Lo fissò; lo fissò nello stesso modo in cui si fissa il mare alla fine dell'estate, con quella tetra malinconia, con quella consapevolezza che, anche se non si vuole farlo, dal mare ci si deve allontanare.
Perchè lui le aveva sempre ricordato il mare: se guardava dentro i suoi occhi, si perdeva a contarne tutte le sfumature, dall'azzurro profondo a quello più simile al cielo.
Percorse con lo sguardo il profilo del suo viso, si soffermò sulle sue labbra, poi scese giù, per le spalle, i fianchi, accarezzando da lontano quella persona che avrebbe riconosciuto fra sette miliardi. La sua persona.
Le dita di lui strinsero quelle della sua migliore amica, le loro labbra si sfiorarono.
E lei, inerme, non poté far altro che guardare, mentre dentro di sè un incendio la divorava. 
Anche lei avrebbe saputo amarlo abbastanza, e anche di più; con tutto l'amore represso che si portava dentro, avrebbe potuto amare per entrambi per sempre.