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Autore: Aliak    19/09/2014    0 recensioni
Com'è realmente cominciata la storia.. Il mito di un padre irraggiungibile e lontano, un demone forte e rispettato da tutti. Ancor prima della nascita di Inuyasha e Sesshomaru, un viaggio attraverso gli occhi del più grande demone cane, sovrano delle terre dell'ovest, come è nato il suo impero le sue decisioni le sue paure, uno scorcio verso il futuro prossimo, cosa realmente gli riserverà? Dolore.. Intrighi.. Rabbia.. Delusioni.. Fra alleanze e corti la guerra continua fra demoni, per il dominio sul mondo, e la distruzione degli esseri umani.
NB: La storia inizialmente sarà incentrata sul nostro Taisho ma poi si sposterà su Sesshomaru
Genere: Guerra, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, inu taisho, Nuovo personaggio, Sesshoumaru
Note: Lemon, Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Violenza
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- Questa storia fa parte della serie 'Passato - Presente - Futuro'
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Era lì da sola nelle sue stanze, aveva chiesto ai suoi servitori di lasciarla in pace, minacciandoli se avessero osato intrufolarsi nei suoi appartamenti. Dove era lui? In una delle solite campagne di guerra, e proprio ora sembrava esser giunto quel fatidico momento, non poteva aspettare il suo ritorno! No quella piccola creatura premeva contro il suo corpo per mostrarsi al mondo. 

Le mani erano poggiate sul ventre ormai enorme, cerò di calmarsi dopo una ennesima fitta, artigliando le lenzuola del letto, era stata una delle più forti degli ultimigiorni, l'approssimarsi dell'arrivo del cucciolo aveva portato dolore al basso ventre, ma di norma duravano poco e non erano tanto intense, invece quella gli aveva mozzato il fiato, e non era l'unica di quella giornata.

-Taisho- Sussurrò quel nome, non gli sarebbe arrivato dove era, troppo lontana da lui per essere udito, sentì qualcuno bussare alla porta un ringhio fuoriuscì dalle labbra minaccioso -Vattene!- Urlò carica di rabbia, mentre cercava di sollevarsi a sedere sul letto anche se a fatica, il corpo tremava a stento riusciva a stare in quella posizione.

La porta venne aperta anche contro il suo ordine, scorsela figura di una delle serve entrare, con sguardo basso sapeva benissimo che non sarebbe dovuta entrare temeva la sua ira -Mia signora non potete continuare così, non fa bene ne a voi ne a vostro figlio. Vi prego fatemi chiamare Yaone- erano delle suppliche quelle parole, scricchiolarono le dita mentre stava per prepararsi a attaccarla.

Sentì un liquido vischioso scivolare fuori dal suo corpo, sentì le lenzuola sotto di se inumidirsi, quell'odore arrivare fino alle fine nari, non serviva abbassare lo sguardo per sapere che gli si erano rotte le acque, il suo corpo era ormai allo stremo non avrebbe potuto resistere di più, vide la sua serva uscire di corsa dalla sua stanza, probabilmente andando da yaone per portarla di corsa alla sua padrona.

Si sentiva quasi spezzata in due dal dolore, si distese di nuovo nel futon, la schiena non la reggeva più in quella postura, dagli occhi scendevano lacrime causate, sia dal dolore fisico che quello dovuto alla sua assenza -Taisho- Pronunciò di nuovo il suo nome, sperando che arrivasse fino a lui,  la mancina cercava il marchio netto contro il collo, accarezzandolo cercando conforto da quel contatto.
 

Era lì era corso al palazzo lasciando il suo esercito nel bel mezzo della battaglia, qualcosa gli diceva che doveva tornare al palazzo da lei, dal suo cucciolo, si mosse verso i piani che gli appartenevano, il palazzo era in fermento sembravano quasi non essersi accorti che il loro generale era lì -Andate a prendere di corsa il necessario, avete sentito gli ordini di Yaone- disse l'anziana serva alle più giovani, che scattarono di corsa, al suo ordine, la vide voltarsi verso di lui -Generale siete tornato, la vostra compagna sta per partorire- 

Senza che dicesse altro si mosse ancor più rapido, arrivando nella propria stanza, dove scrutava la figura di lei adaggiata sul futon e Yaone, che preparava tutto, era entrato appena in tempo per sentire lei, pronunciare il suo nome, scorgendola sfiorare infine il marchio sul collo, troppo il dolore e la stanchezza che non si era accorta che era entrato nella stanza.

Si era avvicinato scorse Yaone voltarsi verso di lui stupita, mentre si sedeva affianco al futon afferrando e allontanando la mano poggiata sul marchio e portarla al suo viso -Sono qui!- pronunciò mentre lei riaprì gli occhi ruotando il capo verso di lui per guardarlo meglio, notava lo stupore nei suoi occhi.

-Mio signore, è meglio che uscite dalla stanza, almeno finchè non sarà nato il vostro cucciolo.- Anche se vedeva che lei, si stava di nuovo rilassando al tocco del suo compagno, era stanca ma lui sembrava tranquillizzarla per quanto il dolore potesse essere forte, le serve erano arrivate con panni puliti e asciutti e una bacinella d'acqua in modo che quando sarebbe nato, l'erede sarebbe stato pulito a dovere.

La vide irrigidirsi di colpo dopo l'ennesima forte contrazzione stringere fortissimo la mano del proprio compagno, aveva notato una lieve smorfia di dolore, che trattenne subito dopo nascondendola, cercando di essere forte per lei.

Si era portata sotto le lenzuola guardando la situazione, la cervice completamente dilatata, ormai era pronto il piccolo sulla via di direttura per uscire dal corpo della yasha, notava la testa intravedersi, la sentiva tremare stremata, il suo compagno cercava con una peza bagnata di rinfrescargli la fronte. Un'altra contrazione molto forte sconquassò quel corpo. -Mia signora, è ora che cominciate a spingere- La sentì sussultare.

Con una nuova ondata di dolore, prese un gran respiro e cominciò a spingere inarcandosi in avanti, un grido uscì dalle sue labbra, dolore rabbia frustazione, carico di tanti sentimenti da essere più doloroso, di quello che stava accadendo -così mia signora- disse mentre si lasciò sul letto, e dopo aver ripreso fiato rincominciò a spingere stingendo sempre di più la mano del generale stritolandola, sentì un rumore di ossa che si rompevano, quelle della mano di taisho che veniva stritolata, sarebbero guarite in poche ore, al massimo in un giorno, ci avrebbe pensato dopo a lui.

Fù così che accolse nelle forti braccia quel neonato, fù invasa la stanza da un pianto di un neonato, che si agitava nelle mani della levatrice, portava il suo odore e quello della sua compagna, insieme all'aspro del sangue, vide l'altra allontanarsi tempo di lavarlo e pulirlo, per poi tornare da loro e porgerlo alla sua compagna, che aveva sollevato in modo da metterla a sedere, sorreggendola temendo che non avesse la forza di rimaner in quella posizione.

-E' un bellissimo Maschio, miei signori-  disse la levatrice orgogliosa fissando quel microscopico inuyoukai, che si era appena affacciato a quella vita, mostrava la capigliatura argentata come loro, due segni per ogni guancia rossi come quelli della madre, e una piccola falce di luna sulla fronte, aveva lentamente aperto gli occhi mostrando delle ambre liquide, che fissavano i suoi genitori, sorrise dolcemente a quella scena.

Fissava quella piccola creatura tra le braccia della madre, molto più simile a lei che a lui, ma forse negli anni si sarebbe ricreduto di quel pensiero che avevano velato la mia testa, lei aveva scansato leggermente la veste da notte mostrando il seno, il piccolo si era allungato avidamente verso di quello cominciando a poppare, le labbra si incontrarono in un famelico bacio, che durò diversi istanti.

-Sesshomaru!- pronunciò il nome del piccolo, che avevano atteso a lungo, erano già giunti alla decisione dei nomi, da settimane, ancor prima che partisse. -Erede al trono delle terre occidentali!- accarezzava il viso di quel neonato trovandone il solievo. -Sei stata bravissima amore mio, sono orgoglioso di te- come non poteva esserlo, eppure anni fa, non avrebbe voluto quella situazione, l'avevano costretto, ma ora la felicità che provava in quel momento. L'arrivo del suo cucciolo si rese conto di quanto aveva atteso, che prima o poi quel giorno arrivasse.

Nei giorni a seguire, i clan erano in fervento all'arrivo dell'erede, giungevano gli auguri dai luoghi più sparati, e dai vecchi alleati di terre lontane, tutti sembravano voler conoscere il principe, figlio di quei due grandi guerrieri che avevano portato pace e enore in quelle terre, da una parte era preoccupato dell'incolumità di esso, ancora nessuna notizia dei draghi, ma di tanto in tanto vi erano attacchi. 

Guardava sua moglie sorridente coccolarsi quella piccola creatura, era felice come non mai e lui non poteva essere di meno, erano in giardino quel pomeriggio all'ombra di un salice piangente, Sesshumaru gattonava felice, non troppo distante, lei era addossata al suo petto, la cingeva dolcemente a se con un braccio, mentre lei giocava con alcune delle ciocche argentee.

-Padroni!- Sentirono urlare uno dei loro servi, mentre si avvicinava di fretta Sesshomaru, annusava l'aria e all'improvviso avvertì un ringhio uscire dalle piccole labbra, la sua coda si era rizzata, preoccupata Irasue l'aveva preso al volo fra le sue braccia -Padroni..- stava cercando di riprendere fiato, quando ormai era vicino a loro rallentò -è successo un disastro-

Rimasero in silenzio aspettando il dire del servo -Il clan del nord, è stato completamente sterminato, e il villaggio e il castello raso al suolo- Si era alzata di scatto la sua compagna, stupita e sconcertata da quella notizia, non era di meno lui. -Nessuno purtroppo è sopravvisuto e quelli del est, se ne sono accorti troppo tardi- aveva abbassato lo sguardo il servitore, senza riuscire a guardarli più negli occhi.
 
   
 
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