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Autore: mamie    20/09/2014    2 recensioni
ATTENZIONE: SPOILER FINALE ALLEGIANT!
Se angst deve essere, che angst sia! Quattro lavora per Johanna e ora "combatte con le parole", le sue paure sono cambiate, il suo istinto da intrepido e abnegante invece no.
Genere: Angst, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Four/Quattro (Tobias)
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Nota: questa storia è ispirata, ma non partecipante, all’Origami Contest di Aki sama col permesso dell’autrice.
 
PAURA
 
A volte alcuni ricordi altro non sono che origami che la mente crea piegando fogli del passato.
©Riflessi d’acqua
 
“Quattro”, che soprannome idiota. “Quattro” come quattro paure, sempre quelle, che non se ne vanno.
Cambiano però, questo sì. Sono già cambiate.
Adesso nelle sue paure non c’è più Tris, non c’è più la paura di perderla, perché l’ha già persa, perché Tris è morta. Adesso nelle sue paure c’è un se stesso invecchiato dietro una scrivania, con una bella famigliola cui fare ritorno ogni sera. Adesso fra le sue paure c’è quella di dimenticarla.
Già la memoria a volte gli si confonde: la pallida Abnegante che era saltata per prima, l’Intrepida che sale sulla ruota così in alto da toccare il cielo, la ragazza che lo bacia nel fragore dello strapiombo, tanti volti di lei che si sovrappongono come carta velina fino all’ultimo, al volto gelido della morte che non ha più niente di lei… un guscio vuoto.
Scende stancamente dal treno, Quattro. Un tempo non lontano sarebbe saltato solo per la gioia selvaggia di sentire il volo.  Davanti a lui la facciata bianca del Dipartimento.
Nella vasca della fontana stanno cercando di allevare delle carpe per ripopolare il fiume. Hanno dei colori vivaci, rosse e dorate, alcune bianche, screziate di rosso e di nero, affondano e risalgono alla superficie come minuscoli dirigibili in un cielo verde. Il bordo della fontana è cosparso di licheni dorati. Sarebbe bellissima, se si trovasse in mezzo ad un giardino pieno di fiori e non nel luogo che odia di più al mondo.
A volte Johanna gli chiede di accompagnarlo quando va a parlare con Cara o con Matthew. Parlano del futuro, di come pianificare meglio le risorse, di come evitare nuovi conflitti. Ci sono ancora molti GD che pensano che l’unica soluzione ai loro problemi sia imbracciare le armi. Un tempo anche lui avrebbe pensato lo stesso. Matthew certi giorni lo scruta come se volesse studiarlo,  come una specie di animale da laboratorio, allora lui cerca di mettere su di nuovo la sua maschera dura.
Stringere i denti e andare avanti. È questo il nuovo tipo di coraggio che si è imposto, il più difficile. Stringere i denti e andare avanti.
 
 
Sono usciti da poco dall’edificio e parlano nell’ultimo sole del pomeriggio. È stata una giornata tranquilla, uno di quei giorni che sembrano quietamente normali e sono invece così rari. Johanna sorride e il suo sorriso è bello, sereno, nonostante anche lei abbia tante cose che devono farle male, fuori e dentro.
È solo un attimo, un movimento colto con la coda dell’occhio. L’istinto da Intrepido interviene più veloce del pensiero. La spinge a terra, si mette davanti a lei. Non sente gli spari. L’unica cosa che percepisce è una macchia confusa di gente che corre e le gambe che improvvisamente gli mancano. Qualcuno grida, poi la voce di Johanna che gli parla, veloce, agitata, ma lui non riesce a capire. Si sente come in cima alla ruota, a guardare giù, nel vuoto. Qualcosa gli dice di lasciarsi dolcemente andare e lui abbandona la presa e sprofonda. “Un vero Intrepido non si arrende mai” dicevano, ma adesso le Fazioni non ci sono più e ci sono cose cui persino Quattro, la Leggenda degli Intrepidi, può arrendersi senza vergogna.
Pensa che forse Tris potrebbe andare da lui, adesso; sarebbe bello. Gli piacerebbe. Gli piacerebbe davvero che Tris lo venisse a prendere.
Sorride a quel pensiero, mentre scopre di non avere più nessuna paura.
  
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