*POV GALE*
“Fai l’amore con me Gale”, la sento sussurrarmi un’altra volta.
Rimango immobile, incapace di distogliere lo sguardo da quegli occhi grigi così familiari, ma che non sono mai stati tanto languidi e profondi, pieni di paura e speranza. Sento che se non faccio subito qualcosa rischio di sprofondarci dentro, senza poterne più riemergere.
Oh Kat, se solo questo fosse successo mesi fa, quando avrei dato qualsiasi cosa perché tu mi guardassi così, non avrei esitato un istante  a stringerti a me per alleviare le nostre ferite. Ma ora è tutto diverso, ho fatto delle scelte; ho scelto un altro tipo di medicina, un altro amore…
Mentre la mia mente continua a vagare confusa, cercando di distinguere quello che dovrei fare, da quello che vorrei, che il mio corpo vorrebbe, Kat avvicina di nuovo il suo viso al mio, interrompendo il flusso sconnesso dei miei pensieri.
Con una mano comincia ad accarezzarmi il viso, i capelli, poi ancora il viso con dolcissima lentezza. Sono carezze che sanno di rassicurazione, di affetto, di amore. Sostiene il mio sguardo con fermezza, scavando dentro di me in profondità, troppo in profondità, senza lasciarmi alcuna via di fuga. Quegli occhi, di cui avrei giurato di conoscere ogni singola sfumatura, ora sono un cielo in tempesta che mi cattura, mentre la sua mano si infila piano sotto la maglietta, disegnando cerchi immaginari sulla mia schiena, sulle spalle, per poi spostarsi con esasperante lentezza sul mio ventre. Adesso sono carezze diverse, che hanno un sapore tutto nuovo: bisogno, urgenza, passione.
E allora ogni mia certezza comincia a crollarmi addosso, lasciando riaffiorare tutti quei desideri che credevo sepolti per sempre. Mentre i suoi occhi mi attraversano in quel modo, non posso fare altro che pensare che forse ha ragione lei: sono stato un codardo. Mi sono rifugiato dietro queste convinzioni, questa fede, solo per paura. Paura di non riuscire ad affrontare tutta quella rabbia, quell’odio, senza avere almeno il suo amore. Ed è quasi ridicolo come adesso mi sembra dannatamente chiaro che io sono nato per questo: amarla ed essere amato da lei.
E proprio mentre questa consapevolezza si fa strada dentro me, lei si abbassa sul mio collo e comincia a baciarlo lentamente, tracciando un percorso immaginario con la lingua e con le labbra. Ed io sono suo, irrimediabilmente ed eternamente suo.
Così le sollevo il viso e faccio finalmente ricongiungere le nostre bocche in un bacio nuovo. Un bacio urgente, desideroso, poi più lento, dolce, per assaporare appieno il sapore delle sue labbra calde e morbide.
Ma voglio di più, lei vuole di più. Così le nostre lingue cominciano a cercarsi frenetiche, dando vita ad una danza affamata, passionale, insaziabile. Ho bisogno di sentire il suo corpo sul mio; le sfilo piano la maglia e comincio ad esplorare la sua pelle e lei fa lo stesso con me. Ogni suo tocco mi provoca scosse di piacere e desiderio e quando la sua bocca comincia a lasciare una scia di baci umidi dal mio collo fino al basso ventre, sento che potrei esplodere da un momento all’altro.
Oh Kat come ho fatto a pensare di poter rinunciare a questo! Di poter vivere senza conoscere le tue carezze, il tuo sapore!
Attiro di nuovo il suo viso al mio e lento le comincio a baciare le labbra, il mento, il collo, per poi scendere fino all’incavo dei suoi seni, liberandola con un solo gesto dal reggiseno, per poi far scivolare la mia mano tra le sue cosce. Ed ogni volta che le mie carezze si fanno più passionali la sento gemere sempre più forte e io non posso fare a meno di sospirare parole sconnesse, chiamandola ripetutamente come in una dolce cantilena.
Ma è quando lei comincia a sussurrare il mio nome con voce sempre più roca ed urgente che mi avvicino al suo orecchio e le dico piano, scandendo ogni parola:
“Ti amo Kat, e sono tuo.. per sempre”
 
 
 
 
*angolo autrice*
Beeene, come vi avevo premesso questo è solo un estratto della mia storia. Non è un capitolo particolarmente “illuminante” sulla trama ma è particolarmente importante per il rapporto Kat/Gale e per me, e vi può dare più o meno un’idea del mio stile (se poi di stile si può parlare). Perciò commentate, criticate, insultate e consigliate, tutto ben accetto ( purché sia costruttivo, s’intende). Fatemi sapere!