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Autore: flatwhat    13/09/2014    1 recensioni
Padron Mabeuf la chiamava sempre ‘Mamma Plutarch’. Anche se questo non era il suo vero nome.
I pensieri di Mamma Plutarch mentre giace a letto malata.
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Padron Mabeuf la chiamava sempre ‘Mamma Plutarch’. Anche se questo non era il suo vero nome.
Era un buon vecchio, padron Mabeuf, niente domande sulla sua storia personale, niente domande sul perché preferisse la compagnia di un gatto e un buon libro a quella di un uomo.
Ma dopotutto, non era forse anche lui, così, padron Mabeuf? I suoi unici tesori erano il suo giardino e i suoi libri, e non si poteva dire che avesse molti amici (uno dei quali era pure morto), e certo doveva apparire un eccentrico.
I suoi modi, ben inteso, erano un po’ strani (Mamma Plutarch non ricordava l’ultima volta che aveva visto un povero rifiutare un portafoglio proveniente letteralmente dal cielo), ma era un uomo buono, e questa era la cosa più importante.
Era davvero un peccato, per Mamma Plutarch, non avere più le forze di servirlo, ora che, in quella casa, se ne sentiva maggiormente il bisogno.
Niente più libri, nell’amata libreria del padrone, e niente nell’amato giardino, e lei, la governante, costretta a letto, con l’unica compagnia di sé stessa, dato che il gatto era chiuso fuori. E il padrone, chissà dov’era finito.
Ogni tanto, nell’aria viziata della stanzetta, Mamma Plutarch, si chiedeva cosa ne sarebbe stato di lei.
La morte era una possibilità, lei non se lo negava affatto. Dopotutto, aveva vissuto a lungo, prima o poi sarebbe dovuto succedere.
Le dispiaceva per il padrone, più che altro. In quegli anni, quella coppia di eccentrici bibliofili si era tenuta compagnia.
Il padrone avrebbe vissuto più solo di prima, senza di lei. Non si sarebbe sentito di disturbare il signor Marius tutti i giorni. Ed era molto più vecchio di lei, e sempre più povero. Sarebbe riuscito a mandare avanti quella casa da solo?
Tra un colpo di tosse e l’altro, Mamma Plutarch decise che, alla prossima visita del medico, gli avrebbe chiesto se avesse per caso incrociato il padrone.
Era da un po’ che non tornava, padron Mabeuf.
Aveva detto che sarebbe tornato con la medicina, anche se, a dirla tutta, Mamma Plutarch non sperava in nessuna cura miracolosa.
Ma se era la medicina, che era andato a prendere, forse il dottore lo aveva incrociato.
In città c’era disordine, ed era pericoloso stare fuori. Un uomo della sua età e saggio come lui avrebbe dovuto saperlo. Al suo ritorno, nulla l’avrebbe fermata dal dargli una bella strigliata.
Se era solo la medicina, che doveva prendere, si diceva Mamma Plutarch mentre le forze la abbandonavano ad ogni minuto che passava, il padrone sarebbe dovuto tornare da un pezzo.
Forse non tornava perché non aveva la medicina, e si sentiva in colpa. Sciocco di un padrone, Mamma Plutarch gli avrebbe detto, la morte è una cosa inevitabile, cosa cambia se ci coglie prima o dopo? Se fosse guarita, meglio, altrimenti, pazienza.
Ma davvero.
Chissà dov’era finito.
Mamma Plutarch sospirò. Tossì di nuovo.

Quanto avrebbe voluto avere un libro, ora. Ma non ce n’era più nessuno, in quella casa.
 
Non so voi, ma a me questo personaggio è sempre stato simpatico.
Mi sono sempre chiesta quale sia stato il suo destino...
Comunque, ci tenevo a scrivere qualcosina su di lei, anche se poi, quel che ne è uscito è piuttosto strano.
Pazienza!
  
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