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Autore: Fiamma Erin Gaunt    12/09/2014    1 recensioni
Quando due Parabatai trovano l’amore. Un amore puro, sincero, eppure illegale nel mondo in cui vivono. Quando misteriose morti trovano una spiegazione. Quando una generazione di Shadowhunters lascia il posto a un’altra. Quando un bambino, progenie del demonio, sembra essere la causa di tutto. Tutto questo è “The Devil’s son”.
[SPOILER per chi non ha letto “Città del fuoco celeste” e possibili futuri SPOILER della serie “The Dark Artifices” nello specifico di “La regina di Mezzanotte”]
Genere: Azione, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: Emma Carstairs, Julian Blackthorn, Mark Blackthorn, Nuovo personaggio, Sorpresa
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!, Triangolo, Violenza
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Prologo

 

 

 

 

 

 

 

Ad Arthur Blackthorn,

capo dell’Istituto di Los Angeles

 

 

Torniamo a rivolgerci umilmente a voi riguardo una questione di grande importanza. Come sapete, nei mesi scorsi cadaveri marchiati e mutilati appartenenti a entrambe le nostre genti sono stati rinvenuti in tutta la città di Los Angeles. Si tratta del vostro territorio, perciò ci inchiniamo una volta di più davanti a voi per implorare il vostro aiuto. Sebbene dopo gli eventi della Guerra Oscura il Popolo Fatato non ricada più sotto la vostra protezione né sotto la protezione degli Accordi, continuiamo a sperare. Di rado le fate ammettono di essere disperate, ma ora lo siamo. Se non volete soccorrerci, potreste almeno fare un patto con noi. Indagate sulla morte della nostra gente e noi vi garantiremo la restituzione di vostro nipote, il fratello dei bambini che ora vivono in casa vostra. Anche se di solito la Caccia Selvaggia non dà indietro ciò che le appartiene, noi vi renderemo Mark Blackthorn.

Attendiamo vostre notizie.

 

 

 

 

Arthur rivolse lo sguardo verso la ragazza che gli aveva porto la lettera. Keller Nightshade era in piedi davanti a lui, le braccia risolutamente incrociate sul petto e gli occhi verde smeraldo che non si perdevano alcun dettaglio dell’espressione del più anziano.

- Tu cosa ne pensi? –

Era entrata da poco di diritto tra le schiere degli Shadowhunters adulti e le faceva ancora strano l’idea che un uomo di quarant’anni suonati ritenesse utile ascoltare il suo parere. Prese tempo, giocherellando distrattamente con un’onda corvina. Aveva letto la missiva decine di volte e si era fatta un’idea ben precisa delle possibilità che avevano di fronte a loro.

- Se accettassimo potremo riavere indietro Mark, ma l’unica cosa che ce lo garantisce è la loro parola … e abbiamo già visto quanto le fate siano abili a giocare con la verità. Il Conclave, d’altra parte, non la prenderebbe affatto bene. Però, se fosse vero e noi non facessimo nulla, sarebbe come abbandonare Mark per sempre. Insomma, comunque la si metta l’esito possibile è uno solo: scatenare l’ira di qualcuno. –

Arthur annuì, pensieroso.

- C’è sempre un’altra opzione – intervenne Richard Dragonway, rimasto in disparte fino a quel momento per dare modo alla sua Parabatai di prendere la parola.

- Sarebbe a dire? –

Flettè le braccia muscolose mentre il solito sorrisetto strafottente si dipingeva sul volto dai tratti decisi e mascolini. – Possiamo sempre non dire nulla al Conclave e indagare comunque. –

Il capo dell’Istituto aggrottò la fronte, gli occhi verde azzurri tipici dei Blackthorn persi in chissà quali cupe considerazioni.

- Sarebbe un aperto atto di ribellione, per non dire tradimento – considerò.

- Anche lasciare Mark nelle mani della Caccia Selvaggia sarebbe un tradimento nei suoi confronti. –

Arthur sembrò sorpreso dalla foga di Keller, ma Richard la conosceva bene e sapeva perché la primogenita dei Nightshade avesse preso la questione tanto a cuore. Ricordava come, cinque anni prima, lei e Mark fossero stati molto vicini. Non l’aveva mai detto, ma era chiaro che provasse qualcosa per il giovane Blackthorn.

L’uomo sospirò, portandosi una mano tra i capelli castano scuro che lasciavano intravedere le prime ciocche grigie. Era invecchiato precocemente dalla morte del fratello e le responsabilità che gravavano sulle sue spalle sembravano destinate a essere sempre maggiori.

- Non posso oppormi in modo manifesto al Conclave, quindi partirò immediatamente per Alicante nella speranza di convincerli. Nel frattempo, ragazzi, niente colpi di testa – concluse, soffermandosi in particolare su Keller.

- Niente colpi di testa – confermarono all’unisono.

- Giuratelo sull’Angelo. –

Keller e Richard si scambiarono un’occhiata eloquente.

- Oh, andiamo Arthur, per che razza d’irresponsabili ci hai presi? – chiese il ragazzo, fingendosi indignato per quella profonda mancanza di fiducia nei loro confronti.

- Giuratelo … tutti e due – insistè. Li conosceva abbastanza bene da non lasciare l’Istituto senza prima sottoporli a un giuramento vincolante.

- Okay, lo giuro sull’Angelo. –

- Sì, sì … lo giuro sull’Angelo – borbottò Keller controvoglia.

Apparentemente soddisfatto, Arthur li congedò con le raccomandazioni di rito e aggiunse, poco prima di varcare il Portale.

- Mi raccomando, tenete d’occhio Julian e gli altri … sono tutto ciò che mi è rimasto. –

- Sicuro, ci pensiamo noi ai marmocchi. Adesso va’ a convincere quegli idioti benpensanti – lo esortò Richard.

 Il rumore sordo del Portale accompagnò la sua scomparsa, attirando l’attenzione dei ragazzi che si allenavano nella palestra lì sotto.

Emma fu la prima a realizzare cosa fosse quella lieve scossa.

- Jules, l’hai sentito? Qualcuno ha appena attraversato il Portale. –

Il suo Parabatai annuì, rinfoderando la spada angelica con cui si stava esercitando e lanciando un’occhiata in direzione di Ty, Livvy e Dru che erano impegnati in uno scontro lì vicino.

- Livvy, tienili d’occhio, noi andiamo a vedere di cosa si tratta. –

- Ma Jules, voglio venire anche io – protestò.

- Hai quindici anni, dolzura, lascia che siano i grandi a prendersi certi rischi – ribattè Cristina, che aveva smesso di combattere contro suo cugino Jaime e aveva raggiunto i due amici.

Livia sbuffò, picchiando con stizza un piede al suolo, e voltò loro le spalle.

Mentre si dirigevano verso il Portale, Julian aveva una strana espressione dipinta sul bel viso.

Emma gli sfiorò delicatamente un braccio, attirando la sua attenzione. – C’è qualcosa che non va, Jules? –

Scosse la testa, risultando persino a se stesso molto poco convincente. – No, Em, è tutto okay. –

- Sei un pessimo bugiardo, lo sai vero? –

Le rivolse un sorriso tiepido.

- Non mi piace discutere con Livvy e gli altri, tutto qui – ammise, scrollando le spalle.

- Vuoi solo proteggerli e loro lo sanno. –

Annuì. - È solo che da quando Hel e Mark non ci sono è diventato tutto ancora più difficile. –

Vederlo in quello stato le strinse il cuore e, per la milionesima volta nel corso degli ultimi cinque anni, maledì il Conclave e le loro assurde decisioni. Era colpa loro se Mark non era stato portato via dalla Caccia Selvaggia e sempre loro avevano spedito Helen lontano dalla sua famiglia solo perché aveva in parte sangue di fata.

- Ehy, ci sono qua io e ho intenzione di tormentare il mio sentimentale Parabatai per il resto della sua vita. –

Jules sorrise. Era quel genere di sorriso capace di illuminare un’intera stanza e che la portava a considerare il Sole solo una ridicola ed effimera fonte di luce al confronto.

- Cos’è, Emma Carstairs, adesso passi alle minacce? –

- Assolutamente sì. –

Spalancarono la porta mentre ancora ridevano, sussultando quando si trovarono davanti Richard e Keller.

- Ma siete voi! – esclamò Emma, improvvisamente sollevata. L’ultima volta in cui il Portale era stato varcato quando si stava allenando con Jules le cose avevano preso una piega decisamente spiacevole.

Il ragazzo inarcò un sopracciglio. – Bè, tutto qui? Nessun abbraccio, attacco di commozione, esclamazione di giubilo? Insomma, ragazzi, mi aspettavo veramente di più da voi due. –

- Razza di egocentrico megalomane. – Keller scosse la testa, affibbiandogli un buffetto dietro al collo, mentre il resto dei presenti scoppiava a ridere.

Jules gli porse l’avambraccio in un saluto virile, ma finì per sciogliersi nella stretta del più grande. In quei cinque anni Richard era stato il suo punto di riferimento. Non aveva sostituito Mark, né ci aveva lontanamente provato, ma l’idea di avere un fratello maggiore adottivo gli piaceva. Quando era partito per recarsi all’Istituto di Londra come istruttore aveva sentito uno spiacevole senso d’abbandono, ma si era ripromesso di non darlo a vedere.

- Zio Arthur? – domandò, guardandosi intorno alla ricerca della sagoma alta e imponente dell’uomo.

- È dovuto andare ad Alicante per una riunione del Conclave. Vi teniamo d’occhio noi – replicò Keller, strizzandogli l’occhio con aria d’intesa.

L’ultima volta che quei due li avevano “tenuti d’occhio” avevano quasi distrutto metà dell’Ala Ovest dell’Istituto.

 Emma emise un gemito disgustato sentendo le parole “riunione” e “Conclave”.

- Di cosa discuteranno questa volta, di quanto siano inutili o delle decisioni idiote che prendono? –

- Un po’ di tutte e due le cose, suppongo – replicò Keller, ripescando la lettera dalla tasca e sventolandogliela sotto il naso, - O magari di questa. –

L’afferrò, leggendola rapidamente e porgendola a Julian.

Cadaveri marchiati e mutilati.

Quelle quattro parole riecheggiarono nella sua mente riportando in vita il ricordo doloroso della fine che avevano fatto i suoi genitori. Non era stata opera di Jonathan Morgenstern, aveva appurato il Conclave, e adesso che quel mostro era morto ne aveva la conferma. I suoi genitori erano stati massacrati da qualcos’altro e in lei lo spirito della vendetta gridava a pieni polmoni.

- Em, non pensarci nemmeno – la precedette Julian.

- Si tratta degli stessi che hanno ucciso i miei genitori, Jules. Jonathan è morto e tu hai avuto la tua vendetta, ma io no. Non puoi negarmela, non è giusto – esclamò.

Gli occhi verde azzurri del Parabatai tornarono a rabbuiarsi.

- Non c’è vendetta che possa ridarmi indietro mio padre. –

- Questo non c’entra nulla, Julian. Io voglio distruggere l’essere che mi ha fatto questo e tu non puoi fare proprio niente per impedirmelo – concluse, voltandogli le spalle e marciando risolutamente verso la zona notte.

Julian fece per seguirla, ma Keller lo afferrò per un braccio e scosse la testa.

- Ha bisogno di stare un po’ da sola. Ci sono cose che nemmeno un Parabatai può aiutare a superare. –

Il ragazzo si chiese distrattamente se si stesse riferendo al rapimento di Mark e, dall’occhiata desolata di Richard, capì di aver colto nel segno.

- Credi che manterranno la parola? Ci ridaranno davvero Mark? –

- È quello che dicono, ma in diciannove anni ho imparato a non fidarmi mai delle parole di una fata. Sono delle bastarde intriganti e distorcono il confine tra verità e menzogna a loro piacimento. –

- Quindi non c’è alcuna certezza – concluse Julian.

- Mi piacerebbe dirti il contrario, ma no … non abbiamo alcuna certezza. –

- In realtà un modo c’è … una visitina al Midnight Requiem – intervenne Richard.

Il Midnight Requiem era un locale per sole creature soprannaturali, il posto ideale per ottenere informazioni o stringere accordi sottobanco.

- Abbiamo giurato “niente colpi di testa”, te lo ricordi? –

- Infatti ufficialmente si tratta solo di una semplice uscita serale. Siamo giovani, dobbiamo svagarci ogni tanto, no? – ribattè, sorridendo sornione.

Keller rivolse un’occhiata a Julian, i cui occhi verde azzurri brillavano in un misto di divertimento e approvazione.

- Tu che ne dici? –

- Che dovrò trovare qualcosa di adatto per stasera che non sia una divisa da combattimento. –

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Spazio autrice:

Io amo questa generazione. Sappiatelo u.u

Sul serio, amo Emma Carstairs che trovo un personaggio molto più “cazzuto” di Clary, ma allo stesso tempo non so ancora bene cosa pensare di Julian. Comunque, in questa long (che giuro solennemente di non abbandonare a se stessa) potrebbero esserci degli spoiler di “La regina di Mezzanotte”, il primo libro della serie The Dark Artifices in uscita in Italia a Maggio. Ergo, lettore avvisato mezzo salvato, quindi non voglio leggere scleri di gente che non vuole spoiler o simili (perché se continuate la lettura lo fate consapevolmente). In questo prologo non ce ne sono ed eventuali future similitudini sono del tutto casuali, proprio perché non voglio anticipare nulla a chi non vuole sapere. Una cosa assolutamente certa, invece, è che ci saranno parti tradotte dei Teaser. Ci sono alcuni nuovi personaggi, due li avete conosciuti nel prologo e altri compariranno nel corso della long, che però faranno da contorno alle vicende di Emma e Julian. Detto ciò, spero che vi piaccia e che vogliate farmi sapere che ne pensate. Alla prossima.

Baci baci,

Fiamma Erin Gaunt

 

  
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