Caro Diario,
ci terrei a raccontarti una storia.

Parla di una ragazza.
Non aveva molti amici e, quelli che aveva, vivevano a chilometri da lei.
Aveva passato un intero anno in camera sua, uscendo solo per andare a scuola. Non che le fosse servito molto, contando che dovette ripetere l'anno.
Aveva scelto di fare uno scientifico e spesso un unico pensiero le vorticava in mente: "ma chi me l'ha fatto fare?".
I compagni la prendevano in giro, principalmente per i voti ma anche per il suo aspetto fisico che non era decisamente uno dei migliori.
Era perdutamente innamorata di un ragazzo che la usava come un sacco da boxe durante le lezioni, il suo vicino di banco, per la precisione, dall'inizio alla fine dell'anno scolastico, o almeno così pensava.
Ne era rimasta invaghita per otto lunghi mesi mentre nell'ultimo si era impegnata per dimenticarlo. E ci era brillantemente riuscita: ora lo odiava.
Per scordarsi di lui aveva iniziato a trattarlo più che male e questo comportamento aveva portato i suoi frutti.
Durante quell'orribile anno aveva fatto cose di cui si pentiva amaramente.
Per essere considerata aveva provato a tagliarsi. La cosa era andata avanti una settimana, non voleva assolutamente diventare autolesionista ma, pur di essere accettata, agognava per la compassione degli altri.
Andava in giro con le maniche corte e un cerotto enorme sul braccio, come a voler mostrare a tutti il suo dolore.
Ma capì quasi subito la sciocchezza a cui andava incontro.
Decise di smetterla di cercare di farsi vedere e cominciò ad andare a scuola proprio perché doveva.
Quegli ultimi mesi passarono lentamente e, una volta arrivata l'estate, la bocciarono senza nemmeno la sorpresa di tutte le materie insufficienti che aveva, facendola solo sospirare di sollievo.
Passò ogni giorno di quei tre mesi a letto, a guardare film o a leggere, ma dopotutto le piaceva stare per conto suo.
Le ultime due settimane di vacanza sua madre cominciò a chiederle di decidere la scuola.
La sua indecisione aleggiava tra due scuole aventi lo stesso indirizzo turistico, ma che si trovavano in due città diverse.
Il motivo per cui scelse la scuola in cui si trova ora è idiota, a parer suo, ma la portò a fare delle esperienze che la fecero crescere parecchio.
Scelse quella scuola per un ragazzo, che non le piaceva ma aveva il viso simpatico e voleva conoscerlo.
La prima volta che si "parlarono" fu proprio per merito di lui, che le aveva scritto su Facebook un "hey ciao <3".
Quel cuore dopo quel saluto le fece perdere un battito e iniziò a sorridere. Le faceva piacere e il suo lato pieno di ironia pensava "cos'è questa confidenza?", ma decise comunque di rispondere, anche se solo con un "ciao :)".
Frequentavano le scuole medie insieme e lui era un anno più piccolo di lei. Si conoscevano di vista da tempo, ogni tanto si salutavano ma nulla di più.
Una volta che lei venne a sapere che lui sarebbe andato in una delle due scuole tra le quali era indecisa non resistette e, nonostante sua madre le continuasse a dire che secondo lei era meglio l'altra, considerando il possibile trasferimento nella loro città d'origine, lei decise di andare in quella scuola, come le diceva il cuore.
E poi lo dice il detto che il cuore non sbaglia mai.
Erano passati tre anni da quando si conoscevano ed erano più uniti che mai.
Lui aveva diciassette anni, lei diciotto ma questo non aveva mai condizionato nessuna scelta che avevano fatto.
Erano due migliori amici che facevano invidia al mondo e questa è la storia dell'amicizia più forte che io abbia mai visto e sono lieta di potervela raccontare.