Fanfic su artisti musicali > Tokio Hotel
Segui la storia  |       
Autore: AzzurreElle    12/09/2014    2 recensioni
"Spesso mi sono trovata a pensare alla mia vita.
Mi chiedo se per una ragazza di ha quasi diciott'anni la cosa più strana sia o non avere ancora un ragazzo fisso, o , nel mio caso, averlo ma non amarlo.
Fin qui nulla che non si sia già sentito direste, il problema è che non riesco ad amare questo ragazzo perché tutto il mio amore l’ho preservato solo ed esclusivamente per una persona, che mai lo saprà."
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bill Kaulitz
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
“Ciao Bill Kaulitz,
Mi chiamo America, Mare per gli amici.
Vivo a Colonia, Germania, e frequento l’ultimo anno del liceo linguistico;
La mia migliore amica si chiama Kristine e il mio ragazzo Axel.
Ho due fratelli più grandi e un gattino bianco di nome Oscar.
In questo diario non perderò tempo a parlare di me e della mia noiosissima vita, ma parlerò con te, di te."

Rileggo una seconda volta l'intestazione di questo diario e prendo un piccolo foglio ripiegato al suo interno, devo capire cosa significa tutto questo.

“Ciao Bill, o almeno spero che sia tu a leggere questo.
Mi chiamo Kristine, sono la migliore amica di Mare, ti scrivo perché ho bisogno del tuo aiuto e se non fosse così necessario non perderei tempo a scriverti queste parole.Infondo non so nemmeno se arrivi direttamente nelle tue mani ma devo provarci.
In questa busta c’è un foglio del suo diario , un dvd e anche una foto, lei è Mare.
Ma ricominciamo da capo.
Non so se ti sei mai chiesto quante persone su questo pianeta desidererebbero conoscerti, milioni e questo posso assicurartelo, ma tra queste migliaia di ragazze c’è anche la mia Mare.
Ha compito diciotto’anni in primavera ma invece di festeggiare il suo compleanno è ricoverata in ospedale, in coma a causa di un incidente.
Ti chiederai “cosa centro io in tutto questo?” bhè… tutto.
Mare ha conosciuto i Tokio Hotel, penso quattro o cinque anni fa e credimi sopportarla all’inizio richiedeva una gran fatica, soprattutto per te, l’hai affascinata in un modo quasi surreale.
La sera del 13 Settembre , quella dell’incidente era con me, stavamo andando a comprare i biglietti per il vostro concerto a Berlino, sarebbe stato il regalo per il suo diciottesimo compleanno se non fosse per l‘auto che veniva a grande velocità verso di noi che ha trascinato via sia lei con tutto il suo motorino e i suoi sogni.
Ora dopo tutte queste informazioni, ti chiedo ancora di guardare il dvd , credo che solo con questo potrai capire quanto sia necessaria la tua presenza qui, in ospedale, accanto Mare.
Se tutto questo però, non ti porterà qui con il primo aereo che passa non c’è problema, ma dovevo tentare.
Distinti saluti Kristine.”


-”Allora Bill , cosa dice la lettera?” 
A parlare era stato Tom , mio fratello gemello.
Una volta a settimana la nostra assistente ci incarica di leggere delle lettere prese in considerazione alla rinfusa e la prima di questa lunga giornata era proprio questa.
-”Nulla, la solita Fan che si finge in fin di vita per una chiamata o una visita” rispondo , sapevo benissimo i trucchetti che si usavano per attirare l’attenzione dei personaggi del mondo televisivo e questa lettera non’è poi tanto diversa da quella che ho ricevuto la settimana scorsa da una ragazza che aveva scritto di avere il cancro e pochi giorni di vita ma che poi, invece, era a mare a prendere il sole.
-”Fammi un po’ vedere, bhè per essere una pazzoide a inventarsi trucchi del genere è davvero molto bella.”
La ragazza in fotografia, questa presunta Mare, era davvero da mozzare il fiato,
Capelli lunghi, lisci come spaghetti erano di un colore tendente al caramello, risultato forse di qualche tinta lasciata a schiarirsi con il passare del tempo, i suoi occhi grandi e azzurri, il suo naso piccolo e poco pronunciato, molto carino, sul quale compariva un piccolo piercing  e le sue labbra piene e perfettamente in sintonia con tutto il resto.
-”Bhè si non’è niente male!” rispondo sorridendo a mio fratello, posso già immaginare i pensieri poco casti che gli possono passare adesso per la testa.
-”C’è anche un dvd, mettilo forza” alzandosi dal divano e accendendo la tv.
-”Dai Tom, è solo una perdita di tempo” rispondo seccato, non mi andava di guardarlo, magari questa assurda ragazza si è fatta riprendere mentre fa una torta con il mio nome sopra o nel peggiore dei casi come è già accaduto si farà riprendere mentre si fa tatuare il mio nome direttamente sul sedere.
-”Eh smettila magari ci fanno uno spogliarello” ride  e senza aspettare risposta lo mette nel lettore dvd e schiaccia play.

-”Dai Kris ti ho detto che non mi va” si sente un gran rumore all’inizio del video e non si vede nulla, colpa evidentemente della mano posta davanti all’obiettivo della telecamera.
-”Avanti rimarrà tra di noi promesso” diceva, quella che evidentemente era Kristine, la ragazza della lettera. 
-” E va bene, ma sappi che sei una vera rompi palle!” 
Finalmente si vede qualcosa.
La telecamera si raddrizza e Mare si lega i capelli seduta a gambe incrociate sul letto.
-”Però niente risate okay?” puntava il dito contro all’amica lasciando perdere i capelli.
Vedo la telecamera quasi annuire .
Nel mentre si sta legando i capelli la osservo, è bella davvero.
Indossa un pigiama , evidentemente dormivano assieme quando stavano girando questo video.
“Allora, mi sembra assurdo farlo per davvero” dice ridendo e coprendosi il viso “Mi chiamo America Hanna Lächeln, ho diciassette anni e sono innamorata di un cantante. Guai a te se lo fai vedere ad Axel” interrompe ancora una volta ridendo.
“Può sembrare stupido davvero e anche io ci riderei ma è la verità.
Lui non l’ho mai conosciuto di persona, ma è come se fosse il mio migliore amico. Ci parlo da una vita, senza mai ottenere risposta ovvio.
E’ tedesco come me, figlio di genitori separati come me, ama la musica, gli orsetti gommosi e ridere, esattamente come me.
L’ho incontrato per sbaglio, non era un periodo facile della mia vita, mi trovavo all’interno di un tunnel  ma lui è riuscito a farmene venire fuori.”
Prende una pausa non guardando più verso la videocamera.
Io davvero non so spiegare tutto questo e molto probabilmente non ci sono nemmeno le parole ma io credo di amarlo.” 
-”E Axel?” domanda la voce fuori campo.
-”Axel è il mio ragazzo ma sa che non sono innamorata di lui , è così  assurdo e lo accetta.
Pensa che un giorno tutto quello che provo per questa persona andrà a lui e perché no, magari succederà davvero.”
-”E ci dica signorina Lächeln cos’ha fatto questo emerito sconosciuto per rubare il cuore di questa giovane donzella?”
Ride.
-”Smettila stupida lo sai benissimo. Non ha fatto assolutamente nulla , è colpa mia se me ne sono invaghita così.” diventa quasi rossa e si compre con un cuscino mentre  Kristine ride.
-”Cosa faresti se ti trovasti a dover scegliere tra lui o Axel?”
-”Non’è questione di scelta, io credo che non ce ne sarebbe affatto. Axel è il mio quotidiano, la base solida che mi serve, ma Bill è il sogno,  i viaggi mentali quando mi fumo una canna, è la distrazione perfetta dalla realtà.”
-”Ancora un’ultima cosa visto che oramai la pubblicazione di questo video è andata a farsi fottere parlando delle canne, Credi di amarlo sul serio?”
-”Si. Pensa che lui riuscirebbe addirittura a farmi risuscitare con un cenno della mano. Sì, lo amo.”

Un caos di immagini dopo queste parole e poi il nulla.
Rimango immobile e senza dire una parola, quasi apatico.
-”Bill..” mi chiama più volte Tom, ma non voglio rispondere. E’ sempre la stessa storia, io che faccio innamorare milioni di ragazze e purtroppo sono sempre io che spezzo i loro cuori.
-”Bill cazzo, guardami!” Tom mi strattone e mi fa girare il viso verso di lui.
-”Che c’è?!” lo guardo, era serio e aveva in mano il mio telefono.
-”Chiama questa Kristine, so cosa pensi ma io non sono sicuro che sia uno scherzo..”
Lo interrompo
-”Tom andiamo, ricevi queste cose più spesso di me e ancora devi imparare?” mi alzo dal divano e mi sistemo il cavallo dei pantaloni.
-”E va bene se non lo vuoi fare tu lo faccio io, Fanculo!” si alza e sparisce fuori dal salone con lettera e cellulare.
Non mi sento in colpa, tutte le volte sono sempre stato preso per il culo, e non arriverà questa ragazza dagli occhioni dolci a farmi passare di nuovo per un’un idiota!


Tom.

Non posso credere a quello che sto per fare.
Mi ripeto più volte mentalmente mentre compongo il numero scritto su questo pezzo di carta, non sono sicuro che questa storia sia vera, ma male che vada ricaverò un appuntamento con questa bambolina.
-”Pronto?” sento rispondere al quarto squillo.
Era la voce di una ragazza, probabilmente dormiva e già parto svantaggiato.
-”ehm si vorrei parlare con Kristine, o..America?” azzardo .
-”Sono Kristine, Mare è ancora nelle stesse condizioni, ma si può sapere chi sei?” risponde quasi infastidita.
-”Tom Kaulitz.” dico solamente.
Non risponde.
-”Ci sei?” la comunicazione è ancora attiva.
-”Senti, se questo è uno scherzo non’è divertente..” stava quasi per piangere per quello che potevo capire.
-”Non’è uno scherzo Kristine, chiamo per dirti che abbiamo ricevuto la lettera e il dvd, solo che tu capirai che ne arrivano decine alla settimana con insomma ..adolescenti che si fingono in fin di vita per una nostra visita.”  la sento annuire.
-”Si immagino e infatti non mi aspettavo questa chiamata ma bhè le cose stanno come è scritto nella lettera potete mandare qualcuno a controllare se meglio credete oppure lasciate perdere” quasi abbassando il tono della voce.
-”No, ci credo comunque non posso assicurarti nulla, proveremo a fare una scappata okay?” dico quasi dispiaciuto.
-”Per Mare sarebbe già abbastanza.. Comunque vada vi ringrazio già della chiamata e per il tempo perduto. Ciao!"
Riattacca.
Guardo il cellulare confuso, mi domando se sia il caso di dirlo a David e allo staff o se Bill fosse d’accordo a fare un salto in Germania.
Torno nel salone dove avevo lasciato poco prima mio fratello lo strafottente e lo vedo quasi ridacchiare mentre si accinge a fare un tiro della sua costosa sigaretta.
-”Che vuoi?!” mi faceva saltare i nervi quando faceva così.
-”Allora? Hanno avuto un orgasmo sentendo la tua voce?” ride più divertito.
Nemmeno rispondo, prendo le chiavi della macchina e gli passo davanti.
-”Dove vai?” mi chiede un po’ più serio, giusto un po’ . . .
-”Da David.” rispondo lapidale prima di chiudermi la porta alle spalle.
Non so cosa mi sta succedendo, né a cosa porterà quello che dirò a David, ma cazzo sono il chitarrista della band , la mia volontà deve pur contare qualcosa.
E questa ragazza è sincera, lo sento.
Quella registrazione non può essere truccata, c’era qualcosa in quello sguardo quando parlava di mio fratello che era autentico.
Los Angeles, la odio.
Certo per i primi periodi era tutto meraviglioso, feste e ragazze tutte le sere, e no ragazze qualsiasi , ragazze che camminano per la strada in costume e con pattini a rotelle, disponibili a farti fare un giro,e non solo sui pattini.
Ricordo i primi mesi qui, io e mio fratello avevamo perso di vista tutte le nostre responsabilità sia verso la band e la casa discografica e sia verso le nostre fan.
Non ricordo abbiano mai atteso così tanto un nostro nuovo album come in quel periodo , e mi sentivo addirittura in colpa quando la sera che prendevo in mano il mio portatile per iniziare il lavoro mi arrivava un sms e abbandonavo di corsa lo studio di registrazione per partecipare a una stupidissima festa.
E anche Georg e Gustav, il nostro rapporto era cambiato, e tutt’ora non’è più lo stesso. Non ci siamo sentiti per interi mesi e un possibile scioglimento della band era quasi vicino, ma per fortuna abbiamo risolto l’irreparabile giusto in tempo.
Finalmente arrivato.
Parcheggio la mia bimba in un parcheggio poco distante dalla lussuosissima villa di David Jost e mi incammino a piedi nascosto dal mio capello rigorosamente abbinato ai miei abiti.
Suono al campanello e mi apre la porta una bellissima donna, la moglie di David,
-”Oh Tom , che ci fai qui?” mi chiede con quel sorriso materno di chi purtroppo figli suoi non ne ha potuti avere.
-”Buongiorno Hanna, David è in casa?” sorrido, mi ricorda tanto mia madre.
-”Sì, è in piscina a prendere il sole, sai com’è fatto” ride facendomi entrare.
-”Sì, lo so” rido anch’io.
Mi scorta per tutta la casa, ordinata e pulitissima, niente a che vedere con il porcile in cui convivo con mio fratello.
-”spero non sia niente di grave Tom, lo vedo più rilassato solo ultimamente..” mi confessa fermandosi sulla portafinestra a osservare il marito.
-”immagino, con l’infarto e il resto.” la guardo mentre osserva David, una dodicenne alla sua prima cotta non era niente in confronto.
-”Ad ogni modo” continuo “non’è nulla di grave, non preoccuparti” sorrido ed esco tessendo per annunciare a David il mio arrivo, spaventarlo era l’ultima cosa che volevo.
-”Oddio no! Per una volta che prendo il sole vieni a trovarmi tu e farai scoppiare un temporale ne sono sicuro.”si gira a pancia in giù e si nasconde la testa sotto l’asciugamano.
-”Quanto sei drastico Jost!”rido sedendomi sulla sdraio accanto a lui.
-”Si, certo! Allora qual buon vento ti porta qui? Cicogna in arrivo?” ride , si vede che era proprio di ottimo umore.
-”No che io sappia” rido e cerco di evitare le paranoie che arrivano tutte in questo preciso istante, maledetto!
-”Però a giudicare dalla tua faccia questa non’è una visita di cortesia” torna serio e si siede composto.
-”Ecco David. . Oggi abbiamo ricevuto posta e..”mi interrompe ridendo.
-”vi hanno mandato un video porno?” ride ancora.
-”No.“  
-”Non mi dirai che avete ricevuto un pacco bomba?” ride più forte
-”David ma che cazz..”mi interrompe ancora.
-”Ci sono! La solita ragazzina in fin di vita?” quasi rotola sulla sdraio, okay per una volta che volevo usare la tattica della sincerità questa non era gradita.
-”Il fatto è che è sorto un problema in Germania, e volevo chiederti se era possibile partire per qualche giorno senza dare nell’occhio” questa balla dovrebbe funzionare.
-”Che tipo di problemi?” mi guarda sospettoso.
-”Famigliari!" bella trovata Tom, davvero complimenti!
-” E sentiamo , perché dovresti partire solo tu? se Bill è tuo fratello, non dovresti averlo solo tu il problema giusto?” si alza dalla sdraio, sarà meglio inventare qualcosa alla svelta.
-”David, una nostra cugina a cui io e Bill siamo legati tantissimo è molto malata, nostra madre l’ha detto solo a me perché sappiamo tutti com’è fatto Bill, non voglio mandarlo a casa e ritrovarsi nostra cugina in fin di vita, voglio vedere con i miei occhi cosa succede, lo faccio per la band. Pensa se Bill dovesse ricevere una specie di trauma psicologico e alle conseguenze “ oddio Tom caro, mi congratulo con te, grazie cervello, ti amo!
-”Bhè il tuo ragionamento non fa una piega, di quanti giorni stiamo parlando?”  avevo vinto!
-”Solo tre, pensi di poter escogitare qualcosa?” avevamo da poco finito il nostro rituale tour estivo e quindi di nuovo tutti i riflettori solo per i Tokio Hotel, e non era facile sfuggire alla stampa.
-”Sì, manderò un tuo sosia un po’ in giro per Los Angeles tranquillo.” sorride nulla poteva fermarmi ormai.
-”Perfetto David, grazie” mi alzo e mi avvio in casa prima di essere scoperto.
-”Ah Tom!” ecco , fottuto. . . 
-”Si?” lo guardo come un bambino che cerca di nascondere a suo padre il più grande segreto della sua vita.
-”Porta i miei saluti a casa!”
Fanculo David, se continuo così l’infarto ce l’avrò io!






  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Tokio Hotel / Vai alla pagina dell'autore: AzzurreElle