Serie TV > Once Upon a Time
Ricorda la storia  |      
Autore: Patta97    17/09/2014    5 recensioni
- Dimmi, Henry.
- Mi chiedevo se potessi prendere un film... come un cartone animato della Disney, magari...

L'ennesima prova che Regina non può davvero negare nulla al suo principino.
Genere: Comico, Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Henry Mills, Regina Mills
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Ciao!
Prima mia storia pubblicata in questo fandom (infatti non so neanche se qui sono state pubblicate fan fiction sullo stesso argomento, prima ...). 
Ambientata durante i ventotto anni di tempo cristallizzato a Storybrooke. Fluff assolutamente senza pretese.
Spero vi piaccia e che lascerete un parere!
Chiara

PS Vi prego di scusare eventuali errori (non è betata) e sentitevi liberi di farmene nota!




 
 
Disney is magical ... or maybe not.
 


- Mamma?
- Dimmi, tesoro.
- Mi annoio.
- Hai già finito i compiti?
- Sì, mamma.
- Tutti?!
- Certo, lo giuro!
- E che mi dici di quel nuovo libro che ti ho regalato, hai finito anche quello?
- Non mi va di leggere...
- Henry, non farmi perdere tempo. Conosco quel tono: mi vuoi chiedere qualcosa e sai che chi non va dritto al punto mi fa arrabbiare.
- Mi chiedevo se potessi prendere un film...
- Che genere di film?
- Un cartone animato, per esempio... come quelli della Disney, magari...
Regina lasciò perdere i suoi documenti e si voltò verso suo figlio, che stava in piedi al centro del soggiorno con degli occhioni da cucciolo bastonato.
- Quest'arma non funziona con me, signorino.
La maschera apparentemente innocente e casuale del bambino crollò.
- Ma mamma! Tutti i miei amici a scuola parlano della Disney! Io sono l'unico a non aver mai visto neanche un cartone!
Regina non batté ciglio di fronte alla scenata di Henry e si limitò ad osservarlo finché non ebbe finito di parlare.
- Ne abbiamo già parlato: sono contraria a quegli sciocchi cartoni animati. Adesso vai su a leggere il tuo libro; tra un po' sarà pronta la cena.
Henry caracollò fuori dalla stanza a testa bassa e Regina tornò ai suoi documenti, sospirando.
 
*
 
- Ne è sicuro, dottor Whale?
"Assolutamente, sindaco" disse la voce all'altro capo del telefono. "Un po' di paracetamolo, un po' di sciroppo per la gola e la febbre e la tosse di Henry svaniranno come per magia".
- Magari l'avessi davvero, la magia... - sussurrò Regina, irritata.
"Ha detto qualcosa?".
- No, nulla. La ringrazio, dottore.
Regina chiuse la chiamata senza aspettare una risposta e si affrettò nuovamente su per le scale.
Raggiunta la porta della cameretta di Henry, bussò piano prima di aprirla.
- Tesoro, sei sveglio?
Un piccolo suono di assenso e un leggero colpo di tosse furono la risposta.
Regina lanciò un'occhiata al bicchiere d'acqua vuoto sul comodino per essere certa che suo figlio avesse preso la medicina e poi si concesse un attimo per guardarlo.
In quel modo, sommerso dalle coperte, con le guance rosse per la febbre, Henry dimostrava ancora meno dei suoi sei anni.
Si commosse ed andò ad accomodarsi sulla sponda del letto, poggiando una mano sulla testa di Henry per scostargli i capelli dalla fronte sudata.
- Hai sonno?
Henry scosse piano la testa sul cuscino ed ebbe un altro colpo di tosse.
- Facciamo un patto - propose Regina, ridendo internamente per la propria scelta di parole. - Dormi un po', e quando ti sveglierai avrai una tazza di latte caldo con la cannella e una piccola sorpresa.
- Mi ero già convinto con la cannella - sussurrò il bambino, con la voce roca per la tosse.
- Bravo il mio principino - sorrise Regina, scoccandogli un bacio sulla testa e uscendo silenziosamente dalla stanza, consapevole di dover fare in fretta.
 
*
 
- Henry?
Il bambino aprì lentamente le palpebre, ancora assonnato.
- Per quanto ho dormito, mamma?
- Un paio d'ore - rispose Regina, sistemandogli il cuscino dietro la schiena in modo che potesse sedersi sul letto.
- Quindi, dato che hai mantenuto la tua parte del patto, io ho mantenuto la mia.
Henry si tuffò felice sulla sua tazza di latte, trangugiandolo.
- Lasciane un po' per dopo lo sciroppo, piccolo ingordo - rise piano sua madre.
Non appena ebbe preso la medicina amara e finito il suo latte alla cannella, sembrò che Henry stesse un po' meglio e Regina si rincuorò appena.
- Tutto qui? - chiese poi il bambino, a bruciapelo. - Non mi avevi anche promesso una sorpresa?
Regina rise.
- Certo. Ma dovresti scendere di sotto per vederla e non mi sembra che tu...
Henry scostò di colpo le coperte.
- Ce la faccio! - esclamò, tentando di nascondere un colpo di tosse ed alzandosi cauto dal letto.
 
*
 
- Allora? - chiese poco dopo, impaziente, accomodato sul divano con un'altra coperta in grembo per tenersi caldo.
- Chiudi gli occhi - lo ammonì Regina.
Henry sbuffò piano ma fece come gli era stato detto, tentando di affidarsi solamente al proprio udito per capire cosa stesse succedendo intorno a lui: sembrava che sua madre avesse acceso la televisione.
- Puoi aprirli.
Henry lo fece e un enorme sorriso sdentato gli si aprì sul piccolo viso, seguito poi da una smorfia sbalordita.
- Ma mamma, pensavo tu dicessi che...
- Non importa quello che ho detto e, comunque, non farmici ripensare o potrei cambiare idea - commentò Regina, cercando di nascondere un sorriso.
- Li guardi qui con me? - pregò il bambino, di nuovo con quell'espressione da cucciolo, accentuata dagli occhi lucidi di febbre.
E la Regina Cattiva cedette, accoccolandosi sotto la coperta accanto a suo figlio.
- Quale è, questo?
- "Biancaneve" - rispose Regina, con un velo di amarezza nella voce.
- Forte! - commentò il bambino, entusiasta e sua madre sospirò internamente, pentendosi già della propria decisione.
 
*
 
Fu un lungo pomeriggio, seguito da una lunga notte.
La visione di "Biancaneve" fu molto movimentata, con Regina che si disgustava ad ogni stucchevole canzone. Quando Henry commentò oltraggiato quanto cattiva la regina fosse, Regina si sentì in procinto di un'emicrania e si lasciò scappare un acido "magari le cose non sono proprio andate così".
Proseguendo con la visione di Pinocchio, La Sirenetta e La Bella e la Bestia, però, Regina si rese conto non solo dell'irritante ed a volte offensiva inaccuratezza dei racconti, ma anche di quella dell'aspetto.
Aveva ovviamente notato come l'abito della regina in "Biancaneve" fosse del tutto oltraggiosamente differente dai propri - per non parlare del viso, troppo lungo -, ma aveva apprezzato il fatto che le facce di Idiota Uno e Due fossero abbastanza tonte, anche se comunque distanti dalla realtà.
In "Pinocchio" fece immediatamente caso a quanto la rappresentazione di Blue - o meglio, la così detta 'Fata Madrina' - fosse a dir poco lusinghiera e rise nel vedere Jiminy Cricket correre dietro a Pinocchio, pensando che, in fondo, alcune cose erano veritiere.
Ne "La Sirenetta" la propria assenza e quella di Miss Non-So-Mantenere-Un-Segreto si fecero notare e Regina rabbrividì nel vedere Ursula, ricordando la non tanto velata minaccia della dea del mare. Fu però compiaciuta di se stessa nel notare che, al Pesce e al principe con discutibili gusti sessuali, lei il "lieto fine" lo aveva rubato.
Henry fu entusiasta di Chicco ne "La Bella e la Bestia", ma Regina rimase semplicemente a bocca spalancata: quel dannato film era del tutto sbagliato! Forse di vero c'erano un dettaglio o due, infatti ci mise del tempo prima di intuire a che storia quel film potesse essersi ispirato. Tremotino decisamente non era ritornato normale e decisamente lui e quel topo da biblioteca di Belle non vivevano felici e contenti. C'era una stanza segreta al di sotto dell'ospedale di Storybrooke a confermarlo.
Rimase così stucchevolmente nauseata che prese al volo la scusa di uno sbadiglio di Henry per spedirlo a letto.
- Mamma, ma a te non sono piaciuti i cartoni? - chiese Henry, nuovamente assonnato nel suo letto al piano di sopra.
Regina si prese una pausa prima di rispondere con un'altra domanda.
- Non ti sei sentito dispiaciuto per neanche uno dei... cattivi? Neanche per la regina? - aggiunse.
- Intendi la Regina Cattiva? Un pezzo del cuore malandato di Regina se ne andò nel sentire quell'odioso soprannome sulle labbra di suo figlio.
Poi annuì.
- In fondo non hanno avuto il loro lieto fine.
- Ma mamma! - rise Henry. - I cattivi non meritano un lieto fine!
Quella frase colpì Regina come uno schiaffo e lei si impose di ricacciare indietro il doloroso pensiero di Daniel sul pavimento polveroso della stalla.
Guardò Henry, il suo speranzoso principino pieno di vita, e un sorriso tremulo le nacque sul viso.
- È vero, Henry: non lo meritano. Ma a volte lo ottengono lo stesso.
- Cosa intendi, mamma? - chiese il bambino, già mezzo addormentato.
- Niente, tesoro - sussurrò Regina, spegnendo la luce della cameretta.
- Buonanotte.
- Buonanotte, mamma.
  
Leggi le 5 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Once Upon a Time / Vai alla pagina dell'autore: Patta97