di mordersi il labbro inferiore e rispondergli con grande tensione – potresti allearti con Kevin ad esempio! Ormai è chiaro che gli attacchi basilari non funzionano!! Kid! Ragazzo stai all’ert… Woah!! –

Sembrava quasi che quell’abominio fatto di tenebra non avesse più facoltà intellettive sufficienti da capire che i civili era il caso di lasciarli fuori, ma in realtà le cose non stavano esattamente così poiché semplicemente a quella creatura non importava un fico secco di creare danni al di fuori del ring ormai martoriato.

Fu con un pugno piuttosto potente, ai danni di un Kevin Mask che lo evitò all’ultimo riuscendo comunque ad effettuare una manovra evasiva, che Meat e molti altri ospiti si ritrovarono a gambe all’aria a causa dell’onda d’urto che quel colpo generò deformando le travi in legno come se fossero state fatte di creta lanciandole addirittura lontano. Al lottatore inglese poco importò che quei pericolosi detriti stavano andando incontro ad una folla spaventata che, ignorando gli ammonimenti delle cortigiane, tentava di fuggire per evitare di essere colpiti, poiché con un balzo felino era riuscito ad approfittare di quel colpo a terra per potersi arrampicare lungo il braccio della creatura puntando dritto alla sua estremità superiore. La testa.

– Tzk, anche se siete due corpi fusi in uno la testa rimane il vostro punto debole – la colpì difatti con una raffica di pugni che andarono a calcarsi ben bene in quella carne nera e vischiosa – lo ammetto, è stata una mossa interessante… ma purtroppo finisce qui… Uargh!! –

Nonostante il mostro subisse gli attacchi del lottatore inglese, a quanto pare non era sufficientemente distratto per non iniziare ad attaccare anche lui… e ciò che fece fu a dir poco devastante.

Quattro tentacoli si staccarono da sotto il collo della bestia e, irrigidendosi come lance, colpirono il coraggioso ragazzo sugli avambracci e le spalle, andando a colpire nientemeno che le ossa. Kevin vide letteralmente le stelle dal dolore che provò, perché quelle cose nere gli trapassarono le membra da una parte all’altra, ma l’orgoglio gli impedì di urlare per dare ulteriore soddisfazione ad una creatura che già se la rideva con una voce a dir poco disumana. Uscita direttamente dai suoi incubi peggiori.

– Ooh… cos’era quel rumore? Le ossa che si spezzavano oppure il tuo effimero orgoglio che va in frantumi? –  affondò maggiormente i tentacoli nelle carni della vittima, e Kevin si lasciò scappare un guaito mentre del sangue schiumoso gli fuoriusciva da sotto l’elmo – quanto ti devo piegare affinchè tu capisca che hai fallito già in partenza?!! –

La scena spaventò parecchi nobiluomini e nobildonne e lo stesso Robin Mask avvertì una ondata di gelo attraversargli la schiena senza però darlo a vedere, limitandosi a stringere le dita nelle carni degli avambracci sopprimendo una istintiva paura nel vedere il proprio figlio colpito così duramente. Non era decisamente un bello spettacolo, perché era sempre di suo figlio che si parlava nonostante gli attriti che tra i due correvano, e persino King Muscle si ritrovò a deglutire rimembrandosi che quello stesso dolore alle ossa le aveva provate pure lui a suo tempo. Ma si risollevò quando vide un’ombra veloce scattare verso un sole splendente e lasciando stupiti più di un’ospite che in un primo momento fece fatica a riconoscere quello scaltro aggressore.

– Forse dovresti essere tu a piegare qualcosa… la cresta! –

A colpire la belva alle spalle ci pensò un Kid Muscle deciso ad approfittare di quel momento di distrazione del nemico oltre che decisamente indisposto a tollerare un simile trattamento per un collega che non se lo meritava. Kevin Mask non era suo amico e francamente parlando gli faceva davvero paura l’idea di doverlo un giorno affrontare in combattimento durante la Corona Chojin, ma un comportamento così sadico era contro ogni forma di decenza e si trasformava in vigliaccheria bella e buona.

Non dette dunque il tempo all’abominio “MaSanta” di voltarsi a sua volta e colpirlo con i propri tentacoli, e con un urlo di guerra furioso piantò entrambe le ginocchia proprio dritto nel collo dell’avversario, piegandolo come se fosse stato un ramo spezzato.

L’abominio ululò con un urlo così agghiacciante che molti ospiti sbiancarono, e la stessa Alya dovette tapparsi le orecchie per non poterlo udire e tentare dunque di reggere altro stress, mentre Howard Lancaster abbandonò momentaneamente la freddezza che fino a quel momento lo aveva caratterizzato e strinse a se moglie figlia piuttosto sconcertate per tutto quello che era successo fino a quel momento.

– F-forse… forse siamo ad una svolta… si – addirittura Ikimon MacMadd fuoriuscì dal proprio nascondiglio e si avvicinò quatto quatto allo sorella imperturbabile – che ne dici sorellina…? Forse è il caso di suonare il gong della fine… –

Falla finita idiota!!

Ikimon come tutti li in mezzo non vedeva l’ora di ritornarsene a casa e dimenticare tutta quella spiacevole giornata, ma un risentito calcio alla testa da parte della sorella gli fece amaramente pentire di azzardare un finale accelerato come in molti si aspettavano.

Non con Jacqueline nel pieno della sua carica sadica, perché secondo le regole della Muscle League poteva già iniziare il conteggio, e non con un abominio che finse solo una caduta a terra giusto per dare una falsa speranza agli invitati presenti.

Miss MacMadd non era l’unica creatura sadica li in mezzo, e l’abominio decisamente la superava con quella sua amabile finta gustandosi appieno l’espressione di vittoria di Kid Muscle.

Una espressione che si tramutò in dolore e sconcerto quando dalla carcassa dell’animale non si levarono altri di quei tentacoli, e li per li rimase addirittura sconvolto pensando di averli distrutti tutti, che andarono a conficcarsi nelle sue gambe devastando volutamente le ossa al loro passaggio. Mai come in quel momento Kid Muscle aveva provato tanto dolore, e quasi gli sembrò che oltre ad impalarlo gli stessero pure segando le ossa, tanto da ritrovarsi a gridare quasi preso dal panico sentendosi bruscamente lanciare in aria per poi essere sbattuto a terra sulle assi scheggiate.

– Ooh ma che scena romantica – ridacchiò divertita una Nuala che unì i polpastrelli di un paio delle sue braccia a mò di contemplazione – non gongolavo così dal finale de “l’impero colpisce ancora”… o era alla morte di quel folletto verde? Ah, non ha importanza visto e considerato visto che a breve c’è il mio show preferito e io non voglio assolutamente perdermelo… capisci quello che intendi, si?! –

– Mi è scappata la cannuccia –

Guardò di sottecchi e con un velo di perfidia una Alana che in quel momento, molto probabilmente, non si ricordava più che la ex collega intendeva dire che ora i due giovani lottatori sarebbero stati fatti a pezzi sotto gli occhi di tutti, e tale fu lo sgomento di Nuala nel vedere il suo totale disinteressamento che a momenti non cadde dalla sedia. In realtà la sua disattenzione doveva essere per forza di cose una cosa ben voluta, come ipotizzò un Zachary Connors poco concentrato sul combattimento a suo dire noioso e più sul cibo oltre che verso quella Deva con sei arti piuttosto interessante, che vide chiaramente quella cannuccia scivolare dalle dita della sua proprietaria con una fluidità tipica del lanciatore di coltelli.

Per questo, fu abbastanza scaltro da avvisare il pubblico che quel lancio era assolutamente casuale nonostante fosse fin troppo palese che l’avesse deliberatamente lanciata, sullo stile della MacMadd nell’annunciare tutto quel ghiaccio sulla pista da ballo.

– Perdinci! Ad una delle giudici è appena caduta una cannuccia! – leggasi: lanciata in direzione del mostro, e lo disse gustandosi appieno un hotdog farcito da lui stesso – certo che è davvero una brutta cannuccia… –

E questo perché in effetti era uno di quei manufatti stile anni ’70 colorata con colori psichedelici e dalla forma contorta, ma un signore anziano alla sua sinistra sbuffò sarcastico nel mentre che si tagliava con cura un filetto di manzo comodamente seduto sulla propria sedia a rotelle.

– Tzk, e quella la consideri una cannuccia brutta, ragazzo? Quelle che confezionavano i nipponici… quelle si che erano orrende! –

Lo disse con una nota di stizza nel mentre che tagliava la carne nel proprio piatto, segno che anche al signor MacNeal poco importava di quel combattimento pompato. Oh, se avesse avuto anche solo venti anni di meno gliele avrebbe fatte vedere a quelle due streghe, poiché in quanto ex wrestler non aveva smesso di menare pugni neppure dopo che i giapponesi gli avevano sparato alla schiena durante l’ultima Grande Guerra, ovviamente con le sue limitazioni e giusto per difendere le infermiere dai pazienti troppo “focosi”, ma a parte una certa tensione iniziale ora stava subentrando una insolita monotonia per un veterano come lui.

Sperò solo che la povera Janice Lancaster si riprendesse il prima possibile da quella brutta esperienza.

La cannuccia orrenda comunque era arrivata sino al ring e aveva nientemeno che colpito il mostro alla gamba destra. Un gesto piuttosto insolito e quasi inutile, che l’abominio calcolò appena strappandosela via di dosso senza accusare nessun tipo di dolore.

– Tzk… la tua disattenzione mi “sconcerta”, Alana…–

Lo disse con ovvio tono sarcastico poiché all’abominio fu ben chiaro che quella Deva dagli occhi storti, che per un momento furono perfettamente dritti, aveva effettuato un lancio da manuale sperando di attirare, anche solo per poco, la sua attenzione.

Una disattenzione, la sua, che dette però i suoi frutti nel mentre che osservava una ex collega che ora si stava bevendo un semplice martini. Con le gambe che ancora gli funzionavano perfettamente, Kevin Mask riuscì a scivolare accanto ad un Kid Muscle con le gambe conciate veramente molto male.  

– Ehi, pivello… pensi di poter ancora combattere?! –

– Nrr… le mie gambe… non me le sento più – si mise a sedere sfruttando i gomiti, notando tra l’altro che avevano poco tempo prima che il mostro si accorgesse di loro – e tu invece? –

– Le mie braccia sono andate – e lo disse con un certo rammarico – mi secca doverlo dire ma credo che dovremmo collaborare in modo stretto… se comprendi cosa intendo –

A Kevin Mask seccava per davvero dover collaborare con un totale idiota che vinceva unicamente, secondo il suo parere, per botta di culo. Ma quelli erano momenti difficili, e se non escogitavano subito un piano allora il disonore sarebbe stato l’ultima delle loro preoccupazioni. Per sua fortuna quel giorno il principe dei kinnikku era abbastanza sveglio da arrivare anche lui alla conclusione del lottatore inglese, ricordandosi tra l’altro le parole di un Meat che ora lo stava guardando con una certa apprensione, e sgranando gli occhi si ritrovò a fare due più due appena prima che la creatura tornasse alle loro attenzioni.

E ciò che vide l’abominio una volta che si girò, lo lasciò sufficientemente interdetto da non sapere se mettersi a ridere o lodare la loro iniziativa. Oppure trovarla come il gesto di due persone disperate.

Incredibile, signore e signori… Kevin Mask e Kid Muscle si sono trasformati in una… una specie di torretta mobile! –

Ciò che una allibita Jacqueline cercava di dire ad un altrettanto scombussolato pubblico era che adesso, i due lottatori malconci, si erano mesi uno sopra l’altro in modo da eguagliare l’abominio in fatto di forza.

Kid Muscle, le cui braccia funzionavano ancora, era seduto sulle spalle di un Kevin Mask piuttosto determinato capace di mantenere un perfetto equilibrio nonostante la zavorra umana che aveva addosso. Una combinazione perfetta forse dettata dalla pura disperazione, ma che fece ben sperare Meat e i regnanti kinnikku, oltre che, intimamente, uno stoico Robin Mask.

– Ah! Ma che simpatici… State cercando di impedire l’inevitabile oppure la vostra è solo una imitazione tarocca? –

L’arrogante battuta del mostro parve non sortire effetto sul secondo “titano” che si era formato quel giorno, e lo sguardo deciso dei due lottatori raccontava di una determinazione unica e puntata unicamente a vincere quella battaglia persa in partenza.

– Io invece sono dell’idea che tu abbia fatto male a sottovalutarci – le parole di Kid Muscle ricalcavano un po’ quelle del suo collega, ma la furia nei suoi occhi era reale – e comunque la nostra è un “agganciamento amico!” –

– Tzk, devi per forza sparare stupidaggini anche adesso…?! –

Kevin Mask glielo sibilò senza reale nervosismo, poiché troppo impegnato a schivare e saltare i tentacoli neri che sferzavano l’aria con una ferocia inaudita, oltre che cercare di tenersi un kinnikku sulle spalle piuttosto preso, a sua volta, a non perdere equilibrio e a menar pugni cercando di avvicinarsi il più possibile alla testa.

La situazione era instabile e l’abominio ora stava usando sia i pugni che gli stessi tentacoli, e i due giovani lottatori stavano facendo del loro meglio per schivare quegli attacchi furiosi nonostante riuscisse davvero difficile a discapito della loro determinazione ritrovata.

Non si poteva sapere cosa stesse pensando la creatura, se avesse timore o meno di quella trovata, ma una cosa era sicura… le due donne erano assai furiose per non essere ancora riuscite a mettere K.O quei due buffoni.

Poi il pubblico sussultò, quando un tentacolo acuminato andò a perforare il fianco destro di Kevin Mask, portandolo a sbilanciarsi paurosamente e portando l’intero pubblico, oltre che i familiari dello stesso giovane, a sussultare terrorizzato.

– Kevin! Cerca di rimanere più su! – la richiesta del principe dei kinnikku era quasi disperata, ma trapelava comunque una certa preoccupazione per il compagno – c-così non stiamo facendo molti progressi… è difficile andargli vicino! –

– Nnrr… lo so, dobbiamo cercare di effettuare una doppia mossa, se capisci cosa intendo! –

Li per lì il giovane lottatore parve alquanto confuso, poi dovette per forza di cose tornare a ragionare quando altri tentacoli grossi come pali non piovvero su di loro come una cascata di frecce. Il giovanotto gridò a più non posso mentre il suo compagno inglese si rimetteva in piedi per scattare da una parte all’altra, e senza neppure accorgersene riuscì a sfruttare quei grossi pali come “liane” per potersi avvicinare di più al corpo principale.

– Ahh… forse ho capito! Vuoi utilizzare la tua Big Ben Edge combinata con la mia Kinniku Buster… ma perché?! –

– Non è ovvio? Sarà anche un mostro ora, ma è pur sempre formato da due corpi distinti – ignorò il dolore al fianco e con un colpo di reni evitò una frustata atta a farlo inciampare – colpiamole nuovamente con queste due mosse combinate e dovremmo essere a buon punto… se si sono unite in un solo essere è perché sono sfiancate pure loro –

– Eww… spero tu abbia ragione! –

Alla stessa conclusione ci era arrivato pure Howard Lancaster, che nell’osservare la tattica dei due campioni aveva intuito cosa intendessero fare con il nemico, ma tenne quella considerazione per se per non dare il via ad inutili allarmismi e, soprattutto, per non farlo capire anche al mostro nel caso non ci fosse arrivato.

Il marchese tra l’altro si era allontanato quel tanto che bastava per evitare che detriti di ogni sorta crollassero su di lui o sulle due donne che aveva appresso, ma non sapeva che i sensori ottici di Warsman erano riusciti a localizzarlo. L’ex lottatore aveva tentato di proteggere Emerald come meglio poteva, e si maledì per non essere in grado di chiamarla per dirle che era quantomeno sano e salvo visto il danno alla gola, ma a quanto pare visto i danni subiti non era riuscito a fare granché e questo fu abbastanza per distrarlo dalla battaglia in corso. A dir la verità se la ragazza se l’era cavata con poche contusioni era solo grazie al suo intervento, altrimenti si sarebbe ritrovata per il resto dei suoi giorni a bere da una cannuccia visto che Hammy aveva provato a rispondere alle poco confortevoli “premure” delle cortigiane. Ma quasi sicuramente, conoscendo il suo “adorato” padre, mister Lancaster non avrebbe tenuto conto di questo suo gesto rammaricandosi probabilmente di una sua mancata dipartita.

Poi l’attenzione del russo venne nuovamente focalizzata sulla battaglia, poiché successe qualcosa di a dir poco paradossale. Con un gancio destro Kid Muscle era riuscito a far sbilanciare il mostro quel tanto che bastava per farlo indietreggiare in un punto ben specifico. Tutti li in mezzo, dagli spettatori ai chojin catturati, si erano scordati che il ghiaccio che era stato lanciato non si era ancora sciolto del tutto… e quando la creatura andò a pestarlo accidentalmente, brividi oscuri la attraversarono in un fastidioso dejà vu con le serpi nere come la pece che iniziavano a ribellarsi e a scomporsi lungo i piedi.

Un piccolo cenno di vulnerabilità che venne prontamente colto da un Kevin Mask pronto a scattare in avanti.

Kid! ORA!!

Lo gridò a praticamente pochi centimetri da un abominio ancora allibito per la presenza di tutto quel ghiaccio, e il principe dei kinnikku rispose con un ringhio selvaggio volendo colpire la creatura sotto il mento per… fallire miseramente venendo bloccato da una presa ferrea.

Il giovane kinnikku guaì sentendo le ossa dei polsi spezzarsi a quella presa ferrea, mentre Kevin dovette sopportare in silenzio il dolore di sentire un altro tentacolo perforargli il fianco sinistro facendo avanti e indietro per tormentarlo in una lenta agonia. Poi la creatura rise, di una risata agghiacciante e disumana, portando uno sconforto tale nel pubblico presente che persino lo stesso Meat aveva quasi le lacrime agli occhi incapace di dire una sola parola proprio come Suguru e Robin Mask.

– Provaci finché vuoi ragazzino… urla e scalcia da bravo moccioso viziato – strinse ancora di più e Kid si trovò a piegare la testa di lato per non gridare – ma per quanto tu possa vantarti per ogni tua effimera vittoria… io rappresenterò sempre la tua sconfitta! – 

Un avatar nero che rappresentava ogni più recondita paura di un lottatore, sia buono che malvagio, e che rappresentava ciò che in un futuro forse lontano oppure troppo vicino avrebbe incontrato sia il principe dei kinnikku che il primogenito della dinastia Mask. Ma non quel giorno, e con una determinazione che superava di gran lunga il dolore fisico, Kid Muscle riuscì a dare una testata così forte al mostro tanto da farlo sbilanciare e gridare sorpreso. Il gesto irruento del lottatore portò il mostro anche a liberare Kevin dal proprio tentacolo, e questi rispose deciso dando un calcio sullo stomaco della creatura con tale violenza da lanciarla in aria.

Un lungo attimo di silenzio si divulgò tra le schiere di poveri spettatori malconci oltre che sullo spalto dedicato alla giuria, e lo sgomento si impossessò di Nuala nel vedere quel che stavano facendo quei terrestri allo stremo delle forze. Arrivò addirittura ad alzarsi in piedi borbottando un “non è possibile”, mentre quei due stavano già effettuando la loro mossa combinata verso una creatura ormai provata dagli elementi della natura.

– Forse arriverà il giorno della sconfitta… –

Tuonò un Kid che si apprestò a prendere la parte superiore della bestia per eseguire la Kinnikku Buster, mentre un Kevin Mask allo stremo delle forze riuscì ad eseguire nuovamente sulla parte posteriore della nemica la Big Ben Edge finendo il discorso del collega.

– …Ma quel giorno non è oggi! –

Fu complicato tenere fermo l’abominio mentre precipitavano al suolo come un fulmine a ciel sereno, perché nonostante le serpi stessero abbandonando le due Deva rimanevano comunque avvinghiate  alla loro determinazione di non cedere, ed eseguire una tale tecnica combinata li prosciugò sempre più delle loro energie fino a farsi avvolgere dal fuoco stesso della pura energia.

Fu come osservare una cometa rovente che cadeva sul suolo martoriato, sempre più veloce anche se sembrò a tutti che il tempo fosse incredibilmente rallentato, e l’impatto col suolo fu così devastante da creare un cratere ove prima vi era una comunissima pista da ballo. I detriti volarono sulla folla spaventata, e il fumo denso che si levò quando le fiamme si spensero portarono la conduttrice di quello scontro non ufficiale a tossire prima di osservare quella nebbia acre diradarsi e vedere due figure che a stento si tenevano in piedi a vicenda.

Kid Muscle e Kevin Mask si sorreggevano a stento pur di dare inizio al conteggio definitivo per la vittoria, osservando le loro nemiche ancora a terra, e ora tornate ad un aspetto normale, ma già intente a rimettersi in piedi seppur debolmente e conciate male.

Jacqueline constatò che ora era il caso di iniziare a contare, spronata anche da padre e fratello, ma venne bloccata con una mano poco prima di portarsi il microfono alle labbra.

– Ferma così, dolcezza… lo spettacolo è durato abbastanza –a parlare era stata quella Deva dalle sei braccia e dalla voce maschile, e le aveva bloccato il polso sinistro con un tovagliolo pulito per non “prendersi troppi germi”, ed il suo sguardo era piuttosto serio così come quello di miss Alana ( ancora impegnata a bere e stavolta in compagnia di un giovanotto piuttosto strambo pure lui ) – Bene… avete combattuto, e avete perso… che disdetta! – nel suo tono sembrava esserci una punta di cinismo nei confronti di Uriel, nel mentre si avvicinava a lei e all’altra silenziosa lottatrice – da quanto tempo è che non ricevevi così tante legnate…? Da quando Alana ti ha reclutato? Hm, può essere… –

Uriel Truce de Santa si limitò ad emettere un basso ringhio irato, e i suoi stessi occhi scuri brillavano di una furia a dir poco folle, nel mentre che lentamente si rimetteva in piedi ignorando le ferite e il sangue che quasi le oscurava la vista. Sia Kevin che Kid digrignarono i denti e fecero un passo indietro, e i loro rispettivi genitori ebbero un sobbalzo al cuore credendo che la sfida non fosse ancora finita, nel vedere quanto coriacea fosse quella tizia e la sua gigantesca compagna.

– Credete che sia così semplice… vincere…? – zoppicò un poco ma il suo volto parlava di un rancore eterno – credete che una semplice cintura sudicia vi renda realizzati? Guardate, vi dico questo: la vita è come la forza di gravità…tutto ciò che sale, irrimediabilmente cade! Pendejo! Il giorno in cui capirete che vincere è una cosa assolutamente impossibile allora capirete di aver sbagliato mestiere!–

Fermò la sua avanzata solo quando una grande mano di Masada si posò con decisione sulla sua spalla destra, e lo sguardo dell’imponente Deva malridotta era fiero e al tempo stesso deciso. Tanto da inquietare la stessa Uriel giusto per una manciata di secondi, Nuala invece si limitò a massaggiarsi la tempia seccata visto che per lei si era già perso troppo tempo, prima di vederla deglutire in modo impercettibile.

Chinò momentaneamente lo sguardo verso il basso, lasciando stupiti entrambi i giovani avversari, prima di alzare gli occhi su di loro con uno sguardo decisamente meno folle.

– Molto bene terrestri… avete vinto questo scontro, di poco vero, ma lo avete vinto. Tenetevi dunque la vostra ridicola indulgenza… – e qui scattò in avanti con la velocità di un serpente, spaventando a morte il principe dei kinnikku e irrigidendo il nobile Mask – perché credetemi, la prossima volta non saremo così indulgenti! –

Terminò il tutto con una sorta di sibilo, prima di dar loro le spalle ed incamminarsi lontano da quel luogo con tutta calma, seguita dalle sue compagne e poi dalle soldatesse che rilasciarono sgarbatamente i prigionieri dalle loro catene, passando quasi con sfida vicino ad Alana senza però che questa facesse alcun’ché . I suoi occhi non si incrociarono mai con la sua ex allieva e le sue vecchie compagne, ma ciononostante ne riuscì a percepire l’astio e un recondito dolore per la sua mancanza nel gruppo.

Un gruppo che non era più unito ormai da tempo, al contrario della Muscle League con Buffaloman che si rialzò in piedi per primo per ricordare a tutti i presenti un concetto fondamentale.

– Hanno vinto la sfida! – nella sua voce stentorea c’era stupore vero in barba alle brutte ferite ricevute – sono riusciti dove noi abbiamo fallito… hanno salvato tutti! –

E quel punto, proprio come se si fosse acceso un campanello interiore, il pubblico esplose in un boato di festa elogiando a gran voce le due stremate promesse della Muscle League.

La folla iniziò a raggiungerli applaudendo e incitando i loro nomi avvolti nella commozione, arrivando addirittura a spintonare i regnanti kinnikku pure loro desiderosi di raggiungere il loro figlio malconcio, senza però riuscire a festeggiare con loro degnamente poiché i due lottatori, forse colti dall’emozione improvvisa o dal dolore delle ferite, crollarono a terra privi di sensi.

 

( … )

– Oh… bene, sembra essere finita! Allora in questo caso è il caso di andarcene con discrezione –

due secondi prima che la folla scoppiasse in un boato di festa, Howard Lancaster aveva ben pensato di levare le tende per non ricordare al pubblico presente che lui era coinvolto, anche se in maniera comunque indiretta, in un traffico di sostanza dopanti che stava per costare la vita a molti. Si ripromise mentalmente di staccare parecchi assegni per riaggiustare danni materiali, fisici e morali per i vari ospiti presenti, lui decisamente poteva permetterselo di farlo, e perché no anche qualcosina per l’ex miss Alya giusto per non incappare nelle possibilissime ire del dottor MacNeal.

Ciò che lo sorprese, nel mentre che trascinava via moglie e figlia in mezzo a quella folla esultante, era che la sua Hammy si guardava piuttosto preoccupata alle spalle come spaventata che le potesse succedere ancora qualcosa, oppure… come se stesse cercando disperatamente qualcuno

– Stai tranquilla, principessa – sussurrò un Howard deciso a proteggerla senza sapere il reale motivo di quella sua preoccupazione – andrà tutto bene adesso, ci penserò io a sistemare tutto… Connors! –

Alzando moderatamente la voce riuscì a farsi sentire dal suo braccio destro Michael, che lo raggiunse trascinando via da un amichevole dottor Alistar un fratello piuttosto preso da una discussione interessante, ed una volta che i Connors e i Lancaster furono un gruppo compatto decisero saggiamente di dileguarsi da li.

 

( … )

 

– Kevin… c-come stai? Riesci a sentirmi?! –

– Niamh… sei… tu? –

Come ridestato dal canto degli angeli, il giovane Mask fu in principio sorpreso di essere ancora vivo e di avere al suo capezzale una Niamh decisamente preoccupata. Subito dopo che era stata decretata la vittoria le persone all’interno della stanza antipanico erano uscite fiuori di gran corsa, ma la giovane quasi si spezzò il cuore nel vedere il giovane lottatore conciato così male.

Il suo udito tornò un poco per volta a funzionare, così           come la vista, e si accorse di essere ancora accasciato a terra mentre tutt’attorno a lui la gente festeggiava la vittoria.

Kid Muscle, il primo ad essersi ripreso e a quanto pare completamente entusiasta per accorgersi del dolore, veniva sorretto sulle spalle da un esultante re Suguru decantando tutte le qualità del riso col manzo e di altre scemenze che francamente parlando l’inglese non aveva voglia di ascoltare. Poi, piegando ancora un po’ lo sguardo vide i primi soccorritori, chiamati dallo stesso Howard prima che si desse alla fuga e provenienti nientemeno che dalle sue cliniche private, che prestavano le cure ai chojin feriti ( e tra loro vide pure Warsman abbastanza malconcio ) oltre che… suo padre che stava parlando con la famiglia della sua giovane sposa oltre che rassicurare una zia Elizabeth incredibilmente in lacrime dopo tutto quello spiacevole “incidente”.

– P-papà… –

– Tuo padre sta bene, ed è fiero di te Kevin. Si è appena allontanato per rassicurare tua zia che i suoi figli stanno bene, ma fino a due minuti fa era qui a sorreggerti la testa –

A parlare non era stata la giovane irlandese sul punto di scoppiare a piangere, ma la sua giovane “matrigna” che gli stava prestando le prime cure. Alya Mask mostrava le occhiaie dovute ad una intensa giornata stressante, ma era ancora in forza per potergli medicare le ferite e rassicurarlo su un fattore per lui tanto importante quanto spinoso. Segno ormai che lo conosceva bene.

Gli faceva uno strano effetto, e a tratti quasi lo infastidiva istintivamente, che il suo vecchio aveva avuto l’ardire di sporcarsi le mani del suo sangue nel mentre che lo aiutava a riprendere i sensi. E in un certo senso, era una cosa che stranamente gli scaldava il cuore.

A distrarlo dai suoi stessi pensieri ci pensò la ragazza di cui era innamorato, che decisamente stravolta e troppo felice di saperlo in vita si era messa a piangere come una fontana.

– Ehe… non piangere, dai – allungò debolmente la mano destra verso la sua guancia, accarezzandogliela dolcemente – ci vuole ben altro per convincermi a perdere… dovresti saperlo, no? –

Si, lo sapeva.ò e forse quando la corona Chojin sarebbe ripartita con molta probabilità non lo avrebbero più considerato un ex lottatore della d.m.p, ma semplicemente uno dei due lottatori a cui molte persone dovevano la vita.

 

 

Eee… ce l’ho fatta a scrivere l’ultimo capitolo! Mio Dio non credevo di riuscirci, e spero che il combattimento non sia stato troppo noioso, ma quasi sono commossa per aver messo praticamente fine a questa storia. E ora non resta che l’epilogo, per veder chiarite ogni singole questioni…

  
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