-Clopin, Clopin..a cosa pensi?-
La sua voce,dolce come il suono di mille campanelli,mi scuote dai miei strani pensieri.
E da un pò di tempo che mi accade di isolarmi, così senza preavviso e senza un motivo preciso.
Evidentemente non sono più lo stesso.
E la mia cara sorella puntualmente se ne accorge.
-Non è nulla Esmeralda ,stai serena- le rispondo ,comunque , simulando indifferenza e accarezzandole una guancia. .
Lei annuisce, poco convinta, ma tuttavia mi sorride ,come solo lei sà fare, e sulle sue guance rosee spuntano due adorabili fossette.
E' quasi il crepuscolo e la Corte dei Miracoli si prepara per la notte.
Qua e là dai carri si odono urla e pianti di bambini,risate di fanciulle e dolci canti che parlano di Andalusia.
Alcuni monellacci corrono inseguendo una gallina,mentre le madri si affrettano ad accendere il fuoco in attesa dei loro mariti.
Guardo la mia gente, guardo i miei gitani e dentro le vene, giù fino alle viscere, sento il fuoco dell'orgoglio che brucia!
Il mio orgoglio per essere nato zingaro,selvaggio,straniero!
Una sensazione di libertà mi invade,mi fa sentire appagato,completo..fino a quando il mio sguardo si posa sù di lei..lei..la mia dolce Esmeralda!
Ignara di tutto,lei continua a salutare la nostra gente con l'estrema gentilezza che la contraddistingue ,accarezzando i bambini che le corrono incontro.
Poi avvicinandosi a me afferrò gentilmente la mia mano e stringendola affettuosamente tra le sue mi sussurra dolcemente all'orecchio : -Se anche stanotte non riesco a prender sonno posso venire nel tuo letto,mio caro Clopin?-.
Sento il cuore martellarmi nel petto,mentre ondate di desiderio mi lacerano tutto il cuore e mi annebbiano la vista!
Quante volte l'ho avuta nel mio letto,corpo contro corpo,pelle contro pelle!!
Lei che quando non riesce a dormire cerca il mio abbraccio ,le mie carezze, così ingenuamente da sembrare ancora una bambina!
No,Esmeralda mia, non sei più una bambina e io non sono più lo stesso Clopin!
Quel Clopin non si sarebbe mai fatto consumare dal fuoco del desiderio, dal delirio della passione e soprattutto dal tormento della paura!
Paura di un tuo rifiuto,mia dolce sorella!
Cosa faresti tu,piccola ingenua zingarella se sapessi quanto ti desidero,quanto ho bisogno di sentirti mia?
Mia tutta,anima e corpo. Mia e mia soltanto!
Scapperesti? Mi urleresti in faccia tutto il tuo disprezzo? Tutta la tua delusione?
No Esmeralda mia,non lo sopporterei.
Non potrei più vivere se avessi solo il dubbio di aver perso il tuo affetto,il tuo amore fraterno.
E così,sfiorando una ciocca dei tuoi capelli,cerco di sorriderti per rassicurarti.
-Certo,sorella mia,veglierò sempre sù di te!-.
Soddisfatta della risposta tu mi lasci con un sonoro bacio sulla guancia e scappi via, come rapita dal vento, per portare gioia e felicità a chi avrà anche solo la fortuna di incrociarti,mentre io rimango impietrito a guardarti,pensando a quest'altra notte che passerò insieme a te.
Un'altra notte SENZA te!