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Autore: laurapalmer_    14/09/2014    5 recensioni
Quando Ashton torna da Dublino, nulla è più come prima, anche se l'aveva sperato.
Olivia non è più quella con le collant strappate.
Leah ha buttato finalmente le sue Dr Martens verdi (anche se non di sua spontanea volontà).
Michael è fidanzato da tanto di quel tempo che nemmeno si ricorda la vita da single.
Calum continua a scrivere canzoni, ma non tocca il basso da un paio di anni.
Lily ha trovato il coraggio di essere se stessa (finalmente).
Luke non ha mai smesso di giocherellare con il piercing al labbro, nemmeno ad Adelaide.
Bec non ha la vita che avrebbe voluto, ma è comunque in piedi.
Freya ha fatto una scoperta sconcertante, da quando ha smesso di tingersi i capelli.
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Sequel di Young blood
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: Ashton Irwin, Calum Hood, Luke Hemmings, Michael Clifford, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Things have gotten closer to the sun'
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uno

club








Olivia si guarda allo specchio e, sì, è soddisfatta.
Indossa una gonna a tubino di pelle, una camicia un po' troppo trasparente per i gusti dei suoi fratelli, perché "Cazzo, ti si vede il reggiseno!", un paio di collant nere ancora miracolosamente intere e le Dr Martens ai piedi.
Nonostante non sia più quella delle Globe con le collant perennemente smagliate, ancora adesso se può evitare di indossare i tacchi, li lascia volentieri nell'armadio.
Afferra la sua pochette nera e, salutato personalmente ogni membro della sua famiglia, esce di casa.
Lily la aspetta in auto, con un vestito nero che soltanto quattro anni fa non si sarebbe mai sognata di indossare e il sorriso più largo che Olivia ha mai visto sul suo viso.
- Dio, Olly - esclama la minore, sporgendosi per stringere la bionda in un abbraccio che sa di casa, finalmente - Sei veramente...
- Cresciuta? Meno bionda? Olandese?
- Stavo per dire figa, ma sei anche cresciuta e meno bionda - ridacchia Lily - Dove vuoi andare?
Olivia alza entrambe le mani e scuote divertita il capo, 'ché Lily le era mancata veramente da morire: - Mi fido di te, McGillan!
- Allora andiamo al Minimal - afferma - L'hanno aperto da qualche mese.
- Perfetto - replica Olivia, posando la pochette sul cruscotto dell'auto.
Le manca Bec, a dire la verità, ma sa perfettamente che adesso la mora ha chiuso con le discoteche, con l'alcool e con qualunque altra cosa che abbia caratterizzato la loro adolescenza.
Erano un duo meraviglioso, prima che si aggiungesse Lily e diventassero il trio forse peggio assortito del Norwest Christian College, ma era tutto così bello, tutto così perfetto che adesso Olivia trema al pensiero di ciò che ne è stato di Bec.
- Hai intenzione di rimanere a casa dei tuoi o...?
Olivia sussulta, riscuotendosi dai pensieri angoscianti nei quali stava affondando: - Non so, Lils, io...
- Un letto per te ci sarà sempre - la interrompe la mora conciliante - Ci sei mancata, cazzo, è stato un anno di merda per tutti.
Olivia non risponde: si limita a guardare la strada illuminata dai lampioni fuori dal finestrino e sospira piano, come a voler buttare fuori ogni singola cosa, ogni piccolo peso che le opprime il petto da un anno a questa parte.
La consapevolezza di essere partita nel momento peggiore per la sua migliore amica le corrode il cuore e ha voglia di vedere Bec, di abbracciarla forte, di baciare Lee, di farlo giocare e di complimentarsi con la sua mamma per quanto è cresciuto, ma dall'altro lato non ha idea di che cosa potrebbe succedere, dopo che ha vissuto ad Amsterdam per un fottuto anno.
- Ci siamo persi tutti - mormora ad un tratto Lily, cambiando con stizza la marcia - Usciamo insieme nemmeno una volta al mese, che poi comunque a Sydney siamo rimasti in pochi. Mike riesce ancora a sentire Ashton, ogni tanto, e Calum viene a volte a trovarci, a casa, per... sai, per vedere Lee.
- E Luke?
- Ancora ad Adelaide.
Olivia annuisce, poi si sforza di sorridere, 'ché è appena tornata in Australia e non ha assolutamente voglia di deprimersi.
La serata è partita male, forse, ma lei e Lily sanno perfettamente come riaggiustarla.


A Jodie, l'appartamento di Redfern che Ashton è riuscito a trovare qualche mese fa, piace già da morire.
E' piccolo, forse, ma per loro due va più che bene e, comunque, hanno sempre il tempo di trasferirsi, prima o poi.
Ashton sembra così contento di essere nuovamente in Australia, che Jodie non può fare a meno di sorridere, nel vederlo così preso, così entusiasta come in Irlanda forse non è mai stato.
- Dev'essere il clima, a gasarti - gli fa notare, legandosi i capelli in una coda di cavallo.
Ashton ridacchia, passando una mano tra i capelli ricci: - L'Australia è... Dio, è bellissima, Jodie! Domani ti porto a vedere tutta Sydney, ok?
La giovane si siede sul tavolo, per stargli un po' più vicina e gli sorride, come solo lei sa fare.
Ashton non resiste e le si avvicina per stamparle un bacio sulle labbra.
- Perché domani?
- Preferisci ora?
Jodie annuisce, leccandosi il labbro inferiore.
- Ok - mugola lui, facendo vagare le mani sulla sua schiena - Allora, preparati.
- E andiamo, Irwin, mi piaci quando fai così!
Ashton scoppia a ridere, tirandole dietro la maglietta dei Clash che s'è appena sfilato, sentendo la risata pulita di Jodie che corre verso la loro nuova camera da letto.
Ok, gli mancano gli altri, terribilmente, ma c'è tutto domani per contattarli.


Il Minimal piace da morire, ad Olivia.
E' un locale all'aperto, con tanto di piscina illuminata e tavolini scuri sistemati lungo il perimetro, altri tavoli più eleganti a delimitare la pista e un bancone quadrato nell'angolo più lontano dal tavolo dove Lily e lei si sono sistemate.
E' ancora presto, per ballare, e la musica non è altissima, così ne stanno approfittando per raccontarsi qualche aneddoto dell'anno passato, quelli che si sono dimenticate di raccontarsi nelle loro interminabili telefonate, perlomeno.
- E lei veramente pensava che fossero polpettine di erba? - ride Lily, scuotendo i capelli che, sì, sono veramente stati schiariti da una tinta, come Olivia aveva immaginato prima.
- Ti giuro - conferma la bionda - Io e Alexander non sapevamo più dove sbattere la testa.
- Luke avrebbe cominciato ad imprecare, secondo me!
- Probabile - conviene Olivia, mentre la musica si fa più alta ed insistente e il vocalist della serata si fa sentire per la prima volta.
Basta uno sguardo, con Lily, basta una rapida occhiata, un sorriso (condito da un pizzico di malizia) e la bionda si alza in piedi, afferrando prontamente la mano della più piccola, per trascinarla a ballare.
A Olivia piace tremendamente perdere il controllo, anche se soltanto per poco tempo. Le piace ancheggiare, alzare le braccia, lasciare che la musica le martelli nel petto, mentre tutto intorno si fa un pochino più confuso.
Ricorda che Calum una volta l'aveva portata ad un rave, e ricorda di aver ballato sotto cassa tutta la sera, mentre le braccia forti di lui non la lasciavano sola nemmeno per un istante, stringendola in modo protettivo e rassicurante come solo Calum Hood era in grado di fare.
Si sforza di non pensarci e ride, osservando Lily che balla sensualmente. Le sembra siano passati secoli, da quando l'ha conosciuta, ma va bene così, tuttavia.
Il DJ sta passando l'ultima hit di Steve Aoki, quando Olivia sente di aver bisogno di bere qualcosa.
Lily la segue, fermandosi però a un paio di metri, in modo da poter ballare ancora.
La bionda si appoggia al bancone, tamburellando leggermente con le dita sul legno scuro. Davanti a lei c'è un barman con le spalle larghe e i capelli scuri.
Indossa una maglietta nera con le maniche lunghe tirate su in modo da lasciare liberi gli avambracci, di cui quello sinistro completamente tatuato.
Ha qualcosa di familiare, a dire la verità, ma le basta girarsi velocemente verso Lily e trovarla leggermente scocciata per l'attesa, per dimenticare tutto e convincersi a richiamare l'attenzione del ragazzo.
Lui si volta immediatamente, pulendosi le mani in uno strofinaccio bianco.
Il barman ha gli occhi a mandorla, il naso un po' schiacchiato e quel poco di barba che ha sul mento e sulla mascella completamente rasata. I capelli scuri sono sempre gli stessi, lasciati mossi, e adesso che è girato Olivia può distinguere chiaramente il tatuaggio dedicato a Mali Koa sull'avambraccio.
Lo strofinaccio che prima lui stringeva tra le mani finisce inevitabilmente a terra e Olivia sospira pesantemente, con gli occhi sbarrati e un groppo in gola non indifferente.
Perché cazzo Calum Hood deve essere sempre così?


Luke Hemmings non ha nessuna voglia di svuotare gli scatoloni che sono arrivati stamattina davanti alla porta del suo nuovo appartamento a Sydney, ancora prima di lui.
Non ha nemmeno riposto nell'armadio i vestiti che ieri ha infilato nel trolley rosso, dato che è stato sdraiato sul divano blu che separa il salotto dalla cucina.
Non è il massimo, questo trilocale, ma è tutto quello che è riuscito a trovare, quindi è costretto ad adattarsi.
Guarda per la ventunesima volta la schermata del suo iPhone nero, ritrovandosi (per la ventunesima volta) a sbuffare, perché, in primis, nessuno lo cerca, e in secondo luogo la foto che ha come sfondo gli riporta alla mente un sacco di cose spiacevoli.
Erano piccoli, lì, Calum aveva appena fatto i diciott'anni, Michael aveva degli improbabilissimi capelli lilla e lui e Lily stavano insieme forse da qualche giorno, al massimo una settimana.
Quel giorno avevano suonato insieme per l'ultima volta, che poi tanto "insieme" non era, dato che Ashton era in Irlanda già da un mesetto buono.
Luke blocca il telefono, chiude gli occhi e stende le lunghe gambe sul tavolino di legno davanti a lui, 'ché non ci crede proprio che sia finita così.
Sta quasi per scoccare la mezzanotte, quando decide di uscire a fare quattro passi.
Infila entrambe le cuffiette nelle orecche, perché non vuole sentire assolutamente nessuno, e, inserito il casuale, comincia a camminare.
Le sue gambe lo portano al '99, e gli viene anche spontaneo ridacchiare piano, perché quel pub (quasi fatiscente, ormai) è stato lo scenario di così tante stronzate, di certe situazione talmente assurde da sembrare quasi impossibili, che gli ricorda la sua adolescenza, più di qualunque altra cosa.
Stacca la musica ed entra, beandosi della musica jazz che è stata messa come sottofondo, ricordandosi improvvisamente che, durante la settimana, un po' di sax e la classica Guinness erano la prassi per tanti loro amici.
Si volta a sinistra, di riflesso, e nota che al posto del tavolone rotondo che erano soliti occupare loro, c'è un tavolino più piccolo, al quale stanno seduti una ragazza dai capelli quasi bianchi e un tipo buffo, con una bandane tra i capelli ricci.
- Cristo - impreca, portandosi una mano sulla bocca - Ashton?
Quello si gira di scatto e i suoi occhi verdi si illuminano all'istante: - Luke? Luke Hemmings?
Luke fa un paio di passi avanti e sente che le gambe gli stanno per cedere; ha una paura fottuta di scoppiare a piangere come un poppante, ma si lascia stringere dalle braccia di quello che era uno dei suoi migliori amici.
Jodie li osserva felice, mentre sorseggia l'unica cosa irlandese che le resta.















NdA: Buongiorno! :)
A distanza di una settimana rieccomi, con il primo capitolo del sequel di Young Blood! Ecco ecco che vediamo subito in azione una Lily un po' diversa da quella che avevamo lasciato nell'epilogo!
E, sorpresa, Olivia rivede Calum, che adesso fa il barman al Minimal (ho un debole per i barman fighi...), MA Olly non sa che il suo bell'Hood adesso è (felicemente?) fidanzato con un'altra!
Abbiamo poi Jodie e Ashton che decidono di fare un giro notturno a Sydney e, SBEM, un Luke Hemmings salta fuori!
Beh, nada, adesso corro a rispondere alle vostre recensioni! Un bacione grande!
Ci sentiamo presto :*

Eleonora






  
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