Senza
un attimo di gioia.
La sua pelle
chiara era percorsa da rivoli di sangue.
Era solo un
bambino, ma il suo viso aveva l’espressione gelida di chi non
ha mai conosciuto una scintilla d’amore.
Guardava senza
una punta di rimorso il cadavere che aveva orrendamente mutilato, una
profonda ferita gli lacerava l’addome.
Per pochi
secondi rimase immobile e infine, voltandosi, scorse nella figura
adulta lì vicino un’espressione di intensa
soddisfazione.
Era una conferma
implicita quella del padre e non occorrevano parole superflue.
Vegeta avrebbe
dovuto essere sfinito, ma non lo era: si sentiva eccitato e il nuovo
gioco gli piaceva. Non poteva opporsi al compiacimento che aveva
provato nel strappare quella vita innocente.
Fin dalla
nascita gli era stato insegnato a compiere qualcosa di atroce ed era
una condanna a vita.
Era nato nella
malvagità e nella consapevolezza di dover sempre essere il
migliore.
Era il principe
dei saiyan.
Avrebbe
distrutto qualsiasi cosa per il solo gusto di farlo, senza mai perdere
il controllo di se stesso, come era accaduto quel giorno; si era
mostrato impassibile anche dopo aver combattuto la prima tremenda
battaglia.
Vegeta si
sentì posare una mano sulla spalla e qualche secondo dopo
ascoltò la voce profonda di suo padre
“Buon
compleanno.” disse il re
freddamente.
Farlo
partecipare al massacro era stato una specie di regalo per aver
compiuto il suo quinto anno di vita.
Non poteva
esserci un sorriso o un cenno di gioia da parte del figlio,
poiché esse erano sensazioni sconosciute ad un saiyan.
Doveva sempre
dimostrarlo di non provare sentimenti.
Padre e figlio
scavalcarono i cadaveri, ascoltarono imperturbabili i lamenti dei
superstiti, passando accanto ai resti delle abitazioni e veloci
ripartirono a bordo delle navicelle.
Gli occhi del
bambino si persero nel nulla, verso lo spazio infinito che scorgeva
oltre il vetro dell’oblò.
Vegeta
restò in silenzio appeso a fili di crudele indifferenza ad
ascoltare la voce graffiante dell’odio, ignaro di non poter
vivere gli attimi sognanti di un bambino felice.
Fine.
Ciao
^^ l’ho scritta velocemente, poche righe senza pretese...
Grazie.
LORIGETA ^^