Anime & Manga > Inuyasha
Ricorda la storia  |      
Autore: mily_chan    30/09/2008    3 recensioni
Salve a tutti gente! Ho deciso di scrivere questa oneshot per una persona importante che ha deciso di non volere più vivere...
Non so come è venuta, ma spero bene.

Ma voglio davvero questo?

Un pensiero che attraversa la sua mente come una saetta.
Una risposta sicura che non si può cambiare.

No.
Ma è l'ultima possibilità per riacquistare la mia libertà.

Che cosa si prova alla fine? Quali pensieri attraversano la mente?
Spero vi piaccia, lasciate un commentino...
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kagome
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Salve a tutti gente!
Ho deciso di scrivere questa oneshot per una persona importante che ha deciso di non volere più vivere...
Era una mia carissima amica e mi sento anche in parte in colpa per il suo gesto...
Forse non sono stata un'amica abbastanza buona, avrei dovuto cercare di aiutarla di più ma...
Non voglio annoiarvi, dunque passo subito alla ff.
Forse quando avrò terminato la mia fic " la ragazza guerriera" scriverò la storia di questa mia amica
sotto forma di un personaggio di Inuyasha, dato che ho il suo diario e ho capito la sua sofferenza.
Qui ho cercato di riprodurre i pensieri che poteva aver provato quando ha compiuto il fatidico gesto.
Però se farò una ff farò in modo che si capisca che si ha sempre una speranza.
Spero davvero vi piaccia!



This world may have failed you
It doesn’t give the reason why
You could have chosen
A different path in life

( Within temptation - Angels )
 

Questo mondo può averti respinto,
Non ti spiega il perché.
Avresti potuto scegliere
Un sentiero diverso nella vita.

( Traduzione )





SUNFLOWER IN THE NIGHT



E' calato il sole da due ore circa, e i primi astri luminosi comparivano nel cielo ormai scuro.

Una ragazza camminava vedendo chi aveva attorno, ma senza prestargli troppa attenzione.

Un passo, un'altro, e anche un terzo.

Solo il rumore di un paio di stivali con un piccolo tacco che rompono il silenzio dominante in questa strada.

Una risata e il rumore di una lattina che viene calciata.
Capelli neri che seguono il movimento della testa che si volta verso il gruppetto di ragazzi che scherza fra loro,
incurante di ciò che sta per succedere.
E mentre li guarda, sente un sentimento strano crescere dentro di lei.

Invidia?

...

Si.

Loro sono spensierati e senza problemi, invece lei no.

Loro possono ridere e contare su qualcuno, io no.

E tutto per cosa?
Per salvare la mia stupida e inutile vita.
E anche perchè non ho fiducia.
O meglio, non ne ho più.

Si sistemò meglio il giacchetto bianco che indossava, chiudendo altri due bottocini oltre gli altri tre già allacciati,
per ripararsi dal vento che aveva iniziato a soffiare più forte.
Per quella sera aveva indossato i suoi abiti preferiti.

Un sorriso.

Ironico?
...

Forse... anzi...

Probabile.

Solo quella sera si era decisa ad indossarli.

Che cosa stupida.

Sto per morire, e mi vesto bene...
Non si è mai visto prima.

Pensieri su pensieri, parole su parole,
odore di sigarette e di birra,
luci danzanti e musica che si intravedono appena da un locale dalla scritta vivace che attira chiunque nei paraggi.

Ma voglio davvero questo?

Un pensiero che attraversa la sua mente come una saetta.
Una risposta sicura che non si può cambiare.

No.

Ma è l'ultima possibilità per riacquistare la mia libertà.

Ferita dalla sua stessa risposta accelera il passo e svolta in un'altra via.
Una suoneria squillante fa sussultare la ragazza, che cerca in una tasca l'oggetto della sua distrazione

Merda

Il pensiero quando vide il nome sul display del cellulare.

Mi dispiace

Pensa mentre spinge il tasto di rifiuto chiamata, rimettendo poi a posto il telefonino nella tasca del giubbotto bianco,
che nasconde un delizioso vestitino celeste un po' scollato, con delle pantacollant nere e stivali del medesimo colore.

Mi è sempre piaciuto, ma non ho mai avuto il coraggio di metterlo, pensando mi stesse male.

Scosse la testa cacciando quel pensiero dalla mente e proseguì svelta verso un grande palazzo di circa dieci piani,
poco più avanti a lei, sempre nella stessa via.

Ma si fermò d'un tratto, vedendo un banchetto di una vecchietta, dove vi erano posati alcuni vasi, sia piccoli che grandi,
dove si ergevano piccoli girasoli, sicuramente piantati da poco.
E a terra vi erano invece, in un vaso più alto, dei bellissimi e grandi girasoli.
Si avvicinò accarezzandone i petali gialli, sfiorando le larghe foglie verdi.

E' sempre stato il mio fiore preferito.

<< Ne vuoi uno cara? Si vede che ti piacciono tanto. Se vuoi posso anche dartelo per poco. >> disse la vecchietta
seduta accanto al banco su una sedia di legno.
La ragazza ci pensò un'attimo.

Perchè no? Non ci vedo nulla di male.

Ne comprò uno che era bellissimo. Era fra tutti il più alto e aveva i petali e le foglie bellissime, senza un difetto.

<< Puoi sempre ripensarci, cara. A tutto c'è una soluzione, e arrivare a tanto non va bene. Tu poi sei così giovane...! >>

In una frazione di secondo, Kagome fece cadere la borsa a tracolla azzurra e nera che stava tenendo in mano per rimettere dentro
il portafoglio dal quale aveva preso i soldi per la signora, e si voltò verso di lei con gli occhi sgranati

Chi diamine è questa vecchia?!
Come... Come...?

<< Non ci vuole tanto a capire quello che ti passa per la testa. Basta guardare i tuoi occhi intrisi di malinconia... >>
Disse con fare materno l'anziana.
La ragazza iniziò a tremare, mentre delle lacrime facevano capolino dai suoi occhi nocciola.
Raccolse la sua borsa e iniziò a correre più veloce che potè, stringendo forte il girasole appena comprato,
piangendo tutto il suo dolore e la sua frustrazione.

Senza rendersene conto arrivò alla sua meta.
Era sulla cima di quel palazzo, e teneva ancora il suo fiore, stringendolo forte contro il petto,
e le lacrime scivolavano sui petali dorati del girasole, scintillando sotto la luce della luna piena.

Avanzò verso la ringhiera che la separava dal vuoto, sbirciando verso il basso, e per poco non ebbe un infarto
appena si rese conto dell'altitudine alla quale si trovava.

O mammina santa!

Fece appena in tempo a formulare quel pensiero che sentì il cellulare squillare ancora.
Stava per premere il tasto di spegnimento, ma qualcosa le fece guardare il nome che appariva nel display.

Sango..!
Rispondo o non rispondo..?

I suoi occhi malinconici divennero più decisi e accettò la chiamata.
Voleva risentire la sua migliore amica per l'ultima volta.
E indirettamente spiegarle il suo gesto. Nessuno era al corrente di dove si trovava.

<< Kagome! >> Si sentì esclamare dall'altra parte dell'apparecchio

<< Dove cavolo ti sei cacciata? Tua madre mi ha chiamata preoccupata dicendomi che le hai attaccato il telefono prima
ancora di risponderle, e mi ha chiesto se eri da me! Le ho detto di no, e che non doveva preoccuparsi, che ti avrei
cercato io... Ora dimmi subito dove sei, che mi sto preoccupando anch'io!! >>

Nonostante il tono arrabbiato e preoccupato della sua migliore amica, Kagome sentì il solito tono affettuoso con la quale
Sango le parlava.

Non riuscì a trattenersi, e scoppiò a piangere, pensando che non l'avrebbe più risentita ne vista.

Dall'altra parte del telefono Sango sussultò sentendo l'amica piangere.

<< Kagome? Che è successo? Perchè piangi? Ti senti male? Oddio, dimmi dove sei, che ti vengo a prendere!! >>
esclamò preoccupata al massimo.

Forse non avrei dovuto rispondere. Ora è tutto più difficile...

<< Sango... lo sai che sei sicuramente la persona a cui voglio più bene in assoluto? >>

Incertezza, dall'altra parte

<< Che significa, Kagome? Mi sto agitando. >>

<< Sango... Ho bisogno che tu mi faccia un favore. Sarà l'ultimo che ti chiedo in tutta la mia vita, questo è... sicuro... >>

<< Kagome se non mi spieghi perchè fai così non ti faccio proprio nulla!! >>

<< Ti prego, se farai il favore che ti devo chiedere, tu capirai ogni cosa... E intendo il mio comportamento dell'ultimo anno... >>

<< ... >>

Ha capito...? Si, ne sono sicura

<< Dimmi Kagome >> rispose con un sospiro che tradiva la sua preoccupazione

<< Vieni subito al Golden Hotel ( nome inventato ), e prendi il mio diario segreto.
Li troverai tutte le risposte che vuoi. Ed ho scritto solo la verità in quelle pagine. >>

<< Kagome, ma tu che ci fai al... >>

<< Non ho finito Sango, lasciami parlare, ti prego. Le chiavi del diario le troverai in camera mia, dentro al peluche
a forma di pinguino. Vedrai, se lo giri in basso, che c'è una cucitura. Strappala senza problemi e prendi le chiavi.
Ci sei? >> chiese con le lacrime che minacciavano di uscire un'altra volta.

<< Si... >> sentì un flebile sussurro, preoccupato

Sango... solo tu mi potrai capire

<< Ti prego Sango. Qualunque cosa succeda, qualsiasi cosa ti chiedano o ti danno...
Non rivelare mai il contenuto del mio diario. Specie alla mia famiglia.
Ti supplico... E' importante per me. So che sei l'unica di cui posso fidarmi davvero. Non mi deludere >>

<< Kagome... Farò come dici ma... Perchè mi chiedi questo? >>

<< Ora... non lo puoi capire... Sei già uscita per venire al Golden Hotel? >>

<< Si, sto a metà strada. Dove dobbiamo incontrarci? >>

Incontrarci...
Noi non ci vedremo più...

<< Mi vedrai tu... Non ti preoccupare. La prima cosa che farai quando mi vedrai, sarà prendere il diario, e poi
tutto il resto che ti verrà in mente. Questa è la cosa essenziale perchè tu riesca a fare il mio favore... >>

<< Che significa che dopo che avrò preso il diario potrò fare ogni altra cosa che mi passa in mente?
Kagome... Mi sto preoccupando. Dove ci dobbiamo vedere?? >> ripetè con ansia l'amica

<< TI HO DETTO CHE MI VEDRAI TU!! TE LO DEVO DIRE ESPLICITAMENTE CHE
MI TROVERAI CREPATA SULL'ASFALTO?!?!?! >> si portò una mano davanti la bocca.

Lacrime che sgorgano dagli occhi di una ragazza che ha perso ogni speranza, che ha perso ogni fiducia,
che ha perso la libertà.

<< KAGOME COSA DIAVOLO STAI BLATERANDO?! >>

Sento la tua preoccupazione e...
Disperazione.

<< Ti voglio tanto bene Sango... Di a Inuyasha che lo amo, ma non sono mai riuscita a dirglielo veramente... >>

<< Kagome! Ti prego dimmi che è uno scherz... >>

<< Prendi il mio diario e non farlo mai vedere a nessuno... Ti chiedo questo e... di vendicarmi. >> disse improvvisamente dura

<< Ciao... >> terminò la ragazza

<< Kag.. >>

Troppo tardi. Aveva attaccato. E spento il cellulare.

Certo che sono davvero crudele. Chiedere alla mia migliore amica di andare sul mio cadavere e prendere il mio diario.
E di vendicarmi.

Nuove lacrime amare scescero sulle candide guance di Kagome, mentre tirava fuori dalla borsa il suo diario,
e scriveva i suoi ultimi pensieri e gli ultimi momenti della sua vita.

Un nuovo sorriso?!

No...

Questo è un ghigno.

Malefico oserei dire.

Il ghigno della ragazza si allargò.

Te la farò pagare.

Non la passerai liscia, dannato essere.

Io muoio con questa speranza nel cuore.

Ripose il diario con cura nella borsa, sperando non si rovinasse, dopo averlo chiuso col lucchetto.
Scavalcò la ringhiera e mentre con un braccio teneva il girasole al petto, con l'altra si teneva alla ringhiera.

Vento fra i capelli.
Luci davanti a me.
Luna sopra di me, accompagnata da stelle brillanti.
Vuoto sotto di me.

Un salto.
Anzi, un passo.
Forse basterebbe anche soltanto che lasciassi la ringhiera.

Per quanto si sforzasse non riusciva a farlo.
Ricordava i momenti felici trascorsi, le passeggiate con Inuyasha,
i pomeriggi di shopping con le sue amiche, le serate passate in discoteca o alle feste...

Perchè ho dovuto incontrare LUI?

Lacrime, lacrime, lacrime.

E' lui che mi ha rovinato.
E' lui che ha distrutto la mia vita.
E' lui che mi ha preso i sogni e li ha bruciati come carta.
E' lui che mi ha tolto la libertà e la fiducia.

<< MA ORA IO ME LA RIPRENDERO'!!! >>

Un urlo.

L'ultimo.

Un salto.

Brividi allo stomaco.

Spezzoni di vita ormai dimenticata nell'inconscio, che tornano a galla all'improvviso. In disordine.

La prima volta che vide Sango, alle elementari, che faceva karate.
La prima parola che disse.
Il primo appuntamento - disastroso - con un ragazzo.
Quando conobbe Inuyasha.
Quando spense le candeline al suo terzo compleanno.
Quando litigò con Inuyasha.
Quando le cadde il gelato a terra e pianse finchè suo nonno non gliene comprò un'altro, che fece la stessa fine del primo.
Il bacio che le aveva dato Inuyasha prima che scappasse rosso come un pomodoro.
Quando lei e Sango erano entrate nella squandra di pallavolo.
Il giorno in cui Inuyasha presentò Miroku alle due.
Quando fu il suo turno a baciare Inuyasha e lui le confessò che le piaceva da morire.

La mia vita prima di lui...

Quando LUI le apparse davanti.
Quando la costrinse a rubare.
Quando la prese a schiaffi. La prima, e non l'ultima, volta.
Ogni volta che l'aveva minacciata.
Ogni sguardo crudele che le donava.
Quando le piantò un coltello nel fianco, per fortuna di striscio.
Quando le tolse ogni speranza.
Ogni volta che Sango le chiedeva cosa succedeva, e ogni volta che lei le mentiva, per paura.
La paura che provava ogni volta che lo vedeva o sentiva la sua voce.
La paura di perdere gli amici.
Il silenzio che le lacerava il cuore.
La decisione che l'aveva portata al suo gesto.

Vide tutta la sua vita in un'attimo.

E' questo che succede, negli attimi che precedono la morte?

Rivedi i momenti più comuni, belli, e dolorosi della vita?
In un secondo, senza avere il tempo per assaporare la loro dolcezza?
E ti senti... libero?

Ora si stava riprendendo la sua libertà, e nessuno avrebbe più potuto rubargliela.

Paura.

Si prova anche questo...

Sollievo.

Tanto... provo tanto sollievo...

Malinconia.

Più di tutti.

<< Perdonatemi... >> un sussuro al vento freddo che la cattura nella sua morsa.

Il terreno che si avvicina.

Lacrime che scendono.

Un petalo dorato che si stacca dal girasole ancora fra le mie braccia.

Luci, luci, luci.
Tante luci chiare e limpide.

L'attimo più lungo della mia vita.


La lucidità che inizia a mancare...

Il braccio scioglie la morsa che teneva il girasole, che vola disordinato più in alto.
La fine della corsa. Un corpo caduto sull'asfalto.

Non sento più... freddo.

Mi sento... non... non so...

...

Meglio.

L'ultimo pensiero, prima che gli occhi vengano nascosti dalle palpebre.

Le guance bianche sono percorse da un'ultima lacrima.

Una leggera folata di vento, che conduce il girasole a posarsi leggero sul suo corpo steso a terra.

Un urlo disperato accompagnato da lacrime.

<< KAGOMEEE!!! >>




E così termina questa shot.
E' venuta più lunga del previsto, ma spero vi piaccia!
Non so se è uscita bene, ma volevo scrivere qualcosa per questa mia amica... T.T

Fatemi sapere che ne pensate!

Un bacione,

Mily_chan









  
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Inuyasha / Vai alla pagina dell'autore: mily_chan