Ho un coltello nella mano.
Lo guardo, lo tocco.
La lama è grigia, fredda.
Il manico è legnoso, caldo.
Passo un dito sulla lama.
La sento seghettata sotto il polpastrello.
Non fa male, è mia amica.
Appoggio la lama nell'interno del polso.
Premo, premo, premo.
Non abbastanza.
C'è solo un lieve segno sul mio polso.
Premo di più, sempre di più.
Una goccia di sangue accompagnia il dolore.
Ma questo dolore non sarà mai come quello
che ho provocato a te, o come quello che
ti darei se ora facessi affondare la lama sempre di
più.
Lo faccio per te.
Alzo la lama.
Il polso è bianco, con qualche goccia rossa.
Il coltello torna al suo posto,
non tornerà più nelle mie mani.