Fanfic su artisti musicali > Bangtan boys (BTS)
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Autore: fedetojen    20/09/2014    2 recensioni
Le sue mani erano così calde sul mio viso....è la realtà o un sogno?
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Min Yoongi/ Suga
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Sono a un concerto dei BTS e Suga mi prende dalla folla e mi porta sulla sedia al centro del palco.

Loro cantano, gli sguardi di Suga sono solo rivolti a me, tutti gli altri mi girano intorno cantando e ballando.

Arriva il momento della parte di rap di Suga, la sua voce riesce sempre a calmarmi ma in quel momento ero tutt’altro che calma, avevo i battiti accelerati, non sapevo se era la realtà o un sogno.

Dice parole che non fanno parte di nessuna delle loro canzoni se no me ne sarei accorta.

La sua voce riecheggia intorno a me e appena finisce mi porge gentilmente una rosa rossa.

La prendo e la annuso. Mi fanno scendere dal palco e aspetto in una piccola sala con un divano e una tv, mi siedo sul divano e aspetto.

Dopo un po’ vedo la porta che si apre.

“Ragazzi arrivo tra poco” dice Suga mentre chiude la porta dietro di se.

Viene verso di me sorridendomi e appena mi raggiunge si mette di fronte a me e si inginocchia.

Visto da così vicino è ancora più bello: il suo volto ovale, i suoi occhi che ti parlano e il sorriso che ti fa sciogliere.

“Ciao…senti io non ho capito molto di ciò che mi hai detto sul palco, anche perché non erano parole delle solite parti rap che tu fai.”
Gli dico io guardandolo negli occhi.

Scoppia in una risata e i suoi occhi diventano piccole fessure mentre sorride.
Subito dopo aver riso si concentra su di me e mi guarda di nuovo con i suoi occhi marroni scuri come il cioccolato.

“Perspicace, mi piace.” Mi dice lui mordendosi il labbro. Molto sexy, molto.

“Cosa mi hai detto?” chiedo curiosa, cercando di rimanere il più calma possibile e di frenare il mio impulso di buttarmi su di lui.

“Cosa ti ho detto eh? Ok te lo dico. Fra mille volti riconoscerei il tuo, a occhi chiusi riconoscerei la tua voce, al solo pensiero mi mancherebbe tutto di te se non ti avessi conosciuta, sei la mia musa, che mi ispira e mi fa andare avanti ogni giorno, lasciandomi senza fiato ad ogni tuo sguardo.”

Lo guardo. Mi ha davvero detto tutto questo? Ne siamo sicuri? Il mio cuore è impazzito, batte come se stessi correndo una maratona.
Lui mi guarda e mi sorride di nuovo. Così mi farà morire giovane se lo fa ancora.

“Mi hai davvero detto questo?” gli chiedo sorpresa. Lui annuisce facendo si con la testa.
La mia attenzione va sulla sua bandana che ha tra i capelli. Lui se ne accorge e se la toglie dalla testa.

“Se non ci credi allora ti regalo questa bandana.” Mi dice appoggiandomela intorno al collo ma non stacca le mani da essa.

“Davvero me la stai regalando?” dico io tutta felice, amavo le sue bandane e il modo in cui le indossava lo faceva sembrare una moda.

“Si, ma in cambio di una cosa.”
Mi dice lui avvicinandosi a me e tirando la bandana messa al mio collo verso di lui.

I nostri volti iniziano ad avvicinarsi e i nostri respiri si mescolano. Io volevo tutto ciò, lo aveva fatto nel modo più dolce che potessi immaginare.
Non smettevo di guardarlo, era così bello e affascinante.
Nel momento in cui le nostre labbra s’incontrano e si cercano l’un l’altra, ho i brividi dietro la schiena.

Lui lascia la bandana per mettere le sue mani intorno al mio collo. Io faccio lo stesso mettendo le mie mani una dietro al collo e l’altra nei capelli rossastri.

Appena ci fermiamo e le nostre labbra si staccano per riprendere fiato le nostre fronti sono a contatto.

“Ti va di visitare il nostro dormitorio?” mi chiede lui ancora con l’affanno.

“Volentieri” gli risposi sorridendo. Avrei sempre voluto vedere il loro dormitorio. Così ci alziamo e lui mi prende per mano. E mi guarda.

“Che maleducato! Non ti ho chiesto come ti chiami.” Mi dice lui aspettando una risposta.

“Sono Chiara.” Gli dico. Allora prende la mia mano e la bacia.

“Piacere Chiara.” Mi dice sorridendo. Mi scappa una risata. Ero felicissima.

“Andiamo!” mi dice uscendo dalla stanza.

“Eccoci questo è il dormitorio.” Mi dice appena entriamo in casa. Tutti gli altri si accomodano stanchi come sono nel salotto.

“Questa è la cucina, questo è il salone, queste le nostre stanze e questa è dove scrivo e invento i sound per le nostre canzoni.”
Appena entro nella stanza mi fiondo vicino al pc e mi siedo sulla sedia. Mi giro verso di lui e lo guardo.

“Mi fai sentire qualcosa fatto da te???” chiedo guardandolo con occhi dolci.

“Ma certo!” si dirige verso di me e gira la mia sedia facendomi stare di fronte al monitor del pc.
Mette le sue mani sulla scrivania, e così me lo ritrovo dietro a me, con il suo respiro sulle spalle e le sue mani vicino a me.

Apre qualche programma e con gentilezza mi mette le cuffie.
Parte la musica. E’ di quelle dolci che ti trascinano e ti fanno rilassare.
L’insieme di chitarra, pianoforte e violini è spettacolare.

Appoggio la testa alla sedia e vedi lui che mi fissa. E’ bello anche visto sotto sopra.
Ogni volta che mi guarda mi sorride. Amo quando sorride.
Lo guardo e gli sorrido anche io.

La canzone finisce e mi levo le cuffie e le poggio sulla scrivania.
Lui si siede sul divanetto a due posti vicino alla scrivania. Io lo raggiungo con la sedia e mi metto di fronte a lui.

“Quando ti guardo sembra come se ti conoscessi da una vita.” mi dice accarezzandomi la guancia.

La sua mano è così calda che chiudo gli occhi e assaporo quella sensazione di calma e serenità che mi mette quando lo guardo.

La sua mano dalla guancia passa al collo e mi tira a se con gentilezza.
Il mio cuore inizia a battere più veloce della luce. Le nostre labbra si incontrano di nuovo con più passione.

Le nostre mani si cercano e si incontrano intrecciandosi l’una con l’altra.
Fa dei piccoli cerchi con il dito sul mio collo che mi provocano il solletico facendomi ridere tra un bacio e l’altro.

“Resta” mi dice soffiando sulla mia bocca.

“Non posso” gli dico sapendo che non lo avrei più visto. Dovermi separare da lui mi fa stare male e mi fa sussultare.

“Ricorda però…” mi dice asciugando la lacrima scesa sul mio volto e baciandomi delicatamente la guancia e poi la fronte.

“Sicuramente. DEVO ricordare”

Gli dico prima di separare le nostre mani, e prima di svegliarmi.
   
 
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