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Autore: TheMasterSimo    14/09/2014    2 recensioni
Ho letto molto tempo fa l'ultimo capitolo di Percy Jackson e gli dei dell'olimpo e potrei sbagliare ma se non erro non viene narrato del primo bacio tra Percy e Annabeth, quindi questa storia narra di come me lo immagino io
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Grover Underwood, Percy/Annabeth
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Percy and Annabeth: The story'
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Cominciò tutto un giorno d’estate. Io ero seduto in un tavolo della mensa insieme a Grover, il mio migliore amico, quando vedemmo Annabeth uscire dalla casa di atena in tutta la sua perfezione. Diavolo se era bella. I suoi capelli dorati erano sciolti e luccicanti come tanti piccoli fili di stelle.
-Certo che è bella- Disse Grover mentre lei si avvicinava a passo lento verso di noi. Io non ribattei.
-Posso darti un consiglio Percy?- mi chiese il mio migliore amico mezzo uomo mezzo capra.
-Certo. Spara- Risposi allora io.
-Non lasciartela scappare. So che sei timido ma.. devi chiederle di uscire… devi farlo amico- Dopo quella affermazione se ne andò, lasciandomi solo ad aspettare Annabeth, la figlia della dea Atena.
Erano già alcune settimane che io e lei ci frequentavamo più “Intensamente” ma fino ad ora non c’era mai stato una appuntamento ufficiale., sapevo che lei aspettava che glielo chiedessi... solo che ero troppo timido per farlo. Ne avevo già parlato con Grover e in qualche modo lui riuscì a convincermi a chiederle il primo appuntamento.
-Ciao Testa d’alghe. – Mi salutò lei una volta arrivata al mio tavolo.
-Ehi ehm... ciao.. come va?-
Per alcuni secondi rimanemmo entrambi tanto in silenzio, che mi sembrò che il mondo si fosse fermato di tratto.
-Vedi io...- Dimmo insieme in un armonioso coro di parole.
-Prima tu- Disse lei invitandomi a parlare.
-Vedi Annabeth, io volevo chiederti se... vorresti accettare l’invito di un povero ragazzo marino per andare alla festa di apertura del nuovo ristorante di Joshua Dane, vicino la cabina sette- Dissi io tutto d’un fiato.
-Speravo mi avresti chiesto di uscire- Confessò saltandomi addosso.
-Aspetta... hai davvero .. appena accettato di uscire con me?- Le chiesi confuso. La cosa mi sembrava talmente strana che mi sembrava di sognare: era strana si.. ma allo stesso tempo meravigliosa.
-Si Percy. Ho appena accettato il tuo invito a cena. Allora, troviamoci stasera alle otto alla statua del dio mare?- Davvero? Davvero mi aveva appena chiesto di stabilire un orario? – Ahm… si certo… oggi, alle otto di sera, sotto la statua di mio padre. Ci sarò- E fù così che mi allontanai da lei, lasciando posto ai suoi fratelli barra snob barra figli dell’unica dea che devasterebbe montagne per mandare la mia anima nel tartaro, per sempre.
-Percy- Urlò lei richiamando quindi la mia attenzione.
-Non scordare la lamborghini di lusso- Disse ironicamente e strappandomi una risata. Allora la salutai con un gesto della mano,  cercando di individuare dove fosse finito quel pigro di un satiro del mio amico, Grover.
Passai l’intera giornata a parlare con Grover do come Annabeth avesse accettato l’invito a trascorrere insieme le ultime ore del giorno, ciò finché non scoccò l’orologio delle sette, e lasciai Grover solo per preparami  alla serata. Una volta finito di lavarmi e pettinarmi, cercai lo smoking più elegante che avessi e lo indossai. Non sapevo nemmeno come mai fosse li. Poi ricordai che lo comprai per andare al funerale di Bianca Di Angelo. Dopo di ché comiciai a dirigermi verso la statua di mio padre, Poseidone. Quel posto non mi era piaciuto mai quanto in quel lento e magico momento.
   
 
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