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Autore: Sabrina_01    12/09/2014    0 recensioni
Mi ha sempre affascinato l'universo e il fatto che fosse infinito. È una parola che mi ha sempre messo un po' in difficoltà, quando penso a una cosa infinita penso a un cosa enorme, ma enorme quanto?
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Era una notte perfetta. Era tutto perfetto. Eravamo seduti per terra. Sentivo l'erba umida sulla pelle, un leggero venticello che annunciava l'arrivo dell'autunno. Molti mi guardavano con aria interrogativa quando dicevo che era la stagione che preferivo visto che la risposta di tutti é l'estate, ma io preferisco l'autunno anche se c'é la scuola. In nessuna stagione ci sono così tanti colori diversi: in inverno é tutto bianco o grigio, in estate é tutto verde e in primavera hanno tutti l'allergia. L'autunno invece é pieno di colori, dal rosso al marrone scuro, dal verde dei pini al marrone chiaro delle foglie, ma la cosa più bella é il profumo di caldarroste che ti invade le narici e sei obbligata a comprarne un pacchetto per poi andare in giro con le mani completamente nere, ma tutte le cose hanno dei pro e dei contro e le castagne valgono la pena di sporcarsi un po'.
Era la prima volta che stavo così vicina ad un ragazzo, oltre a mio padre naturalmente, ma questo non conta.
Quella notte era piena di stelle, non me avevo mai viste così tante in un piccolo pezzo di cielo, sembravano talmente vicine che si avessi allungato la mano sarei riuscita a prenderla, ma decisi di non farlo per evitare una figuraccia. Ho sempre desiderato imparare a conoscere i nomi di tutte le costellazioni, capire come potevano brillare così tanto da poterle vedere dalla Terra, e capire come l'universo fosse infinito. É una parola che mi ha sempre messo un po' in difficoltà , quando penso a una cosa infinita penso a una cosa enorme, ma enorme quanto? È una domanda che mi perseguita da anni, ma mai in nessun libro ho trovato la risposta che cercavo.
Mentre lui mi parlava di una partita di calcio che avrebbe avuto il sabato successivo, io mi girai verso di lui e lo guardai fisso negli occhi. Aveva gli occhi più belli che avessi mai visto, non erano né azzurri, né verdi, erano marroni, ma io in quegli occhi così semplici mi ero persa, completamente. Dopo che finì di parlare della partita mi guardò anche lui, ma non riuscivo a capire se si stava chiedendo perché lo fissavo da mezz'ora o se si era perso anche lui nei miei piccoli occhi azzurri. Era così vicino alle mie labbra che sentivo il suo respiro sul mio collo, non era regolare e mi fece capire che era agitato, ma questo in un certo senso mi tranquillizzò. Pensai: " ok, adesso mi bacia. Oddio, che paura. Baciami adesso ti prego. Ma se sbaglio? E se magari gli bacio il mento? No oddio che figura", e proprio mentre pensavo che il mio cuore sarebbe esploso da un momento all'altro mi baciò. Il bacio più bello del mondo, mi sentivo come se in quel momento fossimo gli unici al mondo, mi sentivo speciale. E quando si allontanò dalle mie labbra mi sorrise, quindi le opzioni erano due: 1) non gli avevo baciato il mento e me l'ero cavata bene, 2) tra qualche secondo si sarebbe portato la mano al mento per asciugarsi e mi sorrideva per non mettermi in imbarazzo. Non lo fece, significava che avevo baciato un ragazzo, avevo baciato bene un ragazzo, avevo baciato bene un ragazzo bellissimo.
Il mio cuore ormai si era tranquillizzato. A quel punto mi sdraiai sull'erba umida e lui fece lo stesso, e le nostre due mani divennero una cosa sola.
  
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