"Sergente Parrish si ricordi che qui, dove siamo noi, in guerra, verremo ricordati per le regole che abbiamo infranto, non per quelle che abbiamo seguito." La guerra, mi ero arruolato nell'esercito per difendere la mia patria e nessuno poteva immaginare lo scenario che ci aspettava ad ogni angolo: mine anti uomini, bombe, gente che sparava a destra e sinistra. Pensavo di fare qualcosa di buono, essere un soldato era stato un privilegio. Ogni giorno era sempre peggio: le tende del pronto soccorso erano sempre straripanti di uomini feriti ed altri, purtroppo, morivano. Nessuno aveva fortuna in guerra ed il nostro tenente era sempre li a dire qualcosa che ti faceva venire voglia di prenderlo a pugni. Purtroppo, anche quella sarebbe stata una mossa stupida. L'uomo -però- continuò a parlare e disse "Se l'umanità non pone fine alle guerre, le guerre porranno fine all'umanità." Tutte quelle parole sembravano quasi prive di significato; avevamo perso tutti qualcosa di molto prezioso in quel campo mortale. Il mio migliore amico, il sergente summers, era stato vittima di una mina. Avevo provato a fare di tutto per salvarlo, ma non appena mosse di poco il piede lo vidi saltare in aria davanti i miei occhi. Mi limitai a guardare la scena innoridito da tanta brutalità. Le persone morivano, le infermiere civettavano con i tenenti ed il caos sembrava l'unica cosa a cui aggrapparsi per non crollare. Jordan prese un foglio ed iniziò a scrivere: "Sono il tenente Jordan Parrish, quando abbiamo iniziato questa missione eravamo cinquemila uomini, adesso non è rimasto quasi nessuno. Quella che prima era una città piena di vita, adesso, non è altro che una città fantasma. Mi scuso a nome del mio plutone, per le perdite che i civili hanno subito, credetemi abbiamo fatto il possibile per tenere il conteggio delle vittime basso, ma purtroppo la maggior parte non c'è l'ha fatta. Mi dispiace molto di non essere riuscito a fare molto come sergente qui in Iraq, quindi chiedo il congedo a tempo indeterminato, pensavo di essere preparato a tutto questo, in realtà mi sbagliavo... non lo ero. Per cui, per non recare ulteriori problemi, lascio l'esercito con la speranza che un giorno possa tornare a servire la mia patria senza timore, oppure, paura di morire." Ripiegò il foglio e lo mise dentro la camicia. Un altro giorno stava iniziando e lui era pronto a tornare a casa, lasciandosi dietro quei ricordi dolorosi.