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Autore: Mrs Mistake    15/09/2014    0 recensioni
Vuoi passione. Vuoi avventura. Vuoi provare ogni emozione di questo pianeta. Vuoi vivere. Vuoi essere stupita. Il tuo sogno non è il principe azzurro su un cavallo bianco, ma un uomo misterioso in moto e giacca di pelle - Si fermò per sorridere tra se - Vuoi qualcuno che ti prendi e ti porti lontano dai pensieri di tutti i giorni, dalla macchina, dall'affitto, dal lavoro. Vuoi un uomo che ti faccia sentire viva.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Nemmeno io sapevo la ragione per la quale ero andata alla festa di Kate. Insomma, mi piaceva andare alle feste, non ero una di quelle ragazze che arrivano e si piazzano nell'angolo più nascosto della sala e cercano di restare invisibili, ma quella volta avrei decisamente preferito me e Duchessa, la mia gatta, nel letto a vedere un bel film d'azione.
Eravamo in quel pub da almeno 3 ore, l'aria era soffocante e per di più tutte le amiche di Kate e lei compresa, che aggiungo, hanno un cervello delle dimensioni di una nocciolina, erano completamente sbronze.
Kate dava una festa quasi una volta al mese ed ogni volta per un motivo diverso, quella sera era per festeggiare la sua partenza, dato che il giorno dopo sarebbe salita su un aereo per le Canarie e sarebbe tornata dopo 2 settimane. Kate! Kate era la classica ragazza "bella e intelligente", non le mancava niente, era la ragazza che tutti desiderano: alta, statuaria, capelli lunghi e biondi, occhi azzurri, lavorava per il giornale del college, ad 8 anni aveva cominciato a fare la modella ed era comparsa in vari film.
Letteralmente una bomba, sempre piena di quell'entusiasmo che hanno i bambini la mattina di Natale, non si fermava un attimo. Credo che il suo sogno però fosse quello di diventare stilista, cosa totalmente opposta a me che, anche se mi piaceva vestirmi bene ed abbinare gli accessori, generalmente avevo un armadio pieno di felpe e maglioni che mi arrivavano ai piedi.
Ma nonostante tutto per qualche ragione a me sconosciuta era la mia migliore amica insieme Jay. Jay era gay. Questo la faceva lunga sul suo conto ma per farla breve lo conoscevo da quando avevo 3 anni, eravamo entrambi del New Jersey, siamo cresciuti insieme, infine ci siamo fidanzati al liceo ma poi avevamo rotto perchè quello era stato l'anno in cui si era accorto di appartenere "all'altra sponda" ma io non me la presi, così diventammo migliori amici. Ora condividiamo un appartamento insieme a Central Park.
Lui sapeva tutto di me, tranne che sono stata io a mettergli la schiuma da barba nei pantaloni il primo anno al college, aveva sempre pensato fosse stato Tyler, il suo ex "coinquilino".
A parte questo "piccolo incidente" era con lui che passavo la maggior parte dei miei sabato sera, ordinando un cinese e mangiando sul tappeto ormai logoro mentre guardavamo un film. Avevamo gli stessi gusti: cinema, musica e cibo.
Dunque eravamo lì, Kate al centro della pista da ballo che si muoveva a tempo di musica house, che odio profondamente, circondata da decine di stupide ragazze ubriache che ridevano senza senso, e me e Jay, al solito tavolo da biliardo a giocare un'ennesima partita.
- Questa volta ti straccio! - gli feci l'occhiolino.
- Sogna cara! - Mi diede una spinta con i fianchi per scansarmi. Ridemmo.
Poi lanciai un'occhiata alla pista da ballo e vidi tutte le amiche di Kate in bikini, pronte per lo schiuma party.
- Hey! - chiamai Jay - Il posto perfetto per te! - diedi una gomitata d'intesa a Jay ridendo per la mia stessa battuta.
- Oh falla finita! Almeno io ho avuto un ragazzo - disse ridendo.
Ecco cosa accomunava Jay a Kate. Me. O meglio, tentare disperatamente di farmi conoscere qualcuno, cosa di cui io non sentivo neanche lontanamente il bisogno.
- Touche ! - gli sorrisi. - Ho bisogno del bagno.
- Va bene, allora quando hai finito aspettami fuori.
Gli feci un occhiolino e sgusciai attraverso le migliaia di persone dentro quella sala illuminata solo da luci ad intermittenza blu e viola.
Dopo 5 buoni minuti riuscii a raggiungere la toilette delle signore. In verità non avevo bisogno del bagno, volevo semplicemente rinfrescarmi dato che una discoteca piena di gente nel bel mezzo di luglio non è il massimo.
Posai la borsa a terra, mi buttai in faccia un po' d'acqua e mi specchiai: jeans, giacca di pelle color caramello e un talleur blu erano il massimo dell'eleganza che ero riuscita ad ottenere, ma in compenso facevano risaltare i miei odiati occhi verde poltiglia contornati da un ombretto scuro, trucco che usavo solo in rare occasioni o quando Jay mi obbligava, e le labbra piccole e a forma di cuore erano colorate di un rosso cremisi.
Wow. "Piuttosto provocante" mi presi in giro da sola allo specchio.
Per la prima volta dopo mesi ero riuscita a domare i miei capelli lunghi e marroni allisciandoli e raccogliendoli in un elegante coda di cavallo che mi arrivava fino alle spalle. " Dovrei tagliarli " pensai.
Mi squillò il telefono.

* Qui fuori ci sono un sacco di ragazzi carini :) *

Era Jay. Tipico.
Uscii dal bagno ed affrontai di nuovo la calca e stavolta dopo pochi secondi raggiunsi la porta d'ingresso. Jay era lì al telefono, stava fumando una sigaretta. Mi fermai davanti il vetro della porta ad ammirarlo.
In effetti a prima vista non si direbbe che è gay: alto, capelli biondi alla Adam Levine ed occhi grandi e marroni proprio come Bambi. Portava una sciarpa di Fendi, un giacchetto di jeans scolorito e strappato sulle maniche, e jeans attilLattissimi, ok forse questo era un po' da gay, e converse gialle. Era veramente un figo. Mi vide e mi fece cenno di raggiungerlo.
Aprii la porta.
- Perchè sei fuori?
Tirò su la mano mostrandomi la sigaretta.
- Giusto. Beh allora... -  purtroppo per fare i gradassi al liceo io e Jay avevamo preso il vizio di fumare e Kate ci odiava profondamente per questo.
Lei era una puritana top, faceva yoga tutti i giorni, ci teneva alla salute e al benessere fisico ed usava tisane ed intrugli vari che tentava di rifilarmi ogni giorno e che puntualmente gettavo nel vaso di peonie del mio balcone che da li a un po' di anni viveva solo di quelle.
Aprii la borsa e sfilai dal pacchetto una sigaretta.
Jay mi passò l'accendino e quando alzai lo sguardo vidi che alle sue spalle c'era qualcuno che mi fissava. Non distinguevo bene il viso, era in penombra, affianco ad una motocicletta nera splendente. Era probabilmente sui 27 anni, portava jeans e stivaletti, i muscoli del petto si intravedevano da sotto la giacca di pelle nera lasciata aperta e tirata su sulle maniche, lasciando gli avambracci pieni di tatuaggi scoperti.
Girarmi per vedere se ci fosse qualcuno alle mie spalle mi sembrava una cosa da idioti, ma non capivo se stesse fissando veramente me, dato che non portavo le lenti a contatto e la mia vista da lontano era pessima.  Anche senza occhiali però fisicamente sembrava stupendo.
- Dunque, come ti sembra questa serata? - Jay interruppe i miei pensieri.
Distolsi lo sguardo dalle sue spalle e mi concentrai sulla conversazione.
- Vuoi che trovi un aggettivo adatto? Dunque, noiosa, orrenda, confusionaria, infantile... posso continuare tutta la serata se vuoi - scherzai.
- Mi bastava un semplice "Dio che schifo!" - Ridemmo insieme.
Restammo seduti su una panchina lì vicino per alcuni minuti, fumando in silenzio, ma non un silenzio imbarazzante, un silenzio d'intesa.
Sentii un rompersi di vetri seguiti da delle risatine all'interno del pub, mi voltai di scatto e di nuovo quell'uomo mi fissava.
Cominciava a darmi sui nervi.
- Chi stai guardando?
- Niente - liquidai la cosa tornando a guardare Jay.
- Alex, stai fissando un ragazzo, quello laggiù non è vero? - cercò di vedere oltre le mie spalle allungando il collo - Beh sembra un gran figo, se solo ci fosse un po' più di luce..
- Jay... - cominciai.
- Alex...- ribattè.
Lo fissai con uno sguardo truce.
Jay alzò le mani - Ok ok, mi arrendo, lasciami dire però che sei una bellezza sprecata se non provi neanche a cercare nessuno ! Hai 22 anni cara, stai diventando vecchia!
- Va bene, vorrà dire che la mia vita finirà a 90 sola con Duchessa sulla mia sedia a dondolo... ora vogliamo tornare dentro e finire la nostra partita a biliardo? - cercai di cambiare discorso.
Jay sbuffò capendo che non avevo intenzione di aprire un argomento simile in quel momento - Va bene.-   Ci alzammo in sincrono ed entrammo di nuovo in quell'inferno. Mi rigirai un'ultima volta e lui era ancora lì a fissarmi.
Entrammo.

Il tavolo da biliardo era stato occupato da 2 ragazzi che ci stavano evidentemente dando dentro con 2 ragazze completamente ubriache con delle minigonne che sembravano mutandine e dei tacchi vertiginosi.
- Vuoi qualcosa da bere mentre aspettiamo che quei quattro abbiano finito? - mi chiese Jay.
- Sì, il solito per favore.
- Sì signora! - e si allontanò verso il bar.
Mentre mi guardavo intorno aspettando che Jay tornasse con il mio cocktail vidi una figura alta entrare nel locale. Di nuovo lui. Stavolta lo fissai a mia volta.
Non sembrava affatto intimidito o stupito dal mio sguardo, continuava a fissarmi come prima.
Ed io non riuscivo a distogliere i miei occhi dai suoi.
Aveva un qualcosa di magnetico.
Continuai a fissarlo con aria irritata e lui continuava a guardarmi come se mi stesse sfidando. Un leggero sorriso aleggiava intorno alle sue labbra, come se fosse divertito. D'un tratto si girò.
Si tolse la giacca e restò con una maglietta a mezze maniche blu notte che ricadeva perfetta sul suo fisico snello ma muscoloso.
Dio, sembrava un divo di Hollywood. Forse lo era.
Posò la sua giacca e si mise a cavalcioni su uno sgabello lungo il bancone, ordinò da bere e dopo un attimo aveva un bicchiere di liquore in mano.
Bevve un sorso, si girò poggiando le braccia sul balcone e tornò a guardarmi continuando a bere.
- Allora, Tequila sale e limone a tutto gas! Per fortuna c'era Jack a farmi passare altrimenti avremmo dovuto aspettare l'intera sera! - gridò Jay cercando di sovrastare la musica. Mi allungò il cocktail.
Grazie! - gridai, poi avvicinandomi un po' di più, aggiunsi - Hey, hai presente il ragazzo di prima? Beh credo sia uno stalker!
- Cosa? Quel figo laggiù che ti sta fissando?
Mi girai. Mi stava ancora fissando.
- Jay...
- A me sembra carino. Secondo me gli piaci, soltanto che non ha il coraggio di venire qui a parlarti di persona perchè ci sono io e...
Avevo già intuito cosa stava per dire.
Lo afferrai per il bavero della giacca e lo minacciai guardandolo con aria truce:- Non ti azzardare a lasciarmi qui sola neanche per un istante. Lo sai.
- Ok ok! Oh, guarda! Hanno liberato il tavolo!

Giocammo decine di partite, i minuti passavano e noi continuavamo a giocare e per tutto il tempo "Mr. Mistero" mi fissava con quel dannato bicchiere in mano.
- Hai visto la partita oggi?
- Jay, lo sai che odio il basket.
Sentivo il suo sguardo entrarmi sotto pelle. Anche quando ero di spalle lo sentivo premere su di me.
Era abbastanza... strano.
- Jay, a me spaventa un po' quell'uomo. - tornai al discorso di prima.
- Se vuoi posso parlargli..
- No tranquillo, fa niente. - liquidai il discorso e continuammo a giocare..
   
 
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