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Autore: Directioner5340    21/09/2014    1 recensioni
{SCILES}
Scott e Stiles sono migliori amici da molto tempo, fin dai loro primi ricordi. Quindi, cosa succede quando Stiles inizia a provare nuovi e strani sentimenti per Scott? Andrà contro ciò che prova per mantenere la loro amicizia o rischierà tutto nella possibilità che nasca qualcosa tra di loro? Scopritelo in “I don’t like you…… I love you”
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Storia in lingua originale: http://www.wattpad.com/story/11888967-i-don't-like-you-i-love-you-scott-stiles-fan-fic
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Scott McCall, Stiles Stilinski, Un po' tutti
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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{STILES}

Diedi un bel morso al mio sandwich e uscì fuori un po’ di mostarda, sporcandomi le dita. Posai il sandwich sbuffando e con un tovagliolo mi pulii la mano.

«Allora, che ne pensi della ragazza nuova?» chiese Scott. Distolsi lo sguardo dal sandwich ed esaminai la mensa della scuola cercando la ragazza nuova, Kira.

«Non lo so, credo che sia una ragazza a posto» dissi scrollando le spalle «Perché?» ripresi in mano il sandwich e diedi un altro morso, fortunatamente non mi sporcai di nuovo.

«Niente» rispose Scott «penso solo che sia carina.» Mi girai verso di lui guardandolo con le sopracciglia alzate.

«Davvero?» gli chiesi «credevo che fossi ancora scosso per come è finita con Allison. Non sto dicendo che dovresti esserlo.» Poggiai di nuovo il sandwich sul tavolo e rivolsi a lui la mia attenzione.


«Lo sono» sbuffò Scott «ma forse dovrei soltanto accettare il fatto che è finita.»

«Si, credo sia meglio» dissi con un’alzatina di spalle «sembra che tra Allison e Isaac ci sia qualcosa.»

«Oh Dio no» disse seccato Scott. Mi uscì una risatina per la sua reazione.

«Calmati Mr Geloso» ghignai.

«Non sono geloso» borbottò Scott mentre si rimpinzava di patatine. Notai le mani di Scott chiuse a pugno e capì che non era per niente contento per la storia di Allison e Isaac.

«Ok allora se non sei geloso, perché ti fa rabbia che stiano insieme?» gli dissi, e lui si voltò con un uno sguardo infastidito.

«Non mi fa rabbia» affermò lui rigidamente «è solo che non mi sembrano una bella coppia, tutto qui.»

«Pensavo che tu e Isaac foste amici» dissi.

«Infatti siamo amici» rispose lui.

«E pensavo anche che nonostante tu e Allison abbiate rotto, volessi che lei fosse felice» replicai.

«E’ così» insisté Scott.

«Beh, a me sembra che Allison e Isaac siano carini insieme, quindi non capisco perché tu credi che siano una coppia tanto brutta» dissi facendo spallucce.

«Io… Beh io…» borbottò lui «ti odio Stiles.»

«Avanti Scott, sappiamo entrambi che non puoi odiarmi, tu mi ami!» dissi ridendo. Scott increspò le labbra e la campanella, che segnalava la fine dell’ora di pranzo, suonò. Scott si alzò bruscamente, si mise lo zaino sulle spalle e gettò i resti del suo pranzo.

«Andiamo stupido» disse Scott con un sorriso, sorrisi anch’io, presi il mio zaino e uscimmo insieme dalla mensa diretti verso l’aula di chimica.

***

Uscito da scuola andai nel parcheggio, misi in moto la mia Jeep e mi diressi all’entrata per prendere Scott. Sbuffai non appena lo vidi parlare con Kira. Che deve fare un ragazzo per tornare presto da scuola?!

«Ehi piccioncini, se non vi dispiace, avrei un sacco di compiti da fare» Urlai dal finestrino del passeggero. Scott mi guardò sorpreso e Kira arrossì leggermente.

«Ehi, puoi andare senza di me» mi rispose Scott «penso che andrò a fare un giro con Kira, troverò un passaggio per tornare a casa.» Aggrottai le sopracciglia mentre tiravo lentamente su il finestrino. Scott di solito torna a casa con me, soprattutto dalla scorsa settimana quando la sua moto si è rotta ed è troppo costoso per lui ripararla.

Guidai verso casa in silenzio mentre guardavo soltanto la strada davanti a me. “Come ha potuto mollarmi così? Più tardi dobbiamo vederci a casa mia, ha intenzione di darmi di nuovo buca?” pensai.
Sbuffai mentre parcheggiavo la Jeep. Entrai in casa e buttai lo zaino a terra all’ingresso.

«Stiles?» chiamò mio padre curioso.

«Si papà, sono io» risposi «vado in camera mia a studiare.» Non presi neanche lo zaino, non avevo veramente intenzione di studiare.

Una volta arrivato in camera mia mi gettai sul letto, emisi un sospiro mentre mi toglievo le scarpe con i piedi e chiusi gli occhi. Mi ero appena tolto la prima scarpa e il mio cellulare iniziò improvvisamente a vibrare nella tasca, spaventandomi.

Da Scotty: ehi amico, non posso venire da te più tardi. Sono stato invitato a cena da Kira.

Lessi il messaggio più volte per essere sicuro di aver letto bene. Poggiai il cellulare sul comodino sbuffando. “Ovviamente all’improvviso cenare con Kira è diventato più importante che passare il tempo con me. Bello sapere di essere la seconda scelta.”
Non sarei infastidito da questo se lui non lo facesse troppo spesso, ma ultimamente lo fa. Dice che vuole passare del tempo con me ma poi è come se trovasse sempre qualcosa di meglio da fare.
Mi alzai dal letto e lentamente mi diressi verso il mio computer per iniziare un compito di inglese assegnato per la settimana successiva, in pratica non avevo niente di meglio da fare.
Mi sedetti e, mentre aspettavo che il computer si accendesse, aprii il cassetto e presi la mia bottiglia di Adderall, ne mandai giù un sorso scuotendo la testa leggermente. Dopo di che iniziai  il saggio di tre pagine su Shakespeare assegnato dalla prof…

***

Ero seduto davanti al computer da circa cinque ore ormai a guardare una pagina quasi completamente bianca, ascoltando mentre un po’ di musica. Erano le 8 di sera e il mio telefono squillava di continuo da almeno mezz’ora a causa dei messaggi che mi aveva inviato Scott, ma non mi scomodai a rispondere a nessuno di questi.

«Ehi Stiles, perché non rispondi ai miei messaggi?» Sentii la voce sorpresa di Scott e mi girai, lo vidi arrampicarsi sulla finestra, per poi entrare in camera.

«Non so, forse qualcuno sta cercando di fare i suoi compiti in anticipo!» sbuffai.

«Ok, tu non inizi mai i compiti in anticipo» sospirò Scott «e perché questa ostilità?»

«Non lo so, dimmelo tu Scott» dissi io seccato «perché mi hai ignorato oggi?»

«Ti ho mandato dei messaggi, non li hai letti?» chiese Scott confuso. Aprii la bocca con un aria sorpresa e un espressione un po’ infastidita.

«Non lo capisci vero?» mi lamentai «Scott mi avevi promesso che oggi avremmo passato del tempo insieme.»

«Qual è il problema? E’ solo un giorno!» Scott sospirò «stiamo sempre insieme.»

Onestamente non sapevo nemmeno io perché ne stavo facendo un questione così grande. In effetti ultimamente mi aveva dato buca qualche volta, ma non era la fine del mondo. Ma non importava quanto duramente ci provassi, non riuscivo a non arrabbiarmi.

«O mio dio!» sbuffai con tono offeso «davvero Scott? Solo un giorno? È da più di due settimane che mi dai buca.» Guardai la faccia dispiaciuta di Scott, mi rattristai nel guardarlo. Non volevo farlo sentire colpevole, volevo solo che capisse.

«Mi dispiace» dissi «non sarei dovuto esplodere così ma..»

«No Stiles hai ragione, ultimamente ti ho ignorato» sospirò lui «e mi dispiace molto. Sono stato preso un po’ troppo dagli altri e non pensavo ti importasse.»

«Certo che mi importa» replicai «ascolta, non avrei dovuto arrabbiarmi così. Non so cosa mi stia succedendo.»

«Che intendi?» chiese Scott preoccupato.

«Non lo so» dissi alzando le spalle «la mia testa, il mio umore sono un po’ in confusione. Credo che tutta questa storia dei lupi mannari e il resto mi stiano facendo impazzire.» Scott annuì con un mezzo sorriso per confortarmi.

«O è questo oppure hai il ciclo» Scott ghignò, facendo sorridere anche me.

«Sei proprio uno scemo a volte» dissi ridendo «ma forse è per questo che ti voglio bene.»

«Già, credo che anch’io ti voglio bene per questo, testa di cavolo» Scott rise e io lo guardai inarcando un sopracciglio.

«Testa di cavolo? Chi sei, mio padre?» gli chiesi sorridendo.

«Forse» ghignò Scott.

«Wow se sei mio padre allora eri un rubacuori già da bambino!» dissi ridacchiando mentre mi appoggiavo al muro.

«Forse un po’ troppo fortunato» sorrise lui mentre si avvicinava verso di me.

«Troppo fortunato?» dissi «quanto?» lo guardai mentre lentamente portava il viso vicino al mio.

«Credo che tu lo sappia» disse con un ghigno malizioso e mi bloccò a muro. Guardai le sue labbra avvicinarsi alle mie, e la cosa che mi sorprese di più è che in effetti io volevo baciarlo. Le nostre labbra erano lontane un soffio in procinto di unirsi quando improvvisamente…
 
«STILES! E’ ora di alzarsi!» disse cantilenando mio padre.

Saltai quasi in aria e caddi a terra dalla sedia della mia scrivania. Mi strofinai la fronte, l’avevo sbattuta contro il pavimento.
«Ahii» mi lamentai mentre mi alzavo in piedi. Guardai il mio computer e notai che non avevo scritto niente. «mi sono davvero addormentato sulla scrivania? Beh, questo spiegherebbe il maldischiena» sospirai e nel frattempo ripensai a quel sogno.
Sembrava così reale, Scott mi aveva quasi baciato! E io volevo che lo facesse. Scossi la testa cercando di cacciare via i pensieri. “E’ solo un sogno, non significa niente” mi ripetevo in mente, ma allora perché desideravo di non essermi svegliato?




Ciao a tutti! Ecco il primo capitolo : ) cercherò di tradurne e caricarne uno al giorno. Il secondo è già pronto, lo caricherò domani ; )
   
 
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