CAPITOLO 2: DI NUOVO A NARNIA!
- Susan, comunque ti volevo avvertire che il tempo adesso tornerà a scorrere normalmente anche qui a Narnia, avevo cercato di portare le cose come a Londra per riuscire a farti arrivare in tempo e adesso che sei qui tutto tornerà normale...o altrimenti se anche nel tuo mondo il tempo avrebbe cominciato a trascorrere come qui, si sarebbero accorti della tua assenza... - la avvertì Aslan poco prima che la ragazza aprisse la grande porta di legno a pochi centimetri da loro - Hai ragione tu, è vero; lo avevo dimenticato. Ma dunque..quando i miei fratelli arriveranno, io potrei già essere più grande di Peter? Non credo di essere pronta per fare la sorella maggiore... - Aslan le sorrise dolcemente. - Non preoccuparti di questo, piccola mia...ogni cosa seguirà il suo corso... - . Susan onestamente era un po' irritata per quel parlare a enigmi del grande Leone, ma poi si disse che non poteva essere arrabbiata con chi l'aveva riportata a Narnia, quindi gli sorrise a sua volta. - E quand'è che potranno arrivare Edmund, Lucy e Peter? - -Sarai tu a chiamarli con il tuo corno e capirai da sola quando sarà il momento. - - Va bene... -. Il leone fece per allontanarsi. - Devi già andare via? - - Sì, temo di sì, ma ci rivedremo presto, Susan... - lui si voltò. - Ah, Aslan! - lo richiamò la ragazza. - Sì? - - Grazie....ti devo molto più di quanto possa pensare.... - il grande Leone le sorrise un'altra volta, poi sparì.Susan fissò la porta ancora chiusa per qualche istante, prese un profondo respiro e spinse il legno imponente. La sala del trono non era cambiata molto da come la ricordava, c'era soltanto qualcosa in più...proprio lì infondo, seduto sul trono...qualcuno che Susan conosceva bene: il suo re; c'era Caspian. Aveva la testa poggiata su una mano, guardava in basso. Il giovane era l'unico nella sala e Susan camminò piano, con lentezza, senza fare alcun rumore. Le sembrò che fosse passata un'eternità dall'ultima volta che lo aveva visto. Arrivò con calma vicino al re e gli prese la mano libera tra le sue. Lui sembrò come svegliarsi da un sogno e alzò gli occhi verso la nuova arrivata. - Susan... - mormorò incredulo. Lei lo fissò; non era esattamente come lo ricordava: adesso era più pallido e aveva un viso tirato e stanco, con qualche cicatrice qua e là. - Ciao Caspian... - gli disse con un tono molto dolce. - Sto sognando? Ti ho sognata così tante volte negli ultimi due anni... - disse questo con voce quasi timorosa. - No, non stai sognando; io sono qui e sono venuta per aiutarti in questa nuova battaglia. -. Gli accarezzò una guancia con il dorso della mano, poi vide che gli occhi di lui si inumidivano, riempiendosi di lacrime, poco a poco e lei non potè fare a meno di stringerlo forte a sè. Solo in quel momento si rese conto di quanto le fosse mancato davvero in quei sei mesi. Caspian la prese tra le sue braccia forti e rimasero in quel modo per quasi un'ora o forse anche di più, senza dirsi niente verbalmente, ma entrambi sapevano già che si stavano dicendo tutto. Qualche volta si fissavano sorridendo, altrimenti si abbracciavano e basta. L'unica cosa che per loro contasse veramente in quel momento era stare insieme. I loro corpi, le loro anome...erano fatti così...semplici...erano loro.
Poi Susan si alzò e Caspian la prese per mano, la guidò nei corridoi del castello e infine raggiunsero la sala delle riunioni. L'antica regina di Narnia ricordava molto bene, quella sala e venne riportata subito con la mente ai tempi dell'Età d'Oro di Narnia, quando regnava con i suoi fratelli. Adesso era passato più di un millennio e per lei era inconcepibile che il tempo fosse passato così velocemente lì. Quante volte era stata in quella sala con i suoi fratelli per discutere di tattiche e strategie! Caspian aprì la porta. - C'è una sorpresa, compagni miei: una nuova alleata! - annunciò il re. - Ebbene...parlate, re Caspian! - eslamò una voce che Susan riconobbe come quella di Ripicì. Tutti i presenti nella sala fissarono la porta incuriositi e Caspian si spostò per far passare la nuova arrivata e la giovane ragzza fece il suo ingresso. Esclamazioni sorprese e grida di gioia la accolsero. - Regina Susan! - esclamò una nano dalla barba rossa.
- Oh! Il mio P.C.A.! Che bello rivederti! - rispose lei in tono scherzoso. Tutti le sorrisero. Nella stanza, oltre Briscola e Ripicì c'erano anche Tartufello, il capo centauro, un minotauro, un orso e tanti altri. Ognuno di loro rese i suoi omaggi a Susan, poi il gruppo rimase lì a progettare qualche strategia contro i nimici. A ora di pranzo scesero tutti a mangiare e quando ebbero finito, Susan e Caspian andarono a fare una passeggiata a cavallo.
- Allora, raccontami...come hai fatto a tornare a Narnia? - - Aslan è venuto a prendermi la notte scorsa. - - Aslan?! E dov'è? - - È andato via poco prima che entrassi nella sala del trono. - -Ah, ho capito. Ma ciò che conta davvero è che ti abbia riportata da me. Sono passati due anni da quando ci siamo separati... - -Da me sono passati sei mesi. - - Davvero? - - Sì. I sei mesi più lunghi della mia vita; sono stati durissimi. Non riuscuvo a capacitarmi del fatto che non ti avrei mai più rivisto. - - Non dirlo a me... - il ragazzo le sorrise amaramente. - Caspian? - - Sì? - - Adesso basta pensarci; io sono qui. Noi siamo insieme e questa la cosa che conta di più. -. Lui si sporse per prenderle una mano. - La cosa che conta di più al mondo. -. Poi lei cambiò totalmente sia espressione che discorso: - Allora...facciamo una gara? - - Ne sei davvero sicura, regina Susan? - -Tanto vincerò io! - - Questo è tutto da vedere! - - Il primo che arriva a quella quercia lì infondo! - esclamò la ragazza indicando una grossa quercia una cinquantina di metri più avanti. - Come vuoi... - i due partirono spediti...e Susan vinse. - Ah ah ah ah! Te lo avevo detto! - esclamò lei. - Ah, sì? - lui la rincorse per un po', ma riuscì ad agguantarla e la fece salire sul suo cavallo, però nell'atto di farlo, entrambi persero l'equilibrio e caddero per terra, rotolando sull'erba, felici; ridevano come due bambini. Susan era finita sopra Caspian, aveva le mani poggiate sul petto del ragazzo e lui ne aveva una sul fianco e l'altra dietro la schiena di lei. Le punte dei loro nasi si sfioravano, Susan poteva sentire il respiro del re sul suo collo e il suo profumo invaderla. Caspian la strinse a sè e la baciò con passione. Le labbra premevano l'una contro l'altra, non con forza, non con irruenza, erano dolci e delicate, desiderose; le lingue giocavano, gli occhi erano chiusi. Poi si staccarono e si fissarono per lunghissimi attimi. - Mi sei mancata da morire. - - Mi sei mancato anche tu. -. Caspian le sfiorò una guancia con il dorso della mano e la baciò nuovamente. In quel momento Susan si accorse di una cosa: era tornato il suo Caspian. Il suo volto non era ancora così tirato, pallido e stanco come solo poche ore prima. Adesso era più rilassato e roseo. "Che bello rivederti così..." pensò tra sè mentre lo fissava. - Vorrei continuare a farlo per sempre, Suan, ma qui è pericoloso. Al castello avremo tutto il tempo; avanti...ora torniamo a Cair Paravel. - - D'accordo. -. Stavano per arrivare a palazzo, quando udirono un rumore alle loro spalle. - Susan, veloce! - esclamò il re spronando Destriero, il suo cavallo. La ragazza lo imitò, poi guardò indietro e vide una figura magra e alta; sembrava un uomo, o meglio...un elfo, ma sapeva che non era nè l'uno nè l'altro. Lo sconosciuto aveva lunghi capelli d'argento, drittissimi e occhi totalmente neri, senza le pupille e senza la parte bianca dell'occhio, eppure sembrava vederci benissimo. Caspian rimase dietro Susan, come per farle da scudo. Qualche istante dopo sentirono una freccia sibilare nell'aria e in qualche attimo, Susan la sentì fischiare a pochi millimetri dal suo orecchio. A quel punto, Caspian girò il cavallo e puntò verso il nemico . - Caspian, no! - gridò Susan. Sul volto di quella sorta di elfo maligno affiorò un ghigno spietato e quando il giovane re gli fu vicino, lui estrasse come dal nulla una lancia elaborata finemente e affilatissima e lo colpì ad una spalla. Il grido di Caspian fu agghiacciante e per poco non cadde da cavallo. - Caspian! - urlò di nuovo Susan. Anche lei tornò indietro, vide il nemico puntare la lancia dritta al petto di Caspian, pronto a trafiggerlo da un momento all'altro. La ragazza spronò il suo cavallo e arrivata vicino al re, gli strappò di mano la spada e assestò un potente colpo sul torace dell' "elfo". Quello sgranò gli occhi e un rivolo di sangue uscì dalle sue labbra, poi crollò a terra. - Sei una forza! - esclamò Caspian, sforzandosi di non sembrare troppo sofferente. - Caspian, fammi vedere... - - Tranquilla, Susan, non è niente.... - - Non importa, voglio darci un'occhiata lo stesso. - disse con tono fermo. Prese il braccio del ragazzo con delicatezza e fece molta attenzione a scoprire la parte ferita. Era un brutto taglio, ma nulla di irrimediabile. - Rimani qui un momento. - - Susan... - -Sta' tranquillo, non mi allontano. -. La ragazza andò vicino ad un masso poco distante e raccolse del muschio che vi era attaccato. - Che cosa stai facendo? - le chiese Caspian quando vide che avvicinava il muschio alla sua spalla ferita. - Ti uccido! - esclamò scherzando, poi rise. - Dai, Caspian, che vuoi che ti faccia un po' di muschio? Così bloccherò la fuoriuscita di sangue. - - Davvero? - - Davvero davvero. - rispose sorridendogli. - Aspetta, Susan...in quella borsa dovrei avere anche delle bende. - disse indicandole una borsa di cuoio legata su un fianco del cavallo. - Perfetto! Che previdenza! Proprio innaturale per un uomo! - - Ehi, che vorresti dire? - lei si mise a ridere. Dopo avergli fasciato il braccio, ripresero la strada per Cair Paravel.
Quando arrivarono il castello era molto più movimentato e Susan lì riconobbe la sua vecchia Cair Paravel. Tutti li salutarono allegri, come se fossero normalissimi tempi di pace, poi i due ragazzi si diressero verso l'infermeria per far curare la ferita di Caspian da mani più esperte. Per tutto il resto della giornata, lui e Susan non si separarono e Caspian le spiegò la situazione: Narnia era in guerra da quasi quattro mesi e per fortuna i nemici non avevano sferrato ancora potenti attacchi anche se sapevano che sarebbe successo a breve. L'idra e il kraken non avevano fatto molte vittime fino a quel momento, ma erano sempre lì pronti per tendere un agguato. I vampiri invece avevano già ucciso una ventina di persone e onestamente non era neanche tanto considerando il periodo da cui erano in guerra e considerando i loro standard, ma Caspian e Susan non potevano accettare che degli innocenti venissero dissanguati solo per soddisfare gli stomaci di quegli esseri ripugnanti. - Per quanto riguarda le creature che ci hanno attaccati oggi pomeriggio, invece, posso dirti che li chiamiamo "torturers", che significa... - - Torturatori... - lo interruppe lei. - Esattamente. Sono molto forti e usano quelle lance per combattere. Sono affilatissime e molto potenti, ovviamente usano anche archi e frecce e hanno una mira quasi infallibile; in poche parole li potresti battere soltanto tu! E oggi ho visto che sei capace di destreggarti perfettamente anche con la spada! - - A dire il vero era la prima volta che mi cimentavo con una lama. - - Be', è stata un'ottima performance, allora! - - Sono lusingata di avere l'approvazione del re! - - Avevi qualche dubbio, forse? -. I due si misero a ridere. Poi però tornarono seri. Caspian era sicuro che quel conflitto si sarebbe intensificato rapidamente; i loro nemici erano potenti e senza scrupoli e non avrebbero risparmiato nessuno se avrebbe intralciato loro la strada verso la conquista di Narnia. - Non è una situazione semplice... - disse Susan, quasi leggendo nei pensieri del ragazzo. - No, non lo è affatto. - rispose il re. - Ma per fortuna ho il sostegno della ragazza più bella di tutta Narnia, che grazie a Dio è anche forte come nessun altra. - aggiunse poi. - E lo avrai per sempre. Questa volta sento che c'è qualcosa di diverso, però. - - In che senso, scusa? C'è qualcosa di diverso in cosa? - - Nella mia situazione nei confronti di Narnia... - un grande punto interrogativo si dipinse sulla fronte di Caspian. - Non so bene come spiegarmi; è strano e Aslan non mi ha minimamente accennato a questo fatto, però sento che questa volta potrò restare. - - Dici...restare a Narnia? - - Sì - - L'ho pregato per molto tempo. - - L'ho pregato anch'io, credimi. -. Il re la abbracciò, cercando di non farsi male alla ferita, poi le diede un leggero bacio. Salirono in camera di Caspian e lì rimasero a parlare ancora per molto, dopo cena. Verso mezzanotte Susan si fece sfuggire uno sbadiglio. - Sei stanca? - lei annuì. - Mi hai fatto preparare una stanza? - - Sì, certo! - - Ah, bene. E qual è? - - È proprio questa. - - Ma questa è la tua... - - Esattamente. Il mio letto è il tuo letto. -. Susan gli sorrise. - Sei un tesoro... - - E tu sei il mio amore. -. Caspian la baciò ancora e poi disse: - Oh! E non te lo avevo ancora detto, ma...sei bellissima; questo vestito ti sta davvero bene. - - Grazie e...devo ammettere che anche tu non sei affatto male! -. Si sorrisero ancora, poi indossarono i rispettivi pigiami e si infilarono sotto le coperte. Parlarono per altri dieci minuti circa, ma poi il sonno li colse entrambi, così, mentre erano ancora abbracciati e felici di essere di nuovo insieme.
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Ecco qui anche il secondo capitolo! Ho aggiornato velocemente e spero veramente di non avere deluso i lettori. Devo ammettere che in questo capitolo ho dato mooooooooooolto spazio alle sdolcinatezze tra Susan e Caspian e nei prossimi capitoli varierò di più, prometto! Se devo essere sincera pensavo che non sarebbe piaciuta; mi è uscita di getto qualche sera fa', ma sono contenta che la abbiate apprezzata! Comunque passo ai ringraziamenti:
Reby94xx : ti ringrazio tantissimo per i complimenti e spero che continuerai a seguirmi!
bulmettina: grazie mille anche a te per aver trovato geniale la storia del kraken e dei vampiri, presto li vedrete in azione, immancabilmente insieme all'idra e ai Torturers!
Simba: ringrazio anche te per il complimento sul mio modo di scrivere!
Quindi ribadisco che spero continuiate a seguirmi e a recensire perchè senza di voi, non so se avrei scritto nemmeno questo secondo capitolo. Spero di non aver deluso le aspettative di qualcuno e di aver stimolato ancora la vostra curiosità! Ah! E non lapidatemi se qualche pezzo fa un po' schifo, ma confesso che qualcosa l'ho scritta chiusa nel bagno della scuola durante l'ora di matematica invece di essere in classe a fare gli esercizi (tanto non ci avevo capito niente di quelle cose....!). E sapete tutti che il bagno della scuola non è un posto che ispira particolarmente. Comunque adesso chiudo davvero e ancora grazie di cuore a tutti! Baci immensi!