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Autore: Violet_Pendragon    13/09/2014    0 recensioni
Slave a tutti questa è la mia prima fanfiction e spero vi piaccia. La storia parla dell'amore tra il Camerlengo (che è il mio personaggio preferito) e una ragazza che entrerà nella sua vita e gli farà fare la decisione più importante della sua vita....
Spero di avervi incuriositi e ditemi che ve ne pare della storia.
Genere: Drammatico, Romantico, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Ora avevo paura, avevo paura della persona che mi aveva salvato, avevo paura della persona che amavo con tutto il mio cuore. Lo guardai: i suoi occhi celesti come il mare erano lucidi, le sue mani erano sporche del sangue della sua vittima e lui accasciato per terra a guardare il corpo senza vita della guardia. Era scoppiato a piangere e subito dopo anche io, ma non volevo vederlo soffrire, così lentamente mi avvicinai a lui e lo abbracciai. “Io non volevo ma lui…lui” mi mormorò all’orecchio. Sapevo che era vero, che non voleva veramente uccidere quell’uomo e che voleva solo proteggermi, ma c’era una cosa ancora più importante da risolvere. “Dai alzati in piedi” gli dissi con una voce che mi ricordava quella di mia madre…quella che mi faceva far sentire meglio quando mi facevo male e quella che serviva in questo momento per risollevare il morale della persona che mi aveva salvato in un modo brusco e impulsivo. Lo aiutai a tirarsi su e poi ci andammo a cambiare entrambi. Buttai via i vestiti imbrattati di sangue e mi andai a sciacquare la faccia. Il sangue mi segnava la faccia: incominciava a colarmi dall’attaccatura dei capelli fino ad arrivare agli oggi e poi al naso . Una goccia di sangue mi finì nella bocca e il sapore mi fece vomitare. Mi affrettai a sciacquarmi il viso e a mettermi dei vestiti puliti. Potevo andarmene via, ma ormai ero troppo dentro; avevo visto chi aveva rapito i preferiti e io tenevo a loro ed avrei fatto di tutto per salvarli. Quando uscì dal bagno vidi il Camerlengo che correva su e giù dalla stanza, si stava mangiando le unghie della mano destra e nella sinistra teneva un grande mazzo si chiavi dorate. Questo voleva dire solo una cosa: il Conclave stava per iniziare. “Il Conclave! Sta iniziando dobbiamo fermarlo!” urlai al Camerlengo che era ancora sotto shock per quello che era accaduto. Gli andai vicino…2IO non volevo…” e scoppio a piangere. Mi faceva soffrire vederlo in quello stato così lo feci…lo baciai. Lui non se lo aspettava e ne rimase sconvolto, ma poco dopo quando stavo per staccare le mie labbra dalle sue lui lasciò cadere il mazzo di chiavi dorate che caddero a terra tintinnando. Sapevo che era “pericoloso” baciarlo ma non mi importava perché capivo che lui lo voleva più di ogni altra cosa e, infondo, mi piaceva anche a me. Sentimmo dei passi e subito ci staccammo come se avessimo ricevuto una scarica elettrica. “Scusate il disturbo Monsignor, ma i Cardinali chiedono se potete far iniziare il Conclave chiudendoli nella Capella Sistina” disse una guardia, come quella che aveva ucciso poco prima. “Certo arrivo subito” disse sbrigandosi a prendermi da sotto il braccio per andarsene il più presto possibile da quella stanza. Un corteo di cardinali vestiti in abito corale rosso avanzavano lenti lungo la scalinata che li conduceva verso la Capella Sistina. Il Camerlengo percorse velocemente gli scalini per arrivare in capo al gruppo per cercare di fermarli. Si invento molte scuse, ma i Cardinali non volevano dargli retta così entrarono nella Capella Sistina. Non potevo restare lì a guardare così entrai dentro con loro. “I quattro prefetti Aldo Baggia, Lamasse,Ebner e Guidera sono stati rapiti stamattina dai loro alloggi da un uomo che in seguito li ha caricati su un furgone nero e li ha portati chi sa dove. L’uomo era armato di pistola per questo non mi sono avvicinata così sono corsa ad avvisare il Camerlengo del fatto accaduto. Come fate ad eleggere il sommo Pontefice senza la presenza dei preferiti?” i Cardinali rimasero sconvolti, ma uno di loro si avvicino a me e mi prese sottobraccio per poi chiamare anche il Camerlengo. Andammo in una stanza vuota e il Cardinale non fece entrare nessuno a parte noi. “Cosa dobbiamo fare adesso?” chiese il Cardinale. “Monsignore, se posso, io direi di chiamare un esperto in fatto di scomparse qualcuno che ha già lavorato per il Vaticano” dissi sedendomi su una poltrona. “E avete in mente qualcuno?” chiese il cardinale facendo un piccolo inchino per guardarmi meglio “Si. Robert Langdon”. “E sia” disse il Cardinale. Uscimmo dalla stanza e il Cardinale rientrò nella Capella. “Mi dispiace signorina, ma anche se, a quanto pare lei tenga molto alla nostra incolumità, noi dobbiamo fare lo stesso il conclave. Detto questo Monsignor Camerlengo procedete” disse facendo un piccolo gesto con la mano. Non volevo immischiarmi così lasciai che Patrick chiudesse le porte del Conclave. Appena che le porte furono chiuse io e Patrick andammo nel suo ufficio. “Avanti chiamalo e fallo venire qui” dissi velocemente “Già fatto” appena disse questo entro di scatto il capo delle guardie svizzere e ci chiese di seguirlo al quartier generale. “Ci è appena arrivato questo video”. Il video era come una poesia. Una poesia che parlava della rinascita di un’antica minaccia per la chiesa: gli Illuministi. Conoscevo la loro storia ed era anche il motivo per cui volevo visitare gli archivi. Anche Langdon lo voleva, ma a lui serviva un permesso da parte del Papa che non aveva mai ricevuto. Appena il vide finì spiegai a tutti cosa intendeva fare l’assassino ai cardinali: voleva marchiarli con i quattro elementi terra, ari, fuoco e acqua ed “esporli” sugli altari della scienza che erano le chiese illuministe cioè con presenze artistiche fatte da artisti illuministi come Raffaello o Bernini. Inoltre avrebbe distrutto la Città del Vaticano dalla luce: una bomba e non una bomba qualunque. Dalle avanzate capacità che avevo in fisica intuì che la bomba era fatta di antimateria e che se l’antimateria avrebbe toccato i due poli del cilindro che la racchiudeva sarebbe esplosa distruggendo la Città del Vaticano ed anche una parte di Roma stessa. Dovevamo solo capire dove avrebbe ucciso il primo Cardinale. Incominciai a pensare hai più vecchi illuministi e alla loro storia con la chiesa e poi mi venne in mente: Galileo Galilei. “Galilei!” urlai, nessuno mi capì all’istante così li spiegai. “Galileo Galilei, che non è un mio antenato, scrisse tre libri che il Vaticano conserva negli archivi: Dialogo, Discorsi e Diagramma. Il fatto sta che il terzo saggio Diagramma, non venne pubblicato a Roma ma bensì In Olanda e poi portato a Roma. Si dice, però, che Galileo Galilei nascose un codice che conduce al Cammino dell’illuminazione. Se si trova l’inizio cammino si troveranno tutte le chiese o monumenti dove verranno sacrificati i cardinali. Tutto chiaro?” annuirono e restarono a bocca aperta. Presi lo zaino e mi affrettai a uscire dalla stanza per dirigermi agli archivi Vaticani. “Aspetta. Da dove sai tutte quelle cose sul fatto degli illuministi?” chiese lui bloccandomi la strada. “HO studiato e letto molte cose, ma altre cose erano nei vostri archivi e be , se non avete dato il permesso a un professore nonché uno dei più esperti in fatto della sua materia non credo che avreste dato il permesso a una quindicenne come me. O sbaglio?!” chiesi passando sotto il braccio di Patrick che mormorò “Non sbagli affatto”. Mi precipitai, nel vero senso della parola, negli archivi vaticani e per non farmi fermare dalle guardie mi diedero una specie di PASS e le guardie mi fecero passare senza fare domande. Andai nel reparto dedicato a Galileo Galilei e presi il libro che mi interessava. Lo osservai attentamente pagina per pagina e quando trovai ciò di cui avevo bisogno riporsi il libricino nel suo contenitore e lo misi al suo posto. Mentre stavo per uscire vidi che stava entrando qualcuno. Si trattava di Robert Langdon e di una donna sulla trentina che presero il libricino che avevo appena rimesso a posto. “E’ una filigrana” dissi quando arrivarono a pagina cinque del libricino. “E conduce alla Cappella Chigi nella chiesa di Santa Maria del Popolo. Dovete cercare il buco del demonio che non è, come pensate voi il Pantheon dove si trova la tomba di Raffaello. O sbagli?” dissi facendo un piccolo sorriso. “Come vi chiamate signorina?” si affrettò a dire Robert Langdon “ Mi chiamo Letizia Galilei e so cosa intende fare il rapitore hai quattro Cardinali” dissi. “La ascoltiamo parli pure” dille la donna. “Non sarebbe meglio che ci dirigiamo al buco del demonio? Magari ve lo dico per strada” dissi indicando l’uscita. “si giusto andiamo”. “E noi dovremmo fidarci su i ragionamenti di una ragazzina?!” disse il capo delle guardie svizzere mentre salivamo in macchina. Mi misi davanti. “Prima di tutto non sono una ragazzina, secondo si dovete fidarvi di me perché ho passato sette anni della mia vita a studiare la storia degli illuministi e se ho fatto sorprendere il professor Langdon che è un esperto nella materia si potete fidarmi di me!!” dissi un po’ scocciata. “Comunque io sono Vittoria Vetra” disse la donna porgendomi la mano. “E’ lei per caso la scienziata che ha rinchiuso l’antimateria in quel cilindro che dovrebbe esplodere più o meno verso mezzanotte?” chiesi guardando l’orologio del telefono. “S..si” disse lei arrossendo. “Bene! Piacere di conoscere una delle scienziate che stimo di più” le dissi sorridendo. “Il lavoro che avete fatto è sorprendente! Siete riusciti a riprodurre la Particella di Dio!!” dissi. “Come avete fatto a saperlo?” chiese lei. “Ho solo guardato attentamente la foto del cilindro che ci h mandato l’assassino. Niente di che” dissi dandogli la foto. Eravamo arrivati. “E’ geniale! E’ semplicemente geniale!!” sussurrò Robert Langdon a Vittoria Vetra credendo che io non li avessi sentiti. *************************** Salve a tutti Allora che ve ne pare della mia storia che ancora devo finire? Spero veramente tanto che vi piaccia e mi farebbe piacere se mi lasciaste una recensione per sapere se ho fatto qualche errore o detto qualcosa che non vi è piaciuto. Evangeline
   
 
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