Amici e amiche
rieccoci!!!
Abbiamo formato un connubio (speriamo vincente) e ci proponiamo ai
vostri occhi
di lettrici esperte con questa nuova storia.
Chi siamo???
Chichilina e Neptune87 pronte per
servirvi!!!
No, no…non
vi anticipiamo niente della storia.
Vi diciamo solo che
ci siamo divise le
parti per cercare di creare qualcosa di originale, io (Chichilina) mi
scriverò
la parte di riguarda Mamoru e la mia adorata collega
(Neptune 87) si prenderà cura della dolce Usagi
.
Spero continuerete a
seguirci in questa nuova
avventura.
Bhè,
io passo e chiudo e lascio spazio alla mia amica per i suoi saluti.
Bacionissimi!
Salve
a tutti gente!!!!
Eh
si avete capito proprio bene! Ci siamo messe
insieme per creare qualcosa.
Speriamo
che da queste due menti possa uscire qualcosa
di buono e soprattutto che piaccia a voi lettori!
Sulla
storia come ha detto la mia collega tutto tace e
tutto è avvolto nel mistero.
Confermo
quello che ha detto la mia controparte sul
fatto che io ( NEPTUNE 87) mi occuperò di muovere le fila
della storia dalla
parte di Usagi mentre lei
si occuperà
della parte più maschile.
Che
altro dire se non …. Buona lettura e mi raccomando
seguiteci in molti che ne saremo molto felici???
Ovviamente
tutto è nelle vostre mani
Bacioni a
tutti voi!
I TUOI OCCHI, IL MIO
DESTINO
Per
il tuo cuore
basta il mio petto,
per
la tua libertà
bastano le mie ali.
Dalla
mia bocca arriverà fino in cielo.
ciò che
stava sopito sulla tua anima. ...
(Neruda)
Cap. 1
SI COMINCIA
*Come ti immagini la vita a 35 anni? Lavoro,
casa, famiglia…oppure indipendenza, avventura, esplorazione?
35 è il numero di un’
età particolare: sei
adulto ma sei ancora giovane.
Sei ancora un “enne” con ben 5 anni di tempo che ti
proteggono dagli “anta”.
E’ un’età dove i
giochi ti interessano poco,
ma gli impegni ancora meno. Magari ti puoi immaginare a
quest’età come un
viaggiatore del mondo, intrepido conquistatore di spazi e orizzonti.
Fantastichi di avere una donna pronta ad aspettarti in ogni porto e che
abbia
il fantastico pregio di non volerti seguire nel porto successivo.
Suoni, colori, emozioni, ma anche pause, riflessioni, consapevolezze.
Si, più o meno era così che
mi immaginavo a 35
anni quando sognavo di diventare un adulto dalla scomoda bassezza
dell’adolescenza.
Poi però, una mattina ti svegli, apri (o
meglio tenti di aprire) gli occhi intorpiditi, e ti ritrovi in un letto
matrimoniale sfatto con una strana figura arruffata e dai contorni
indefiniti,
al tuo fianco.
Ti alzi per andare in bagno e distrattamente ti specchi.
Con quella barba e quei capelli scompigliati
nessuna donna ti aspetterebbe in nessun porto.
Ti radi la pelle e quasi inconsciamente ti
prepari per andare a lavorare. Prima però la colazione.
La brioche
alla marmellata non è la tua passione,
preferisci il cioccolato,
reminescenza di quell’adolescenza golosa ormai lontana, ma
stai zitto…tanto sai
che quell’essere arruffato che avevi trovato prima nel tuo
letto continuerà a
comprare quelle che piacciono a lei.
Non era sempre stato così, 7 anni di
matrimonio ti tornano d’un tratto in mente mentre inzuppi
quel dolce nel latte
e caffè. Ti ricordi il suo modo di essere accondiscendente,
il suo modo di fare
la premurosa con te convincendoti che i tuoi bisogni sarebbero arrivati
sempre
per primi. Ti ricordi la sua promessa di non lasciarti mai
solo…e
poi…inzuppando quella dannatissima brioche nel latte, ti
rendi conto che
nessuna di quelle belle promesse è stata mantenuta. Ti accorgi che non
è stato il matrimonio che
avevi immaginato e
che…ormai sono 6 mesi
che non vi parlate quasi più…figuriamoci il
sesso! Chi si ricorda come si fa?
All’improvviso però tutto
cambia e due occhi
neri che ti guardano da sotto il tavolo ti ricordano che infondo la tua
vita
non è tanto male e che qualcosa di buono nei tuoi 35 anni
l’hai fatto.*
- Ciao papino!
*Eccole le parole più belle del mondo. A
pronunciarle è lei la mia piccola stella, il raggio di sole
della mia vita, la
mia dolce Chibiusa. 3 anni è un cuore grande
così. “Menomale che non ha preso
da sua madre” mi viene da pensare.
Lei si attacca alle mie gambe, vuole essere
presa in braccio. E come dirle di no?! *
- Amore come stai oggi? Hai dormito bene? Sei pronta
per andare al Nido
con papà? I tuoi amichetti ti staranno già
aspettando.
- Si papino.
- Hei, puoi andare tu a riprenderla a ora di pranzo?
Io esco con degli
amici e non torno per quell’ora.
*E’ stato un miraggio o mia moglie si
è
degnata di parlarmi?? Nemmeno per nome mi ha chiamato! Wow!!*
- Si,
vado io.
*Ecco che si gira e se ne va…il miraggio
è già
finito.
Ormai sono mesi che praticamente sto crescendo
da solo questa bambina. Sembra abbia cose migliori da fare lei.
E pensare che era stata proprio lei a
supplicarmi di avere un figlio. Si deve essere già stancata
oltre che di me,
anche di lei.
Non mi interessa, non più. Riesco a
cavarmela
da solo e poi…il fatto di non parlarci più
è sicuramente meglio di continuare a
litigare come prima.
Rea sembra diventata la mia antagonista, altro
che mia moglie.
Prendo il mio frugoletto in braccio e andiamo
in macchina. Lei ama mettersi sul suo seggiolone con le cinture. La fa
sentire
grande come il suo papà.
In pochi minuti siamo al nido. Mi fa sempre un
po’ male lasciarla tra le braccia delle maestre ma, non posso
mica portarla a
lavoro con me? Cosa direbbero i miei studenti??
Per loro sono l’irreprensibile docente di
archeologia dell’Università di Tokyo. Perderei in
immagine tra giochini e
tutine.
La mia piccola mi fa ciao con la mano. E’
bellissima.
Accendo la radio ma praticamente non la sento.
Oggi comincia un nuovo semestre. Mi piacciono gli inizi, sono sempre
carichi di
speranze e buoni propositi. Speriamo di trovare qualche soggetto valido
per
organizzare la spedizione in Italia proposta dal rettore.
L’anno scorso non si
è potuto organizzarla perché non c’era
nessun studente davvero idoneo e portato
per la materia.
Sono arrivato. I corridoi
dell’università a
quest’ora li preferisco, non c’è tutto
il casino delle ore più comode. Ogni
anno mi faccio assegnare le prime ore proprio per questo motivo.
Ecco la mia aula. Chissà se ci sono
molti studenti?*
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* Oddio cosa
mi metto? Troverò qualcuno con cui parlare?
Riuscirò a cavarmela da sola senza
più le mie amiche?
Ma perché ho
scelto la facoltà di Lettere? Potevo, che ne so, seguire il
gruppo e magari
iscrivermi ad architettura o ad ingegneria?
Ah già, sono
un disastro in tutte quelle materie! La matematica non mi è
molto amica e nel
disegno sono proprio negata!
Però avere
qualcuno vicino il primo giorno aiuterebbe parecchio. Entrare in una
nuova fase
della vita come quella dell’università
è dura! In questo momento mi sento un
po’ come se fossi l’agnello sacrificale da mettere
sull’altare della
conoscenza.
Però dai, sono
riuscita ad affrontare cose peggiori di questa e me la sono sempre
cavata. Possibile
che ora che ho 20 anni ho paura ad andare ad una lezione da sola?
Ma che cosa
c’è che non va oggi? Tutti ce l’hanno
con me, anche i capelli?
Perché non
vogliono stare in piega? E pensare che avevo deciso che come primo
giorno li
avrei lasciati liberi e li avrei sistemati semplicemente con un piccolo
cerchietto.
Invece a
quanto pare devo fare i miei soliti codini, mi piacciono non posso
lamentarmi,
però volevo dare un’immagine diversa di me il
primo giorno.
E’ meglio non
pensarci ora, anche perché se continuo così
faccio sicuramente tardi e questo
non è certo quello che voglio!
Alla fine ce l’ho
fatta a prepararmi, un veloce controllo dopo alla borsa e finalmente
esco senza
salutare nessuno.
Mi accorgo che
nel preciso momento in cui esco, il bus che mi deve portare
all’università,
passa alla mia fermata.
Ti prego, ti
prego, aspettami non fare come al solito che chiudi le porte mentre io
arrivo
di fronte a te!
Cavolo, adesso
parlo pure con un autobus??!!
Sembra però che le mie suppliche siano state ascoltate e
dopo una corsa da
lasciarmi senza fiato riesco a salire sul mezzo.
- Grazie!-
dico al conducente, praticamente con l’unico soffio
d’aria che improvvisamente
si è affacciato nei miei polmoni.
Mi metto a
sedere in un posto circa a metà della vettura e metto le
cuffiette nelle
orecchie.
La musica mi
ha sempre rilassato prima di ogni momento importante o comunque durante
le
situazioni di agitazione, e direi che questa è sicuramente
una di queste!
Mentre
riprendo fiato, controllo che tutto in me sia a posto.
E’ passata
circa mezz’ora da quando sono partita ed improvvisamente
all’orizzonte vedo la
struttura massiccia dell’università! La mia nuova
casa!
L’agitazione
che poco prima ero riuscita a far scemare, ecco che si presenta
nuovamente e
forse anche più forte di prima!
Prendo in mano
gli orari delle lezioni e scorro la
lista………. Dunque inizio con quale
lezione??……. Mmmmmm…. Ah si! “
Archeologia occidentale!”
E vai !! Almeno
comincio con qualcosa che mi piace! Mi ha sempre affascinato questa
parte della
storia dell’arte , non so come spiegarmelo
però,… l’idea dello scavo,
l’idea di
scoprire cose ignote alla maggior parte delle persone e che vengono poi
ritrovate da me…. Che le posso toccare, spolverare, avere
tra le mani oggetti
di circa 1000 anni prima ma anche più
antichi,…bhè la trovo una cosa davvero
emozionante!
Spero solo che
il prof sia simpatico e non di quelli che magari si vedono a volte nei
film,
anziani, racchi e cattivi!
Guardo
l’orologio e quasi mi viene da piangere per
l’emozione!!!
Per una volta
nella mia vita sono in perfetto orario!!!! Oddio questo è un
segno del
destino!! Vorrà dire che sto crescendo e che finalmente sono
cambiata?
Speriamo và!
Scendo dalla
vettura e con il cuore che mi batte a mille, metto finalmente piede per
la
prima volta nell’ateneo.
Tutto mi
sembra così strano, percepisco un’aria diversa da
quella che si respira al
liceo, non saprei spiegare la sensazione che sto provando in questo
momento: è
come se mi trovassi in un mondo lontano da me ma di cui, allo stesso
tempo,
sento già di far parte.
Rimango per un
tempo indefinito a squadrare tutto quello che mi capita sotto gli
occhi,
qualsiasi cosa mi affascina e mi rapisce. Poi come risvegliatami da un
sogno,
mi accorgo che devo entrare in aula per seguire la lezione.
Guardo veloce
il video di fronte a me che mostra gli insegnamenti del giorno insieme
alle
relative aule….
Dunque la mia
è……. Ah, bene: Aula 18!!!
Si ma dove
sarà questa benedetta aula? Mi guardo attorno ancora un
po’ spaesata, poi noto
delle indicazioni sul muro e seguo le frecce.
In men che non
si dica, mi ritrovo davanti ad una porta con sopra scritto
“Aula 18”
E’ questa!!
Ora posso entrare!
Apro l’uscio e
mi ritrovo davanti una sala molto spaziosa e con i banchi sistemati in
gradinate e sedie fisse di cui si muove solo il seggiolino.
E ora dove mi
siedo? Al centro? In fondo? No magari lì no, potrei dare una
brutta
impressione!
Alla fine opto
per la prima fila, almeno se devo visionare qualcosa
riuscirò a vederla meglio,
certo non lo faccio per passare come una di quelle che sa tutto e che
è una
super studiosa!
Passano pochi minuti e finalmente vedo aprirsi la porta vicino alla mia fila di sedie …è arrivato il prof.!
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- Bene ragazzi, oggi comincia il corso di archeologia
occidentale. Io
sono Mamoru Chiba
il professore che vi
accompagnerà durante tutto il corso e che
sceglierà tra di voi, alla fine delle
lezioni un’assistente e un gruppo di fortunati che lo
accompagneranno a toccare
con mano quanto studiato in questo corso.
*Che
strana acconciatura quella ragazza. È
seduta al prima banco ma non mi da proprio l’idea di una
secchiona. E’ carina
però…ha un’aria buffa.*