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Autore: Vane483    18/09/2014    0 recensioni
Alexis è una ragazza piena di problemi, il padre è morto e la madre assente.Per questo Alexis intraprende la strada della droga e così si ritroverà in un riformatorio, è schiva e non vuole l'aiuto di nessuno ma un giorno incontrerà un uomo, un uomo che le sconvolgerà la vita.
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Misha Collins, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CIAO A TUTTI....ECCO IL PENULTIMO CAPITOLO...SI PURTROPPO IL PROSSIMO SARà IL CONCLUSIVO...SPERO CHE QUESTO VI PIACERà E CHE NON MI ODIERETE PER AVERLA FATTA PARTIRE...VI LASCIO ALLA LETTURA... VANE


CAPITOLO 13 NUOVO INIZIO

 

ALEXIS POV

 

Il viaggio è stato tranquillo, ho pensato un sacco agli ultimi anni e soprattutto agli ultimi mesi; se da piccola mi avessero detto che sarei finita a questo punto gli avrei urlato che non poteva essere perchè avevo una famiglia e una vita perfetta ma si sa, la vita è imprevedibile e cambia, la mia purtroppo è cambiata in peggio.
Sono finalmente davanti all'Istituto di disintossicazione Edward Marshall di Chicago con l'infermiere di Los Angeles che mi ha accompagnata,la Fuller si è fidata di me ma non troppo, chissà se lo ha già detto a Misha; io non ho avuto il coraggio alla fine, volevo che il nostro ultimo ricordo fosse il nostro ultimo bacio, non avrei sopportato di dirgli addio di nuovo. Entriamo nell'enorme cancello e un'infermiera mi accoglie con un sorriso “La signorina Alexis Morgan?” “Si sono io!” “Prego, ti stavamo aspettando!” mi accompagna dentro e io saluto l'infermiere che mi aveva fatto da scorta fino a quel momento, con quel saluto ho chiuso il capitolo Los Angeles per aprirne uno nuovo; l'interno è bellissimo, niente a che vedere con il precedente, se non lo sapessi penserei che un normale centro benessere; è grande, colorato ed accogliente.

“Vieni, ti accompagno nella tua stanza dove potrai sistemarti,il giro dell'istituto lo farai domani mattina e inoltre ti assegneranno il tuo consulente!” “D'accordo!” cambiamo edificio e ci dirigiamo all'edificio alloggi, sembra davvero un hotel a cinque stelle “Vedrai, ti troverai bene qui!” le sorrido,sembra davvero gentile; mi guardo un po' in torno, il corridoio che stiamo percorrendo è pieno di quadri, li guardo sperando di vedere il Mio quadro, il mio angelo, ma è solo una falsa speranza.
L'infermiera mi porta finalmente alla mia stanza, non vedevo l'ora mi è sembrato di camminare per chilometri, entro “Lei è Roxanne, Roxanne lei è Alexis, dividerete la stanza!” con un sorriso se ne va lasciandoci sole “Ciao Alexis!” una ragazza dai capelli rossi come il fuoco si avvicina a me quasi saltellando “Ciao!” mi abbraccia calorosamente, ma è matta? “Sono felice che tu sia qui, ero stufa di stare da sola!” le sorrido, pensa un po' io ero felice di stare sola la, sarà strano avere qualcuno “Questo è il tuo letto!” mi indica quello vicino alla finestra, bene , mi piace; poso la borsa e intanto lei va ad aprire l'armadio “Questo spazio è tuo!” “Grazie...sei gentilissima!” “Figurati!” inizio a sistemare la mia roba e non so perchè ma mi sento meglio anche se lui già mi manca “Alex...posso chiamarti Alex vero?” “Certo...dimmi Roxanne!” “Oh chiamami Roxy!” “Dimmi Roxy!” “Diventeremo grandi amiche...lo sento!” le sorrido, è proprio matta ma...mi piace.

Ho passato il resto della serata a rispondere a tutte le domande che Roxy aveva in servo per me, mi ha detto che da quando le avevano comunicato che avrebbe avuto qualcuno in stanza ha iniziato a stilare una lista di domande e ad immaginare come sarebbe stata quella persona, mi ha raccontato anche un po' di lei e di come è finita in quel mondo, per me ci vorrà un po' prima di raccontarle proprio tutto ma sento che potrei farcela e che potrebbe essere come Lui, solo lui ci è riuscito, è l'unico al mondo che mi ha capita veramente, l'unico che nonostante io lo respingessi non ha mollato e ci è stato sempre. Mi ha amata e io ho amato lui e credo che in vita non ci sarà mai una persona che amerò di più.

 

 

MISHA POV

 

Ho bisogno di vederla, voglio dirle che sto pensando di rinunciare ai miei voti, forse sono pazzo ma ho passato tutta la notte a pensarci e tutto quello che riusciva a venirmi in mente era lei e alla vita che forse potremo avere insieme.
Arrivo all'istituto e mi precipito subito alla sezione alloggi, ho il cuore a mille e non vedo l'ora di rivederla e stringerla a me; arrivo alla sua stanza e la porta è aperta, strano, noto che anche la targhetta con le sue iniziali non c'è più, entro, il letto è completamente rifatto, l'armadio spalancato e vuoto, tutte le sue cose sono sparite; sento subito una stretta al cuore e un senso di angoscia mi pervade.
Esco velocemente e quasi correndo arrivo allo studio della dottoressa Fuller, entro senza nemmeno bussare “Dov'è Alexis?” “Come?” mi guarda stranita, probabilmente per la mia entrata irruenta “Mi scusi è che sono stato da lei e la stanza era vuota e anche le sue cose erano sparite, le è successo qualcosa?” “Non ha letto la lettera che le ho fatto portare?” “No mi spiace, sono stato impegnato con le confessioni!” “Capisco, comunque non si preoccupi, Alexis sta bene, è stata trasferita in un centro di disintossicazione a Chicago!” Cosa?Il cuore inizia ad accelerare “Quando è partita?” “Ieri sera!” se n'è andata senza dirmi nulla, mi sento male “Ma non doveva restare qui per almeno un anno?” Dio spero di non sembrare patetico con tutte queste domande “Si ma la polizia a trovato il ragazzo che era con lei la notte in cui l'hanno arrestata, ha confessato e quindi ora lei deve solo disintossicarsi!” “Capisco, ovviamente sono felice per lei!” sono felice per lei, non potrei non esserlo ma diamine sto già soffrendo come un cane “Bene ora vado, scusi ancora, buona giornata dottoressa!” “Si figuri, a lei Padre!” esco e mi chiudo la porta alle spalle, mi sento davvero male, credo che potrei vomitare anche l'anima.

Torno in ufficio e apro la lettera, vi è spiegato tutto, se l'avessi letta subito forse...no, probabilmente nemmeno io sarei andato da lei e capisco perchè lei non è venuta da me, deve ricominciare la sua vita e io non devo farne parte, per il suo bene, se poi devo essere sincero non sarei nemmeno riuscito a guardarla negli occhi sapendo che era l'ultima vola, è stato meglio così forse; l'ho amata con tutto il mio cuore e non la dimenticherò mai, lei deve andare avanti così come devo farlo io, devo provare ad aiutare questi ragazzi e continuare a pregare per loro, perchè è quello che riesco a fare meglio e perchè è tutto quello che mi rimane.

 

 

  
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