Avete presente quelle giornate che, da quando socchiudete gli occhi, sino a quando non vi intrufolate nuovamente sotto le coperte, sono da cancellare come se non fossero mai esistite? In questi casi farebbe molto comodo una gomma speciale, con un nome alquanto bizzarro, tipo "La Gomma del Domani" oppure "Gommina", che ti permettesse di ripartire da 0, senza ricordare nulla, e cercare la giornata perfetta, senza macchia, senza ombra alcuna, come l'abbiamo sempre sognata. Perché tutti abbiamo il diritto di vivere il "nostro giorno perfetto". Magari con Lei. La donna della nostra vita. Troppo semplice dite? Probabilmente avete ragione. È inutile, quando ci si infila sotto le lenzuola, al caldo, magari cullati dal ticchettio per nulla fastidioso della pioggia sulla tua finestra, e non si ha sonno, neanche in lontanza, inevitabilmente la nostra mente inizia a viaggiare. Ma non quei viaggi di una giornata che si fanno in famiglia per andare a visitare la zia in campagna. No. Viaggi di ore e ore di volo, senza una meta precisa, con la voglia di staccare per un po',  ed essere rapiti dalle nuvole ed ammirare dall'alto le distese d'acqua interminabili; guardare fissamente la magnifica palla di fuoco che ci riscalda senza abbassare le orbite dopo pochi istanti; le montagne così bianche che sembrano la chioma fluente del nonno, che tanto da piccolino, con ancora il ciuccio più grande della testa, hai disordinato, quando felice giocavi sulle sue gambe. Molti di voi avranno già etichettato questa storia come "soporifera", dato che in poco più di qualche riga ci ho già rifilato due volte l'immagine del letto. Etichetta o non etichetta, io adoro il letto. È forse l'unico luogo che interamente ci appartiene, che fa parte di noi. Immaginate quanti mostri ci attaccherebbe nelle prime luci notturne se non fossimo protetti dalla sua aura misticheggiante. Immaginate la nostra vita senza il letto. Brividi al solo pensiero. Non fraintendetemi, non passo tutta la vita in stato catatonico sul letto, dato che la pigrizia non fa per me. Pigro non lo sono mai stato e mai lo sarò. Suppongo neanche alla veneranda età di 123 anni, si perché io vivrò sino a 123 anni. Ma per la trattazione della mia giornata tipo ci sarà tempo e luogo, ora devo completarvi l'elogio del mio letto. Il fattore essenziale, che adoro più di ogni altro, è che mi faccia pensare a Lei. Tutte le sere, che sia per qualche minuto o per intere ore, mi si staglia dinanzi agli occhi la sua figura. Intendiamoci, non è una figura definita, con tratti fisici ben delineati. È Lei. Difficile da capire o forse no. In ogni caso, ogni sera, prima di essere rapito da Morfeo, spero che il giorno che si sta per affacciare sul mondo mi permetta di incontrarla. La riconoscerò, non temete. È come se ci fossimo già conosciuti, devo solo trovarla. E so già che sarà Lei. Mi diletto in questa idillica visione tutte le sere, sino a quando Morfeo non bussa alla mia camera, lo faccio entrare, fa un po' di slalom tra nel labirinto della mia camera con l'eleganza e la maestria che si conviene ad un dio greco, mi da la mano come un papà premuroso, e mi accompagna nel suo regno.