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Autore: arahic    17/09/2014    0 recensioni
"Tutti hanno dei desideri. Chi vuole una macchina nuova, chi desidera ritrovare la sua mamma, o addirittura chi desidera diventare una principessa. Tutti, ogni singolo umano di questo pianeta, prima di andare a letto desidera qualcosa. Tutti, anche io. Il mio desiderio? Il per sempre. Ma non è la realtà."
Genere: Malinconico, Sentimentale, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Augustus 'Gus' Waters, Hazel Grace Lancaster
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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FOREVER
 
-Capitolo 1

Tutti hanno dei desideri. Chi vuole una macchina nuova, chi desidera ritrovare la sua mamma, o addirittura chi desidera diventare una principessa. Tutti, ogni singolo umano di questo pianeta, prima di andare a letto desidera qualcosa. Tutti, anche io. Il mio desiderio? Il per sempre. Ma non è la realtà.
Non ricordo il giorno in cui sono morta dentro, ma ricordo solamente che qualcuno così tanto potente mi abbia strappato il cuore dal petto, come se fosse sempre stato di sua proprietà, e credetemi, glielo avrei donato se solo avessi saputo che un giorno il suo si fosse fermato. Sono egoista, mi dico.
Risento ancora il suo profumo nel dopobarba di mio padre, lo rivedo nelle margherite che sbocciano nel giardino di casa mia, lo rivedo sempre nei miei sogni.
E’ tutto così fottutamente strano senza la persona che ti ha fatto sentire l’infinito. Ma dopotutto, ognuno di noi sa nel proprio profondo che la parola ‘per sempre’ non esiste. O più che altro, è difficile da crederci.
Cammino per strada, senza una meta, e mi accorgo dell’infinito che hanno altre persone. Mi accorgo del loro per sempre così stabile, così duraturo, così vero.
Quel per sempre che sarebbe dovuto appartenere a lui. A me. A noi.
E se fosse tutto un maledettissimo incubo? Sì, magari ora mi sveglio e mi ritrovo Jack nel mio letto, che mi fissa negli occhi e che mi ripete quanto la mia bellezza sia incompatibile con la bellezza delle stelle. Magari ora mi starà guardando dormire, mentre mi accarezza con una mano i capelli e con l’altra la guancia.
Magari mi starà preparando un caffè. Magari.
La verità è solo una. Anzi, sono due.
  1. Io mi sto illudendo che Jack sia vivo.
  2. Jack non è più vivo.
E’ da quasi 2 anni che lui è lassù. Da quasi 2 anni che sono in lutto, e ancora non ne sono uscita fuori.
Mia madre pensa che uno psichiatra, dei medici, o delle medicine possano farmi qualche effetto. Ma non è il cervello che non mi funziona. E’ il cuore che fa male. Credo che se fosse il cervello che non mi funzionasse sarebbe meno doloroso.
Gli adulti non capiscono i sentimenti; i medici capiscono tutte le malattie possibili ed immaginabili, con tutti quei nomi strani, ma hanno mai capito l’unica malattia che ha sempre distrutto le persone? Hanno mai capito il vuoto, il dolore al petto, le lacrime che fuoriescono senza un perché? Perché non sempre c’è un motivo a tutto. Hanno mai capito l’amore e ciò che lascia dentro?
Sinceramente, tutti quelli che cercano di “curarmi” li trovo tutti ridicoli. Curarmi da cosa? Da chi? Da Jack? Jack non è una malattia. Jack non era nulla di tutto questo. Jack è tutto, e vaffanculo Dio che me lo ha rubato.
Tesoro, prova a uscire con gli amici…magari con Stephanie, o con Betty o che ne so, con qualche tuo compagno, ma esci da quella stanza!. Mia madre si è messa ancora in testa di farmi uscire, ma io non voglio. Cazzo, non può impedirmi di deprimermi!
Vattene. Anche lei è un’idiota come tutti quei medici che mi visitano ogni giorno. Non mi interessa di nessuno, né di Stephanie, né di Betty e né di nessun altro! E’ così difficile da capire?
Amy…ti prego… E’ una mia scelta ormai, Jack è dentro di me, io lo sento. Non sono capace di innamorarmi di nessun altro ragazzo all’infuori di lui. E’ tutto inutile supplicarmi.
Ti ho detto vattene!
Jack…ti prego, ritorna da me. Cazzo, mi manchi.
**************
 
Le vacanze estive sono terminate, e come se non bastasse è iniziata anche la scuola.
Dopo la morte di Jack, ho deciso di abbandonare la mia vecchia scuola essendoci molti ricordi importanti di noi due. Ora mi ritrovo qui, in un istituto privato, tutti figli di papà praticamente. E la cosa mi urta, ma era l’unica più vicino casa.
Forse il mio lutto e l’infinito non sono poi così diversi. Il mio lutto, dopotutto, è il mio infinito.
E grazie al mio lutto slash infinito, sono finita col rimanere asociale. Ormai non parlo nemmeno con la mia amica Stephanie. Potevo considerarla la mia migliore amica, ma si sa, tutto poi ha una fine. Così ho deciso di finire io per prima, senza che io ci rimanessi male. Ed è così.
Andate a pagina 394!
I libri scolastici non servono a niente. I romanzi aiutano. Non un libro di storia, dove uno si deprime leggendo nomi di coloro che sono morti.
Si parla di eroi della Grecia, di dèi, di persone straordinarie. Forse un giorno metteranno anche Jack nel libro di storia, perché lui era tutte queste cose messe insieme.
Forse… devo smetterla con questi forse.
Odio le giornate a scuola. Sono così monotone. Voglio andare a casa e deprimermi ascoltando musica e leggendo per la quinta volta Colpa delle Stelle. Perché anche in Augustus rivedo il mio Jack. Perché quel libro è la copia esatta della mia vita.
Certo, non sono una malata di cancro, ma Jack lo era. Jack aveva…un tumore al cuore.
Quello che ha lasciato a me. Un tumore incurabile.
E sapete perché non vorrei mai fare il medico? Perché le persone affidano la propria vita a questi incompetenti. Perché un minuto fa la differenza fra la vita e la morte. Perché mi sentirei male al pensiero di non avere nessun modo per curare le persone a cui tengo.
Non se n’è andato per scelta, è stato costretto. Odio quando loro me lo dicono. Odio questa frase. Odio tutti quelli che me lo ripetono in continuazione.
Noi due eravamo fatti per stare insieme. Per sempre.
Solo che quel cazzo di tumore, ha cancellato quel per sempre. Ho tentato varie volte di riscriverle, ma è come se un minuto dopo la carta assorbisse tutto l’inchiostro e il foglio rimanesse tutto bianco.
Questo è il mio vuoto, un mucchio di carta che assorbe il nome di Jack, continuamente. Fino ad assorbire anche me.
Il dolore esige di essere sentito. Perché? Perché esige di essere sentito? Io non voglio il dolore. Il dolore fa male. Il dolore ti spezza.
Augustus, magari con te c’è anche Jack. Magari starete giocando a calcio tra le nuvole.
Magari stai pensando costantemente ad Hazel. Anche lei ti pensa sai? Ti sogna tutte le notti, come succede a me con Jack.
Lui com’è? Sta bene? Anche lui giocava a basket una volta…era piuttosto bravo.
Andrete sicuramente d’accordo voi due.
Augustus, mi prometti che ti prenderai cura di Jack? Io mi prenderò cura di Hazel.
Promettilo, ti prego.
Tua Amy.




**ANGOLO SCRITTORE**
Buonasera bella gente! Allora...tralasciando il fatto che ho sbagliato a mettere "storia inventata completamente da me con qualche riferimento a The Fault In Our Stars", tutto il resto penso che vada tutto a meraviglia. Non proprio per la nostra piccola Amy che sta passando un periodo diciamo...diversamente bellissimo.
Come avrete notato amo tanto mettere i punti a fine frase e ricominciarne delle nuove LOL Sì, i punti danno più forza alle frasi. Già. Okay.
Vorrei tanto sapere se questa storia è meglio continuarla o meno perchè sinceramente l'ho creata mentre vedevo un video su Hazel/Gus con la canzone "A little bit of your heart" di Ariana Grande, quindi boh vi consiglio di leggere questo capitolo mettendo come sottofondo quella canzone *-*
Detto ciò, tolgo il disturbo, anche perchè sto riempiendo tutta la pagina del mio solito poema. Si lo so, scrivo e parlo tanto. Commentate, mi farebbe piacere se la mia storia vi piace oppure no c:
Okay?Okay.♥
   
 
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