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Autore: Out_Ofocus    21/09/2014    3 recensioni
- Sai mi sei mancata così tanto che credo di aver perso la testa … e non so bene quando sia successo … forse quando ho deciso di farti mia. – sorrise baciandola dolcemente, contento di averla di nuovo fra le sue braccia, sentendosi improvvisamente completo, sentendosi a casa. – Ti amo D! -
- Ti amo anche io. –
- Adesso torna a dormire, sarò qua quando ti sveglierai. – sorrise stringendola a se, deciso a non volerla più lasciare andare.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Luke Hemmings
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Colonna sonora: Ed Sheeran - Miss You
 

 
- Quindici minuti. – una voce maschile urlò dal corridoio. Luke alzò velocemente lo sguardo dallo schermo del suo cellulare per osservare i ragazzi, Ashton era seduto sull’altro divano, di pelle nera, che si trovava nel camerino anche lui concentrato sul telefono. Michael si stava sistemando i capelli, davanti ad uno dei tanti specchi. E Calum sembra essere sparito, probabilmente in bagno.
Si lasciò scappare un sospiro e abbassò di nuovo lo sguardo sullo schermo. Voleva essere ovunque tranne che in quel camerino in quel momento, solitamente eccitato di salire sul palco a esibirsi quella sera si sentiva solamente stanco.
- Luke tutto bene? – Michael guardò l’amico, riflesso nello specchio.
- Si, solo che non sento Dallas praticamente da ieri … e sto cominciando a preoccuparmi, le ho mandato miliardi di messaggi e anche provato a chiamarla, ma ha sempre il cellulare staccato. –
- Avete litigato? – chiese Ashton, improvvisamente interessato.
- No … - si lasciò scappare un altro sospiro, passandosi una mano tra i capelli. – Cioè mi ha detto che sarebbe stata dalla nonna per qualche giorno, che vive fuori Sydney, ricordate no? – i ragazzi annuirono, Calum che era appena rientrato nel camerino, aveva l’aria persa e cercava di capire di cosa i ragazzi stessero parlando. – E insomma lì il telefono non prende bene, ma solitamente trova il modo di farsi sentire … sono solo preoccupato tutto qua. –
- Sono sicuro che non sarà niente di grave, magari non è davvero riuscita a trovare segnale, smettila di fare paranoie Luke, e preparati, o vuoi salire sul palco in mutande? – chiese Michael sorridendo, guardando le gambe del ragazzo.
Ashton stava per dire qualcosa a sua volta quando il suo cellulare cominciò a suonare, e velocemente si alzò uscendo dalla stanza per rispondere.
- D, ti avevo data per dispersa. –
- Sono salita ora sul taxi, è maledettamente difficile passare inosservata quando il tuo ragazzo e in una delle band più famose del momento. – disse la ragazza rilassandosi contro il sedile posteriore del taxi, sul quale era appena salita. Los Angeles era caotica a qualsiasi ora, e per Dallas che ci era stata solo una volta sola, anni prima, le sembrava un mondo completamente diverso a quello a cui era abituata.
- Manda un messaggio a Luke o qualcosa, sta cominciando a preoccuparsi … - Ashton parlava a voce bassa, continuando a fissare la porta del camerino in caso Luke ne fosse uscito. – Comunque, tutto bene il volo? –
- Si, tutto perfetto, voi tre non dovevate prenotarmi la prima classe, non era affatto necessario. –
- Beh era il minimo che potessimo fare … - sorrise fra se e se. – Allora, ti è arrivato l’indirizzo dell’hotel? –
- Si, già dato al tassista, siamo già per strada. –
- Perfetto, allora appena arrivi lì. Alla reception ci sarà un ragazzo del nostro staff ad aspettarti e ti accompagnerà alla camera di Luke, noi finito il concerto cercheremo di farlo tornare lì il prima possibile, magari scrivigli qualcosa che gli faccia venire voglia di tornare in camera appena finito il concerto, non so, che vuoi fare una video chiamata o qualcosa del genere … -
- Tranquillo, ora mi invento qualcosa … -
- Cerca di non farti vedere da nessuno, che sennò la sorpresa potrebbe non riuscire. –
- Beh spero non ci siano fan davanti all’hotel, o sennò come entro, volando? –
- Di al tassista di lasciarti sul retro, dirò a Matt di aspettarti lì. –
- Ok … - guardò fuori dal finestrino, Los Angeles scorreva velocemente. – Ash … grazie. – sorrise pensando a cosa Ashton, Calum e Michael avevano fatto per lei e Luke.
- Nessun problema. –
- Cinque minuti! – la stessa voce di prima urlò di nuovo.
- Dallas, devo andare siamo sul palco in cinque minuti, fammi sapere quando arrivi in hotel ok? –
- Va bene … -
- Scrivi a Luke. -
- Agli ordini. – rise.
- Ciao. –
- Ciao. – riattaccò, ritrovandosi a sorridere allo schermo. Non poteva crederci era nella stessa città di Luke, da li a poche ore lo avrebbe rivisto per la prima volta dopo cinque mesi. Aprì i messaggi e cominciò a digitare sullo schermo. “Ehi, amore, scusami se non mi sono fatta sentire, ma sai che qua da mia nonna non c’è molta linea, spero di non averti fatto preoccupare … comunque sono tornata alla civiltà da poche ore, ci sentiamo dopo il concerto? Se non sbaglio starai per salire sul palco. Videochiamata appena torni in hotel? Mi manchi. Ti amo!” .
Lo rilesse e schiacciò invio, sperando che Luke lo leggesse prima di salire sul palco. Appoggiò il telefono sul sedile, accanto a lei e si avvicino al tassista.
- Mi scusi … -
- Si signorina? –
- Quando arriviamo in hotel, sarebbe un problema per lei, andare all’uscita secondaria? So che è una richiesta anomala, ma è per … motivi di sicurezza. –
- Non c’è nessuno problema. – l’uomo alla guida, le sorrise dallo specchietto retro visore.
Dallas si appoggiò di nuovo allo schienale del sedile, distraendosi di nuovo con il paesaggio della città che correva velocemente. Era ancora tutto così irreale per lei. Fu la vibrazione del suo cellulare a distrarla, segnalando un nuovo messaggio. Sorrise nel vedere il mittente, Luke.
Ehi piccola, ammetto di essermi un po’ preoccupato, come avrai potuto notare dai miliardi di messaggi che ti ho mandato, scusami se ti ho intasato il telefono, ma mi conosci … farò in modo di tornare in hotel il più velocemente possibile dopo il concerto, mi manchi anche tu, non puoi immaginare quanto … ti amo, a più tardi.”
 
Mezz’ora dopo il taxi si fermò nel parcheggiò sul retro dell’hotel, Dallas pagò velocemente il tassista che la aiutò a scaricare la valigia dal bagagliaio e si guardò intorno velocemente. Un uomo sui trent’anni le si avvicinò, vestito in nero, lo sguardo serio.
- Dallas? –
- Si … - era leggermente intimidita, nonostante stesse con Luke da quasi due anni non era ancora abituata alla nuova vita del ragazza, composta da fan, concerti, uomini della sicurezza, pettegolezzi, paparazzi e notorietà.
- Ciao sono Matt. –
- Oh si, Matt … scusami sono leggermente stordita. –
- Comprensibile, è un viaggio lungo da Sydney … -
- Già. –
- Vieni lascia, prendo io. – disse sfilandole la valigia dalle mani. – Ti accompagno alla camera di Luke. –
- Grazie mille. – lo seguì silenziosamente all’interno dell’hotel, sbirciando fuori e notando che fuori dall’ingresso principale c’era un piccolo gruppetto di fan. Seguì Matt verso gli ascensori e all’interno di uno di essi quando arrivò. Salirono al quattordicesimo piano e, sempre in completo silenzio, camminarono per il corridoio arrivando davanti ad una camera, il ragazzo le porse una chiave e lei aprì la porta, facendolo entrare per primo. Si guardò intorno, la camera era un completo disastro, tipico di Luke.
- La appoggio qua! – Matt appoggiò la valigia accanto a quella aperta di Luke e le sorrise. – Io sono al decimo piano, stanza 1023, per qualunque cosa vieni pure a cercarmi, puoi ordinare qualcosa a mangiare e fare come se fossi a casa tua non farti problemi. –
- Sai a che ora finiva il concerto dei ragazzi? – chiese prima che potesse andarsene.
- Dovrebbero essere in hotel per le undici e mezzo, mezzanotte. –
Dallas guardò velocemente la sveglia sul comodino, segnava le nove e mezzo, aveva tutto il tempo di rilassarsi e mangiare qualcosa. – Grazie.
- Non c’è di che. – uscì dalla stanza lasciandola sola. 
Dallas si guardò intorno, improvvisamente consapevole di essere a poche ore dal vedere di nuovo Luke, dal poterlo finalmente riabbracciare, baciare, dal potere stare di nuovo con lui. Circa due ore e sarebbero stati di nuovo insieme, due ore che sembravano essere più lunghe dei cinque mesi appena passati. Decise di andare a farsi velocemente una doccia, improvvisamente stanca. Il volo era stata un’agonia, odiava volare e le poche volte che lo aveva fatto Luke era sempre stato con lei a distrarla e tranquillizzarla, ma quella volta aveva dovuto farlo da sola, e l’ansia e l’agitazione le avevano fatto compagnia per quasi tutto il viaggio. Ora sotto la doccia si sentì improvvisamente rilassata, anche se sempre nervosa. Una volta uscita dalla doccia, si avvolse in uno dei morbidi asciugamani bianchi, appoggiati vicino alla vasca, e si avvicinò allo specchio. I capelli, rossi ramati, erano allungati molto negli ultimi mesi, decise di legarli in una coda alta, sapendo quanto Luke adorava vederli legati. Rimase a guardarsi per qualche minuto, indecisa sul cosa mettersi, era stanca e sapeva che Luke non si sarebbe scandalizzato di trovarla in pigiama, anzi probabilmente ne sarebbe stato felice, gli avrebbe solo dato una scusa per infilarsi a letto con lei e coccolarsi. Tornò in camera, decisa ad aprire la valigia e cercare il pigiama, quando qualcosa nella valigia di Luke catturò la sua attenzione. Si inginocchiò, afferrando la camicia rossa e nera a scacchi e sorrise, portandosela al naso e sentendosi a casa quando il profumo del ragazzo le invase le narici. Aprì velocemente la sua valigia, prendendo l’intimo pulito, e cominciando a vestirsi, indossando solo la camicia del ragazzo. Le stava decisamente troppo lunga, così arrotolò le maniche e chiuse qualche bottone, andando a mettersi a sedere sul letto. Non aveva fame, così decise di mettersi comoda e guardare un po’ di tv, cercando di ammazzare il tempo.
 
- Che fretta hai di tornare in hotel? – chiese Calum guardando Luke.
- Dallas mi ha scritto, vuole che ci sentiamo in video chiamata, e voglio farlo il prima possibile, mi manca … - guardò i tre ragazzi, che sorrisero sapendo che non era quello affatto quello che lo aspettava.
Il mini van, su cui si trovavano, rallentò fino a  fermarsi, erano un quarto a mezzanotte e davanti all’hotel cerano una decina di fan. Luke adorava fermarsi a parlare con le fan, fare qualche foto e firmare autografi e renderle felici, ma quella sera volevo solo tornare in camera, mettersi comodo a letto, e chiamare Dallas. Si fermò circa dieci minuti, scusandosi con le ragazze dicando di essere stanco e sparendo verso il loro piano, prima che uno degli altri tre ragazzi potesse dire niente.
Il viaggio in ascensore gli sembrò tremendamente lento, e persino la musichetta di sottofondo cominciava a dargli ai nervi. Una volta al piano, quasi corse verso la camera, sentendosi ridicolo.
Cercò la chiave della camera nel portafogli, e aprì la porta entrando in camera sentendosi più tranquillo, era lì, e nel giro di pochi minuti sarebbe stato in video chiamata con la ragazza che gli aveva fatto completamente perdere la testa negli ultimi anni.  Alzò un sopracciglio, quando si rese conto che la camera non era completamente buia come doveva essere e che delle voci arrivavano dalla televisione, era sicuro di averla spenta quella mattina. Si tolse la giacca di pelle, lasciandola a terra e si avvicinò a dove si trovava la tv e il letto. La camera era buia se non per la luce della televisione che illuminava quel poco la stanza da permettergli di vedere una sagoma sul letto. Sgranò gli occhi, pronto a chiamare la sicurezza, sicuro che qualcuno si fosse intrufolato in camera sua. Si avvicinò al letto, notando che la sagoma sul letto non era altro che Dallas. Si tirò un pizzico convinto di trovarsi in un sogno, ma quando sentì male improvvisamente si ritrovò a sorridere.
La osservò indossava solo una delle sue camicie, i capelli erano leggermente spettinati e qualche ciocca le era scappata dalla coda. Non poteva crederci era lì. Si avvicinò al letto, cercando di fare il meno rumore possibile. Dallas dormiva, sul fianco sinistro, con il volto rivolto verso la finestra. Si inginocchiò, in modo da essere più o meno alla stessa altezza del viso di lei. Non poteva crederci, era davvero lì, davanti a lui. Le accarezzò dolcemente una guancia, spostandole una ciocca di capelli dietro un orecchio. La ragazza si mosse appena, e lentamente aprì gli occhi, confusa.
- Dio mi sono addormentata. – disse perdendosi negli occhi color ghiaccio del ragazzo. – Sorpresa. – sorrise guardandolo.
- Dio quanto ti amo. – disse unendo le sue labbra con quelle del ragazzo. – Come hai fatto ad entrare? –
- Ho le mie fonti …- rise lei, spostandosi leggermente, in modo da fare posto anche a Luke, che le sorrise e sfilandosi le scarpe, si stese accanto a lei,
- I ragazzi? –
- Forse … -
- Dovrai ricordarmi di ringraziarli domani … - le lasciò un bacio sul naso, sapendo quando le piaceva quando lo faceva. – Quanto ti fermi? –
- Per le prossime tre settimane … -
- Non eri da tua nonna eh! –
- No ero su un aero terrorizzata! –
- Avresti potuto dirmelo. –
- Tonto non sarebbe stata una sorpresa non ti pare? –
- Lo so, ma so che odi volare! –
- E cosa avresti fatto saresti venuto a prendermi a Sydney? – rise, passando una mano tra i capelli di lui, e intrecciando le sua gambe con quelle di Luke.
- Beh sarebbe stato stupido vero? –
- Già. – unì nuovamente le sue labbra con quelle di lui, rendendosi conto quanto quel contatto le fosse mancato.
- Vedo che ti sei già messa comoda. – sorrise guardando la sua camicia.
- Se ti dispiace me la tolgo … -
- Non credo di poter controllare me stesso se ti vedessi praticamente nuda … -
- E se non volessi che ti controllassi. – giocò distrattamente con una delle collanine del ragazzo.
- Stai lottando contro te stessa per tenere gli occhi aperti … quindi direi che stasera non è decisamente quello di cui hai bisogno, abbiamo aspettato cinque mesi una notte in più non ci ucciderà. – le si avvicinò, scoccandole un bacio sulla fronte.  – Sai mi sei mancata così tanto che credo di aver perso la testa … e non so bene quando sia successo … forse quando ho deciso di farti mia. – sorrise baciandola dolcemente, contento di averla di nuovo fra le sue braccia, sentendosi improvvisamente completo, sentendosi a casa. – Ti amo D! -
- Ti amo anche io. –

- Adesso torna a dormire, sarò qua quando ti sveglierai. – sorrise stringendola a se, deciso a non volerla più lasciare andare. 




 



 
*My Space* 

Ciao bella gente! 
Come state? 
Allora questa OS è nata da un mio sogno e dovevo metterla assolutamente per scritto, non so cosa ne sia uscito, spero solo faccia schifo. 
Spero vi piaccia e mi farebbe davvero piacere sapere che ne pensate magari in una recensione. 
Mi scuso per eventuali errori ma l'ho scritta di getto, e come sempre ho il brutto vizio di non rileggere. 

Vi ricordo per chi non mi conoscesse che QUA, potete trovare la mia FF attualmente in corso con i 1D come protagonisti. 

Come sempre, le canzoni a inizio capitolo, indicate come "Colonna sonora", sono le canzoni che ascolto io scrivendo. 
:)
Che dire lasciate una recensione con quello che ne pensate di questo nuovo capitolo? 
E come mia abitudine vi lascio come mi sono immaginata vestita Dallas (Outfits




Peace&Love El.

Vi lascio anche tutti i link a cui potete trovarmi:

     


 
 
   
 
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