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Autore: CyberNeoAvatar    14/09/2014    6 recensioni
Nella regione di Jotho un bambino di nome Orange incontra un ragazzo della regione di Unima guadagnando così un obiettivo molto significativo per lui.
ATTENZIONE: questa One Shot serve ad introdurre una Fan Fiction: seguirà il manga, ma eventuali personaggi presenti appartenenti alle parti successive la " saga Emerald" saranno più ispirati al videogioco.
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: N
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Manga, Videogioco
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*Studio Tetro*

Io (si guarda intorno):<< Uhm... Sono arrivato in sezione...>>.

???:<< Ma non da solo.>>.

Io (si gira):<< Chi...? KEILA?>>.

Keila (bellissima ragazza dai capelli violacei e gli occhi verde acqua sui vent'anni):<< Yep, ehehehe...>>.

Io:<< Guarda però che non ti conosce nessuno ancora, sai?>>.

Keila:<< Eh già * faccia triste *>>.

Io:<< Vabbé, ti presento io... Ella è Keila, è uscita dalla mia penna apposta per accompagnarmi nelle introduzioni.>>.

Keila:<< 'Sera, ragazzi ^O^ Vi conosco appena ma vi voglio già tanto bene...>>.

Io:<< Procediamo >_> ?>>.

Keila:<< Oook, procediamo >.

Io:<< Inanzitutto la mia assistente leggerà l'introduzione.>>.

Keila (prende foglio dell'introduzione):<< VAAA BENE! Dunque...  “ Cari lettori, è il caso di presentarmi dato che sono nuovo di questa sezione... Il mio nome è CyberFinalAvatar. Fino a poco tempo fa ho scritto numerose FF su Yu-Gi-Oh! (pure una da 100 capitoli, ehehehe...), ma alla fine ho deciso di provare a cimentarmi con quelle sui pokémon per cambiare un po' argomento (poi comunque sono un buon fan dei pokémon, detto tra noi, il manga mi è piaciuto molto). Questa One Shot sarà il prologo di una successiva FF correlata, pertanto essa servirà ad introdurre il personaggio principale e i motivi del successivo viaggio che intraprenderà.

P.S. : non sono molto informato sulle parti del manga successive alla “ saga Emerald” a causa del fatto che non ho trovato traduzioni sulle suddette, pertanto su certi personaggi già presenti nel manga mi baserò più che altro sul videogioco correlato.”. Sono andata bene?>>.

Io:<< Non c'è male, u.u.>>.

Keila (saltella):<< EVVAIII!!>>.

Io:<< Per l'idea dello “ Studio tetro” comunque ringrazio Aki_chan_97 e eli8600 per avermela suggerita con le loro mitiche FF e recensioni.>>.

Keila:<< Ecco, ringrazia ^W^>>.

Io:<< Ma ora bando alle ciance, ecco la Shot. Buona lettura e spero che sia di vostro gradimento, gente alla lettura! Ma...? EHI, KEILA, RIDAMMI IL TESTO DEL CHAPTER!>>.

Keila:<< WHOPS!!! Sgamata =P >>*porge testo *.

Io (glielo strappa di mano):<< Avevi detto che almeno per stasera stavi buona...>>.

Keila (incrocia le dita dietro la schiena):<< Scuuuuuusa, me l'ero dimenticata.>>.

Io:<< Uff,... va beh, si cominciaaa!!>>.

Keila:<< 1, 2, 3,... LET'S GO!>>.



Città di Azalina, regione di Jotho, estate: erano ormai le undici della mattina, e gli abitanti del piccolo insediamento si stavano già rimettendo al lavoro: Franz, il fabbricante di Poké Ball, si cominciò a dar da fare nell'usare le ghicocche per creare i diversi tipi di sfere che solo lui era in grado di produrre; il Carbonaio si inoltrò come ogni giorno nel Bosco di Lecci che costeggiava la città per procurarsi la legna necessaria alla sua attività; altri cittadini si recarono nel Pozzo Slowpoke, detto anche “ il Pozzo della Pioggia”, ad attingere acqua; il Capopalestra locale si recò alla propria Palestra Pokemon a proseguire la propria attività, ossia accogliere e ricevere la sfida dei pretendenti alla sua medaglia. Per quel paesello circondato dagli alberi sembrava un giorno come tutti gli altri,... ma per qualcuno no, per qualcuno avrebbe fatto la differenza.

In una casa di Azalina...

<< Ehi, tesoro... Sveglia.>> disse un uomo dagli occhi azzurri e i capelli castani ad una donna giovane e molto bella dai capelli lunghi, biondi, e gli occhi neri che dormiva nel letto matrimoniale insieme a lui scuotendola con delicatezza. La donna si cominciò ad alzare stropicciandosi gli occhi.

<< Yawn...>> sbadigliò lei:<< Che ore sono,... Jim?>>.

<< Già le undici, Lei.>> sorrise Jim cominciandosi a cambiare il pigiama: Lei e Jim erano una giovane coppia sui ventotto anni sposatasi sette anni fa. Si erano spostati ad Azalina per vivere più tranquilli, ed in effetti quello era di certo un ambiente meno vivace rispetto a quello di Fiordoropoli.

<< Allora sì che dobbiamo alzarci...>> annuì Lei iniziando anche lei a vestirsi.

<< Uhm... Sarebbe il caso di andare a svegliare anche lui.>> disse Jim pensoso.

<< Sì,... ci penso io, non preoccuparti.>> lo rassicurò Lei. Una volta che si furono cambiati entrambi la donna uscì dalla stanza e aprì la porta che chiudeva quella accanto alla loro: nell'ombra di quella seconda stanza dissipata leggermente solo dai raggi solari che filtravano dalla finestra della stessa si poteva intravedere il visetto di un bambino di non più di cinque anni immerso nei propri sogni far capolino dalle coperte di un letto. Era un bambino molto carino dai capelli biondi come quelli di sua madre, nientemeno che il figlio della coppia.

“ E' davvero carino quando dorme...” pensò Lei fermandosi un attimo a contemplare suo figlio:“ Eppure dovrei esserci abituata, ormai...”. A quel punto la donna si scuoté e avanzò verso la finestra della cameretta, alzando piano piano la tapparella fino a che la stanza non fu completamente illuminata. Il bambino da prima agitò le palpebre, disturbato dall'improvvisa luminosità, poi le spalancò rivelando occhi azzurri che si guardavano intorno con lentezza.

<< Dormito bene, piccolo Orange?>> gli chiese sua madre con un sorrisetto. Orange, già,... i suoi genitori l'avevano chiamato così perché subito dopo esser nato aveva mostrato un insolito interesse per le cose arancioni, allungando verso di esse le braccine da neonato come se volesse afferrarle. In effetti era un nome a lui molto indicato.

<< M...Mamma...>> mormorò Orange con un piccolo sbadiglio:<< Stavo facendo un bel sogno...>>.

<< Oh, mi dispiace,... ma bisogna alzarsi ad una certa ora.>> gli spiegò lei prendendolo tra le braccia e stringendolo a sé, portandolo via dal letto:<< Su, ora ci vestiamo e andiamo a salutare papà. D'accordo?>>. Mentre lo diceva gli toccò il nasino con un gesto affettuoso.

<< Sì sì!>> esclamò Orange tutto contento, e nemmeno cinque minuti dopo scesero dal primo piano  e raggiunsero Jim in cucina, che aveva già iniziato a preparare la colazione. Il piccolo indossava una maglietta e dei pantaloncini entrambi di color arancione.

<< Ehilà, campione.>> salutò Jim vedendo suo figlio arrivare in braccio a sua madre:<< Dormito bene, eh?>>.

<< Sì, papà.>> rispose il bambino venendo posto sopra una delle sedie intorno al tavolo della cucina.

<< Eh, abbiamo proprio un figlio stupendo...>> sospirò Lei felice.

<< L'hai detto: da grande diventerà senz'altro una persona onesta e di successo.>> confermò Jim, rivolgendosi poi nuovamente a Orange:<< Vero, tesorino di papà?>>.

<< E' vero, papà.>> annuì insistentemente Orange:<< Poi posso andare nel Bosco di Lecci, vero? Vero? Vero?>>.

<< AHAHAH, insisti sempre tantissimo!>> esclamò il padre divertito:<< D'accordo, va bene... Però ricordati di tornare per pranzo, ok?>>.

<< Sì, promesso.>> lo rassicurò il bimbo: già da molto tempo ormai per Orange era diventata un'abitudine stare in quel bosco, non resisteva proprio alla tentazione. Un quarto d'ora più tardi Jim uscì con il bambino portandoselo per mano e lo condusse all'ingresso del Bosco di Lecci.

<< Ci vediamo più tardi allora. Non metterci troppo.>> disse infine il padre di Orange mollandogli la mano per lasciarlo entrare nella foresta.

<< Non preoccuparti, papà, lo sai che ritorno sempre per tempo!>> lo salutò Orange inoltrandosi nel Bosco di Lecci. Un passante che aveva assistito alla scena si avvicinò al padre del bambino e gli chiese con evidente curiosità:<< Mi scusi, ma... suo figlio ha per caso dei pokémon con sé?>>.

<< No, non ne ha.>> rispose semplicemente Jim.

<< E lo lascia andare così?>> si sorprese il passante:<< Non ha paura che possa perdersi, o,... che so, trovarsi di fronte qualche pokémon pericoloso...?>>.

<< Ma no...>> lo rassicurò Jim:<< Non è un problema, Orange è piccolo ma sa già badare molto a se stesso. Deve sapere che un anno fa in un momento di disattenzione da parte nostra si inoltrò nel Bosco di Lecci,... e ci rimase per ventiquattr'ore prima che lo ritrovassimo. E la cosa buffa è che quando lo scovammo lo trovammo a dormire beatamente contro uno dei tanti alberi lì presenti.>>.

<< Però!>> esclamò il passante ancora più sbalordito di quanto già non fosse:<< Davvero incredibile...>>.

<< Già, è quello che pensammo anche noi. In seguito scoprimmo anche che si era divertito davvero tanto e che desiderava ardentemente nei giorni successivi tornare lì. Da allora ce lo lasciamo andare anche da solo: tanto quel posto è infestato da Paras, Oddish, Caterpie e Metapod, notoriamente inoffensivi. I Weedle e i Kakuna, i più pericolosi, ultimamente sembrano essere scomparsi. E in quanto al perdersi... le garantisco che è impossibile: conosco bene il mio ragazzo.>>. Infatti all'interno del boschetto ombroso ricco di alberi e cespugli, dove tra l'altro giravano il Carbonaio e i suoi due Farfetch'd, dei pokémon volanti, il ragazzino si era appoggiato ad un albero a rilassarsi: da quella posizione riusciva a tener d'occhio tutti i pokémon di tipo Coleottero che giravano sul terreno erboso, pokémon che tra l'altro lo affascinavano molto.

<< Wow! E' un Metapod!>> fece Orange emozionato indicando un pokémon dall'aspetto di un bozzolo color verde lucente con un paio di occhi poco distante dalla sua posizione:<< Sembra quasi sul punto di evolversi!>>. Stando per molte ore nella foresta quella volta in cui vi si era inoltrato il bambino aveva imparato molte cose sui pokémon che vivevano lì, specie sui pokémon coleottero che abbondavano. Dato che quel Metapod presentava alcune incrinature sul guscio aveva capito che stava per evolversi in un Butterfree, quindi rimase lì in attesa dell'evento. Il bozzolo rimase inerte per un po', e alla fine...

<< METAPOD!>> ruggì il Metapod, e in quell'istante il suo guscio si squarciò.

<< CI SIAMO!>> esultò il bimbo: in quell'istante una farfalla di grandi dimensioni, viola scura con un paio di occhi rossi ed ali bianche e nere, uscì dal bozzolo ormai vuoto levandosi in aria con maestosità, sorvolando i Caterpie e Metapod rimasti a terra.

<< CHE BEL BUTTERFREE!>> commentò Orange con ammirazione applaudendo il nuovo pokémon:<< Se solo fosse arancione sarebbe perfett...>> in quel momento dalla cima dell'albero a cui era appoggiato cadde dritto sulla sua testa un oggetto solido e abbastanza pesante che gli fece piuttosto male alla testa. Da prima il bambino rimase immobile, ma poi scoppiò in un pianto dirotto.

<< WEEEEH!!! FA MALEEEEE!!! MAMMAAA!!!>> gridò il bimbo balzando in piedi e ponendosi le mani sulla testa. Intanto l'oggetto che l'aveva colpito rotolò poco lontano da lui, attirando la sua attenzione. Orange, dopo il primo momento di disperazione, prese la cosa che gli era cascata sul capo e la pose a poco più di un metro dal proprio volto, più incuriosito che dolorante.

<< Una... pigna?>> si domandò Orange osservando l'oggetto del suo interesse: in effetti aveva proprio la forma di una pigna piuttosto grossa tinta di una strana tonalità d'azzurro:<< Ma qui non ci sono pini...>> prima che potesse finire la frase due occhi dalle iridi rossastre si aprirono di scatto da sotto un paio di scaglie della “ pigna”, cogliendo di sorpresa il bimbo e facendolo indietreggiare, nonché cadere successivamente all'indietro, per lo spavento:<< WAAAAH!!!>>. La cosa si abbatté anch'essa sul suolo erboso, e con un balzo essa si mise subito in equilibrio su una punta della propria parte inferiore, avvicinandosi quindi ad Orange con dei saltelli.

<< Pine...>> fece la “ pigna” emettendo un verso con tono disperato.

<< Eh?>> si stupì il ragazzino riconoscendo in quel frangente l'oggetto, che altro non era che un pokémon:<< Tu sei un... Pineco, giusto?>> il pokémon si dondolò avanti e indietro come per dare un segno d'assenso:<< Strano... Voi non state appesi ai rami degli alberi? Non ne venite quasi mai giù, mi pare...>>.

<< PINE!>> ripeté il Pineco più forte continuando a saltare da una parte all'altra. Orange si limitò a fissarlo con aria interrogativa e a chiedergli:<< Mi stai... cercando di dire qualcosa?>>. In quel momento però sul terreno ad un metro da loro apparve un'ombra che iniziò ad ingrandirsi finché non ci finì sopra un secondo pokémon coleottero dalla postura eretta, con due antenne e un grande corno che partiva dal centro dei suoi occhi dotato di due punte all'estremità. Era alto quasi il doppio di Orange, e non appena arrivato a terra fissò Pineco con aria famelica.

<< Che...? Co...?>> fece il bambino guardando il nuovo arrivato:<< Un Heracross? Qui? Ma... scherziamo?>>. Il Pineco intanto si nascose a furia di balzi dietro a Orange. Quest'ultimo capì:<< Allora... ti sei staccato dall'albero per sfuggire a quell'Heracross?>>. Il Pineco si limitò a tremare mentre l'Heracross iniziava ad avanzare verso di loro.

“ A giudicare dalla saliva che gli esce dalla bocca... direi che è molto affamato, e questo spiega perché stia cacciando questo Pineco...” pensò Orange dall'alto dell'esperienza acculata con i pokémon coleottero, cercando di aumentare la distanza tra loro e il pokémon ostile:“ Cosa dovrei fare adesso? Se fuggissi... No, non posso, questo Pineco resterebbe da solo contro di lui,... e papà vuole che diventi una persona onesta. Devo cercare di allontanarlo,... ma come?”. La situazione era davvero complessa, e l'unica cosa che gli venne in mente di fare fu urlargli contro:<< V-VATTENE VIA!>>. 

<< H-Heracross?>> fece il pokémon Monocorno bloccandosi all'istante, lievemente impressionato da quella reazione inaspettata.

<< N-NON HAI SENTITO?! HO DETTO VATTENE VIA!>> ripeté il bambino: era spaventato almeno quanto il Pineco alle sue spalle, ma non se la sentiva nemmeno di scappare abbandonando la preda dell'aggressore al suo destino. Sfortunatamente però Heracross si riprese dalla sorpresa e riprese la sua lenta, implacabile avanzata, e poco dopo aprì le ali da insetto che portava sulla schiena lanciandosi in un assalto aereo rivolto contro i suoi obbiettivi.

<< AIUTO!>> gridò Orange terrorizzato chiudendo gli occhi e facendosi istintivamente scudo con le braccia dall'attacco sperando che qualcuno accorresse in loro soccorso. E proprio quando sembrava che le speranze fossero ormai perse... improvvisamente un pokémon dall'aspetto di una piccola volpe grigia dal collare nero e un ciuffo per metà rosso sul capo sopraggiunse con un balzo mettendosi tra Heracross e le sue prede.

<< Hera?>> si stupì per la seconda volta l'Heracross selvatico arretrando di un passo a causa dell'improvviso intervento del pokémon.

<< Zor!>> ruggì la volpe. Quel verso attirò l'attenzione di Orange, che riaprì gli occhi guardando meravigliato il nuovo arrivato.

<< Che... Che pokémon è quello?>> si chiese istintivamente il bambino non avendo mai visto quella creatura.

<< P-Pineco?>> fece a sua volta Pineco, anche lui molto sorpreso. Il pokémon Monocorno dopo quel nuovo attimo di stupore decise di lanciarsi sulla volpe grigia. Questa rimase ferma per un po' e prima che venisse raggiunta dal nemico...

<< ZORUA!>> ruggì con decisione il piccolo pokémon contro il proprio aggressore: quest'ultimo si fermò per la terza volta e come spaventato a morte scappò via senza esitazioni tra gli alberi.

<< W-WOW!>> esclamò Orange piuttosto colpito:<< L'HA MESSO IN FUGA! SIAAAAMO SALVI, YEEEE!!!>>.

<< PINECO! PINECO!>> esultò Pineco contento saltellando qua e là.

<< Nulla di cui stupirsene, il mio Zorua ha usato la mossa Boato.>> spiegò una voce nelle vicinanze:<< Con quella posso mettere in fuga i pokémon selvatici senza bisogno di combatterli.>>. Al sentire quella voce la volpe grigia corse verso chi aveva parlato: si trattava di un altro bambino, sugli otto anni e dai capelli di color verde chiaro piuttosto lunghi. Al collo portava un cubo.

<< Eh? E tu chi sei?>> gli chiese Orange osservando il ragazzino appena arrivato:<< E' tuo quello strano pokémon?>>.

<< Sì, è mio.>> annuì il ragazzino con un sorrisetto:<< Si chiama Zorua. E il mio nome invece è N.>>.

<< N? Che strano nome... Con una sola lettera.>>.

<< No, è un sopranome. Il mio vero nome sarebbe Natural Harmonia Gr...>>.

<< Lasciamo stare, ho capito perché ti fai chiamare N, eheheheh...>>.

<< Comunque Orange vuol dire “ arancione”, non è che sia un nome tanto normale neanche quello... E' un sopranome per caso?>>.

<< No no, è il mio nome vero.>>.

<< Allora è strano...>>.

<< Non è vero, mi piace molto.>>.

<< Ma è strano lo stesso...>>.

<< Ti dico di no...>>. A furia di parlare i due bambini divennero presto amici, e più tardi si ritrovarono entrambi distesi sull'erba del bosco a parlare mentre Pineco e Zorua giocavano tra di loro.

<< … e quindi non sapevi che pokémon fosse Zorua?>> chiese N al suo nuovo amico:<< In effetti Zorua viene dalla regione di Unima, dove abito io, è chiaro che tu non l'abbia mai visto.>>.

<< Dev'essere molto lontana, questa Unima.>> immaginò Orange:<< Allora come mai sei venuto fino a Jotho?>>.

<< Mio padre ha dovuto portarmi da queste parti in fretta e furia.>> sospirò N:<< Non so bene il motivo della partenza,... ma comunque mi ha imposto di rimanere in camera mia finché non fossimo tornati a Unima. Io però voglio vedere un po' la regione di Jotho prima di andarmene, e i pokémon che la abitano. Sono uscito dalla finestra e sono venuto qui, nel Bosco di Lecci.>>.

<< Tuo padre non dev'essere proprio una brava persona...>> rifletté il bambino più piccolo:<< Senza offesa, eh...>>.

<< Parli come uno che la sa lunga.>> osservò N:<< In ogni caso devi essere molto coraggioso per non essere fuggito davanti a quell'Heracross.>>.

<< Beh, non potevo lasciare Pineco nei guai.>> sentenziò Orange.

<< Ti sei preoccupato per il tuo pokémon?>> chiese N piuttosto sorpreso.

<< Veramente non è il mio pokémon...>> spiegò Orange osservando Pineco mentre veniva fatto dondolare avanti e indietro dalle zampette di Zorua appoggiate sulle sue scaglie:<< E' solo che devo diventare una persona onesta... Devo comportarmi bene, quindi.>>.

<< Ah,... non era nemmeno un tuo pokémon...>> disse con aria pensosa N, ancora più sorpreso di prima:<< Che strano... Io ho visto solo pokémon maltrattati dai loro allenatori, finora.>>.

<< Era piuttosto insolito che ci fosse un Heracross in ogni caso: di solito non si avvicinano mai a questo luogo, stanno sugli alberi di Azalina senza far male ad una mosca. Ah, senti,... comunque grazie per averci tolti dai guai con il tuo Zorua.>> lo ringraziò Orange mettendosi seduto.

<< Non è il caso.>> lo rassicurò N, modesto:<< Vi abbiamo solo visti in difficoltà e siamo venuti in vostro aiuto.>> a quel punto si rimise in piedi:<< Ora devo andare, però: se mi trattengo troppo le mie tutrici e mio padre potrebbero scoprire che non ci sono più...>>.

<< Capisco.>> annuì Orange:<< Magari ci rivediamo, uno di questi giorni.>>.

<< Avrò poco tempo... ma lo spero anch'io.>> sorrise N prima di voltargli le spalle e correre a rotta di collo verso l'uscita del Bosco di Lecci:<< Vieni, Zorua! Ciao, Orange!>>. 

<< Zorua.>> fece lo Zorua lasciando stare Pineco e seguendo il proprio padrone. 

<< A presto!>> ricambiò il saluto Orange rimettendosi in piedi a sua volta:<< E adesso sarà meglio che torni a casa anch'io. Dev'essere quasi ora di mangiare...>> e così dicendo cominciò anche lui ad avviarsi verso l'uscita della foresta. In quel frangente Pineco si lanciò saltellando nella stessa direzione del bambino.

<< Pine!>> esclamò il Pineco parandoglisi davanti. Orange rimase come confuso:<< Cosa c'è? Hai paura che torni l'Heracross? Tranquillo, probabilmente se n'è andato ad Azalina dai suoi simili... Torna pure sul tuo albero. >> dopo aver detto questo continuò la sua strada verso la città dove abitava. Pineco lo osservò con insistenza mentre se ne andava. In un secondo tempo, a casa di Orange...

<< Allora, com'è andata al Bosco di Lecci?>> chiese Jim a suo figlio a tavola, mentre pranzavano:<< E' andato tutto bene?>>.

<< Sì sì.>> annuì Orange tra un boccone e l'altro: non reputò necessario raccontargli dell'assalto dell'Heracross, il minimo che si sarebbe aspettato era la proibizione di tornare nel Bosco di Lecci.

<< Cosa pensavi che potesse succedere, caro?>> domandò Lei a suo marito:<< L'hai detto anche tu che sono rimasti solo i pokémon più innocui in quel luogo... e poi il nostro Orange se ne sta in un angolino a guardare i coleotteri che ci sono. Giusto, piccolo mio?>>.

<< E' vero, mamma.>> confermò il figlioletto.

<< Beh, io non pensavo niente, francamente, ma era meglio...>> cominciò a ribattere Jim, ma in quel momento dalla porta di casa si sentirono dei piccoli rumori.

<< Che cosa succede?>> disse la donna con aria interrogativa.

<< Non lo so... Vado a vedere.>> sentenziò il padre di Orange alzandosi e andando a verificare. Due secondi dopo tornò a riferire:<< Cara,... c'è un Pineco che batte alla porta come un disperato.>>. Il loro figlio rizzò le orecchie: non era mica QUEL Pineco?

<< Un Pineco?>> domandò Lei sorpresa:<< Pensavo stessero sugli alberi...>>. Jim invece guardò Orange con sguardo accusatorio, dicendo:<< Quello è un pokémon coleottero che si può trovare anche al Bosco di Lecci, Orange,... non è che ne sai qualcosa?>>.

<< Ehm...>> fece Orange esitando:<< No,... cioè, sì. L'ho incontrato oggi stesso, ma non so perché sia venuto fin qui...>>. 

<< Ma davvero?>> gli chiese suo padre ancora più sospettoso:<< Ne sei PROPRIO sicuro?>>. Il figlio si limitò ad annuire.

<< Non vedo perché il nostro tesoro dovrebbe mentirci, Jim.>> lo apostrofò Lei:<< Dopotutto non è impossibile...>>.

<< Uhm...>> cominciò a fare con aria pensosa il marito:<< Effettivamente hai ragione, sono troppo sospettoso. Vado a mandar via quel pokémon, comunque.>> e così dicendo andò nuovamente dalla porta, tornando dalla sua famiglia dopo qualche minuto con aria soddisfatta:<< Sono riuscito a mandarlo via: si è spaventato subito non appena mi ha visto, così si è diretto verso il Bosco di Lecci.>>.

<< Ottimo lavoro.>> sorrise Lei:<< Non hai nemmeno dovuto usare la forza...>>.

<< Già...>> ricambiò il sorriso lui. Il mattino seguente Orange tornò nel bosco: sperava di ritrovare N, con cui ormai aveva instaurato un buon rapporto di amicizia il giorno precedente. Ritrovò il punto in cui si erano incontrati, ma non vide nessuno, eccezion fatta per i soliti pokémon selvatici mansueti.

“ Che peccato... Non c'è.” pensò deluso il bambino. In quel momento un fruscio proveniente da un cespuglio vicino attirò la sua attenzione: da esso uscì nientemeno che Pineco.

<< PINE!>> esultò il piccolo pokémon saltellando festosamente tutt'intorno ad Orange.

<< Ancora tu?>> fece Orange sospirando:<< Non capisco perché mi continui a seguire... Scommetto che stavi aspettando me dietro a quel cespuglio, non è così?>>.

<< Pineco!>> fece Pineco dondolando prima indietro e poi avanti per dare risposta affermativa.

<< Uff,... però non dovevi venire fino a casa mia.>> sbuffò il bimbo piegandosi sulle ginocchia per osservare meglio il pokémon:<< I miei genitori non sanno nulla di te...>> gli occhi del coleottero si dipinsero di dispiacere:<< Dai, ora non fare quella faccia... Non sono arrabbiato, ma vorrei che non mi seguissi più. La tua casa è questo bosco, no?>>.

<< Pine...>> lo appoggiò Pineco.

<< D'accordo, allora siamo a posto.>> sorrise Orange contento di aver risolto la situazione. O almeno così credeva, perchè...

<< Quel Pineco è tornato!>> sbottò Jim stufo all'ora di pranzo.

<< Di nuovo?>> si stupì la moglie:<< Ma sei sicuro che sia lo stesso?>>.

<< Come della mia identità.>> annuì il marito.

“ E io che gli avevo detto di non seguirmi...” pensò Orange allibito mentre mangiava con aria innocente, gli sguardi circospetti del padre indirizzati verso di lui.

<< Tanto vale andare a cacciarlo di nuovo,... sperando sia l'ultima volta.>> sospirò Jim alzandosi dal suo posto a tavola per la seconda volta deciso ad andare a cacciare il seccante pokémon. Il mattino del terzo giorno il figlio di Jim e Lei si inoltrò ancora una volta nella foresta, stavolta deciso a chiarire una volta per tutte la situazione con Pineco.

<< EHI, PINECO!>> si mise a chiamarlo a voce alta Orange scrutando i dintorni:<< FATTI VEDERE, DEVO PARLARTIIII!!!>>. Puntualmente Pineco venne fuori da una fronda, felice di rivedere il ragazzino.

<< PINECO! PINECO!>> saltellò avanti ed indietro il Pineco, festoso.

<< Non so se capisci quello che ti dico...>> lo interruppe con tono duro Orange:<< … ma i miei non vogliono che vieni fino a casa mia... e nemmeno io, a dire il vero. Ti avevo detto di non seguirmi... ma tu non mi ascolti.>>. Il Pineco rimase fermo a guardarlo, in quel frangente: sembrava iniziare a recepire il messaggio.

<< Ehi, Orange!>> risuonò contemporaneamente la voce di N, che sopraggiunse sul posto insieme al suo Zorua.

<< Oh, N, ciao!>> esclamò il bambino di cinque anni contento di vederlo:<< Ti ho cercato ieri, ma non c'eri.>>.

<< E' vero, scusa: non ero riuscito a scappare da casa.>> si scusò N mettendosi una mano dietro la testa:<< Mio padre mi voleva parlare...>>.

<< Capisco...>> comprese Orange:<< Ah, sai che ho un problema con questo Pineco? Continua a venire fino a casa mia nonostante gli dica di non farlo.>>.

<< Davvero?>> gli chiese N incuriosito, mettendosi in ginocchio davanti al Pineco:<< E' curioso in effetti... Se vuoi posso comunicare con lui per capire qual'è il problema...>>.

<< Comunicare... con lui?>> disse Orange incuriosito.

<< Sì, io posso parlare con i pokémon.>> sorrise N:<< Ci penso io...>> quindi cominciò a conversare con il pokémon simile ad una pigna, e alla fine comunicò ciò che gli era stato detto:<< Pineco mi dice... che da quando hai tentato di difenderlo sei diventato il suo eroe preferito. Vorrebbe che tu fossi il suo allenatore.>>.

<< Allenatore?>> fece Orange a bocca aperta:<< I-Io?>>.

<< Mi ha detto questo: si è affezionato a te, evidentemente.>> annuì N:<< Sai, credo che dovresti accontentarlo. Se non lo facessi si rattristerebbe,... io non sopporterei di vedere dei pokémon tristi. Tu che sembri apprezzare molto le creature di questo bosco dovresti provare lo stesso, no?>>.

<< Pine...>> mormorò Pineco con aria supplicante. Orange stette a riflettere per un attimo, poi si pronunciò:<< E va bene... Ti terrò con me, d'accordo?>>. Il pokémon, al settimo cielo, si strusciò sulle gambe del bambino, che sbottò con un risolino:<< E-Ehi, mi fai il solletico, ehehe...>>.

<< Ora è davvero contento.>> osservò N felice.

<< Già.>> annuì Orange:<< Anzi, visto che è un membro della famiglia adesso dovrei dargli un nome. Mmh... dato che è un pokémon piccolino... lo chiamerò Pinekid!>> si rivolse poi al Pineco:<< Ti piace?>>.

<< Pine, PINE!>> esultò il pokémon facendo un salto ancora più alto dei precedenti, segno che gradiva il nuovo nome.

<< Un bel nome davvero...>> sorrise N:<< Hai una buona fantasia, sai?>>.

<< Davvero? Graz...>> cominciò dire Orange, quando improvvisamente si arrestò, facendosi guardingo:<< Hai visto?>>.

<< Cosa?>> gli domandò N sorpreso.

<< I Caterpie, i Metapod e i Paras che di solito sono sul terreno... sono spariti.>> spiegò Orange:<< Qualcosa li ha spaventati...>> all'improvviso i due bambini sentirono un rumore che si avvicinava sempre di più.

<< Ma cosa...?>> fece N confuso.

<< Pine!>> fece Pinekid mettendosi in guardia.

<< Nascondiamoci lì dietro, N.>> gli intimò il bambino portandolo dietro ad un alberello, seguiti da Pinekid e Zorua. I secondi passarono, e due minuti dopo si mostrarono due individui dall'aria losca, uno con la barbetta nera e uno con un pearcing su un labbro, che stavano trascinandosi dietro un'enorme gabbia piena di Heracross.

<< Che sta succedendo?>> sibilò N al proprio amico, disorientato dalla strana situazione.

<< Sembrano... tutti Heracross affamati.>> notò Orange sospettoso notando la saliva che usciva dalle bocche dei pokémon Coleottero nella gabbia:<< Come quello che ha attaccato me e Pinekid due mattine fa!>>.

<< Basta, Rob...>> disse il figuro con il pearcing fermandosi:<< Tanto dovremo essere abbastanza vicini ad Azalina, oramai.>>. N e Orange tesero le orecchie per ascoltare meglio.

<< Ok, Bor.>> annuì il suo compagno mollando anche lui la prigione degli Heracross ed asciugandosi il sudore dalla fronte:<< Ne è valsa la pena, catturare tutti questi Heracross... il mio piano ci farà guadagnare un mucchio di soldi.>> quindi ghignò compiaciuto:<< Semplice e geniale: prima abbiamo preso questi Heracross, poi abbiamo aspettato che accumulassero appetito e infine li abbiamo portati qui. A questo punto non resta che...>>.

<< Lo so, me l'hai già detto: noi li lasciamo liberi di vagare in questo posto, dove non c'è la linfa degli alberi di Azalina di cui vanno ghiotti e in questo modo attaccheranno chiunque gli capiti a tiro.>> sospirò Bor:<< Non era il caso di ripetermelo.>>.

<< Già, così tutti si convinceranno che questo luogo è pericoloso.>> continuò Rob:<< Tanto gli Heracross hanno uno scarso senso dell'orientamento, non troveranno tanto presto l'uscita che conduce ad Azalina...>>.

<< … e nel frattempo noi ne approfitteremo per vendere numerose scorte di Repellenti a prezzo maggiorato dopo che si sarà sparsa la voce, facendo affari d'oro.>> concluse la spiegazione il complice:<< Abbiamo perfino evitato di catture gli Heracross con delle Poké Ball per evitare che l'acquisto riconducesse a noi.>>.

<< Proprio così.>> annuì Rob:<< Peccato solo che ce ne sia sfuggito uno tre giorni fa, dei pokémon catturati a causa di una nostra disattenzione, avrebbe potuto esserci d'aiuto per allungare i tempi “ dell'infestazione di coleotteri affamati”, ahahahah!!>>.

<< Dannati mascalzoni...>> ringhiò N furioso:<< Fanno soffrire dei poveri pokémon per guadagnarci sopra...>>.

<< Che vuol dire... mascalzoni?>> chiese Orange.

<< Vuol dire che sono persone disoneste.>> spiegò N alla svelta.

<< Allora sono proprio dei mascalzoni!>> esclamò il ragazzino.

<< Non la possono passare liscia...>> protestò N. In quell'istante alcuni degli Heracross nelle gabbia cominciarono ad agitarsi nella loro direzione, attirando l'attenzione dei loschi individui.

<< Mmh?>> fece Bor voltandosi:<< Che hanno gli Hera...?>> in quel momento il suo sguardo ricadde sull'albero dietro cui erano nascosti i bambini, notandoli:<< Ehi, ci sono degli spioni là dietro!>>.

“ C-Ci hanno scoperti!” pensarono contemporaneamente Orange e N guardandosi in faccia.

<< Davvero?>> chiese Rob, vedendo in seguito anche lui coloro che li avevano osservati:<< Accidenti, è vero! E hanno sicuramente sentito tutto.>>. 

<< Dannazione a te e alla tua mania di rispiegare le cose. Anche se sono dei bambini non possiamo lasciarli andar via, dobbiamo quantomeno catturarli.>> commentò Bor. 

<< Ehi voi!>> esclamò N uscendo dal nascondiglio:<< Non si trattano così i pokémon! Riportateli subito dove li avete presi!>>.

<< Ehi, N... E' pericoloso!>> gli disse Orange preoccupato.  

<< Se no cosa ci succede?>> gli domandò Bor, per niente intimorito.

<< Altrimenti... vi dovrò costringere con la forza.>> li minacciò N infuriato, e in quel momento davanti a lui arrivò con un balzo il suo Zorua.

<< Uno Zorua? Quello è un pokémon molto raro.>> osservò Rob interessato:<< Se lo catturassimo potremo rivenderlo qui a Jotho ad una cifra... Abbiamo un altro motivo per sistemare questi marmocchi.>>.

<< Già, l'hai detto. Quindi... vorresti costringerci con le maniere forti? Ma per favore...>> rispose divertito all'affermazione di prima l'uomo di nome Bor, tirando fuori dalla sua cintura una Poké Ball, una sfera per metà rossa e metà bianca:<< Non ti sei chiesto come abbiamo fatto a mettere le mani su tutti questi Heracross, moccioso? E' grazie a LUI! Fatti vedere,... CACTURNE!>> così dicendo la sua Poké Ball si aprì, lasciando uscire una luce che prese forma sul terreno assumendo l'aspetto di un pokémon dalle sembianze di un cactus alto quanto una persona adulta con braccia e gambe, nonché una parte simile ad capello verde scuro sulla testa. I suoi occhi erano gialli, e dei buchi sul suo volto davano l'impressione che stesse sorridendo.

<< Un Cacturne?>> disse N osservando il nuovo pokémon.

<< Già, è un pokémon della regione di Hoenn: non sei l'unico ad avere pokémon che non vengono da Jotho.>> sorrise Bor:<< Se vuoi costringerci a mollare gli Heracross dovrai prima vedertela con lui.>>. Il Cacturne agitò un suo braccio verso se stesso come per provocare il piccolo Zorua perché lo attaccasse.

<< A me non piace veder soffrire i pokémon,... vincerò senza lottare.>> dichiarò N:<< Zorua, usa Boato!>> ma Zorua restò come immobile:<< Zorua... Che cos'hai?>>. La faccia di Zorua era arrabbiatissima, sembrava aspettare solo un ordine di attacco vero e proprio, che facesse male al nemico.

<< AHAHAH!!>> rise Rob divertito:<< Che tonto che sei, moccioso: si vede che non sei allenato alle lotte: Cacturne ha già utilizzato la mossa Provocazione sul tuo Zorua, AHAHAH...!!>> in quello stesso istante una gomitata da parte del compagno Bor lo raggiunse in pieno stomaco zittendolo:<< OUCH...!>>.

<< E fai silenzio, se ridi così forte il Carbonaio o qualche altro rompiscatole potrebbero sentirci.>> gli sibilò Bor seccato.

<< P-Provocazione?>> si chiese N disorientato.

<< Esatto, e nel caso non lo sapessi spinge il pokémon nemico ad usare solo mosse offensive per un po' di tempo.>> spiegò il proprietario di Cacturne:<< Questo vuol dire che Boato è completamente inutilizzabile. Dovrai per forza combattere, giovanotto.>>.

<< Oh no...>> mormorò tra sé N:<< Questo... non posso farlo, non posso far soffrire i pokémon...>>.

<< Che c'è, piccolo? Non volevi liberare questi Heracross?>> gli domandò Rob dopo essersi ripreso dalla gomitata:<< Ehehe, manchi di convinzione...>>.

“ Ha ragione... Non posso tirarmi indietro.” pensò N scuotendosi:“ Per una buona causa... devo farlo. Non posso far fare loro quello che vogliono.” quindi intimò al proprio Zorua:<< Scusa, Zorua, ma siamo costretti a lottare... Usa Urtoscuro!>>.

<< Zorua!>> esclamò Zorua saltando in aria e liberando da sé un'onda d'energia nerastra che si infranse contro Cacturne prima che la volpe toccasse terra, facendo barcollare pericolosamente l'avversario.

<< Vai, N! Forza, Zorua!>> cominciò a fare il tifo Orange.

<< PINECO! PINECO!>> lo imitò Pinekid.

<< Incredibile... Quel pokémon è parecchio forte nonostante questo ragazzino non sembri un allenatore.>> si sorprese Rob guardando quello che era appena accaduto:<< E pensare che Cacturne è un pokémon di tipo Buio/Erba, dovrebbe resistere egregiamente ad un attacco di tipo Buio...>>.

<< Così mi piaci, microbo: finalmente hai tirato fuori gli artigli.>> sorrise Bor mentre Cacturne recuperava l'equilibrio perduto.

<< Ancora Urtoscuro!>> ripeté N facendo lanciare un nuovo assalto a Zorua. Stavolta il pokémon d'Erba schivò il colpo e si avvicinò furtivamente arrivandogli a tiro.

<< C-Che velocità...>> osservò stupefatto Orange.

<< Non penserai che un pokémon di primo stadio possa batterne uno completamente evoluto, spero.>> disse Bor:<< Cacturne, Pugnospine!>> in quel momento l'estremità del braccio del Cacturne si ricoprì di spine appuntite che usò per colpire con violenza il pokémon Malavolpe. 

<< Zorua!>> esclamò N preoccupato precipitandosi ad assistere il proprio compagno accasciatosi sul terreno in seguito al micidiale Pugnospine.  

<< Zo...rua...>> ansimò il piccolo pokémon rimettendosi lentamente sulle quattro zampe: le punte dell'attacco lo avevano ferito alla testa.

<< Però, devo ammettere che è coriaceo per aver preso in quel modo il Pugnospine del mio pokémon...>> notò Bor facendosi interessato:<< E dire che lo facevo più fragile...>>.

“ Accidentaccio...” pensò Orange in ansia per il proprio amico:“ N è nei guai... e non so proprio come togliercelo. Non ho nemmeno dei pokémon con me...” in quel frangente il suo sguardo si soffermò su Pinekid, che stava assistendo al duello non meno preoccupato di lui. Il bambino di cinque anni allora prese una decisione, e si inginocchiò accanto al pokémon:<< Pinekid, ehi...>>:

<< Pine?>> fece Pinekid con aria interrogativa, ascoltandolo.

<< Senti, so che quel Cacturne sembra un avversario terribile, ma dobbiamo fare qualcosa...>>.

<< P-Pine?>> ripeté Pinekid esitante: dal suo sguardo si poteva capire come avesse intuito le intenzioni del bimbo.

<< Bene, vedo che hai capito.>> disse Orange deglutendo:<< Anch'io ho paura... ma diventerò una persona onesta, e le persone oneste non lasciano in difficoltà gli amici, me l'ha detto mio padre. Mi aiuterai? Per favore... Non essere cattivo come quel Cacturne che aiuta i mascalzoni...>>. Il Pineco stette a pensare per un attimo, piuttosto indeciso. Nel frattempo...

<< Beh, direi di farla finita.>> sospirò Bor:<< Ora metterò k.o. quel Zorua e mi occuperò di voi mocciosetti.>>.

<< Non possiamo permetterti di sfruttare i pokémon per i vostri interessi.>> insistette N:<< Ora che abbiamo deciso di combattere non ci faremo mettere sotto così. Giusto, Zorua.>>.

<< Zo!>> annuì il pokémon Malavolpe sorridendo, benché si reggesse in piedi a fatica.

<< Oh beh,... però questa battaglia l'avete già persa.>> sentenziò Bor.

<< Avanti, Bor, che aspetti?>> lo incitò Rob con fare sadico:<< Mettili fuori gioco!>>.

<< D'accordo. Cacturne, PUGNOSPINE!>> ordinò il compare lanciando nuovamente all'attacco Cacturne.

<< Non può finire in questo modo...>> mormorò tra sé N, ormai convinto di essere perduto. Proprio in quel frangente però tra Zorua e Cacturne si parò una figura familiare saettando nell'aria.

<< Cos...?>> si cominciò a chiedere Bor, e contemporaneamente una voce risuonò:<< Usa Protezione!>>. Un luccichio azzurrino brillò sulla figura sopracitata, e quest'ultima parò il colpo spinoso con successo e senza danni.

<< C-Cacturne?>> fece Cacturne colto alla sprovvista, indietreggiando di un passo.

<< Quello... è Pinekid!>> esclamò N sbalordito da quell'intervento inatteso, quindi si girò di scatto verso Orange: era stato proprio il bambino a lanciare Pinekid tra i contendenti. Intanto l'esemplare di Pineco ricadde in equilibrio sulla sua punta posteriore con aria battagliera.

<< Avanti, N, ATTACCALO SUBITO!>> gli intimò Orange con decisione: il suo amico non si lasciò sfuggire l'occasione.

<< Zorua, URTOSCURO!>> ordinò allora N, e una nuova onda nera partita dal pokémon Malavolpe si infranse contro Cacturne, che si protesse in parte da essa con le proprie braccia.

<< Si è intromesso anche l'altro, accidenti...>> protestò Rob seccato:<< Possibile che ci siano dei tali ficcanaso?>>.

<< Combatterò anch'io, N: nemmeno a me vanno a genio questi individui.>> sentenziò il figlio di Jim e Lei mettendosi al fianco del suo amico.

<< Grazie...>> sospirò N sollevato:<< Per un momento me la sono vista brutta... Come facevi però a sapere che Pinekid possedeva l'attacco Protezione?>>.

<< Ehehehehe... Io vengo sempre in questo bosco.>> rise Orange iniziando a spiegarsi:<< Ho visto molti pokémon di qui combattere tra di loro, o soltanto difendersi da alcuni Spearow, e così ho imparato a conoscere anche le loro mosse.>>.

<< Capisco.>> disse N contento:<< Allora puniamo quel Cacturne come merita!>>.

<< Sì, facciamolo per quei pokémon che hanno sofferto la fame a causa di questi mascalzoni.>> annuì Orange agguerrito.

<< Zorua!>> ruggì Zorua preparandosi al secondo round.

<< Pineco!>> fece eco Pinekid affiancando il suo compagno di squadra Zorua.

<< Ho capito bene? Volete affrontare Cacturne in due?>> chiese loro Bor:<< Facevi meglio a fuggire insieme al tuo Pineco, bambino: anche se siete due siete sempre dei dilettanti.>>.

<< Staremo a vedere.>> ribatté il bambino:<< Pinekid, Azione!>>.

<< Zorua, Graffio!>> disse nello stesso istante N: i pokémon dei bambini si avventarono contro Cacturne con una carica spericolata, ma quest'ultimo si scansò in tempo per evitare entrambi i colpi.

<< Peggio per voi, vi farò a pezzi uno ad uno. Cacturne, Pugnospine!>> ordinò Bor facendo lanciare per la terza volta il micidiale attacco contro i suoi nemici. Questa volta però incredibilmente il colpo si abbatté contro l'aria, a pochi centimetri dal capo di Zorua:<< Ma che...?>>.

<< L-L'ha mancato a quella distanza?>> si sbalordì Rob.

<< ADESSO!>> dissero insieme N e Orange: il pokémon Larva e pokémon Malavolpe usarono gli stessi attacchi che avevano lanciato poco prima, colpendo lo stomaco del pokémon Spavento.

<< COFF!>> tossì Cacturne venendo trascinato all'indietro, il respiro mozzato dall'urto.

<< Com'è possibile che il mio pokémon non abbia mandato a segno il Pugnospine ad una distanza simile?>> si chiese Bor confuso.

<< A quanto pare ha iniziato a fare effetto.>> esultò N attirando l'attenzione dell'avversario:<< Urtoscuro può ridurre la precisione di chi lo riceve, e quel Cacturne l'ha già ricevuto per ben due volte.>>.

<< Quindi volevi questo? WOW!>> boccheggiò Orange con ammirazione.

<< Se stiamo attenti ai suoi colpi potremo riuscire a metterlo al tappeto... Diamoci dentro!>> esclamò il ragazzino di Unima sorridendo, e detto questo Pinekid e Zorua si lanciarono nuovamente contro il pokémon nemico.

<< E quello lo chiamate “ piano”? Io lo chiamo “ prendere tempo per ritardare la sconfitta”. Cacturne, usa Finta!>> reagì Bor: con un movimento rapido Cacturne schivò i nuovi assalti e colpì con un calcio Pinekid, facendolo volare in aria e ricadere conseguentemente sul terreno erboso.

<< Pine...>> mormorò Pinekid cercando di rimettersi in equilibrio.

<< Pinekid!>> si allarmò il bambino di cinque anni correndo verso il pokémon Coleottero.

<< Accidenti...>> disse N volandosi verso il pokémon del compagno.

<< Non distrarti, tu. Finta!>> attirò la sua attenzione Bor facendo lanciare per la seconda volta l'attacco al proprio pokémon, stavolta contro Zorua.

<< Attenzione, Zorua!>> si gettò istintivamente N parandosi davanti al proprio pokémon e ricevendo al posto suo il colpo, a causa del quale venne scagliato con forza a terra:<< OUCH!>>.

<< N!>> si preoccupò Orange mentre cercava di dare una mano a Pinekid.

<< Eh, siete cascati male.>> gongolò Rob:<< Anche se riducete la sua precisione, l'attacco Finta di Cacturne colpisce sempre con il 100% dell'accuratezza.>>.

<< Vi siete sopravalutati.>> chiuse gli occhi Bor:<< E tu, bambino di nome N,... sei stato uno stupido a fare da scudo al tuo pokémon...>>.

<< Cacturne...>> ruggì Cacturne con aria trionfante.

<< Non... Non è vero.>> si oppose N reggendosi sulle mani ansimando:<< Io... non voglio che i pokémon soffrano. Voglio fare la mia parte... per proteggerli.>>.

<< N....>> mormorò Orange colpito dalla sua determinazione.  A quel punto si rivolse a Pinekid:<< Per favore, Pinekid,... aiutalo!>>.

<< P-Pin...>> cominciò Pinekid con aria stanca.

<< So che puoi farlo!>> insistette il bambino con le lacrime agli occhi:<< Sconfiggi quel Cacturne... Non possiamo lasciare che gli sforzi di N si rivelino inutii,... no? E poi... quello che vuole lui è quello che vogliamo anche noi.>>.

<< Bah, i tuoi discorsi inutili non cambieranno la situazione.>> sbuffò Bor seccato, l'attenzione sua e di Rob focalizzatesi ormai su N:<< Prima metto fuori gioco te, che sembri essere il più pericoloso, e poi penso anche al tuo amichetto. Forza, Cacturne, riutilizza Finta!>>.

<< AHAHAH!!>> rise di gusto Rob assistendo all'assalto di Cacturne contro Zorua. Ma ancora una volta il pokémon Spavento venne intercettato da Pinekid, lanciato nuovamente verso di lui.

<< Uff, ancora?>> fece Bor, per niente sorpreso. Cacturne allora deviò la traiettoria del proprio attacco.

<< Attenzione, Pinekid!>> lo avvisarono N e Orange

<< Pine!>> esclamò con fierezza Pinekid, senza esitazione: il braccio di Cacturne però lo colpì con la mossa Finta, e...

<< CACTURNEEEE!>> si lamentò Cacturne agitando l'arto con cui aveva lanciato l'ultimo assalto, dolorante: Pinekid si era avvinghiato a quel braccio con i denti, cominciando a morderglielo senza pietà.

<< Ma che cosa diavolo sta facendo al mio pokémon?>> disse Bor colto alla sprovvista.

<< Ehi, io conosco quella mossa!>> esclamò Rob allibito:<< Si tratta... di Coleomorso, una mossa di tipo Coleottero! E anche di discreta potenza, per giunta!>>.

<< Coleomorso!>> chiese Orange impressionato:<< Ma... i Pineco di qui non hanno quella mossa...>> poi  in quel momento gli tornarono in mente le parole di N comunicategli prima:“ Vorrebbe che tu fossi il suo allenatore.”:<< Un momento! Non mi dirai che... Pinekid...?>>. Lo sguardo di Pinekid rivoltogli mentre continuava ad accanirsi su Cacturne era una risposta più che eloquente.

<< Sì,... dev'essere per forza così.>> proferì parola il ragazzino di Unima:<< Pinekid, dopo averti scelto come suo allenatore,... deve essersi allenato duramente per dimostrarsi degno di te: in questo modo ha aumentato la sua forza imparando così Coleomorso.>>.

<< Pinekid... Non pensavo avresti fatto questo... solo per diventare un mio pokémon.>> considerò tra di sé Orange, piuttosto commosso da quel gesto. Quindi ricominciò a tifare per il proprio pokémon Coleottero:<< VAI, PINEKID, BATTILO A TUTTI I COSTI!>>.

“ Dannazione... Gli attacchi di tipo Coleottero sono parecchio efficaci sui pokémon Buio/Erba come Cacturne... Non gli posso permettere di continuare così!” pensò Bor infuriato, sbottando in quel frangente:<< CACTURNE, LIBERATI DI QUEL MALEDETTISSIMO PINECO!>>. Il pokémon Spavento sbatté allora Pinekid contro il terreno erboso costringendolo a mollare la presa:<< E adesso vedi di finirlo con Finta!>>. A quel punto Cacturne alzò un gamba per colpire di nuovo l'avversario, ma improvvisamente venne aggredito da una piccola massa di pelo grigiastra, nientemeno che lo Zorua di N.

<< Zorua, MORSO!>> ordinò alla svelta N, e le piccole zanne del pokémon Malavolpe si conficcarono nel corpo di Cacturne facendolo barcollare ed impedendogli così di portare a termine l'offensiva.

<< Acci... Quell'attacco ha fatto tentennare il mio pokémon...>> constatò Bor arrabbiato.

<< Grazie, N. Diamogli il colpo di grazia adesso.>> dichiarò Orange con fare vittorioso:<< Pinekid, attacca ancora con Coleomorso!>>. 

<< Pine!>> esclamò Pinekid assalendo nuovamente Cacturne con morsi furiosi, accompagnato da nuovi attacchi Morso di Zorua

<< CAC...TURnnn...>> si lamentò il pokémon Spavento sotto gli attacchi combinati dei due avversari, piegandosi in ginocchio e infine crollando al suolo senza più energie per continuare la lotta.

<< Ce l'abbiamo fatta, YU-UH!>> esultò Orange saltando in alto. Pinekid e Zorua mollarono Cacturne e tornarono al fianco dei loro proprietari.

<< Scusaci...>> si inchinò N rivolgendosi al Cacturne esausto:<< Non volevamo farti così male...>>.

<< E-Ehi, Bor... Quei pokémon sono forti.>> disse Rob al suo compare preoccupato:<< Non ci converrebbe...?>>.

<< Lo so da me... Leviamo le tende!>> annuì Bor fuggendo via insieme a lui, abbandonando sul posto la gabbia degli Heracross e Cacturne.

<< Ehi, voi,... ASPETTATE!>> gli urlò dietro Orange preparandosi ad inseguirli.

<< Lascia stare, Orange: i nostri pokémon sono troppo stanchi per inseguirli, e quelli sembrano troppo veloci per noi.>> intervenne N.

<< Accidenti... Ma quei mascalzoni hanno abbandonato il loro Cacturne, non possono cavarsela così.>> protestò Orange.

<< Sono d'accordo, ma non possiamo farci nulla.>> scosse il capo N:<< Piuttosto, occupiamoci di Cacturne e degli Heracross.>>.

<< Giusto...>> annuì il bambino di cinque anni:<< Facciamo così allora: tu vai a portare Cacturne al Centro Pokémon di Azalina mentre io cerco il Carbonaio nel bosco e mi faccio aiutare a riportare sui loro alberi gli Heracross.>>.

<< Per me va bene.>> acconsentì N, e così si caricò in spalla il pesante Cacturne, aiutato com'era possibile anche da Zorua:<< Ci vediamo ad Azalina allora.>>.

<< Sì, va bene.>> disse Orange:<< A dopo.>>. In seguito la situazione si risolse per il meglio: il pokémon messo k.o. dai bambini arrivò per tempo al Centro Pokémon, dove iniziarono a curarlo alla meglio; il Carbonaio, Pinekid e Orange invece riportarono la gabbia fino agli alberi che circondavano Azalina liberando gli Heracross, che subito si precipitarono a succhiare la linfa dalle piante per saziare la fame che li attanagliava.

<< Eh, sono così contenti... Che bello.>> sorrise Orange osservando i pokémon Monocorno felici di essere stati riportati ai loro alberi:<< E pensare che quelle cattive persone volevano solo sfruttarli...>>. In quel momento N, insieme a Zorua, lo raggiunse dicendogli:<< Ehi, ce l'hai fatta allora, hai riportato qui quegli Heracross.>>.

<< Sì.>> annuì Orange:<< E Cacturne? Come sta?>>.

<< Per ora è ancora parecchio stanco.>> spiegò N:<< Gli ho detto quello che avevano fatto i suoi allenatori, e credo che in cuor suo già sapesse che sarebbe stato tradito da Bor e Rob. Mi occuperò io di lui da adesso in poi.>>.

<< Sei gentile a prenderti cura di quel Cacturne.>> sorrise Orange.

<< Non credo che mio padre avrà qualcosa in contrario, semplicemente. Lui vuole che aiuti i pokémon...>>. 

<< Orange mi ha raccontato tutto.>> disse il Carbonaio rivolgendosi a loro due:<< All'inizio ero scettico, ma quella gabbia è una prova più che sufficiente a dimostrare la veridicità delle vostre parole... Siete stati davvero eccezionali, ragazzi.>>.

<< Grazie...>> disse Orange arrossendo un po'.

<< Anche il resto del paese lo saprà presto e...>> continuò il Carbonaio, ma in quel momento N lo interruppe:<< Scusi,... potrebbe non raccontare i fatti accaduti? Credo che se mio padre lo sapesse passerei un mare di guai...>>.

<< Uh?>> fece il Carbonaio un po' confuso:<< Se proprio ne sei sicuro... rispetterò la tua volontà. Anche se penso che tuo padre ne sarebbe felice...>>.

<< Invece vi garantisco che è meglio non farglielo sapere.>> ripeté con insistenza il ragazzo di Unima.

<< Certo che tuo padre dev'essere proprio tremendo...>> rifletté Orange.

<< Più o meno è così...>> mormorò N:<< Anzi, dobbiamo proprio andare prima che si accorga della mia assenza.>>.

<< Zorua!>> annuì Zorua chiudendo gli occhi.

<< Allora ci vediamo appena possibile.>> lo salutò Orange:<< Ci vediamo.>>.

<< Ci vediamo, sì.>> ricambiò N andandosene alla svelta con il proprio pokémon. A quel punto il ragazzino di cinque anni si inginocchiò per parlare con Pinekid:<< Anche noi andiamo a casa, adesso. Stavolta però puoi venire con me: faremo in modo che i miei ti accettino nella famiglia, ok?>>.

<< Pineco!>> esultò Pinekid felice. Più tardi, a casa sua...

<< Cosa? Vorresti tenere quel Pineco?>> chiese Jim sbalordito fissando il figlio e Pinekid, che era nascosto dietro le gambe del bambino.

<< Si chiama Pinekid, papà.>> precisò Orange sorridendo:<< Sì, voglio che stia con noi. Siamo diventati amiconi. Per favore...>>.

<< Beh,... così su due piedi...>> esitò il padre piuttosto indeciso. In quel momento Lei, la moglie, prese le redini della situazione intervenendo a favore di suo figlio:<< Teniamolo, caro: è così carino, no?>>.

<< Pine...>> arrossì Pinekid contento del complimento.

<< Pare... che debba arrendermi alla maggioranza.>> sospirò Jim:<< D'accordo, lo teniamo con noi.>>.

<< EVVIVA!>> esclamò felice Orange saltando insieme a Pinekid per la gioia. Per tutto il giorno il ragazzino e il suo nuovo pokémon stettero insieme, giocando e mangiando insieme: si divertirono da matti, e anche i genitori si pronunciarono entusiasti della felicità del proprio figlio. Quella notte dormirono pure insieme, quei due, Orange che teneva a mo' di peluche tra le braccia Pinekid mentre risposavano. Il mattino dopo...

<< YAWN!>> sbadigliarono assieme i due compagni, svegliandosi non appena Lei ebbe alzato le tapparelle.

<< Ben svegliati, dormiglioni.>> sorrise la mamma di Orange.

<< Ciao, mamma...>> mormorò stanco il ragazzino.

<< Pin...>> fece debolmente il Pineco non ancora ripresosi del tutto.

<< Sai, è arrivata una letterina per te.>> lo informò Lei porgendogli una lettera.

<< Per me?>> chiese Orange perplesso prendendo la busta: non gli scriveva mai nessuno, eccetto i parenti, chi poteva mai essere stato? L'unico modo per scoprirlo era leggere il messaggio, quindi aprì la busta e lesse ciò che era scritto sulla carta al suo interno a mente:

Caro Orange,
temo che nonostante quello che ho detto ieri non potremo vederci tanto presto: sto per tornare con mio padre e le mie tutrici nella regione di Unima. Mi spiace molto non poterti più vedere, ma sappi che ho apprezzato molto la tua compagnia: sei la prima persona che si è dimostrata un vero amico per me. Ti saluto, spero davvero che un giorno ci incontreremo di nuovo.



“ N....” pensò Orange triste mentre Pinekid si sforzava di vedere le scritte sul foglio:“ Se n'è già andato... Gli dovevo molto, senza di lui non avrei capito quanto Pinekid tenesse a me... e non avrei potuto sistemare quei furfanti di Bor e Rob.” allora prese una decisione:“ Lo ritroverò! Quando sarò più grande diventerò un forte allenatore di pokémon e intraprenderò un viaggio che mi permetterà di ringraziarlo di persona di tutto quello che ha fatto per noi... Lo prometto!”.

*Studio Tetro*

Io:<< … e questa è la One Shot.>>.

Keila:<< E' venuta lunghetta e.e >>.

Io:<< Già, ma dopotutto è una di quelle storie ad un solo capitolo. Nulla di che stupirsi quindi se è stata lunghetta... Ad ogni modo non so quando inizierò la storia vera e propria, intanto questa è l'introduzione...>>.

Keila:<< Yea ^O^ Prima dobbiamo finire l'ultima FF di Yu-Gi-Oh! e  scriverne una originale fantasy che avevamo già annunciato un po' di tempo prima.>>.

Io:<< Esatto, e con questo possiamo chiudere la One Shot, direi.>>.

Keila:<< Ehm,... veramente no.>>.

Io:<< E perchèèèè? -.- >>.

Keila:<< Beh... Non abbiamo spiegato perché si chiama “ Studio Tetro” quest'introduzione D: >>.

Io:<< Oh, è vero. Comunque presto detto: è perchè... perché... Perché, più?>>.

??? (con voce diabolica):<< Perché non sai mai chi ti puoi trovare di fronte, muahahahaha!>>.

Io:<< Ah, ecco perchè... O__O ?>>.

Keila:<< O__O ?>>.

Io e Keila:<< C-Chi è? O________O >>.

???:<< Cucucucucu... MUAHAHAHAH!!!>>.

Io:<< … meglio chiuderla qui...>>.

Keila:<< Sì, altrimenti finisce che ci prendiamo un infarto noi e i lettori >.

Io:<< Ecco, quindi grazie dell'attenzione a tutti i lettori e... A PRESTOOOO!!!>> * corre via insieme a Keila dallo Studio Tetro*.

  
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