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Autore: Reila Ishihara    21/09/2014    5 recensioni
-Non essere nervoso. Te l'ho già detto: farò di tutto per non farti sentire dolore. Ti fidi di me?-
-I-io… Yuu…-
Mi poggiò il dito sulle labbra obbligandomi ad arrestare quella sfilza di parole insensate che mi increspavano la voce.
-Ti fidi di me?-
Sospirai pesantemente ed abbassai lo sguardo verso il pavimento.
-Si. Mi fido di te-
Genere: Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Aoi, Uruha
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Ciao a tutti!
Sono una nuova autrice e questa é la prima (spero non l'ultima) volta che pubblico qualcosa :)
che dire? I ragazzi non mi appartengono e tantomeno non so se quello che é scritto é successo veramente :)
Spero che questa OS sia di vostro gradimento.
Un abbraccio,
Reila :)

Non ero veramente sicuro di volerlo fare, ma dopo aver fatto la mia piccola confessione a Yuu non potevo più tirarmi indietro vedendo la sua espressione felice. 
Una volta usciti dall'edificio della PS Company, il moro mi prese per mano e mi sorrise incoraggiante. 
-Sei sicuro di volerlo fare, Kou?-
Deglutii rumorosamente, mentre con il capo annuii piano. 
-S-si, Yuu-
-Davvero? Non mi sembri molto convinto-
-Ti ho detto di si. Spero solo non faccia male-
Il secondo chitarrista mi guardò negli occhi dipingendosi su quel serafico viso un sorrisetto malizioso. 
-Non preoccuparti. Non ti farò male-
Arrossii violentemente, mentre distoglievo lo sguardo dal suo. 
Perché con tutta la gente che c'era in giro proprio a lui avevo dovuto fare quella mia piccola confessione?
Solo i Kami lo sapevano!
Mi afferrò gentilmente il polso fino a portarmi davanti alla sua Jaguar nera come la notte, la quale rispecchiava perfettamente l'eleganza del suo proprietario. 
Mi sedetti di fianco a lui senza più dire una parola, ma tra noi due non c'era mai stato bisogno di molte parole. 
Infondo, eravamo amici (e anche di più) da un bel po' di tempo. 
Yuu mise in moto la macchina e si inserì nel traffico di Tokyo, il quale brulicava energicamente di impiegati spazientiti che non vedevano l'ora di tornare a casa dopo una lunga e sfiancante giornata di lavoro. 
Ci fermammo ad un semaforo dalla luce cremisi ed il mio compagno si permise di far scivolare una mano fino alla mia coscia per cercare di alleviarmi il nervosismo che mi attanagliava da quando avevamo deciso di compiere "il fatidico passo" a casa sua. 
Non ci volle molto per vedere la luce verde prendere il posto di quella rossa, così Yuu riprese con calma la guida abbandonando la mia coscia per appoggiare la mano sulla leva del cambio. 
Dal finestrino riconoscevo perfettamente ogni singolo negozio, antro e incrocio che caratterizzava il tragitto per raggiungere la sua dimora e, dovetti ammetterlo, mi sentii più vicino a lui in qualche modo. 
-Kouyou? Perché sei così nervoso?-
-Io nervoso?! Ma dove?!-
-É da quando siamo partiti che continui a morderti il labbro-
-Invece di guardare quello che faccio io, non é meglio se ti concentri sulla guida?-
Il moro rise flebilmente e mi resi conto che quell'acidità che avevo messo nel mio tono di voce proprio non se lo meritava. 
Arrivammo in poco tempo al suo appartamento e, con sempre più pensieri negativi per la testa, cominciai a considerare la possibilità di rinunciare del tutto a ciò che stavamo per compiere. 
O, per meglio dire, per ciò che Yuu stava per fare su di me. 
Appena il moro aprì la porta di casa sua, mi fece segno di entrare per poi richiudersela alle spalle una volta entrato e toltosi le scarpe. 
Imitai il suo gesto, così lo guardai di nuovo mordendomi di nuovo il labbro inferiore. 
Yuu se ne accorse e, dopo essersi avvicinato sufficientemente a me, con le dita mi accarezzò il labbro ancora imprigionato tra i miei denti sorridendo teneramente. 
-Non essere nervoso. Te l'ho già detto: farò di tutto per non farti sentire dolore. Ti fidi di me?-
-I-io… Yuu…-
Mi poggiò il dito sulle labbra obbligandomi ad arrestare quella sfilza di parole insensate che mi increspavano la voce. 
-Ti fidi di me?-
Sospirai pesantemente ed abbassai lo sguardo verso il pavimento. 
-Si. Mi fido di te-
-Bene. Allora, vai in camera mia e togliti la maglietta. Io prendo l'occorrente e arrivo subito-
Feci come mi era stato detto, così mi avviai verso la sua camera da letto togliendomi successivamente la maglia della Black Moral e buttandola in qualche angolo indefinito di quella stanza sdraiandomi poi sul letto a pancia in su. 
Chiusi per un attimo gli occhi e sentii il cuore martellarmi nel petto come mai lo avevo sentito prima. 
Inspirai ancora una volta ripetendomi mentalmente che sarebbe andato tutto bene, ma venni interrotto dall'arrivo di Yuu, il quale teneva in mano un bicchiere con dentro diversi cubetti di ghiaccio ed un piccolo involucro di carta bianca che non sapevo cosa contenesse al suo interno. 
Appoggiò il bicchiere e "la cosa indefinita" sul comodino per poi abbassarsi verso di me e cominciare a baciarmi sensualmente. 
La sua lingua chiese il permesso per entrare nella mia bocca e senza pensarci su un attimo glielo concessi lasciando che i nostri sapori si mischiassero e diventassero tutt'uno come noi usavamo essere durante le nostre notti d'amore. 
Gli accarezzai una guancia tenendo ancora le nostre labbra attaccate, ma non potevamo rimandare ancora di tanto la nostra "missione".
Yuu mise fine al nostro intimo contatto, rimanendo però abbastanza vicino da poter sfiorare le mie labbra. 
-Sei pronto, piccolo?-
-Si. Facciamolo-
Yuu si sporse verso il comodino e prese tra le dita uno di quei tanti cubetti di ghiaccio portandolo poi letteralmente sopra la pelle calda e diafana del mio ventre. 
-Cazzo! É freddissimo-
Yuu sorrise puntandomi infantilmente con i suoi occhi di ossidiana. 
-É ghiaccio, Kou! É logico che sia freddo-
Mi posò un fugace bacio vicino al fianco e gemetti lievemente. 
-Ti vuoi dare una mossa? L'attesa mi sta uccidendo-
Non rispose alla mia provocazione, bensì lo vidi passare il cubetto di ghiaccio sopra il mio ombelico in modo da cospargerlo lentamente di piccole goccioline d'acqua. 
Chiusi gli occhi, buttando poi la testa indietro facendola cozzare lievemente con il materasso e lasciai che il piacere derivato da quel piccolo gesto mi invadesse. 
Intanto, Yuu aveva preso dal comodino quell'involucro di carta e ne fece uscire un ago bello lungo e appuntito. 
Trattenne per un attimo il respiro per poi perforare in una mossa delicata, ma decisa la parte superiore del mio ombelico facendomi destare all'istante dal mio 'momento di piacere'. 
-Aia, cazzo!-
Yuu sorrise, mentre si apprestava a mettermi una barra metallica nel buco che mi aveva appena fatto avvitando poi la pallina per evitare di perdere il gioiello. 
-Abbiamo finito, Kou-
-Vaffanculo, Yuu! Avevi detto che non mi avresti fatto male!-
-Infatti, non ti ho fatto male io. É stato l'ago a farti male. Comunque, guardati allo specchio. Come ti sembra?-
Mi alzai dal letto e mi guardai nel riflesso dell'enorme specchio che quel narcisista teneva in camera. 
-Non mi sta poi così male. Sono contento di essermi finalmente deciso a farmi 'sto benedetto piercing all'ombelico-
-Già. E poi, così sei molto più sexy-
Mi voltai verso di lui e gli sorrisi maliziosamente. 
-Grazie-
  
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