CHE CASINO DARCY

“Darcy per piacere potresti abbassare il volume dell'ipod ?! Capisco che sei contenta che Tony te ne abbia regalato uno nuovo ma qua davanti stiamo cercando ragionare !”

Era più di mezz'ora che erano nel furgone dello Shield mentre la tizia rossa vestita da catwoman e il capitano discutevano su quale fosse il piano d'azione migliore per irrompere nell'appartamento all'ultimo piano dell'enorme edificio in fondo alla loro strada.

Certo, non che le dispiacesse essere circondata da giovani baldanzosi rivestiti da tutine di pelle come insaccati ma, aveva presto capito che cercare di attirare la loro attenzione era quantomeno inutile dopo che avevano dimostrato scarso interesse ai suoi selfie con Thor e Jane che dormivano incosciamente,alla fine aveva quindi ripiegato sulla musica.

Insomma, diciamocelo, quando circa un'ora prima si era lasciata scappare che conosceva la super figa misteriosa che ieri sera delle telecamere avevano ripreso a braccietto con loki non si aspettava certo di venire rapita per tutto il pomeriggio.

E per di più nel suo giorno libero!

La verità era che la conosceva da poco, solo qualche giorno prima.

Era la prima giornata di sole dopo un inverno a dir poco glaciale e questo sicuramente non invogliava di certo Darcy a concentrarsi sullo studio, per di più aveva un'aspetto disperato con la fronte spiaccicata sulle pagine e cartine di snack vari sparsi intorno a lei sul tavolo della biblioteca

Aveva quasi deciso di abbandonarsi ad un sonnelino meritato quando senti una risatina soffocata che proveniva di due tavoli più avanti di lei.

Seduta da sola al tavolo c'era una ragazza che non aveva notato prima ed era quasi sicura di non averla ne sentita ne vista arrivare.

Era elegante, fin troppo ,per essere in una biblioteca e aveva i capelli di un rosso molto più scuro di quelli di Natasha e gli occhi erano di un blu profondo ma schermati da un sofisticato paio di occhiali da vista a gatto con la montatura leopardata.

All'inizio Darcy credeva che avesse riso per qualcosa che era scritto sul libro che stava sfogliando,ma quando lei sollevò la testa e la vide mentre cercava di trattenere un altro sorriso capì che stava ridendo di lei.

Da lì in poi successe tutto molto in fretta , le misteriosa ragazza che un minuto prima le stava spudoratamente ridendo in faccia ora era seduta difianco a lei e le stava parlando.

Darcy era un leggermente frastornata non solo dai veloci ma aggrazziati movimenti con cui si era alzata ed era venuta perso di lei o dal suo profumo penetrante,non di quelli troppo dolci che dopo poco ti fanno girare la testa,ma i suoi occhi, per Odino, c'era qualcosa nei suoi occhi che le ricordava lo sguardo confortante di sua madre quando la sera le rimboccava le coperte.

Non avrebbe mai più voluto distogliere lo sguardo, ma qualcosa in profondità dietro la patina di tenerezza e complicità riusciva a strisciarle dentro con forza fino alle più remote ombre del suo cuore e allora iniziava a fare troppo male continuare a guardare.

Da quel momento in poi avevano parlato per ore come il giorno dopo e anche quello dopo ancora e Darcy era riuscita a trovare il lei come una seconda mamma, molte volte infatti si ritrovava a casa sua quando una giornata era stata particolarmente pesante o Jane era intrattabile a causa degli orari impassibili dello Shield, ed era per questo che un po' aveva esitato quando affondando la mano destra nella tasca del suo cappotto aveva avvertito la familiare consistenza del le chiavi con il portachiavi rosa peloso.

“ Bene, ricapitoliamo, per primi andranno jane e darcy seguite dall'agente romano..”
“ehm! Ehm! “

“oh santo cielo ! Cosa vuoi darcy ?! “

“secondo voi le chiavi dell'appartamento potrebbero essere utili? Le ho ritrovate ora”

“...”

“Che strano, credevo di averle perse a Londra invece le avevo lasciate nella tasca del giaccone, ops!”

Ok, era la secondo volta in meno di due ore che aveva tutti gli occhi dei presenti puntati addosso, e questa volta sapeva di doversi apettare qualcosa di brutto.

La prossima volta accetterò il libro del signor Stark: “Giuda pratica su come comportarsi quando si è sempre al centro dell'attenzione”.